107876417_ecclestone-SPORT-large_trans_NvBQzQNjv4BqqVzuuqpFlyLIwiB6NTmJwfSVWeZ_vEN7c6bHu2jJnT8

F1: si chiude l’era Ecclestone

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

In quarant’anni ha fatto il bello (soprattutto) e il cattivo tempo per il circus della F1, ma ora per Bernie Ecclestone è arrivato il momento di passare il testimone, anzi di deporre la corona. Dopo la cessione del circus a Liberty Media adesso arriva anche la conferma di quella notizia che la Bbc aveva anticipato qualche giorno fa, ossia che Bernie non è più l’amministratore delegato della Formula Uno Group e che quel ruolo sarà, almeno temporaneamente, ricoperto da Chase Carey. Ad ufficializzarlo lo stesso Ecclestone, che tramite la rivista tedesca Auto Motor un Sport ha dichiarato: “ E’ ufficiale, non sono più il capo della società. La mia nuova posizione è di presidente onorario, anche se non so cosa significhi “. Ma non è un addio, lo vedremo ancora durante le gare, probabilmente sempre in giro nel paddock o nei box: “ Non so ancora quanti Gp seguirò, ma di sicuro mi vedrete ancora sui circuiti. Ho ancora moltissimi amici in Formula 1. E ho abbastanza soldi per assistere alle gare. Sono orgoglioso di quanto costruito negli ultimi 40 anni e vorrei ringraziare tutti i promoter, i team, gli sponsor e i media con cui ho lavorato. Sono lieto che i miei affari siano stati rilevati da Liberty Media e che abbiano intenzione di investire nel futuro della Formula 1. E sono certo che Chase presiederà al suo ruolo nel modo migliore per questo sport“. E’ il momento di Carey, che raccoglie un’eredità pesantissima in un momento non proprio florido per la Formula 1, ma dalle sue prime parole da nuovo A.D. trapela fiducia e voglia di lavorare: “Sono emozionato di assumere il ruolo di Ceo. La Formula 1 ha un potenziale enorme e opportunità non sfruttate. E mi ha fatto piacere sentire dai fan, dai team, dalla FIA, dai promoter e dagli sponsor le loro idee e le speranze per questo sport. Lavoreremo insieme a tutti questi partner per accrescere nuove dimensioni a questo sport e guardiamo avanti per condividere gli obiettivi. Devo ringraziare Bernie per la sua guida nel corso dei decenni. Questo sport oggi è ciò che è grazie a lui e al talentuoso team di manager che ha guidato. E sarà sempre parte della famiglia della Formula 1. Il ruolo di Presidente Emerito si addice all’incredibile contributo che ha dato alla F1″. I doverosi ringraziamenti all’ormai ex numero uno arrivano anche da Greg Maffei, presidente della Liberty Media: “Siamo lieti di aver concluso l’acquisizione della Formula 1 e Chase (Carey, Ndr.) sarà a capo di questa azienda. Ci sono enormi opportunità di crescita in questo sport e nutriamo grande fiducia in Chase, per la sua abilità e la sua esperienza: è la persona giusta per realizzarle. Voglio ringaziare Bernie Ecclestone, che diventa Presidente Emerito, per il suo enorme successo nel costruire la considerevole reputazione di questo sport”.

Foto F1 1

F1, Gp di Austria: spallata Rosberg, ma Hamilton non cade

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Corrono con la stessa monoposto, fanno parte della medesima scuderia ma tutto sembrano tranne che compagni di squadra: Lewis contro Nico, è guerra aperta. Anche in Austria non c’è stato niente di amichevole, Rosberg si stava dirigendo verso la sesta vittoria stagionale ma Hamilton aveva un altro ritmo, e quando c’è stato il tentativo di sorpasso il primo ha letteralmente speronato il secondo . A pagarne le conseguenze è stato però lo stesso tedesco, Lewis è riuscito a mantenere la pista ed è stato lui a salire sul gradino più alto del podio, mentre Rosberg si vedeva sorpassato sia da Verstappen che da Raikkonen tagliando il traguardo solamente quarto. Nervosismo, tensione e polemiche in casa Mercedes, dai box sono rimasti a guardare invece di chiedere a Nico di far passare il compagno per chiudere con la terza doppietta dell’anno ma a Toto Wolf e co. non piace influenzare la corsa dei propri piloti, purtroppo ora dovranno cambiare idea per non rischiare che diventi una vera e propria lotta all’ultimo sangue ai danni della scuderia tedesca. Da una parte Hamilton, fischiato dal pubblico austriaco durante la premiazione, ha cercato di calmare le acque dicendo che forse il suo “compagno”aveva avuto un problema di freni, invece Rosberg è stato molto più diretto con un: “Lewis mi è venuto addosso”. Questo il tema principale della nona tappa corsa sul Red Bull Ring, ma praticamente di tutto il Mondiale visto fino ad ora e più che probabilmente anche di tutto quello che vedremo. Una disputa che fa passare in secondo piano il resto, con riferimento all’ottima gara di Verstappen e Raikkonen che hanno completato il podio, ma soprattutto all’uscita di Vettel, di nuovo sfortunato e tradito dallo scoppio di una gomma posteriore. Ancora da chiarire se sia stato un errore (l’ennesimo) di strategia delle gomme o se la copertura Pirelli abbia ceduto prima del previsto, fatto sta che in quel momento, dopo 26 giri, il Ferrarista era in testa senza aver ancora fatto il pit stop e invece si è ritrovato fuori dai giochi sciupando nuovamente l’occasione di centrare la prima vittoria stagionale e di avvicinarsi alle Frecce d’Argento in classifica. Kimi “Iceman” Raikkonen invece ha fatto il suo dovere, una corsa pulita e senza sbavature che però non si sarebbe conclusa sul podio se non fosse stato per il suicidio di Rosberg, complice anche una qualifica non entusiasmante. Non sorprende più invece il piccolo Max che è riuscito a chiudere al secondo posto sul circuito della propria scuderia utilizzando la stessa tattica della Ferrari senza però portarla oltre il limite; alla luce di questa prima parte di stagione, Verstappen sembra più una prima guida che il semplice gregario di Ricciardo, ancora una volta non abbastanza attento e poco resistente agli attacchi degli avversari. Impossibile negarlo, a differenza della maggior parte delle altre gare questa volta lo spettacolo non è mancato anche se a livello di risultati tutto è andato, o quasi, come da copione; nelle retrovie invece vanno annoverate diverse sorprese, a cominciare dal sesto posto di Button con una McLaren-Honda poco competitiva, passando per il settimo di Groesjan che certifica i passi in avanti fatti dal team Haas, e chiudendo con l’ottimo ottavo di Carlos Sainz partito quindicesimo con la sua Toro Rosso. Da segnalare anche la grande gioia della Manor derivante dal primo punto in stagione ottenuto grazie a Pascal Wehrlein, una bella soddisfazione per una squadra sempre più in crescita nonostante l’inferiorità rispetto alle altre in termini di disponibilità economica. A proposito di punti, archiviata la gara austriaca ora l’occhio può esaminare la classifica che recita così: Nico Rosberg 153, Lewis Hamilton 142, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen 96. Solo undici punti dividono i nemici/amici di Mercedes, una nullità se pensiamo che non siamo nemmeno al giro di boa, mentre sono più di cinquanta quelli tra le Mercedes e le Rosse di Maranello, una cifra consistente che lascia ancora sperare Arrivabene e il suo staff ma che deve essere celermente accorciata. Già nel prossimo week end si torna in pista, a Silverstone in Gran Bretagna, in casa Mercedes sarà una settimana difficile all’interno della quale si cercherà di ristabilire le gerarchie e di evitare che ci siano nuove “violenze domestiche”; forse il Cavallino dovrebbe provare a sfruttare proprio questo nervosismo tedesco, a patto però che venga prima elaborata una strategia vincente o comunque sufficiente per terminare la corsa, sorte permettendo.

e90189a5e181bbc5b6d43e8a4e9fd07a

F1: presentata la nuova Renault

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

E’ stata presentata ufficialmente al pubblico la Renault RS16, la nuova monoposto con cui la Casa francese fa il suo ritorno sulle piste di Formula 1, dopo un’assenza di ben cinque anni. E’ la prima challenger della nuova stagione ad essere presentata. La monoposto, che si presenta in una livrea quasi completamente nera e senza sponsorizzazioni (livrea che verrà mantenuta anche nei test, ma che potrebbe cambiare per la prima gara di Melbourne), è stata svelata dai piloti che prenderanno parte alla stagione 2016, ovvero l’esordiente inglese Joylon Palmer e Kevin Magnussen prelevato dalla McLaren, e che saranno coordinati al muretto da Fréderic Vasseur. Terzo pilota sarà Esteban Ocon, vincitore nel 2014 della Euro Formula 3 Series. Il progetto è stato affidato alla direzione tecnica di Bob Bell, con Nick Chester Chief Designer e Rémi Taffin responsabile della parte motoristica. Cyril Abiteboul invece sarà il direttore generale del team. La Casa della Régie, che ha sviluppato la monoposto tra la struttura di Enstone, rilevata dalla Lotus, e il reparto motoristico che ha sede a Viry-Chatillon, ha annunciato la creazione di 2 strutture, una per la parte tecnica e l’altra per la parte commerciale. Annunciata anche la creazione della Renault Driver Academy, struttura nella quale si formeranno i giovani piloti provenienti, in particolare, dalla Formula Renault.

imgres

Formula 1: un titolo e mezzo nella cassaforte Mercedes

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La matematica certezza ancora non c’è, ma in pochi sono convinti che ci sia possibilità di non vedere per la terza volta Lewis Hamilton campione del mondo di Formula1. La corsa di Sochi, vinta proprio dall’inglese, gli ha dato una grande spinta in termini di classifica generale visto che il suo compagno ed inseguitore Nico Rosberg, partito inoltre in pole position, è stato costretto al ritiro da un problema relativo all’acceleratore. La distanza tra i due piloti della casa tedesca si è allungata di altri 25 punti diventando così di 73 totali, quando ormai mancano al termine della competizione solamente quattro gare che mettono in ballo 100 punti: in pratica Nico dovrebbe vincere le prossime tre e sperare che Lewis decida di non parteciparvi per poi giocarsela sull’ultima pista di Abu Dhabi; è vero che tutto è possibile ma qui sembra di parlare più di sogni che di realtà. In compenso però, possono già festeggiare gli altri componenti del team Mercedes, in quanto con questa vittoria l’altro titolo che conta, quello dei costruttori, può essere già messo in bacheca grazie ai 172 punti di vantaggio che le frecce d’argento hanno sulle rosse di Maranello. A proposito di Ferrari (e per render ancor più triste Rosberg dopo la gara russa), attraverso il secondo posto conquistato da Vettel a Sochi il tedesco sorpassa Nico in classifica piloti, dando una dimostrazione della crescita avuta nella stagione in corso dalla scuderia di Maranello; di certo non un risultato soddisfacente per chi ha altre ambizioni, ma comunque di buon auspicio per quello che verrà. Forse dovremmo anche interrogarci su chi verrà, perché il rapporto tra Raikkonen ed Arrivabene non è proprio idiliaco a causa dei troppi errori commessi dal pilota, che anche a Sochi non ha sicuramente brillato arrivando quinto, un numero cinque che si è trasformato in otto dopo la penalizzazione di trenta secondi ricevuta per il contatto con Bottas mentre si lottava per la terza piazza. Lo abbiamo detto e ripetuto, ci sono ancora quattro gare da disputare, ma sembra che per quest’anno il campionato mondiale di Formula 1 sia già finito, non ci resta che aspettare la conferma della matematica sperando che i sogni di Rosberg, e soprattutto quelli di Vettel, possano riscrivere il finale di questa storia.

f1

Poker Vettel

 

di Maurizio Elviretti

 

Sebastian Vettel è di nuovo campione del mondo di Formula 1. Il tedesco conquista la vittoria anche nel Gp d’India ed ottiene il decimo successo dell’anno. Un trionfo mai in discussione, il quarto consecutivo, per l’ancora ventiseienne tedesco: un dominio assoluto, per una stagione chiusa solamente ieri matematicamente, ma virtualmente già negli archivi da un paio di mesi, visto che nessuno è riuscito a tenere il suo ritmo e quello della Red Bull. Tagliato il traguardo, Vettel si è inchinato davanti alla sua monoposto per “ringraziarla” di avergli fatto vincere i Mondiali dal 2010 a oggi, poi ha ammesso che: «É una vera emozione raggiungere campioni come Fangio, Schumacher e Prost», confessando di essere «senza fiato» e che «terminata la gara mi sentivo completamente svuotato e assolutamente felice». I suoi numeri parlano chiaro: 43 pole position, 36 vittorie, 58 podi e 1376 punti conquistati, in appena 117 gare sinora disputate. Ha raggiunto Alain Prost come numero di titoli vinti, ma alla sua età il francese era ancora a quota zero, sopravanzando miti come Lauda, Piquet e Senna. E’ già tra gli immortali della Formula 1, ma le sue cifre sono destinate ovviamente a crescere nel corso delle prossime stagioni, anche se la rivoluzione dell’anno prossimo, con il ritorno dei motori turbo, potrebbe rimescolare le carte. Nel frattempo, il tedesco si gode una Red Bull inavvicinabile per i suoi avversari e tira fuori lo champagne, messo già da qualche mese in fresco, per l’ennesima e meritatissima festa. Sebastian Vettel resta sul trono della Formula 1: un poker incredibile, un poker da leggenda.