Cadillac

In arrivo la nuova Cadillac CTS

 

di Valerio Zuddas

 

Manca ormai pochissimo per il debutto nel mercato italiano della terza generazione della Cadillac CTS in declinazione berlina. Il Costruttore americano ha svelato il listino ufficiale, relativo al mercato italiano, della sua nuova quattro porte sportiva che si apre con un prezzo di partenza pari a 52.657 euro. Candidata ad essere una delle vetture di punta del segmento “E” delle berline premium, la nuova Cadillac CTS sfoggia un look sportivo, caratterizzato da linee decise, tagli netti e spigoli vivi che costituiscono una vista d’insieme muscolosa e imponente, in particolar modo nella zona frontale e in quella laterale che risultano cariche di grinta. L’estetica dell’automobile potrà essere personalizzata con i cerchi in lega in alluminio lucido da 18 pollici, disponibili con un sovra prezzo di 632 euro, mentre la carrozzeria potrà essere impreziosita con la vernice metallizzata, offerta ad un prezzo di 522 euro, o in alternativa con l’esclusiva vernice metallizzata Tricoatc, disponibile ad un costo di 1.049 euro. L’abitacolo della CTS vanta finiture particolarmente lussuose abbinate ad una lunga lista di accessori e dispositivi tecnologici. I sedili possono essere impreziositi da particolari rivestimenti in pelle che partono da 1.049 euro ed arrivano a 1.365 euro, mentre il dispositivo di regolazione elettrica con memoria è disponibile ad un prezzo di 422 euro. L’imponente consolle centrale a forma di “V”, che si distingue per le finiture in radica e alluminio, ospita il generoso schermo da 8 pollici del sistema infotainment, da cui è possibile controllare i principali dispositivi tecnologici della vettura e che può essere integrato al prezzo di 1.407 euro con l’impianto audio ad alta definizione e con il navigatore satellitare GPS, senza dimenticare la possibilità di collegare al dispositivo i vari device elettronici come smartphone e tablet. All’inizio la nuova CTS berlina verrà offerta in Italia esclusivamente con il compatto e potentissimo quattro cilindri a benzina 2.0 litri turbo, in grado di scaricare 272 CV e 400 Nm di coppia massima, tramite l’utilizzo di un cambio automatico a 6 rapporti, dotato di comandi al volante, mentre saranno disponibili sia la trazione con due sole ruote motrici che quella integrale. Il consumo dichiarato nel ciclo misto sarà pari a 8.4l/100 km per la versione a trazione posteriore e di 9.0l/100km per quella AWD, mentre le emissioni inquinanti risultano pari a 198g/km di CO2 per la RWD e  212g/km di CO2  per la AWD. Disponibile nei quattro allestimenti  Elegance, Luxury, Performance e Premium, la Cadillac CTS berlina verrà offerta ad un prezzo di partenza di 52.687 euro, relativo alla versione 2.0L RWD Elegance AT ed arriverà ai 62.887 euro della variante top di gamma 2.0L AWD Premium AT.

HondaJet

Il primo velivolo di produzione HondaJet è in fase di completamento

 

Honda Aircraft Company ha tenuto una conferenza stampa presso il Salone Europeo dell’Aviazione d’Affari (European Business Aviation Convention and Exhibition, EBACE) a Ginevra, in Svizzera, per annunciare il raggiungimento di numerosi risultati ed obiettivi di medio termine nello sviluppo di HondaJet. “Gli obiettivi più importanti di Honda Aircraft Company sono il rilascio della Certificazione di Omologazione da parte della Federal Aviation Administration e la consegna del primo velivolo riservato a passeggeri”, ha dichiarato Michimasa Fujino, presidente e CEO di Honda Aircraft Company. “Il nostro impegno è completamente rivolto al raggiungimento di questi importanti traguardi nel primo trimestre del 2015″. Mentre proseguono i test in volo e la procedura di omologazione, il primo HondaJet di produzione è ora in fase di finale di assemblaggio con l’installazione dei primi motori GE Honda HF120. Una volta installati i motori, Honda Aircraft procederà con la fase di collaudo su terra mentre il primo volo è atteso per questa estate. La produzione avanza con nove velivoli già in catena di montaggio. Questa fase di sviluppo supporta l’obiettivo di Honda Aircraft Company di avere i velivoli pronti per la consegna immediatamente dopo il rilascio del Certificato di Omologazione previsto per il prossimo anno. Il primo velivolo di produzione che uscirà dalla catena di montaggio avrà un nuovo colore esterno verde perlato scuro con una striscia dorata. Tale tonalità verrà offerta in aggiunta alle rifiniture esterne in argento, rosso, giallo e blu. In aggiunta alla realizzazione dei velivoli, Honda Aircraft sta sostenendo un notevole sforzo e significativi investimenti per corsi di formazione rivolti ai clienti su volo e manutenzione. In collaborazione con FlightSafety International, Honda Aircraft sta infatti sviluppando corsi di formazione per piloti e sulle procedure di manutenzione, il cui inizio è previsto quest’anno negli Stati Uniti. “Honda Aircraft Company sta collaborando con la rete globale di rivenditori e fornitori su cui può fare affidamento per garantire la fase di passaggio ai clienti finali”, ha spiegato Fujino. “Il nostro obiettivo è che tutto sia pronto per la prima consegna. Attraverso la nostra rete, ci impegneremo per fornire la migliore esperienza sin dal primo giorno”. Quest’anno, inoltre, è entrato a far parte di Honda Aircraft Company il millesimo membro del team. La crescente forza lavoro dell’azienda rappresenta ora più di 43 Paesi e include i maggiori talenti nel settore dell’aviazione.

Mercedes Classe S Coupe al Salone di Ginevra 2014

Mercedes Classe S Coupé

 

di Valerio Zuddas

 

Dopo essere stata presentata in anteprima lo scorso Marzo, in occasione del Salone dell’Auto di Ginevra, la nuova Mercedes Classe S Coupé rappresenta senza dubbio la vettura di punta della gamma Mercedes-Benz, oltre che un’anticipazione della prossima generazione di modelli della Casa di Stoccarda. Anche negli interni di questa quattro posti l’architettura spettacolare e gli equipaggiamenti esclusivi definiscono lo stato più avanzato del lusso contemporaneo, per non parlare degli esterni con gruppi ottici allungati che a richiesta prevedono l’applicazione di 47 cristalli Swarovski. Mercedes Benz si proietta verso l’avanguardia: ogni serie ha un suo ruolo preciso e un carattere indipendente, in base agli attributi posti al centro dell’attività di design, fermo restando che per dar vita alle loro novità stilistiche, i designer attingono da un “patrimonio genetico” costituito dagli elementi tipici del marchio. L’immagine scultorea regala a questa vettura un’eleganza classica che si abbina perfettamente con il linguaggio formale moderno e progressista. In abbinamento con il carattere emozionale di questa auto, la vista laterale è caratterizzata dalla “dropping line” che sottolinea le proporzioni tipiche del marchio. Le linee sono state volutamente ridotte all’essenziale e il risultato d’insieme è un notevole colpo d’occhio. La plancia portastrumenti ha un’architettura spettacolare: il nuovo packaging degli airbag consente di accentuare molto la linea scultorea della fascia inferiore, mentre la parte alta forma una specie di piano superiore che da l’impressione quasi di staccarsi dal corpo della plancia per protendersi in avanti. Con il suo look avvolgente la plancia si estende quasi senza soluzione di continuità fino alle porte. Con i suoi 4663 cm3 di cilindrata, il motore V8 biturbo tira fuori 335 kW (455 CV) e una coppia massima di 700 Nm. Altra novità riguarda un sistema applicato per la prima volta alle auto di serie, ovvero la funzione MAGIC BODY CONTROL che consente all’auto in curva di piegarsi come fosse una moto. L’effetto è quello di agevolare la manovra di curva dell’auto in corsa ma si ripercuote anche sugli occupanti della vettura che, nelle curve più importanti, non subiscono sballottamenti.

audi

Audi, in arrivo la nuova Q8 nella gamma suv

 

di Valerio Zuddas

 

Audi ha annunciato di voler allargare la propria gamma modelli e di voler sviluppare un suv di gamma alta che rappresenterebbe l’evoluzione dell’attuale Q7. Rupert Stadler, CEO di Audi, ha rilasciato delle dichiarazioni in cui manifestato la volontà della società tedesca di volersi espandere anche nel segmento alto. Secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero già in corso i lavori per una possibile Q8. L’ammissione di Stadler conferma le voci che circolavano da tempo di un interesse della Casa di Inglostadt per modelli da posizionare più in alto rispetto all’attuale A8 e soprattutto il Q7, in risposta ai programmi che erano stati annunciati nei giorni scorsi dei nuovi suv Bmw X7 e Mercedes MLC, ideati per rispondere alla crescente richiesta di modelli di lusso con design da coupé 4×4 e abitabilità da ammiraglia. Secondo un recente studio di IHS Automotive, nel segmento dei suv di lusso è in programma un incremento del 32% arrivando a 4,93 milioni di unità vendute entro il 2020, con la maggiore domanda che è rappresentata dal mercato cinese.

Top Foto 2 (Salone di Pechino 2014)

Salone di Pechino 2014

 

di Maurizio Elviretti

 

Il China International Exhibition Center ha appena visto concludersi la 14esima edizione del Beijing Motor Show, o se preferite Salone di Pechino. Ben 160.000 metri quadrati dedicati alle quattro ruote in aggiunta ai 70.000 che vengono riservati esclusivamente alla componentistica. L’intento degli organizzatori della manifestazione era quello di migliorare i già notevoli numeri dell’edizione 2012 (il salone ha cadenza biennale), quando parteciparono 800.000 visitatori (78.000 stranieri), 2.500 espositori e 1.050 giornalisti; la platea delle automobili era invece composta da 1.125 modelli, fra cui 120 debutti mondiali, 95 veicoli ad alimentazione alternativa e 74 prototipi. I numeri precisi dell’edizione appena conclusa non si conoscono ancora, ma c’è chi dice che i dati della precedente edizione siano stati polverizzati. Il Salone di Pechino ha letteralmente messo moltissima carne sul fuoco per Mercedes. Non ci riferiamo solamente al SUV Concept Coupé presentato nella capitale cinese, che comunque avrà un ruolo importante nei mercati, ma il marchio si vorrebbe impegnare anche nella produzione di una nuova serie di vetture che possano unire le caratteristiche intrinseche dei crossover con quelle di auto più performanti. Una filosofia considerata anche da altre case, con l’obiettivo in questo periodo di crisi di settore di creare un veicolo più attraente per chi punta solamente ad avere un’unica auto che possa unire capienza, vivibilità e capacità di regalare emozioni. Il riferimento sul mercato di Mercedes dovrebbe essere la nuova BMW X4, che presto dovrebbe essere accompagnata anche dalla nuova X2 (non prima del 2017, però). Presenza importante di questa edizione, anche quella di Suzuki che punta i riflettori su due concept chiamati a delineare il prossimo futuro nel settore auto della Casa di Hamamatsu. Accanto all’attuale produzione, l’affascinante berlina di segmento C Alivio e il futuristico SUV compatto iV-4 anticipano due modelli che vedranno la luce in veste definitiva nei prossimi mesi, rispettivamente entro il 2014 e il 2015. Alivio è un prototipo di una berlina tre volumi di segmento C dalla linea ricercata e dinamica, frutto di un affinamento del progetto Authentics esposto al Salone di Shangai nel 2013. Per lei design esclusivo, passo lungo e assetto ribassato, per coniugare sportività ed eleganza. Sotto il cofano pulsa un motore a benzina 4 cilindri in linea da 1.586cc, con distribuzione DOHC VVT a 16 valvole, che garantirà contestualmente performance e consumi contenuti. Nuovo il cambio automatico a sei rapporti. Alla crescente domanda di SUV del mercato cinese, Suzuki risponde con il concept iV-4, crossover compatto dallo stile giovane e distintivo già anticipato allo scorso Salone di Francoforte. Riassume la migliore tecnologia Suzuki che ha contribuito a rendere la Casa leader nel settore dei fuoristrada, a cominciare dall’adozione dello “step 2” del sistema 4WD Allgrip che mira a fondere la praticità di una Sport Utility Wagon di dimensioni contenute con prestazioni e qualità dinamiche di assoluta eccellenza. Per il “made in Italy” scende in campo il Cavallino di Maranello: Ferrari gioca d’astuzia e si presenta con un logo particolare, che rende omaggio all’anno del cavallo. Il 2014, infatti, vede una particolare vicinanza tra Cavallino rampante e calendario cinese.Il timbro è stato presentato a Pechino e accanto al tradizionale cavallino della casa di Maranello appare un ideogramma che sta a significare «Che l’anno del Cavallo porti successo». Un successo che almeno per la divisione vetture stradali è continuo, con profitti sempre maggiori nonostante la scelta di ridurre la produzione annua di automobili. Diversa la storia in Formula 1, dove ancora stenta parecchio la F14 T nel confronto con la Mercedes. Eppure, proprio nel recente gran premio di Cina, è arrivato il miglior risultato dell’anno per Alonso, segno forse che tra Cavallino e anno del Cavallo, almeno a Shanghai, la magia ha funzionato. Sullo stand del Salone è stata esposta l’intera gamma delle rosse, compresa l’ultima nata, la California T. Nemmeno il tempo di presentarsi al pubblico asiatico che ha già ottenuto il primo riconoscimento. Si tratta di quello assegnato dalla rivista Car and Driver, ovvero, il titolo di Auto sportiva più bella di Cina. La California rappresenta una corposa evoluzione della cabrio-coupé già apprezzata in passato, in particolare è cambiato lo stile del frontale e il motore è diventato turbo con imponenti benefici in termini di potenza, coppia e consumi. Già in passato la Ferrari ha reso omaggio alla Cina, ricordiamo l’edizione limitata della 458 Speciale in occasione dei 20 anni dello “sbarco” della Rossa sul mercato cinese. La casa del Double Chevron ha svelato a Pechino la nuova Citroen DS 6WR. Lo stile si ispira, come è giusto che sia, al design della Wild Rubis, con un frontale alto ed importante dominato dalla grossa calandra longitudinale circondata da un’ampia cromatura che prosegue fin dentro ai gruppi ottici. Non potevano mancare le varie protezioni in plastica grezza o gli scivoli sui paraurti, particolari molto cari al cliente tipo. A tutto questo si aggiungono i vari accenti in nero lucido, come ad esempio sulla fascia paraurti anteriore o per i gusci degli specchietti retrovisori. L’esemplare delle foto ufficiali monta anche grossi cerchi in lega da 19 pollici di diametro. Possiamo anche notare l’ovvia influenza stilistica della berlina Citroen DS 5LS, riservata al mercato cinese. Gli interni promettono di essere curati e ben rifiniti, come ci si aspetta da un’auto che vuole competere nel segmento premium. Dal punto di vista tecnico, la DS 6WR monterà il sistema Grip Control che ottimizza la trazione, per renderla più efficace su fondi a scarsa aderenza. Il motore per il mercato cinese è il 1.6 turbo benzina della famiglia THP, proposto nelle versioni da 160 o 200 cavalli di potenza massima, collegato ad una trasmissione automatica a sei rapporti. A differenza della Citroen DS 5LS, la sport utility dovrebbe arrivare anche in Europa, probabilmente nel corso del 2015.

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Smart Car Finlandesi

 

di Flavio Grisoli

 

Dopo aver venduto l’asset relativo alla telefonia mobile a Microsoft, il colosso dell’I.T. Nokia sta rivolgendo il proprio sguardo verso un ambito che negli ultimi tempi sta riscuotendo tantissima attenzione nell’ambiente: le auto intelligenti. Per l’occasione, è stata creata una società, la Nokia Growth Partners, che prevede di investire circa 100 milioni di dollari in progetti che possano aumentare le potenzialità tecnologiche delle automobili. Paul Bloomberg, socio della Nokia Growth, ha dichiarato: “L’automobile sta diventando una piattaforma tecnologica come quando il telefono cellulare si è trasformato in uno smartphone, e tutto lo sforzo creativo di applicazioni nuove si sta concentrando intorno ad essa”. Nokia ha una presenza significativa nel settore dell’elettronica applicata alle auto attraverso la sua divisione Navteq, che fornisce i dati cartografici e di navigazione per gli impianti gps. Ora, però, i cambiamenti più consistenti che sono in corso vanno oltre la navigazione e probabilmente questo significa che la guida sta per diventare un’esperienza totalmente diversa da come siamo abituati a viverla adesso. L’industria dell’auto, quindi, grazie anche all’azione di colossi come Google, si sta muovendo verso una trasformazione più radicale, che coinvolge vetture che si guidano da sole, sistemi di comunicazione car-to-car e infrastrutture di trasporto coordinate. “Attraverso la combinazione tra sistemi di comunicazione mobile e internet – aggiunge Bloomberg – stiamo vedendo una grande innovazione in tutto l’ecosistema automobilistico”. La chiosa la riserviamo al nuovo amministratore delegato di Nokia, Rajeev Suri: “Nokia Growth Partners ha portato ottimi rendimenti sia in termini di innovazione che tecnologici alla casa madre. Il fondo di 100 milioni di dollari sottolinea ulteriormente la nostra convinzione che l’auto intelligente è una significativa opportunità di crescita in cui NGP è pronta a fare grandi investimenti”.

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Indy Car, Hunter-Reay trionfa a Barber

 

di Valerio Zuddas

 

È ormai acqua passata l’errore di Long Beach per Ryan Hunter-Reay, che ripete il successo del 2013, diventando il terzo vincitore in tre gare, dopo il trionfo al Barber Motors Park. Il successo del team è stato completato anche dal secondo posto di Marco Andretti, autore di una grande gara e dalla settima posizione conquistata da James Hinchcliffe. Va anche detto, però, che il successo non sarebbe stato possible senza il clamoroso errore di Will Power: l’australiano, scattato bene dalla pole dopo che la direzione gara aveva giudicato accettabili le condizioni meteo, era andato fuori pista alla curva 16 poco dopo aver montato le gomme da asciutto. Alla fine della gara ha chiuso al quinto posto dietro anche a Scott Dixon e a Simon Pagenaud, risalito dalla decima piazza. La top ten prosegue con Justin Wilson, che è riuscito a rimontare ben 10 posizioni, James Hinchciffe, Josef Newgarden, Tony Kanaan (che dopo le qualifiche, a dir poco disastrose, ha scalato addirittura 14 posizioni) e Charlie Kimball. La pista umida e scivolosa non ha favorito Juan Pablo Montoya, scivolato nella ghiaia all’esterno della curva 11, così come Takuma Sato, uscito prima del colombiano, e Mikhail Aleshin, rovinato sulle protezioni della curva 13, incidente che ha causato la caution che ha chiuso definitivamente le ostilità. Il pilota russo in precedenza aveva già avuto un contatto che gli aveva fatto perdere terreno con Sebastien Bourdais nelle prime fasi della gara, causando un’altra penalità per il campione francese, che non riesce più  a ritrovare il ritmo nonostante una monoposto attrezzata e finalmente all’altezza, sprecando un’altra buona occasione per avvicinarsi alla vetta, non andando oltre il quindicesimo posto. Un’altra penalità è stata assegnata anche a Helio Castroneves, che ha sbagliato clamorosamente box. La prossima gara, la prima edizione del GP di Indianapolis, è in programma per il prossimo 10 maggio.

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Pit Stop: la rivoluzione comincia in Italia

 

A cura di Filippo Gherardi e Maurizio Elviretti

Una conoscenza tecnica al passo con le ultime novità introdotte da un mercato in continua evoluzione, un supporto commerciale garantito da un marchio di livello internazionale e, naturalmente, una gamma prodotti di primissima qualità. Tutto ciò, da oggi, si può riassumere in due semplici parole: Pit-Stop. Questo il nome del progetto promosso della Champion Oil, in collaborazione con la C.D.R Srl di Torino e la Lubriservice Srl di Romam che partendo dall’Italia si pone l’obiettivo di rivoluzionare l’intero mercato dei lubrificanti. Sarà infatti proprio il nostro paese, tra tutti quelli in cui il marchio Champion è presente, a sperimentare per primo questo sistema innovativo che consiste nella creazione di una rete di negozi ed officine che, supportati da un partner specializzato come è per l’appunto Champion, riusciranno ad offrire ai propri clienti un’assistenza costantemente aggiornata rispetto alle ultime tecnologie oltre a prodotti dell’indiscussa qualità. D’altronde, è proprio della filosofia di Champion credere fortemente e promuovere una rete di partner in grado di supportarsi reciprocamente. I vantaggi di Pit-Stop, infatti, non riguarderanno esclusivamente il cliente finale ma anche, e soprattutto, negozi ed officine.  Quest’ultimi entrando a far parte del progetto Pit-Stop portanno disporre di un kit immagine utile per aumentare la visibilità della propria attività, ma anche partecipare a corsi di formazione tecnica per rimanere sempre aggiornati con le ultime tecnologie e corsi di formazione professionale riguardo l’utilizzo dei diversi strumenti Champion Pit-Stop, ed inoltre avvalersi di un supporto Marketing e Comunicazione di primissimo livello. Una proposta stimolante e che sta già portando numeri significativi, considerando che in appena 4 mesi si contano già la bellezza di 85 membri. Entrare a far parte del progetto Pit-Stop vuol dire entrare a far parte di una rete che combina alla perfezione conoscenza e competenza ad un produttivo supporto commerciale, così da poter fornire al cliente finale il lubrificante giusto per ogni specifica applicazione e, al tempo stesso, far crescere il proprio business nel tempo e nella maniera corretta. Intervenuto all’interno della nostra trasmissione Professione Motori, Mimmo Gaglio (Resp. Champion Oil Italia) ci ha illustrato quelle che sono le caratteristiche principali del progetto Pit-Stop: “Il progetto Pit Stop nasce dalle ceneri di una filosofia nostra, che abbiamo sempre portato avanti in questi anni. Sono ormai più di 10 anni che il prodotto Champion è distribuito in Italia, si è iniziato da un punto di vista dello sviluppo a livello locale per poi avvicinarci piano piano alle altre regioni. E’ sempre stato fatto un lavoro abbastanza ordinato, senza la ricerca esasperata dei numeri, e quindi aver cercato sempre dei referenti con un proprio spazio di manovra, l’abbiamo sempre portato avanti e rispettato. Per questo si è pensato di andare oltre con un progetto di rete vero e proprio con delle competenze nei numeri e nelle strategie di mercato, per poter sviluppare il marchio sempre in maniera migliore. Si parte dal rivenditore, che ha una zona di competenza, dove può organizzare la propria rete di officine e che quindi attraverso un supporto tecnico cerca di lanciare idee o formule commerciali che vanno incontro alle esigenze del momento, per poter soddisfare meglio la gamma con il minimo sforzo e per poter avere una certa immagine nella propria officina. Noi stiamo allestendo i vari negozi rivenditori ed immediatamente dopo le officine che aderiscono a questo progetto, sempre secondo una linea guida dettata dall’azienda con un layout di primo livello. La preparazione di base e quindi l’informazione è necessaria, anche dal ricambista all’utente finale nei tempi che ci sono naturalmente della quotidianità però questo è un punto di partenza”.

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Renault Captur: le prove di un successo

 

di Filippo Gherardi

 

Lanciata in Italia meno di un anno fa (maggio 2013), la Renault Captur ha incassato feedback più che positivi in questi primi dodici mesi. Urban crossover compatto, dalle forme generose e dalla comodità interna tipica del segmento di riferimento, è stata protagonista degli stand Renault sparsi nei più importanti, e frequentati, Saloni automobilistici degli ultimi mesi. Noi di Professione Motori abbiamo avuto modo di provarla nelle ultime settimane tanto in contesto urbano quanto extraurbano, e l’aspetto che ci è subito balzato all’occhio è stata la spiccata manegevolezza di una vettura che ben si adatta a qualsiasi superficie e condizione, malgrado le sue misure recitino: 412 cm di lunghezza, 178 cm di larghezza e 157 cm di altezza, abbinate ad un peso di 1180 kg. La guida rialzata, lo sterzo fluido e l’ergonomicità dei comandi consegnano un piacere di guida sicuramente da voto alto in pagella. La possibilità di ottimizzare i consumi e di valutarne i dettagli, grazie alla funzione Driving Eco2 che traccia una vera e propria analisi del tragitto percorso, consentono di affermare, senza troppi problemi, che la Renault Captur è anche una macchina “intelligente” oltre che comoda ed accogliente. Dal display 7” a colori incastonato al centro della plancia è possibile accedere, in maniera semplice ed intuitiva, a tutte le principali funzioni della vettura, quali innanzitutto stereo e navigatore ma anche controllare, live, la qualità dell’aria esterna. Rimanendo in tema di tecnologia, la Renault Captur presenta un pacchetto completo che prevede, tra le altre, vivavoce Bluetooth, prese USB ed Easy Access System II di serie. Disponibile anche il radar parcheggio con 4 sensori completato, in base alle versioni, dalla Parking camera. Rimanendo all’interno della vettura, giusto sottolineare l’assoluta silenziosità dell’abitacolo, dove eventuali fruscii e rumori esterni rimangono lontanissimi ed impercettibili. L’inedito cassetto porta oggetti Easy Life, accessoriato di una luce al Led, ha una capacità di carico record pari ad 11 litri, mentre i sedili con fodere Zip Collection personalizzabili si contraddistinguono per comodità ed originalità delle loro colorazioni. Trattandosi di una crossover, impossibile non soffermarsi anche sulla capienza del portabagagli che presenta una tripla variabile in termini di misure: si parte dai 377 litri iniziali, per poi arrivare fino ai 455 litri che si ottengono facendo scorrere i sedili posteriori in avanti di 16mm, infine reclinando gli stessi si raggiunge una capienza massima di carico pari a 1235 litri. Capitolo motori: il modello che abbiamo provato proponeva un propulsore Tce 90 Benzina da 90 CV abbinato a cambio manuale a cinque marce e Start&Stop, ma sono disponibili anche un 1.2 Tce da 120 CV ed un diesel 1.5 dCi. Le prestazioni non sono il vero punto di forza di questa Renault Captur, ma ripresa e tenuta di strada ci sono sembrate comunque di buon livello. Chiudiamo con il design esterno, all’insegna innanzitutto della bicromia. Il colore dominante del modello provato dalla nostra redazione era l’Orange, come ben mostravano gli inserti presenti su sedili, cruscotto e rifiniture interne, ma anche gli stripping presenti tanto sul tetto quanto sul volante. Le colorazioni della carrozzeria presentano nove variazioni cromatiche, che diventano ventisette complessive se consideriamo anche le diverse tonalità del tetto. Tutte sono identificate con il nome di una città, e nel nostro caso, ad esempio, si trattava di una versione Las Vegas (carrozzeria in arancio arizona) abbinata ad un tetto Nero etoile. Possibilità di personalizzare anche il profilo di calandra, fendinebbia e bagagliaio, mentre gli allestimenti disponibili sono tre: Wave, Live ed Energy. I prezzi variano da 15.950 euro del modello Tce 90Cv Wave fino ai 21.500 del modello dCi 90CV Edc Energy R-Link.

 

ecclestone

F1, Ecclestone: 26 udienze per dimostrare l’innocenza

 

di Valerio Zuddas

 

Saranno mesi difficili quelli che attenderanno Bernie Ecclestone: il boss del circus sarà chiamato a convincere la giuria tedesca della sua innocenza in un caso milionario di corruzione e a difendersi dalle accuse di corruzione nei riguardi di un funzionario pubblico e di istigazione alla frode aggravata. L’ 83enne britannico rischia una pena massima che di dieci anni di prigione. L’accusa sostiene che Ecclestone abbia pagato una “tangente” di 44milioni di dollari ad un ex dirigente della banca semi-pubblica BayernLB, Gerhard Gribkowsky, al fine di ottenere la vendita dei diritti di trasmissione della Formula 1, che deteneva la banca, al fondo investitore CVC. Tale operazione avrebbe permesso ad Ecclestone di controllare completamente la Formula 1. Comincia oggi un calvario composto da 26 udienze per il boss del circus, che si protrarranno fino al prossimo settembre. Ecclestone sarà obbligato ad assistere alle udienze, ma gli è stato concesso il permesso di lasciare Monaco quando non hanno luogo. «Il giudice è stato molto gentile. Devo stare pochi giorni a Monaco, e questo mi permette di continuare a viaggiare per le gare», ha dichiarato il patron del circus in un’intervista televisiva di qualche giorno fa in Germania. Il giudice del processo sarà Peter Noll, davanti al quale Ecclestone aveva già parlato per due giorni come testimone nel processo all’ex dirigente di banca Gribkowsky alla fine del 2011. Gribkowsky è stato poi condannato alla prigione e attualmente è il principale testimone contro Ecclestone. Dopo alcuni mesi di silenzio, Gribkowsky aveva affermato davanti al tribunale di aver ricevuto del denaro da Ecclestone ed era stato per questo condannato, nel 2012, ad otto anni e mezzo di reclusione. Il giudice Noll aveva in quella occasione affermato, leggendo la sentenza, che era stato lo stesso Ecclestone a portarlo «a delinquere».