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Fiat Doblò Trekking

 

di Pierluigi Bianchi

 

Oltre alle versioni Trekking di Panda, Qubo e 500L, Fiat ha svelato il nuovo Doblò Trekking. Studiato per mixare praticità, compattezza e funzionalità,  mostra un look da Crossover dotato di numerosi accorgimenti che lo rendono perfetto per gestire terreni sconnessi. Quindi il nuovo Doblò è orientato verso un target che ricerca una vettura camaleontica con un look e un carattere off road. A livello estetico è contraddistinto da un design outdoor con modanature laterali sulle quali è presente il logo Trekking, cerchi in lega da 16 pollici, paraurti anteriori e posteriori completamente ridisegnati e un assetto più rialzato (circa 10 mm) dotato di sistema Traction+. Questo nuovo sistema di trazione, oltre ad migliorare la motricità del veicolo sui terreni più difficili, presenta una soluzione meno costosa di una trazione 4×4 garantendo gli stessi vantaggi di quest’ultima. A completamento della performance troviamo le sospensioni posteriori bi-link che garantiscono una delle migliori esperienze di guida  della categoria. Il frontale è caratterizzato da fari molto ampi racchiusi in una mascherina sulla quale spicca il logo Fiat.  Il nuovo crossover porta al debutto un nuovo colore della carrozzeria: il Bronzo Magnetico. Il punto di forza della Fiat Doblò è lo spazio. Offrendo fino a 7 posti e un notevole comfort dell’abitacolo sia per i passeggeri anteriori che per quelli posteriori, il nuovo Doblò è dotato di un cruscotto semplificato con un sistema multimediale Uconnect con touchscreen a colori da 5”. Tre gli allestimenti previsti: Pop, Easy e Lounge. Mentre i motori disponibili sono due a benzina (1.4 da 95cv e 1.4 turbo T-jet da 120) e tre diesel (1.6 Multijet da 90 Cv, 1.6MJT da 105 e 2.0 MJT da 135).

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Lexus RX 450Hybrid: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Può una macchina con una massa complessiva di 2700 kg nascondere una maneggevolezza insospettabile? La risposta è sì. La risposta è, soprattutto, RX 450Hybrid. La nostra redazione ha avuto modo di provare la versione F-Sport del muscoloso SUV di casa Lexus, capace di combinare comodità e tecnologia ad una pronunciata praticità di guida che la predispone sia per un utilizzo extraurbano che per uno più cittadino. Le forme sono generose e si avvertono in pieno anche all’interno dell’abitacolo (con una lunghezza di 4,7 m ed una larghezza di 1,8 m), anche la capacità di carico rimane notevole, con un bagagliaio che parte dai 496 litri in configurazione base e raggiunge un massimo di 1570 litri ripiegando i sedili posteriori e con carico ad altezza tetto. La versione F-Sport presenta, come consuetudine in casa Lexus, anche una gamma stilistica propria con tratti distintivi quali: paraurti anteriore, griglia a fuso, loghi F-Sport laterali, intarsi color argento, cielo color nero, vetri posteriori oscurati e pedali traforati in alluminio. Traforati sono anche i rivestimenti in pelle degli interni, cosi come il volante (con comandi integrati) e il pomello del cambio. I cerchi sono da 19″, con pneumatici 235/55 R19, la tecnologia al LED caratterizza luci diurne, luci posteriori e stop. All’interno display multinformazione da 8″ gestibile attraverso pratico joystick collocato nel tunnel centrale, impianto audio a 9 altoparlanti, climatizzatore elettrico bizona e sedili anteriori regolabili elettricamente. Non manca, come abbiamo già visto in altre vetture del marchio di lusso di casa Toyota, neanche il sistema di entrata ed uscita facilitata così come la solita buona dose di sistemi rivolti alla sicurezza, attiva e passiva. Rimane quello legato all’aspetto tecnico, però, il capitolo di gran lunga più interessante. La Lexus RX 450h abbina un motore benzina 6 cilindri 3.5 di cilindrata da 249 CV a due unità elettriche, una anteriore ed una posteriore, con potenze rispettive di 167 e 68 Cv. Il piacere di guida è assoluto, il comfort acustico esaltato ai massimi livelli, mentre le prestazioni sono riconducibili ai 200 km/h della velocità massima e ai 7,8 secondi dell’accelerazione da 0 a 100. Il cambio a variazione continua di rapporto, la trazione integrale con sistema E-Four ed il servosterzo elettrico (con un raggio minimo di sterzata di 5,7 m) sono ulteriori elementi che compongono un progetto tecnico impeccabile ed efficiente. Chiudiamo con i prezzi, la “nostra” versione F-Sport costa, chiavi in mano, 72.250 euro.

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Peugeot RCZ-R: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Elegante e raffinata, seppur con un tratto distintivo molto marcato che lascia trasparire le sue doti motoristiche, la Peugeot RCZ-R esprime tutto il suo carattere esclusivo di sportiva da strada di grande spessore. La versione –R è del 2012 (presentata al Salone di Parigi), mentre la “sorella maggiore” RCZ risale al 2010, e ricalca quasi fedelmente il concept presentato al Salone di Francoforte nel 2007. Si tratta della prima vettura non derivata da veicoli commerciali a non avere il numero 0 nel nome. Tornando al modello in analisi, si tratta della Peugeot da strada più potente mai costruita dalla casa del Leone francese: monta infatti un motore 1.6 benzina turbo a iniezione diretta da 270 cavalli. Raggiunge i 250 km/h e fa da 0 a 100 km/h in un amen: appena 5,9 secondi. Molti di voi, forse tutti, penseranno che un motore di questo tipo non sia particolarmente parsimonioso e rispettoso dell’ambiente. Sbagliereste: appena 145 g/km di CO2 e un consumo medio particolarmente sorprendente anche in città (sempre che non decidiate di dare sfogo al motore, davvero appagante come sensazione) i motori della RCZ-R sono ai vertici della categoria Euro 6. L’assetto è ribassato di 10 mm rispetto alla RCZ classica e monta cerchi più ampi (da 19’’) in due colorazioni, decorati dalla R ricavata direttamente dalla lega di metallo. Il monogramma distintivo lo ritroviamo anche sulla calandra anteriore e sul posteriore, dove domina lo spoiler fisso, che offre maggiore stabilità e tenuta di strada. Completano la linea esterna il doppio scarico posteriore specifico, i fari con copertura oscurata color titanio e gli archi in nero opaco. In contrasto anche il tettuccio, decorato da una texture particolare. Apriamo le ampie portiere ed entriamo nell’abitacolo: il dettaglio che cattura immediatamente l’attenzione sono i sedili: avvolgenti e rinforzati fanno da trait d’union fra l’allure sportiva della RCZ-R e l’high-tech, attraverso l’utilizzo di rivestimenti di prestigio come la pelle in pieno fiore nappa e l’alcantara nero. Poco sotto il poggiatesta, ritroviamo il monogramma R, riportato anche sulla console centrale, vicino al freno di stazionamento. Risalendo, si nota la leva del cambio di dimensioni ridotte, ornata da inserti in rosso. Più piccolo è anche il volante, in linea con le ultime produzioni Peugeot anche su modelli non di elevate prestazioni motoristiche, che conferisce maggiore sicurezza alla guida e controllo del mezzo. Il tutto è collegato dalle impunture a vista color rosso che troviamo sui sedili, sul cruscotto, e sulla plancia per conferire più audacia. Ci sono anche i sedili posteriori, però diciamoci la verità: quando si compra un auto di questo tipo o ci mettiamo a fianco una bella ragazza, oppure la si guida da soli. Non è per gli autisti, né per le allegre brigate. Parlando di tecnologia, la RCZ-R è dotata di WipNaviPlus, sistema di navigazione e infotainment supportato da uno schermo LCD 7’’ posto al centro del cruscotto. L’impianto stereo è di qualità superiore, e supporta ovviamente CD Mp3, oltre alla connessione Bluetooth e interfaccia USB. Il “sound” del motore è accattivante, da subito: un rombo arrogante e pronto a scatenarsi. E quando si raggiungono i 3500 giri senti attaccare la turbina e improvvisamente ti trovi attaccato al sedile. Ottima anche la tenuta di strada, grazie al differenziale di slittamento controllato di tipo Torsen. Spazio di frenata, in situazione di emergenza, da record: grazie ai freni maggiorati ci si ferma completamente in 61 metri dai 130 km/h. Tre le motorizzazioni, due benzina (1.6 da 200 e da 270 cv) e un diesel (2 litri da 163 cv). Prezzi a partire da poco sopra i 40mila Euro. Ne vale davvero la pena.

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Peugeot 205 GTi Gutmann: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Devo dire che è stato davvero emozionante potermi sedere su un’auto che ha disegnato un’epoca. E devo anche ringraziare Peugeot per avercene dato la possibilità grazie al restauro che ha permesso di far arrivare in perfette condizioni oltre 25 anni dopo una 205 1.9 GTi 16V Gutmann. Una vera e propria icona della fine anni ’80-inizio ’90 che è rimasta nel cuore dei ventenni di allora. Io ero ancora ben lontano dal prendere la patente quando la casa del Leone commercializzò questa variante supersportiva della fortunatissima 205, ma “scoprirla” oggi è stato molto entusiasmante. Inutile dire che il pezzo forte di questa Peugeot sta sotto il cofano: la testata della 309 16V completamente trapiantata sul telaio della 205 1.9 GTi standard da 130 CV. Con qualche piccola aggiunta: nuovo radiatore dell’olio (per migliorarne il raffreddamento), alberi a camme appositi, centralina rivisitata e scarico ampliato. Piccoli accorgimenti che fanno passare il 130 a 160 CV e la coppia massima a 180 Nm (dai precedenti 165) a 6500 rpm. Un valore un po’ alto, in realtà. Qualche dato: da 0 a 100 Km/h in 8 secondi e velocità massima misurata in 230 Km/h. Un auto particolarmente spinta, considerato anche che non arriva alla tonnellata di peso. L’assetto è più rigido per migliorare la tenuta di strada, a scapito della comodità, e ribassato di circa 3 cm. Si può notare la barra duomi all’anteriore (si tratta di un accessorio meccanico che viene utilizzato per migliorare la tenuta di strada. Consente un collegamento rigido tra i duomi delle sospensioni per avere una maggiore rigidità torsionale della scocca) ed esternamente i badge Gutmann, i cerchi in lega neri da 15’’ che supportano pneumatici maggiorati di misura 195/50 e la scritta “i16V” sul retrotreno. Molti di voi, probabilmente i più giovani, si saranno chiesti chi sia questo Gutmann. È un preparatore di automobili, ex pilota dilettante, che gestisce ancora una concessionaria della Peugeot nella cittadina tedesca di Breisach (situata nel land Baden-Wurttemberg, 16.500 abitanti. In lingua celtica il nome significa frangiflutti). Nel 1978 Gutmann iniziò a rielaborare le automobili, e cominciò con una Talbot Horizon. Poi l’incontro con le Peugeot, di cui ancora oggi è uno dei maggiori rielaboratori. La sua firma è sulla 205 Turbo e sulla GTi, prodotta in circa 300 esemplari, di cui una decina circa sono arrivati in Italia (e ad un prezzo non proprio abbordabile per l’epoca: 28 milioni di Lire). Tornando al tuning, passiamo agli interni: molto spartani (c’è davvero il minimo indispensabile per non appesantire troppo la macchina e quindi favorire il rapporto peso/potenza al massimo) con un po’ di rosso sui sedili (profilati e molto comodi), sul pianale e sulle portiere. Volante in pelle dal diametro più piccolo, in puro stile rally, fondini della strumentazione di bordo bianchi con la scritta “Racing” e ci fermiamo qui. Perché, come detto, quello che conta è quello che non si vede. Poi negli anni il concetto è stato – purtroppo – ribaltato. L’esperienza di guida è esaltante: il guidatore torna ad avere il completo controllo del mezzo, senza “barriere” a fare da filtro (o da angelo custode, fate voi). Non c’è servosterzo, né ABS, EBD, ESP e tutte le diavolerie (di cui ormai non possiamo fare a meno) elettroniche di cui fornite le auto di oggi. L’inserimento in curva è abbastanza preciso e il motore un vero e proprio godimento (se avete problemi con qualche decibel in più lasciate perdere, non fa per voi). Qualche borbottio all’accensione (e vorrei vedere) e a regimi bassi, ma quando raggiunge la sua temperatura di esercizio e soprattutto i giri motore sopra i 4mila è un vero spettacolo. C’è ripresa fino ai 6500 giri anche a marce elevate. La cambiata è secca e con una risposta un po’ brusca. In conclusione, un auto d’altri tempi per una sensazione di guida d’altri tempi. Quando si poteva davvero dire di dominare la strada e il mezzo.

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Peugeot 208: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Un totale di 82.884 unita vendute dall’aprile 2012 ad oggi, che l’attestano come la quinta berlina straniera sul segmento B. Basterebbero questi numeri, riconducibili al mercato italiano e all’impatto sullo stesso avuto dalla versione che l’ha preceduta, per riconoscere lo spessore dell’eredita che la nuova Peugeot 208 è chiamata a raccogliere. Presentata ufficialmente alla stampa la settimana scorsa, tra le campagne austriache della provincia di Graz, l’ultima generazione in ordine di tempo della 208 arriverà nei nostri concessionari dalla meta di giugno, con un prezzo di listino che parte dai 12.300 euro per quel che concerne la gamma benzina e 16.050 euro per quella diesel. Una macchina come al solito rivoluzionaria per quelli che sono i canoni del Leone francese, d’altronde fu proprio la Peugeot 208 ad introdurre la filosofia I-Cockpit brillantemente riproposta anche su tutte le ultime auto del marchio di Sochaux. Entrando più nello specifico, la nuova 208 si caratterizza innanzitutto per un anteriore totalmente rivisitato, con un paraurti più robusto e deciso, una nuova griglia della calandra e fendinebbia posizionati più esternamente. Nuovi anche i cerchi, mentre nel posteriore i gruppi ottici con gli “artigli” gli conferiscono una linea ancora originale e riconoscibile. Originalità che fa rima con personalizzazione, ed allora ecco le nuove tinte texturizzate della carrozzeria che ne esaltano oltre modo lo spirito giovane e dinamico. Tra quest’ultime, oltre alla colorazione Orange già ammirata in occasione della premiere assoluta all’ultimo Salone di Ginevra, anche le inedite Ice Grey e Ice Silver. Introdotti da casa Peugeot anche due nuovi pack: il Menthol White Pack e il Lime Yellow Pack che caratterizzano tanto gli esterni quanto gli interni. Disponibile, anche in Italia, sia la versione 3 che 5 porte, mentre sono quattro gli allestimenti base proposti: Access, Active, Allure e GT Line, a cui vanno aggiunti, ma solo nelle versioni 3 porte, gli sportivi GTi e GTi by Peugeot Sport. Non manca anche la tecnologia, con l’interfaccia touchscreen da 7″ fornito, oltre che di retrocamera di serie, anche di sistema di infotainment Mirror Screen con connettività MirrorLink che permette una connessione semplice, diretta ed efficace con le principali funzioni del proprio smartphone. Altra novità assoluta riguarda la sicurezza, con l’introduzione dell’Active City Brake opzionabile a richiesta del cliente. Chiusura dedicata alla gamma motori, tutti Euro 6 e con consumi ed emissioni davvero record (come dimostrato anche da alcuni test condotti dal team Peugeot) oltre che abbinati sia al cambio manuale che al nuovo cambio automatico EAT6. La gamma benzina propone versioni PureTech 1.0 e 1.2 da 68, 82 e Turbo da 110 cavalli, oltre alla variante 1.6 THP da 208 CV. Per quel concerne invece i diesel BlueHDi la scelta è tra le varianti da 75, 100 e 120 cavalli.

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OSRAM: luce proiettata al futuro

 

A cura di Delfina Maria D’Ambrosio

Intervista di Filippo Gherardi

 

Non poteva mancare la visita di Professione Motori all’Autopromotec 2015, manifestazione internazionale che si è tenuta a Bologna Fiere dal 20 al 24 maggio. In particolare le nostre telecamere sono andate alla scoperta dello stand della OSRAM, realtà leader nel settore dell’illuminazione che grazie all’Ingegner Roberto Barbieri, Consigliere Delegato e Direttore Generale, abbiamo potuto conoscere meglio:

“OSRAM è  leader nel settore delle luci da più di cento anni, si tratta di un settore che è presente in tutta la vita dell’uomo: casa, lavoro, spazi aperti ma anche e soprattutto guida dove noi produciamo le sorgenti di luce che vengono poi montate sulle autovetture. Quello tra OSRAM e motori è un legame ben radicato, negli anni ‘20 abbiamo prodotto le prime sorgenti che venivano montate sulle automobili, una pietra miliare è la famosa  lampada bilux . D’allora ci sono state una serie di innovazioni tecnologiche, che via via, passando attraverso le lampade alogene, lo sviluppo delle lampade a scarica,  le lampade a led, e le prossime lampade su base laser, ci permetteranno di avere un futuro sempre più luminoso”.

Proprio all’Autopromotec 2015 è stata esposta una Fiat 500 X con le applicazioni OSRAM:

“Abbiamo usato la nuova vettura Fiat 500 X e ci siamo divertiti a dotarla di sorgenti innovative con tecnologia a Led, che poi possiamo utilizzare anche su vetture diverse. Si tratta, quindi,  di utilizzare sorgenti a Led in sostituzione delle vecchie tecnologie che oggi ancora qualche costruttore monta sulle proprie vetture. Nel caso della 500 X, sulla fascia sinistra sono presenti le sorgenti originali, sulla destra sono state montate le luci di posizione, ma anche altre sorgenti come le luci di indicazioni, a Led, che danno un senso moderno alla vettura e permettono di risparmiare energia e sappiamo che il tema della sostenibilità è fondamentale per i costruttori. Anche all’interno abbiamo tutta una serie di prodotti innovativi che chiamiamo LED ambient per divertirsi a dare un tono personalizzato alla vettura”.

Non solo automobili, OSRAM è presente anche sulle due ruote e sui mezzi pesanti:

“Abbiamo presentato proprio in fiera delle sorgenti dedicate ai motocicli e tutta la serie delle lampade che chiamiamo night racer o x-racer, tutte studiate per resistere alle forti vibrazioni a cui sono sottoposti i motocicli e per dare soprattutto sicurezza in quanto il fascio di luce è molto profondo e l’utente riesce a vedere l’ostacolo decisamente prima che con le normali sorgenti. Anche nel settore dell’automezzo pesante, quindi per la parte 24 volt, abbiamo tutta una serie di sorgenti chiamati Truckstar che danno più performance e sicurezza all’utente anche in questo caso grazie alla profondità del fascio di luce”.

Impossibile non chiedere quale sia il legame di OSRAM con Autopromotec:

“Per noi si tratta di una manifestazione molto importante perché si rivolge a tutto il settore dell’aftermarket e dell’automotive che è segnato da una grande innovazione e noi siamo presenti mostrando cosa possiamo fare con l’innovazione sulle sorgenti di luce. In Autopromotec abbiamo portato le due tecnologie più innovative: la tecnologia a Led e la tecnologia a laser che oggi è prevista solo per le vetture di altissima gamma ma che in futuro ci aspettiamo andrà a penetrare il mercato in maniera significativa. Una delle caratteristiche fondamentali della tecnologia a laser è di permettere con bassissimo consumo di energia una grande quantità di luce che si trasforma in grande sicurezza.”

Restando in campo motori, in un periodo come questo in cui sembra davvero che ci si sfidi anche in termini di illuminazione, voi di OSRAM come vi comportate, quali difficoltà trovate e quali prodotti presentate?

“Quello del design è un tema importante, in effetti le case costruttrici si stanno sfidando sul campo della luce e dell’illuminazione, ovvero su un elemento importante anche per comunicare al mercato. OSRAM è assolutamente presente in questo, ed è impossibile non parlare della tecnologia OLED, un’evoluzione della LED, con la quale riusciamo oggi a dare elementi importanti ai costruttori per lavorare con il design sulle vetture sia nella parte interna che nella parte posteriore. Con la tecnologia OLED, per esempio, si possono produrre dei fari posteriori per gli autoveicoli che possono dare, oltre alle normali indicazioni, anche altre importanti informazioni a chi segue la vettura. Quello del design è un tema sentito e noi lavoriamo con le maggiori case costruttrici dove le difficoltà se mai sono quelle di tradurre velocemente le idee in progetti e poi in prodotti”.

In questo periodo la crisi coinvolge anche il settore dell’auto e tutti si aspettano spese e consumi ancora più contenuti. Quanto è difficile da un punto di vista imprenditoriale riuscire a garantire prodotti di qualità a costi sempre minori?

“La chiave per risolvere questo difficile connubio è investire molto nella ricerca e nello sviluppo. Da anni OSRAM investe più del 6% del suo fatturato mondiale per poter arrivare a delle soluzioni e a dei prodotti qualitativamente elevati, superiori anche in termini di performance, e quando parlo di performance intendo sia il risparmio energetico che il poter produrre luce a costi molto contenuti. Noi siamo molto attenti anche ai nostri costi interni, quindi costi di produzione,  ma sono gli investimenti di ricerca e sviluppo che permettono di arrivare a produrre con costi assolutamente competitivi”.

OSRAM lavora ampiamente anche nel mondo dello sport, in primis nell’impiantistica degli sport di squadra:

“Siamo presenti da più di 100 anni nel mondo della luce e abbiamo seguito tutte le attività, anche quelle sportive.  Abbiamo importanti prodotti e soluzioni da proporre al mercato delle installazioni per gli ambienti sportivi, che siano poi stadi o palazzetti dello sport. Queste nostre soluzioni oggi utilizzano tutte le nuove tecnologie, da quella a Led, ma non solo, perché oggi con l’elettronica è possibile regolare e comandare i sistemi di luce in modo da avere la luce giusta al momento giusto ed è uno slogan che propongo sempre perché  grazie a questo è possibile fare risparmi significativi senza compromettere le performance quantitative e qualitative degli impianti di illuminazione. Sentirete parlare di Osram anche nelle istallazioni per gli impianti sportivi che già oggi esistono ma che soprattutto dovranno esistere in futuro in tutti gli sport”.

Del resto questo è un momento in cui si parla moltissimo del restyling delle strutture sportive, specialmente calcistiche e OSRAM vuole essere protagonista di questa ristrutturazione:

“Lo Juventus Stadium già vede al suo interno alcuni dei nostri prodotti, quindi OSRAM è già presente in quello che è forse il primo esempio concreto in Italia, potrei citare altri stadi in giro per il mondo, in Germania abbiamo fatto diversi palazzetti con i nostri prodotti, e la tecnologia Led ci consentirà di entrare veramente in questo tipo di applicazione che rappresenta un po’ il fiore all’occhiello e la parte più seguita dai giovani, target al quale ci vogliamo rivolgere. Cito quindi anche la LEDsBIKE, la soluzione di OSRAM per poter dare illuminazione a quella che chiamo la self mobility”.

Sport, mobilità alternativa, ma anche cultura. OSRAM di recente è stata infatti protagonista anche della restaurazione della Cappella Sistina:

“È stato un progetto impegnativo, una sfida che abbiamo vinto, perché i ritorni che abbiamo avuto a livello nazionale e internazionale sono stati tutti positivi. Il legame con l’arte sta nel DNA di OSRAM, noi abbiamo sempre illuminato musei e opere d’arte, abbiamo sempre proposto tecnologie nuove e l’illuminazione della Cappella Sistina è per noi il fiore all’occhiello e, specialmente, permette di capire cosa è possibile fare oggi con le nuove tecnologie della luce. Se è stato possibile farlo nella Cappella Sistina è possibile farlo ovunque”.

c-max

Ford C-Max

 

di Pierluigi Bianchi

 

Restyling in casa Ford per la monovolume compatta family feeling, distribuita dal produttore americano a partire dal 2003. Modello chiave per l’azienda statunitense, con 1,2 milioni di unità vendute nei primi 10 anni, la Ford C-max aggiunge ulteriori caratteristiche ed elementi che la rendono ancora più convincente. L’aggiornamento riguarda sia il pacchetto estetico, sia i motori ma anche tutto il sistema di infotainment e sicurezza. Il primo elemento rivisitato è il frontale, più “aggressivo” e sportivo. In particolare i gruppi ottici, con tecnologia al Led e linee più marcate e allungate, la maschera anteriore a forma trapezoidale che richiama la versione Focus e il paraurti bombato. La lunghezza è quattro metri e trentotto, con la possibilità di scegliere tra la variante a 5 e a 7 posti (C-Max7). Le differenze con la versione precedente si notano anche negli interni. Molto semplificata è la parte centrale del cruscotto, con l’eliminazione di molti tasti e leve. Un soluzione minimalista grazie all’introduzione dell’impianto di climatizzazione e del dispositivo infotainment SYNC2 unito al vasto schermo touch da 8 pollici. Tramite il sistema SYNC2 il conducente potrà controllare molte funzioni come il navigatore satellitare, la sincronizzazione con il proprio smartphone e la gestione dell’impianto audio. Come nella versione che l’ha preceduta, lo spazio è considerevole nei due posti anteriori, mentre leggermente scomodo nel posto centrale posteriore. In termini di tecnologia sono stati integrati sistemi che semplificano la guida: da quello di parcheggio semiautomatico che monitora i veicoli in prossimità della vettura, alla chiave programmabile MyKey che consente di limitare la velocità o il volume dell’impianto audio e il cruise control adattivo. L’arrivo nei concessionari è previsto per giugno. I motori disponibili saranno: 1.0 Ecoboost (101 CV, 125 CV), 1.6 Gpl da 120Cv, 1.5 Ecoboost da 150 CV, 1.5 TDCi (95 o 120 CV). I prezzi partiranno da 20.000 euro.

Q7

Q7, la nuova punta di diamante di Audi

 

di Pierluigi Bianchi

 

Presentata in anteprima al Salone di Detroit, Audi svela la nuova Q7 2015 disponibile per le consegne a partire dal mese di giugno. La seconda generazione del maxi SUV della casa automobilistica tedesca fondata nel 1909 sarà disponibile in due allestimenti, per il mercato italiano: Business e Business Plus. Per quanto riguarda le motorizzazioni, entrambe a sei cilindri e con cambio Tiptronic, troviamo un 3.0 TDI (272 CV) e 3.0 TFSI (333 CV). La novità è la riduzione del peso (ben 325 chilogrammi in meno rispetto al modello precedente) garantita dalla nuova piattaforma modulare longitudinale accompagnata dall’utilizzo di materiali leggeri, quali l’acciaio formato a caldo e l’alluminio pressato ed estruso. Anche il corpo macchina risulta essere più compatto. Il design esterno è impreziosito da una mascherina frontale, con bordo cromato molto più spesso rispetto alla versione passata. I gruppi ottici del muso sono dotati di recente tecnologia Matrix led che garantiscono una migliore visibilità su strade poco luminose e una maggiore sportività. Sportività che è inoltre garantita dalle prese d’aria presenti sui paraurti. Ciò che rende questa vettura particolarmente indicata per una clientela esigente e ambiziosa è la ricca dotazione del pacchetto estetico degli interni, che eredita la brand personality dell’azienda tedesca. Spiccano infatti un climatizzatore automatico bi zona, uno schermo touch pad di ultime dimensioni da 8,3 pollici e l’Audi music interface. Introdotte sul fronte della sicurezza numerose innovazioni quali l’Audi pre sense city che permette, fino ad una velocità di 85 km/h, di avviare una riduzione della velocità per evitare i veicoli e i pedoni riconosciuti dalla tecnologia. I prezzi partono da 65.900 euro (3.0 Tdi) per arrivare a 69.000 (3.0 Tfsi). In aggiunta si possono scegliere i due pacchetti Business  (2770 euro) e Business Plus (6230 euro).

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Kadjar: il nuovo crossover di segmento C

 

di Pierluigi Bianchi

 

Lavorando sulla stessa piattaforma modulare CMF della Nissan Qashqai, Renault realizza un crossover medio definito “fondamentale” da Carlos Ghosn, big manager del gruppo. Con un posizionamento di mercato tra la Captur e la Koleos, la Kadjar entra in un segmento di mercato molto vivace con 18 milioni di unità vendute e in continua crescita. Si tratta di una vettura lunga 4,45 metri, con un’altezza di 1,60 metri ed un design improntato sui modelli Clio e Captur, ma con caratteristiche sportive e off-road che la rendono polivalente. Un frontale scolpito, le fiancate allargate, le finiture nere dei bordi del pianale e l’originale forma del portellone le conferiscono un’impareggiabile personalità. L’interno, sportivo e raffinato, è all’avanguardia, grazie al sistema di entertainment R-Link 2 controllabile tramite un ampio touchscreen da 7 pollici. La scelta dei materiali di alta qualità e il livello delle forniture sono il suoi punti di forza, nati dall’alleanza Renault e Nissan. Sono inclusi, oltre al sistema R-Link , i sistemi di aiuto alla guida di ultima generazioni come l’Active Emergency Breaking System e il Vision System che permette la riduzione dell’angolo morto nella visuale del conducente. Possibilità di scelta tra le quattro ruote motrici e le due ruote motrici. Non conosciamo ancora i prezzi, ma sarà lanciata nelle versioni Diesel Energy 1.5 dCi da 110CV con cambio manuale o automatico ed Energy 1.6 dCi da 130cv con cambio manuale e scelta tra le due ruote motrici e le quattro. Due saranno gli allestimenti disponibili al lancio: X-mod con vocazione sportiva, finiture esterne in grigio e cerchi in lega da 17”, e Bose che trasmette eleganza con i suoi gruppi ottici Full Led, cerchi da 19”, la retrocamera e l’impianto audio Bose con otto diffusori.

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Autopromotec 2015

 

di Filippo Gherardi

 

Venti-ventiquattro maggio BolognaFiere è (o è stata, a seconda da quando leggerete questo articolo) soprattutto Autopromotec. L’edizione 2015, la ventiseiesima nella storia di quella che si sta affermando, e ne siamo particolarmente fieri per un campanilismo strettamente italiano, come la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. Quella di quest’anno, già alla vigilia, è stata anche l’edizione dei record in termini di espositori: per un totale di 1.587 aziende, il 4,8% in più rispetto all’edizione del 2013, provenienti da 47 Paesi diversi. E a tal proposito, la kermesse bolognese conferma a gran voce il suo profilo internazionale, visto che ben il 42% delle aziende presenti, 663 per l’esattezza, sono di derivazione estera, con Cina, Germania, Gran Bretagna, Taiwan, Polonia, Stati Uniti, Francia, Spagna, Olanda e Turchia tra le nazioni più rappresentate. Nel 2013 le aziende estere presenti erano state 589, e questo si traduce in una crescita percentuale pari al 12,5%. Cifre importanti, che suonano come la definitiva consacrazione di una manifestazione divenuta, oramai, un appuntamento imprescindibile e un momento esclusivo di confronto fra tutti gli attori della filiera, un luogo dove le aziende possono fare business, in un contesto ormai globale. In tutto 14 i padiglioni espositivi, a cui vanno aggiunte, doverosamente, anche le 4 aree esterne. Tante le tematiche che spaziano da pneumatici, attrezzature, ricambi, componenti, car service e diagnostica, fino ad arrivare ad attrezzature per officina e per l’utensileria, car care, autolavaggi e settore della carrozzeria. Inoltre si segnala anche l’iniziativa Industrial Vehicle Service che permette di mettere in evidenza tutti i prodotti a supporto del trasporto commerciale. Per quel che concerne l’affluenza di pubblico, bilanci e considerazioni vanno doverosamente tracciati a posteriori, ma un primo dato indicativo arriva sul fronte dei visitatori esteri con la presenza di 90 buyer internazionali, provenienti da 25 paesi, che rappresentano una crescita del 25% rispetto all’ultima edizione del 2013.