Spanish Grand Prix, Barcelona 9 - 12 May 2013

Formula nuova

 

di Flavio Grisoli

 

Continuiamo ad occuparci della svolta epocale che la Formula Uno ci sta riservando per la prossima stagione. Per chi scrive, si tratta dell’ennesimo tentativo (la storia poi ci dirà se riuscito o meno) da parte della Federazione di aumentare lo spettacolo e la competitività di tutte le scuderie, cercando il più possibile di livellare le differenze. Già nello scorso numero avevamo introdotto l’argomento, oggi cercheremo di concluderlo. Dei motori turbo abbiamo già parlato la scorsa volta: più piccoli di cilindrata ma leggermente più pesanti (si tratta di una vera e propria “power unit” e tra poco scopriremo perché) dovrebbero (il condizionale, ahinoi, è d’obbligo) rendere un po’ più pepate le competizioni. Perché? Oltre al Kers, che si è rivelato uno strumento utile fino ad un certo punto (poco, in realtà), dalla prossima stagione abbiamo anche l’Ers. Sotto questo acronimo (che sta per Energy Recovery System) si cela un complesso sistema che provvederà a recuperare sia l’energia cinetica in eccesso dalle ruote motrici, ovvero esattamente quel che fa il KERS oggi, e sia l’energia “termica” in eccesso portata dai gas di scarico alla girante della turbina, ovvero una sorta di HERS (dove H sta per “heat”, calore). Questa è la descrizione che si desume dall’articolo 1.24 del regolamento tecnico FIA 2014. Mentre il KERS resterà esattamente uguale a quello attualmente utilizzato nei principi di funzionamento (varierà soltanto la potenza che è in grado di erogare, passando dagli attuali 60 KW ai futuri 120 KW), l’HERS è totalmente nuovo e da scoprire. In realtà, volendo essere precisi, da regolamento non esisteranno né il KERS e né l’HERS, bensì esisterà solamente l’ERS composto da due sottoparti, il MGU-K (Motor Generator Unit – Kinetics) che recupera energia cinetica, ed il MGU-H (Motor Generator Unit – Heat) che recupera invece energia “termica”. Ma non finisce qui: come abbiamo capito dalla prossima stagione la fortuna sarà degli elettronici, e non degli aerodinamici (abbassamento quasi al livello del suolo dei musetti ne sono un esempio lampante: vedremo delle vetture stile formichiere, o aspirapolvere): la grandissima novità è il brake-by-wire. La FIA ha recentemente deciso di acconsentire alla richiesta presentata dai team di integrare sulle monoposto un sistema di gestione della frenata posteriore, proprio per garantire una potenza della frenata pressoché costante (e quindi modulabile) al pilota. Si tratta di una piccola rivoluzione perché si potranno sviluppare in proprio queste soluzioni, sganciandosi quindi dal controllo elettronico comune che si ha attualmente con la centralina MES. Non solo, è un primo passo verso la vera grande rivoluzione elettronica della Formula 1, quella attesa e preannunciata anche dalla Magneti Marelli che, attraverso alcuni dei suoi tecnici responsabili, ha ammesso di studiare e sperimentare già da tempo: la sostituzione di molti dei comandi elettroidraulici attualmente presenti sulle monoposto con comandi totalmente elettronici. Per comandi elettroidraulici si intendono, volgarmente, accelerazione, frenata e sterzata. Non scherziamo, se si apre il vaso di Pandora dell’elettronica è finita. Vedremo delle gare radiocomandate, come nei videogiochi. Non ci crediamo. Nel dettaglio del regolamento su altre questioni (gestione delle gomme, pit-stop, capienza del serbatoio ecc.) non ci soffermiamo, sono quisquilie. Ma lasciateci almeno i piloti. Per favore.

 

Barcellona

Barça Love

 

di Germana Condò

 

Non c’è mese migliore di Maggio per visitare Barcellona, soprattutto per chi ama corse e motori. Infatti, nelle scorse settimane gli appassionati che si sono trovati nella città spagnola hanno avuto la doppia chance sia di poter assistere al Gran Premio di Formula Uno sul circuito di Montmelò che di visitare la biennale “Barcelona International Motor Show”. I due eventi, svoltisi in contemporanea, hanno trasformato la città nella meta più ambita per gli amanti delle quattro ruote. Non è un segreto che il mercato dell’auto spagnolo, come quello italiano, stenti ad uscire dal lungo periodo di crisi economica che, in misura maggiore o minore, ha stretto nella morsa tutta l’Europa. Probabilmente è questa la ragione per cui l’autosalone sia apparso sottotono rispetto ai recenti eventi di New York, Ginevra e Shangai, piazze su cui, risulta evidente, le case produttrici hanno puntato maggiore attenzione e scelto queste occasioni per il debutto delle loro nuove proposte. Per questo l’obiettivo dichiarato dal Salone di Barcellona quest’anno è stato il rilancio dell’auto, con un occhio di riguardo alla fetta alta del mercato. I grandi marchi hanno esposto una vasta offerta di modelli premium. Prima tra tutte l’Italia, presente con Ferrari e Maserati e anche Aston Martin. La novità più recente tra le italiane è stata sicuramente la Delta S, prodotto nato dalla collaborazione tra Lancia e Momo Design. Un esclusivo modello che si distingue per l’aggiunta di dettagli ricercati e cromature che apportano stile e sportività, generalmente apprezzate soprattutto dal pubblico maschile. L’interno sorprende per la scelta dei materiali e dei colori, sedili sportivi con cuciture in rilievo così come su volante, pomello del cambio e leva freno. Tra i brand premium stranieri era presente il Concept del quarto modello di GLA Mercedes, già visto a Shangai, SUV compatto di 4,30 metri, sportivo e dagli elevati contenuti tecnologici, che per categoria si contrapporrà a Range Rover Evoque, ad Audi Q3 e a BMW X1. Allo stand Jaguar ha brillato F-Type la sportiva due posti dalle prestazioni sorprendenti e dalle linee pulite e grintose, mentre Land Rover ha messo in mostra Range Rover Sport, il lussuoso SUV, privo delle linee squadrate che gli conferivano quell’aria caratteristica da robusto fuoristrada, più agile e leggero (420 Kg). Grazie alla nuova struttura in alluminio e ad alcuni accorgimenti tecnologici ottimizza prestazioni e consumi, riducendo le emissioni di CO2. Casa Audi è comparsa con A3 Sedan, la versione berlina quattro porte già vista anche lei al Salone di Shangai e in un pre-debutto newyorkese. Insieme a questa è stata introdotta la variante ecologica A3 Sportback e-tron che, con una potenza di 204 CV e un’autonomia complessiva di circa mille chilometri, può percorrere quasi 50 chilometri in modalità elettrica. Mai come adesso l’attenzione del mercato è rivolta alle nuove eco- tecnologie, applicate alle vetture elettriche e ibride che sono in continua evoluzione. Grande curiosità ha suscitato  la Twizy RS F1, che ha fatto il suo ingresso alla kermesse guidata dal pilota del team Renault Romain Grosjean. Con un peso di 546 chili e con 81 CV di potenza, che le consentono un’accelerazione da zero a cento Km/h in soli sei secondi, Twizy RS F1 vuole emulare nelle prestazioni e nelle sembianze le monoposto della Formula Uno. L’urban crosser, nato biposto e progettato per muoversi agevolmente nel traffico cittadino, è equipaggiato con un sistema Kers che ha sostituito il sedile posteriore, proprio lo stesso presente nelle monoposto della casa francese, monta pneumatici slick e alettoni in fibra di carbonio. La mini-car è stata realizzata in soli dieci mesi e difficilmente, ammettono anche i tecnici, andrà in produzione. Ciò non toglie che essa rappresenti un fondamentale esercizio per testare e mostrare l’evoluzione delle nuove tecnologie. Sempre all’insegna della eco sostenibilità sono i modelli di Volkswagen e-Up e XL1. La prima è la variante elettrica a cinque porte di Up. Un motore esclusivamente elettrico, con picchi di 82 CV e potenza costante di 55CV, grazie al quale può vantare una velocità di 135 km/h e una discreta accelerazione (14 secondi per arrivare da zero a cento km/h). E-Up garantirà un’autonomia di 150 chilometri e si potrà ricaricare in circa mezzora, potendo recuperare l’80% dell’energia. Dulcis in fundo XL1, l’ibrida sportiva realizzata in fibra di carbonio che consuma meno al mondo. Può percorrere 100 Km con 9 litri di carburante, garantendo prestazioni che fino ad oggi non ci si aspettava da un propulsore elettrico o da un ibrido. Traguardo che la casa tedesca ambisce a perfezionare fino ad arrivare ad una percorrenza di 420 Km di strada con soli 4 litri. Utilizzata nella sola modalità elettrica, può raggiungere la velocità di 50 Km/h e passare da 0 a 100 Km/H in 12,7 secondi. Ciò la rende particolarmente adatta al percorso urbano che non richiede alti picchi di velocità, ma semmai una buona accelerazione.

PRESENTAZIONE FERRARI F138

Ferrari F138, è partita la rincorsa mondiale

 

di Filippo Gherardi

 

Parlare di una macchina profondamente modificata rispetto a quella dello scorso anno sarebbe, quanto mai, un’imperfezione. La nuova Ferrari F138 infatti non si discosta molto, fatta eccezione per pochi ma comunque significativi dettagli, dai criteri che avevano contraddistinto la F2012, ma d’altronde, forse, era proprio questo l’obiettivo dei tecnici di Maranello visti e considerati i risultati tutt’altro che negativi raccolti, in particolar modo con Fernando Alonso, nell’ultimo mondiale di F1. Il progetto base è di fatto un’evoluzione dello stesso adottato per la vettura della passata stagione, con una serie di specifici interventi finalizzati più che altro alla massimizzazione delle prestazioni in pista e alla riduzione del peso e del volume della F138. Entrando più nello specifico, nessuna modifica per quel che concerne le sospensioni che vedono confermata, sia nell’anteriore che nel posteriore, la soluzione a tirante pull-rod, malgrado in fase di realizzazione il suo concetto di base abbia subito un’evidente estremizzazione che dovrebbe esaltarne l’aerodinamicità. Al riguardo, dalla Germania, e più nello specifico dall’autorevole magazine Auto Motor und Sport, avanzavano nelle scorse settimane l’ipotesi di un possibile reclamo da parte di Adrian Newey per la spiccata somiglianza della sospensione posteriore della nuova F138 e quella utilizzata dalla Red Bull lo scorso anno. Staremo a vedere. Tornando alla descrizione della nuova monoposto firmata dal cavallino rampante, si registra un parziale restyling stilistico per quel che riguarda le forme e il colore della carrozzeria. Cominciamo col dire che è tornato, prepotente, il bianco interrompendo, di fatto, l’egemonia, in particolar modo sui fianchi, del rosso. Rimangono gli stessi del 2012 gli alettoni, mentre modifiche si segnalano nell’imbocco delle fiancate e nella presa d’aria posta sopra l’abitacolo. Il motivo? Sempre di natura strettamente aerodinamica, lo stesso, per intenderci, che ha portato anche ad un evidente restringimento della parte posteriore della vettura rispetto alla F2012. Novità più significative riguardano i freni, alleggeriti così da portare ad una riduzione del peso e ad un incremento della rigidezza. Inoltre, di pari passo con la Brembo si è proceduto ad un’ottimizzazione dell’intero sistema frenante. Capitolo motore, la F138 sarà l’ultima monoposto di casa Ferrari a montare una motorizzazione V8, destinata al pensionamento a partire dal 2014 quando entrerà a regime il nuovo V6 Turbo. Il regolamento vieta modifiche agli organi interni, e per questo motivo il motore montato sulla F138 è di fatto una semplice evoluzione della stesso utilizzato nella vettura dello scorso anno, ormai stabilizzato su una durata media di tre gare per ciascuna unità. Non modifica nemmeno la posizione del KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica, che rimane collocato sempre al centro della parte inferiore della vettura. Da segnalare, altresì, l’introduzione della centralina unica, che diventerà obbligatoria per tutte le monoposto di F1 a partire dal 2014. In chiusura, il nome F138 è una combinazione di iniziali e cifre dove F sta, naturalmente, per Ferrari, 13 per l’anno 2013 ed 8 per il numero di cilindri della motorizzazione V8 che, come detto in precedenza, nella prossima stagione lascerà il posto ai nuovi V6 Turbo. Descritta passo dopo passo, a questo punto non rimane che vederla all’azione ed aspettarne, dopo i test a Jerez de la Frontera e Barcellona, il debutto mondiale il prossimo 17 marzo con il Gran Premio d’Australia. Nella speranza che, come a ricordato anche il presidente Montezemolo in sede di presentazione, possa rivelarsi una vettura non solo bella ma anche (e soprattutto) vincente, e con l’auspicio che Fernando Alonso e Felipe Massa, anche loro confermati, possano interrompere il dominio Red Bull delle ultime stagioni.