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Mercedes Classe E All-Terrain: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Chi l’ha detto che una Mercedes Classe E wagon non possa dedicarsi anche al fuoristrada? Magari moderato, ma sempre avventuroso? In effetti, la Classe E All-Terrain è nata proprio per questo, per sporcarsi le ruote quando bisogna abbandonare l’asfalto. D’altra parte, la nicchia di mercato è già piena di concorrenti come l’Audi A6 Allroad e la Volvo Cross Country, quindi dalle parti di Stoccarda hanno pensato che bisognava soddisfare anche questa tipologia di clientela. Per farlo si può contare su un settaggio delle sospensioni oleodinamiche che consentono di alzare l’assetto fino a 156 mm e fino ad una velocità di 35 km/h. A rendere ulteriormente valida la vettura in condizioni difficili pensa la trazione integrale della Stella a Tre Punte, mentre la carrozzeria è protetta dalle finiture nere in tecnopolimeri che avvolgono la parte bassa dell’auto. Anche la calandra è nuova, più sportiva, i cerchi sono da 18 o da 19 pollici e i passaruota presentano anch’essi delle protezioni di colore scuro. L’abitacolo si presenta sontuoso come sempre, con materiali di qualità ed assemblaggi eseguiti alla perfezione, inoltre, gli schermi dedicati alla strumentazione ed all’infotainment, da 12,3 pollici l’uno, sono altamente scenografici. Sotto il cofano troviamo il nuovo motore 2 litri turbodiesel da 194 CV e 400 Nm che scarica il 55% della coppia motrice sull’asse posteriore. Al volante l’auto si dimostra sicura, stabile, prevedibile, e, in una parola sola: sicura. Certo, le dimensioni sono notevoli, per cui bisogna tenerne conto, ma è molto piacevole da guidare e a tratti persino divertente, tanto che non ha sfigurato in alcuni giri di pista sul circuito dell’ISAM di Anagni (FR). Un impianto dove abbiamo anche testato le sue qualità fuori dall’asfalto nell’apposita area off-road. Bisogna ammettere che le pendenze non spaventano la E All-Terrain, anche quando si deve ripartire su una superficie erbosa in salita e questo dimostra il livello della wagon tedesca. Un’auto altamente tecnologica, che presenta addirittura il sistema per i sorpassi automatici in autostrada: non è guida autonoma ma poco ci manca! Tutto questo ad un prezzo che va dai 60.996 euro della variante Sport, fino ai 75.150 euro di quella Premium Plus.

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Ford Focus ST Station Wagon: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Sportiva e station wagon, divertente ma comoda, si presenta così alla nostra prova su strada la Ford Focus ST Station Wagon: una vettura polivalente, intrigante, e con una piccola sorpresa sotto il cofano. Gli ingegneri di ST (Sport Technologies) ci hanno infatti voluto stupire donando a questa variante un propulsore inedito, un diesel TDCi che inizialmente può far titubare trattandosi di una versione sportiva, ma che una volta provato lascia piacevolmente soddisfatti. Ma approfondiremo l’argomento motore con annesse appendici in seguito, è meglio procedere in ordine di sensazioni e ovviamente le prime sono state recepite attraverso la vista. La Focus ST Station Wagon si è mostrata fin da subito accattivante grazie alla particolare tinta Stealth Grey, un “grigio squalo” che unito alla griglia a nido d’ape più sottile e ai fendinebbia dal taglio netto regalano alla vettura l’aspetto da vero predatore. Le grafiche sul posteriore la fanno sembrare più larga di quanto è, mentre l’aggressività viene confermata dalle minigonne in tinta, dal diffusore laterale e dallo spoiler, oltretutto utile per aderenza e aerodinamica. Il tettuccio panoramico si coordina bene con il parabrezza, ampio per un ottima visibilità su strada, e i cerchi in lega neri a 5 razze da 18 pollici che foderano pneumatici 235/40 R18 forniscono a questa wagon una grande iniezione di carattere; nel posteriore spicca il badge ST in colore rosso acceso, un chiaro richiamo al mondo racing, ma soprattutto si fa notare il doppio scarico esagonale. L’indole sportiva trova ovviamente un seguito negli interni, ripensati per rendere i comandi più semplici da raggiungere ed utilizzare. Come su tutte le ST, sulla console ci sono tre diversi contatori che indicano rispettivamente la pressione del turbo, quella dell’olio e la temperatura di quest’ultimo. A livello di look risulta piacevole avere il nuovo volante sportivo a tre razze rivestito in pelle, così come le maniglie cromo satinate delle porte, i pedali e il pomello del cambio cromati o ancora i battitacco illuminati ST. I sedili sportivi in pelle sono stati sviluppati da Ford e Recaro, grazie ai supporti laterali garantiscono una buona “stabilità” nei tratti percorsi in maniera sportiva ma anche un gradevole comfort quando si sta fermi al semaforo o si fanno viaggi, considerando anche la possibilità di scaldarli e regolarli elettronicamente. La grande sicurezza della Ford Focus ST è testimoniata dal massimo punteggio ottenuto nei test EuroNCAP, ad assisterci alla guida ci sono poi il Torque Vectoring Control e l’ESC regolabile in tre differenti modalità, ma ancora sospensioni con nuove molle anteriori e ammortizzatori migliorati. Anche qui troviamo l’Enhanced Transitional Stability, il sistema predittivo antislittamento proprio della gamma che si attiva preventivamente quando rileva una situazione che potrebbe comportare la perdita di aderenza; utili ma non di serie invece le luci HID Bi-Xenon, l’Active City Stop, il Cross Traffic Alert e il Lane Keeping Aid. Prima di passare al capitolo motore, un piccolo accenno alla tecnologia relativa all’infotainment e connettività: il sistema SYNC 2 è intuitivo e il touchscreen da 8” pollici permette di avere tutto facilmente sotto controllo, con la possibilità di utilizzare anche i comandi vocali per climatizzatore, impianto audio e dispositivi connessi con Bluetooth o USB. Infine ecco il 2.0 TDCi da 185 cavalli e 400 Nm di coppia, capace di fornire un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,1 secondi e di toccare la velocità massima di 217 km/h. E’ reattivo e performante, la coppia esplode a 1.500 giri e non si esaurisce prima dei 4.000, permettendo di eseguire facilmente sorpassi e di uscire rapidamente dalle curve; oltre a buone prestazioni permette di avere consumi abbastanza contenuti (5 l/100 km nei tratti urbani) ed emissioni pari a 110 g/km di CO2, numeri che rendono la Focus ST Station Wagon la più efficiente in termini di rapporto prestazioni/consumi. Al propulsore è stato abbinato un cambio manuale a 6 marce dai rapporti ottimizzati, rapido e preciso, ma in alternativa c’è il cambio Powershift con i paddle al volante. Per avere la versione wagon della Ford Focus ST è necessario aggiungere 1.000 euro al prezzo di listino della versione 5 porte che costa 33.000 euro.

C 350 Plug-In Hybrid

Mercedes: anche la C 350 salpa tra le plug in

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La famiglia ibrida plug-in di Mercedes si allarga sempre più: dopo S 500, GLE 500 e 4Matic, GLC 350 e 4 Matic, arriva la versione “ecologica” della C 350 berlina e anche station wagon. Le prime consegne sono previste per settembre e i prezzi partono da 49.918 euro, ma intanto sono già state diffuse tutte le caratteristiche della nuova ibrida del marchio tedesco. L’autonomia in modalità esclusivamente elettrica è di 30 km e promette un consumo combinato fino a 48 km/litro, tutto possibile grazie al quattro cilindri benzina che in collaborazione con un potente motore elettrico generano una potenza totale di 293 cavalli ed una coppia di 600 Nm; numeri che garantiscono prestazioni da sportiva accanto a consumi minimi di solo 2,1 litri di carburante per 100 chilometri e un livello di emissioni di CO2 pari a 48 g/km. Al provvedimento dell’accumulo di energia elettrica ci pensa una batteria ad alta tensione agli ioni di litio con capacità complessiva di 6,2 kWh, ricaricabile attraverso una fonte di energia elettrica esterna che gioca un ruolo primario nella riduzione di consumi ed emissioni. La batteria ha un peso intorno ai 100 kg, è raffreddata ad acqua e collocata in uno scompartimento in lamiera d’acciaio nel posteriore della vettura, sopra al retrotreno per precisione, allo scopo di fornire un’elevata dinamica di marcia e un bagagliaio capiente, oltre al massimo della sicurezza in caso di incidenti. Infatti, nonostante la presenza della batteria, la C 350 vanta un bagagliaio da 335 litri per la berlina e di 350 litri per la station wagon, fino ad arrivare ad una capacità di 1370 litri con i sedili posteriori ribaltati ed un pianale di carico piatto come le versioni termiche.

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Volvo: nuovo allestimento R-Design per S90 e V90

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Volvo, marchio che da sempre si dedica in soprattutto alla famiglia e alla tecnologia, ha deciso di allargare le sue vedute e lancia la versione sportiva di due modelli da poco presentati, la S90 e la V90, ora nell’inedita variante R-Design. Già inserite nel mercato ed ordinabili negli showroom italiani, si distinguono dai classici modelli berlina e station wagon attraverso un nuovo profilo frontale con fari antinebbia integrati nello spoiler, una griglia anteriore specifica, degli inserti nero lucido sia sull’anteriore che sul posteriore ed infine cerchi a cinque raggi a taglio diamante in tinta nero opaco. Il telaio sportivo aggiunge dinamismo ed offre un’ottima tenuta di strada, per l’abitacolo si è invece seguita la linea del D-Design, con esclusivi dettagli stilistici come inserti decorativi e pedali pensati in maniera specifica per questa versione, o ancora i sedili sportivi e lo speciale volante, fino ad arrivare al pacchetto illuminazione per gli interni che accentua la grande attenzione riservata ai dettagli. Una nuova linea promossa, ovviamente, anche dal senior vice presidente marketing, vendite e assistenza di Volvo Cars, Bjoern Annwal, che a riguardo ha detto: “La versione R-Design aggiunge una marcia in più ai nostri eleganti modelli berlina e station wagon della serie 90 grazie alla combinazione vincente di una trasmissione più sportiva e reattiva e di una linea che ne riflette chiaramente la vocazione più prestazionale”.

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Audi: arrivano in Italia S4 e S4 Avant

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo l’arrivo nelle nostre concessionarie dell’attesa A4, ora Audi è pronta ad inserire nel mercato italiano anche la nuova S4, sia nella variante berlina che in quella station wagon Avant, come da poco comunicato dalla Casa di Ingolstadt. Le intenzioni sono quelle di conquistare il semento D premium a cui appartengono le varie tedesche BMW 340i xDrive o Mercedes AMG C43 4Matic, a cui possiamo aggiungere anche la nostra nuovissima Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio; una delle le armi con cui la S4 entra in battaglia è il design ripreso dall’ultima generazione della Audi A4 presentata da poco, arricchito dalle personalizzazioni della linea S: calandra a disegno “single frame”, paraurti posteriore con un nuovo diffusore, i terminali di scarico a forma di ovale con finiture cromate e l’originale spoiler posteriore (in cima al baule sulla S4 berlina e sull’angolo di apertura del portellone sulla Avant). Gli interni sportivi offrono diverse componenti tipiche della linea S, come i battitacco illuminati con monogramma “S”, i sedili anteriori anatomici rivestiti in pelle e Alcantara con cuciture a contrasto e monogramma “S” sui poggiatesta, la pedaliera sportiva in alluminio  il kit illuminazione ambient a LED e nuovi inserti interni a sviluppo orizzontale in alluminio spazzolato opaco su cruscotto, pannelli porta e console centrale. Una delle grandi novità è il disegno del climatizzatore automatico che crea un’unica linea per le bocchette di areazione che attraversano così tutta la console centrale e il cruscotto lato passeggero. La dotazione tecnologica delle nuove S4 e S4 Avant comprende anche il cofano anteriore con sistema di protezione pedoni, il sistema Audi Drive Select, la nuova interfaccia MMI con display di ultima generazione, interfaccia Bluetooth, dispositivo Audi Pre-Sense Sity,  e sistema infotainment con MMI Radio Plus. Sotto al cofano ruggisce un motore 3.0 TFSI di nuovo sviluppo, un benzina a iniezione diretta e sovralimentazione mediante turbocompressore capace di generare 354 cavalli di potenza e di spingere la S4 da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi (4,9 secondi la S4 Avant)e fino a 250 km/h limitati elettronicamente. I prezzi in Italia partono da 67.000 euro per la berlina e 68.710 per la variante station wagon.

Ph Roberto Piccinini

Renault Talisman Sporter: la prova

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo il lancio sul mercato della berlina fatto lo scorso gennaio, ora la Renault Talisman si presenta nella versione station wagon meglio nota come Sporter. Sarà messa in commercio a partire da giugno con una speciale “premium week” dedicata al pubblico che si estenderà dal giorno 13 al giorno 18, ma noi abbiamo avuto la possibilità di vederla  e toccarla con mano nel test-drive organizzato dalla casa francese nella splendida località di Sorrento. Vettura dalle dimensioni generose (4,86 m di lunghezza, 1,87 m di larghezza e 1,46 di altezza), la Talisman Sporter appare fin da subito elegantissima con i suoi proiettori LED Pure Vision a forma di “C”, mentre tutta la sua fierezza viene trasmessa dal grande logo della losanga posto al centro della calandra cromata; il profilo, anch’esso cromato, fornisce poi a questa station quel tocco sportivo richiamato appunto dalla denominazione “Sporter”, e le fiancate muscolose risultano in perfetto equilibrio con il posteriore impreziosito dai fari a LED con effetto 3D. Nonostante sia lunga solamente un centimetro in più rispetto alla berlina, con il suo passo di 2,80 m la Sporter guadagna tantissimo spazio interno arrivando ad avere addirittura 3 centimetri in più nell’altezza libera sopra la testa dei passeggeri posteriori, i quali possono inoltre godere dei 26 centimetri di spazio per le ginocchia sedendosi nella massima comodità. Il bagagliaio ovviamente non è da meno: mette a disposizione una capacità di carico che varia dai 492 ai 572 litri, fino ad arrivare a quasi 1700 litri con i sedili ribaltati; non abbiamo avuto nessuna difficoltà nel mettere le valigie grazie al portellone con apertura e chiusura a piede (unica auto ad avere anche la seconda opzione) e ad una soglia molto bassa (571 mm) che facilita le operazioni di carico e scarico. A rendere gradevole il viaggio verso Sorrento ci hanno pensato poi i sedili dotati di dieci diverse regolazioni, di cui otto a comando elettrico, con tre diverse funzioni di massaggio e la funzione di riscaldamento da sfruttare nei periodi invernali. La silenziosità dell’abitacolo è stata piacevolmente interrotta dalla playlist “Multisense” proposta da Renault diffusa dall’impianto hi-fi Surround BOSE, mentre tutte le informazioni del veicolo, il moderno sistema di infotainment R-Link 2 e le indicazioni del navigatore sono gestibili attraverso l’ampio schermo touch da 7”, ma per non distrarsi dalla guida si può tranquillamente contare sull’head-up display.  La comodità viene accentuata dalle cinque diverse opzioni proposte anche qui dal sistema Multisense (Comfort, Sport, Eco, Neutro e Perso), il quale garantisce un grande piacere di guida per merito soprattutto delle quattro ruote sterzanti del 4Control associato al controllo delle sospensioni. Se il test drive di Padova consisteva in un semplice slalom tra bicchieri di cristallo, sicuramente è stato più impegnativo provare il 4Control nelle trafficate vie di Napoli prima e tra le tortuose curve della costiera sorrentina poi, ma ancora una volta è riuscito a dimostrare tutta la sua efficienza facendoci quasi dimenticare di essere su una macchina che sfiora i 5 metri. Talisman Sporter è quindi eleganza, comfort, agilità ma non solo, perché non mancano i più moderni sistemi di assistenza alla guida e sicurezza: nella dotazione troviamo regolatore di velocità, sistema di frenata di emergenza, l’avviso di superamento della corsia di marcia, il rilevatore dei segnali stradali e il sistema che monitora cosa succede ai nostri lati nell’angolo morto; come se non bastasse, per facilitare le manovre di parcheggio con una vettura così lunga, sono presenti rilevatori anteriori, posteriori e laterali, oltre al sistema che compie nella quasi totale autonomia la manovra e ovviamente la telecamera posteriore. Saranno cinque le motorizzazioni disponibili sulla Talisman Sporter: tre diesel da 110, 130 e 160 cavalli e due benzina da 150 e 200 CV supportati dal reattivo cambio automatico EDC (in opzione sui primi due, di serie su tutti gli altri). Talisman Sporter farà quindi il suo ingresso sul mercato italiano tra meno di un mese con tre allestimenti, Zen, Intense e il top di gamma Initiale Paris, a prezzi che variano  da 31.700 euro fino a 44.200 euro, appena 1.000 euro in più rispetto alla berlina.

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Nuova Opel Astra: più spaziosa ma meno pesante

di Federico Gianandrea de Angelis

E’ ormai da poco terminata la celbre mostra del Salone di Francoforte, Opel è passata dalla porta principale con la nuova versione della sua Astra, sia in formato station wagon che Sport Tourer, ossia berlina. Anche se a guardarla non sembra, a livello di dimensioni (4,7 metri di lunghezza, 1,87 di larghezza e 1,5 di altezza) non è cambiato moltissimo rispetto alla precedente generazione se non una minore altezza di 3 centimetri e una lunghezza ridotta di 5 centimetri, mentre per quanto riguarda l’abitabilità ci sarà molto più spazio tanto per chi siederà davanti quanto per i passeggeri posteriori: lo schienale sarà frazionabile nello schema 40:20:40 e il vano bagagli raggiunge ora i 1630 litri. Anche esteticamente è abbastanza simile al “vecchio” modello, in particolar modo nella forma delle luci, nel tetto ad arco e nel corto cofano motore, ma in realtà le nuove forme sono molto più scolpite, con nervature pronunciate che ne snelliscono la linea. Questa non è solo un’impressione , perché allo stesso tempo la nuova Astra ha veramente perso peso: la scocca ha perso 77 kg grazie all’uso maggiore e consistente di acciai e materiali ad alta resistenza, e altri 50 kg sono stati risparmiati attraverso il lavoro fatto sulle ruote, sui freni e sulle sospensioni; in totale, la variazione in negativo di peso oscilla tra i 120 e i 200 chili, a seconda del motore che viene scelto.Ovviamente di questo ne beneficiano i consumi e le prestazioni dei propulsori, tra i quali troviamo il trre cilindri 1.0 da 105 CV già visto sulla Corsa e il nuovo quattro cilindri 1.4 da 145 CV entrambi turbo ed a iniezione diretta; ci sarà invece un solo diesel, il 1.6, ma declinabile in varie potenze comprese tra i 95 e 136 cavalli. A porsi come alternativa ai cambi manuali, poi, saranno disponibili il cinque rapporti robotizzato o un automatico a sei marce. Per la tecnologia si parte dall’apertura Keyless del portellone posteriore fino ad arrivare alla telecamera Opel Eye con funzioni avanzate: il Lane Keeping Assist, il Forward Collision Alert, il Side Blind Spot Alert, il Traffic Sign Assist, il Collition Mitigation Braking, l’Headway Alert e il Following Distance Indicator;senza dimenticare il sistema di infotainment Navi 900 Intellilink.Per ora, la nuova Astra è ordinabile solamente nella versione cinque porte, per quella station wagon bisognerà aspettare almeno la fine dell’anno.

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Mini, ma non troppo: ecco la terza generazione di Clubman

di Federico Gianandrea de Angelis

E’ già nelle nostre concessionarie la nuova Mini Clubman, terza generazione che parte da un prezzo di 24.800 euro e che, non fosse per il nome, si allontana sempre più da quegli standard che hanno reso famosa e indistinguibile la vera “Mini”. E’ ormai difficile scegliere anche il segmento all’interno del quale posizionarla, visto che per dimensioni rimane una station wagon di tipo B, ma per tutte le altre caratteristiche si avvicina alle premium di livello C. La lunghezza è la stessa delle nuove Mercedes Classe A o BMW Serie 1, e nonostante anche internamente sia più una sportiva che una vera e propria famigliare non possiamo dire che l’abitacolo o i sedili siano scomodi; a renderla abitabile sono il passo di 2,67 metri e un bagagliaio che può raggiungere i 1250 litri, ma il confort riceve il suo maggiore contributo dai dettagli interni, come i led circolari e cangianti che abbracciano il sistema di infotainment. Ma ancora potemmo citare equipaggiamenti come l’Head-Up display, gli abbaglianti automatici, i proiettori full LED o la telecamera anteriore per il cruise control attivo, senza considerare che per i più audaci è già disponibile il kit John Cooper Works. A differenza della generazione precedente, la nuova Mini Clubman ha abbandonato la porta controvento e si presenta ora con le tradizionali due portiere, ma non ha cambiato il suo modo di essere con il doppio portellone apribile a libro; per il resto appare come tutte le altre Mini: plancia, guida sportiva e go kart feeling, anche se quest’ultimo risulta più delicato del solito.

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Subaru: ora la Levorg sbarca anche in Europa

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Le prime ordinazioni verranno consegnate già nei prossimi giorni, dopo il grande successo ottenuto in Giappone arriva anche sulle strade europee la nuova Subaru Levorg, ma dovremo aspettare la seconda metà di ottobre per vederla anche in Italia. Per l’ultima station wagon di Subaru è stato scelto un acronimo per nome: Levorg unisce infatti le lettere di Legacy eVOlution touRinG; esteticamente, nel frontale soprattutto, ricorda la WRX Sti, ma le sue linee da sportiva e da famigliare sono più simili alla celebre Impreza. Lunga 469 cm, larga 178 e alta 148, sotto al cofano della Levorg c‘è una nuova variante di motore (in Italia sarà l’unica disponibile), ossia l’inedito boxer 1.6 turbo benzina ad iniezione diretta, capace di sviluppare 170 cavalli di potenza e 250 Nm di coppia, una percorrenza media di 14,5 km con un litro ed emissioni di 159 grammi di CO2 per km. Al propulsore si unisce il cambio Lineartronic a 6 rapporti (non ci sono altre varianti), il quale trasmetterà la coppia a terra attraverso il solito schema di trazione integrale permanente Symmetrical all-Wheel Drive. Come detto, la nuova Subaru Levorg è una famigliare e per questo al suo interno non possono mancare spazio, con una capacità di carico variabile da 522 a 1446 litri, e confort, ne sono un esempio le otto prese USB; per l’assistenza alla guida sono disponibili: frenata automatica d’emergenza, monitoraggio dell’angolo cieco e cruise control adattivo. I prezzi variano a seconda dell’allestimento (Trend, Comfort e Sport), ma la versione base parte da una quotazione di 28.900 euro.

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Peugeot 308 GT SW: la prova

 

di Maurizio Elviretti

 

L’avevamo vista in anteprima al Salone di Ginevra, e in questi giorni abbiamo avuto l’occasione ed il piacere di provarla. Stiamo parlando della Peugeot 308 GT station wagon. E’ il lato più selvaggio della gamma? No, non ancora. In attesa della GTI con il motore della RCZ, incominciamo a familiarizzare con questa 1.6 turbocompressa da 205 cavalli che già ci riserva delle piacevoli sorprese e che ribadisce il nuovo savoir faire della Casa in termini di design, allestimento e cura del dettaglio. Una bella scoperta che abbiamo guidato sulle strade della campagna romana. Con il lancio della nuova 308 a fine 2013 Peugeot ha inaugurato quel nuovo linguaggio stilistico (anticipato dalla 208 e 508) che le sta consentendo di recitare con più decisione nell’ultra competitivo segmento C come valida alternativa alle quotate Volkswagen Golf, Ford Focus e Seat Leon. E i risultati sembrano confermarne il ruolo visto che, a livello europeo sono 208.000 le 308 vendute di cui 59.000 SW e il 50% negli allestimenti più ricchi Allure e Feline. A primo impatto si fa notare subito questa colorazione sportiva, ma allo stesso tempo elegante, denominata Blu Magnetic, direttamente ispirato ai modelli da corsa francesi degli anni ’50 e ’60. I dettagli esterni sono in linea con lo spirito più dinamico e avvincente di questa configurazione. Soprattutto nella berlina, la versione su cui ci siamo concentrati di più, i collegamenti al suolo abbassati di 7 mm all’anteriore e 10 al posteriore e i cerchi da 18″ con pneumatici Michelin Pilot Sport 3 da 225/40 R18 ne esaltano la postura. Sono diverse le caratteristiche uniche, sia esterne che interne, che rendono unica questa versione: lo status speciale di questa GT è immediatamente percepibile dalla nuova griglia anteriore a tre lame che ospita al centro il logo del marchio, altrimenti collocato sul cofano, proprio al di sopra di questa. Altri indizi sono i fari full led offerti, nelle versioni più accessoriate, solo come optional e gli indicatori di direzione che dispongono di un funzionamento sequenziale esclusivo, dall’interno verso l’esterno. Il posteriore è piacevole con un diffusore nero opaco che occupa la parte inferiore e che ospita alle estremità l’uscita dei due scarichi. Anche a bordo le GT si fanno riconoscere subito, si nota subito il volante piccolo e sportivo, tagliato nella parte inferiore, che ahimè ha sempre il difetto di nascondere in parte la strumentazione, mentre l’abitacolo punta forte sui toni scuri, incluso il vetro del bellissimi tetto panoramico, oltre che dei rivestimenti, di serie in TEP e alcantara, opzionalmente in pelle nappa. Le cuciture a contrasto rosse donano un ulteriore tocco di carattere, come i tappetini dedicati, anch’essi con un tocco di rosso per la scritta GT. L’alluminio per la pedaliera ed il battitacco sulle soglie delle porte completano l’allestimento in chiave sportiva. Avviando il motore si nota un’altra novità la strumentazione specifica, con fondo a scacchi. Strumentazione che cambia faccia premendo il tasto Sport, visualizzando la potenza e la coppia erogate istantaneamente, oltre alla pressione di sovralimentazione, all’accelerazione longitudinale e trasversale. Il medesimo tasto in realtà agisce su numerosi parametri della vettura. Il Driver Sport Pack regala infatti una esperienza di guida sportiva che va oltre le nostre aspettative, soprattutto dal punto di vista del sound. Le motorizzazioni, entrambe Euro 6, sono abbinate infatti ad un sistema in grado di cambiarne la voce, la sonorità è amplificata e diventa sportiva grazie all’impianto Hi-Fi che colloquia con la centralina del motore.