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Mini: la variante 100% elettrica è in preparazione

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

L’elettrico è la strada che stanno ormai percorrendo sempre più case, la gamma i di BMW aveva già fatto percepire le intenzioni della casa tedesca per il futuro, e nel 2020 arriverà la nuova piattaforma elettrica su cui verranno sviluppati i prossimi veicoli a zero emissioni. Ancor prima però, nel 2019, farà il suo debutto la Mini 100% elettrica, un vero punto di svolta per il marchio inglese. Il motore e la batteria elettrica saranno prodotti negli stabilimenti del gruppo BMW a Dingolfing e Landshut, e gli stessi componenti saranno poi inviati ad Oxford, lì dove vengono assemblate e prodotte le Mini a tre porte. La nuova variante affiancherà la versione ibrida plug-in oltre che i classici benzina e diesel, i quali non usciranno di produzione ovviamente, ma secondo un calcolo fatto da BMW già entro il 2025 una gran parte delle vendite (tra il 15% e il 25%) sarà costituita dai veicoli elettrici. Proprio per questo motivo BMW sta provvedendo ad aggiornare i propri impianti in modo che possano produrre sia i modelli con motori a combustione che le varianti elettriche o ibride: a Dingolfing prenderanno vita le nuove Serie 5 e Serie 7 ibride plug-in, e la futura i NEXT a partire dal 2021.

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Volkswagen: il restyling di Golf coinvolge anche la GTE e la GTD

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Volksagen Golf si è da poco presentata nella nuova versione rivisitata, ma la gamma della nuova generazione viene ora completata dall’arrivo di due modelli sportivi, la GTE e la GTD. Ancora non sono stati svelati i prezzi, ma sappiamo intanto che la GTE ha subito dei piccoli ritocchi estetici derivanti dall’inserimento di gruppi ottici a LED e di finiture blu nel paraurti anteriore, e soprattutto che questa versione utilizza un powertrain plug-in ibrido aggiornato capace di percorrere 50 km senza emettere emissioni e di un’autonomia totale di 880 km. E’ composto da un motore termico quattro cilindri 1.4 TSI da 150 cavalli e da un propulsore elettrico da 102 cavalli, che uniti generano una potenza totale di 204 CV, ai quali si abbina il cambio doppia frizione a sei marce. L’altra sportiva, la GTD, sarà quella in grado di fornire le migliori prestazioni tra i diesel e sarà proposta in seguito anche in versione Variant. La GTD monterà il 2.0 TDI da 184 cavalli e 380 Nm di coppia che le permetterà di accelerare da 0 a 100km/ in 7,5 secondi (7,9 s per la Variant) con consumi compresi tra i 4,4 e i 4,7 litri ogni 100 km. Anche qui ci sono gruppi ottici a Led ma in più la dotazione interna offrirà l’infotainment Composition Colour, i sedili sportivi e il servosterzo progressivo.

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FCA: con Chrysler Pacifica Hybrid il debutto sul mercato ibrido

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La Chrysler Pacifica Hybrid entra ufficialmente in commercio e FCA debutta finalmente nel segmento delle ibride plug-in, quello dei modelli con batterie ricaricabili dalla rete elettrica. Riprendendo il calco, ovviamente, della Pacifica, la versione ibrida non presenta grandi novità a livello estetico tranne per lo sportellino che nasconde la presa per collegare i cavi di ricarica attraverso la rete; look identico anche per gli interni, che però forniscono alcune nuove funzionalità nella strumentazione e permettono di avere, tramite il display, tutte le informazioni riguardo al funzionamento dell’unità ibrida e alla collocazione delle stazioni di ricarica più vicine, oltre che consigli per rendere i consumi ottimali. Rimanendo in tema, con la nuova propulsione la Chrysler Pacifica Hybrid è in grado di percorrere fino a 30 miglia (48 km) in modalità solo elettrica, con un autonomia totale di 530 miglia (853 km); a saltare all’occhio sono però proprio i dati sui consumi: 80 miglia per gallone, che in termini europei equivale a 3,5 litri per 100 chilometri. Esprimersi in miglia è sicuramente più adatto per questo veicolo ora destinato al mercato USA, dove grazie ad un credito federale di 7.500 euro è possibile acquistarla a 34.495 dollari invece di 41.995.

Nissan continues “Year of the Truck” momentum with world deb

Nissan Rogue 2017: il restyling lo rende ibrido

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Tante novità investono la nuova generazione di Nissan Rogue, il SUV americano della casa giapponese corrispondente alla “nostra” X-Trail. Dalle immagini diffuse si capisce come già esteticamente ci siano delle differenze, a cominciare dall’anteriore con i nuovi paraurti e gruppi ottici ridisegnati e separati dalla mascherina Nissan a forma di V, così come sono totalmente inediti i proiettori posteriori a LED; oltre a tre nuovi tipi di livrea viene proposta anche una gamma cerchi rinnovata con misure che vanno dai 17 fino ai 19 pollici. Tra le dotazioni c’è il Nissan Connect SM con comandi vocali ed uno schermo touch da 7” che consente la connessione con il proprio smartphone, l’accesso al navigatore satellitare l’utilizzo dei servizi SiriusXM Traffico e SiriusXM Viaggi Link. Sul nuovo Rogue la sicurezza è garantita da sistemi come il Lane Departure Warning, il Lane Departure Prevention, il Forward Emergency Braking con Pedestrian Detection e l’adaptive cruise control. Ma la grande new entry nella nuova generazione del SUV americano di Nissan è la meccanica ibrida abbinabile a trazione anteriore o integrale, composta da un motore benzina 2.0 quattro cilindri e da un’unità elettrica gestibili attraverso il cambio automatico Xtronic. Grazie ad una batteria agli ioni di litio compatta il vano bagagli rimane piatto e non ne risente assolutamente la fila dei sedili posteriori; il motore ibrido sviluppa una potenza totale di 176 cavalli (141 cv del motore termico e 40 cv dalla unità elettrica) con consumi nel ciclo misto pari a 14,5 km/l per la trazione anteriore e 14 km/l per quella integrale. Oltre a questa motorizzazione, in America, la Nissan Rogue potrà essere acquistata anche con un motore 2.5 quattro cilindri a benzina da 170 cavalli e 237 Nm di coppia massima, mentre ancora non si parla di una variante diesel.

C 350 Plug-In Hybrid

Mercedes: anche la C 350 salpa tra le plug in

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La famiglia ibrida plug-in di Mercedes si allarga sempre più: dopo S 500, GLE 500 e 4Matic, GLC 350 e 4 Matic, arriva la versione “ecologica” della C 350 berlina e anche station wagon. Le prime consegne sono previste per settembre e i prezzi partono da 49.918 euro, ma intanto sono già state diffuse tutte le caratteristiche della nuova ibrida del marchio tedesco. L’autonomia in modalità esclusivamente elettrica è di 30 km e promette un consumo combinato fino a 48 km/litro, tutto possibile grazie al quattro cilindri benzina che in collaborazione con un potente motore elettrico generano una potenza totale di 293 cavalli ed una coppia di 600 Nm; numeri che garantiscono prestazioni da sportiva accanto a consumi minimi di solo 2,1 litri di carburante per 100 chilometri e un livello di emissioni di CO2 pari a 48 g/km. Al provvedimento dell’accumulo di energia elettrica ci pensa una batteria ad alta tensione agli ioni di litio con capacità complessiva di 6,2 kWh, ricaricabile attraverso una fonte di energia elettrica esterna che gioca un ruolo primario nella riduzione di consumi ed emissioni. La batteria ha un peso intorno ai 100 kg, è raffreddata ad acqua e collocata in uno scompartimento in lamiera d’acciaio nel posteriore della vettura, sopra al retrotreno per precisione, allo scopo di fornire un’elevata dinamica di marcia e un bagagliaio capiente, oltre al massimo della sicurezza in caso di incidenti. Infatti, nonostante la presenza della batteria, la C 350 vanta un bagagliaio da 335 litri per la berlina e di 350 litri per la station wagon, fino ad arrivare ad una capacità di 1370 litri con i sedili posteriori ribaltati ed un pianale di carico piatto come le versioni termiche.

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Kia Niro Hybrid: il crossover ibrido

 

di Stefano Ursi

 

Ibrido è ormai sinonimo di futuro. Un futuro che appare quanto mai pronto a palesarsi incarnato in un segmento commerciale dalle prospettive rosee. Sempre più case di produzione infatti arricchiscono la propria gamma di veicoli con modelli ibridi plug-in: l’imperativo è intercettare sempre più i gusti dei potenziali acquirenti coniugando prestazioni e rispetto dell’ambiente. Proprio in questo spazio concettuale e produttivo Kia prepara per settembre l’offensiva ibrida in Europa con la nuova Niro Hybrid, crossover che non per niente dalla stessa casa coreana veniva identificata in occasione del Salone di Parco Valentino come “testimonial delle nuove tecnologie”: Niro prevede infatti una piattaforma tecnologica studiata da Kia proprio al fine di poter essere base solida per i modelli che verranno. Esternamente Niro Hybrid mostra uno stile sobrio, con forme che la rendono gradevole alla vista e soprattutto non ne esaltano oltre misura lo status di crossover; punto da non sottovalutare questo, perché ad oggi nonostante la crescita del mercato delle motorizzazioni ad emissioni zero e ibride, molti si pongono dinanzi a modelli di questo genere con ancora una certa diffidenza ed è solo fondendo le due esigenze (pratica e ambientale) che si può concretizzare l’avvicinamento definitivo del grande pubblico con questa dimensione. Internamente Niro presenta aspetti interessanti dal punto di vista stilistico, dove tutti i particolari risultano ben curati e studiati per rendere il modello al pari delle competitor di segmento, sia per quanto riguarda i sistemi tecnologici implementati; dalla comoda plancia dei comandi è infatti possibile utilizzare le più comuni e utili applicazioni per auto tutte racchiuse nel Kia Connect Service, oltre all’Adaptive Cruise Control e, fra le altre, le altre funzioni per frenata di emergenza, avviso di invasione corsia o di segnalazione manovre di altre vetture nello spazio circostante. Capitolo motorizzazioni e consumi. Kia Niro Hybrid è dotata di un motore a benzina 1.6 GDI da 105 CV e di un motore elettrico da 44 CV alimentato da un pacco batterie litio-polimeri con capacità di accumulo di energia derivante da recupero in rallentamento e frenata. Il sistema prevede un cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti (6DCT) ed è in grado di assicurare una guida brillante e piacevole ma sempre attenta alle emissioni, da 3,8 litri/100 km di benzina e 88 gr/km di CO2. Il vero e proprio cuore pulsante dell’idea da cui nasce Niro Hybrid.

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Hyundai lancia l’attacco: arriva Ioniq

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Per ora sta circolando solamente un teaser dal quale si capisce ben poco, ma quel che è certo è che Hyundai a breve lancerà un modello nel tentativo di stravolgere il mercato: la Ioniq. Scopo di questa cinque porte sarà quello di far diventare la casa coreana “leader mondiale delle auto green”, come detto dallo stesso responsabile ricerca e sviluppo di Hyndai Yang Woong-Chul, scavalcando con una sola mossa le ibride di Toyota e Nissan, ossia Pirus e Leaf attualmente predominanti nel segmento ecologico. Per raggiungere il suo obiettivo, Ioniq sarà proposta nelle tre diverse varianti “verdi” ibrida, plug-in e full-electric con la stessa carrozzeria, prima volta per una vettura. Hyundai non ha voluto svelare ancora nulla per quanto riguarda i dettagli tecnici, tranne che la Ioniq sarà costruita su una piattaforma inedita e che per la variante totalmente elettrica ci saranno accumulatori agli ioni di litio, tutto il resto lo scopriremo con l’avvento del prossimo anno.

 

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Nuova Toyota Auris: prezzi più bassi e maggiore qualità

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Presentata allo scorso Salone di Ginevra, la nuova Toyota Auris arriva in questi giorni nelle concessionarie rinnovata sotto svariati punti di vista: sicurezza, motori, estetica e qualità. Il frontale corposo e l’abitacolo confortevole sono sicuramente due delle nuove caratteristiche che contraddistinguono questa vettura, ma sono le novità sotto il cofano che vengono maggiormente messe in evidenza dal Model Yar 2015. Per i benzina, ai “vecchi” 1.3 da 99 cavalli e 1.6 da 132 cavalli (non disponibili nel mercato italiano), si aggiunge il nuovo quattro cilindri turbo ad iniezione diretta di cilindrata 1.2 ,con 116 cavalli e 185 Nm di coppia; con questo propulsore, unito al cambio manuale a 6 marce, la compatta Toyota riesce a toccare una velocità massima di 200 km/h e ad arrivare da 0 a 100 km/h in 10,1 secondi. Passando ai diesel, il 2.0 D-4D è stato archiviato per far spazio al nuovo 1.6 di stampo BMW, fornito di 112 cavalli e 270 Nm di coppia, capace di spingere la Auris fino a 190 km/h e da 0 a 100 in 10,5 secondi, e di percorrere con un solo litro 24,3 km. Sono 29,4 i km che si coprono con un litro invece, se si sceglie il rinnovato 1.4 D-4D da 90 cavalli e 205 Nm di coppia, ancora più performante se unito al cambio manuale e alla tecnologia Start&Stop. Miglioramenti, infine, anche per la versione più interessante, quella ibrida, che ha visto abbassarsi i suoi consumi fino a quelli attuali, ora pari a 28,5 km con un litro ed emissioni di 79 g/km di CO2; il motore termico 1.8 VVT-i, unito alla componente elettrica, è in grado di generare una potenza di 136 cavalli e di raggiungere la velocità massima di 180 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,9 secondi. Ma la nuova Toyota Auris non è solo motori, è anche uno sterzo più preciso, un abitacolo meno rumoroso, una plancia elegante che può avere il sistema di navigazione Toyota Touch 2 o ancora il sistema Safety Sense che pensa a frenare in caso di distrazioni del guidatore . Il consiglio per chi fosse interessato all’acquisto è quello di affrettarsi, perché Toyota offre la sua nuova Auris a prezzi minori di 150 euro, ma soprattutto, per tutta l’estate, con uno sconto di lancio di 4.500 euro che fa scendere, ad esempio, il costo del modello base da 22.000 a 17.850 euro. 

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Lexus RX

 

di Maurizio Elviretti

 

Sono passati diciotto anni, da quando nel 1997, Lexus il marchio di lusso del Gruppo Toyota proponeva un modello assolutamente inedito per quei tempi: si trattava della RX, un SUV a benzina e successivamente in versione ibrida che da quel momento è diventato un punto di riferimento nel settore degli sport utilità di lusso. Il modello che è attualmente in vendita è la versione aggiornata che risale al 2012 della prima RX lanciata nel 2008. Ora Lexus decide di rinnovare drasticamente quello che è diventato in questi ultimi anni il modello di punta del brand. La nuova generazione della Lexus RX debutterà al Salone di New York, dal 3 al 12 aprile, e verrà commercializzata nella sola variante ibrida: una scelta che per il momento ha di fatto diventare Lexus un brand destinato ad un pubblico di nicchia, ma che in termini di volumi è pagante, visto la crescita di consensi a doppia cifra, +30,1% a 31.079 unità nel 2014, +41,9% a 4.825 unità nei primi due mesi del 2015, merito soprattutto del successo del recente SUV compatto NX. Il SUV di lusso giapponese mette in mostra un design a dir poco eccentrico, che evolve i concetti già impiegati sulla più piccola NX. L’enome calandra a clessidra è affiancata dai vistosi gruppi ottici full led, mentre linee taglienti e spigoli si rincorrono sulla carrozzeria suggerendo un aspetto non solo sportivo, ma anche decisamente aggressivo. Del tutto ripensati anche gli interni. Al centro della plancia spicca l’ampio display da 12,3 pollici del sistema di infotainment, che può essere abbinato in via opzionale ad un head-up display a calori. Sulla nuova RX sono disponibili inoltre sedili posteriori riscaldati, un nuovo tetto panoramico e un sistema di intrattenimento interamente dedicato a chi siede dietro, che include due schermi da 11,6 pollici fissati ai poggiatesta dei sedili anteriori. In Italia Lexus ha scelto di commercializzare la sua intera gamma solo ed esclusivamente con motorizzazioni ibride, quindi arriverà quasi sicuramente soltanto la versione RX 450h che abbina il V6 a benzina da 3.5 litri ad un motore elettrico, per una potenza complessiva di circa 300 CV. La nuova Lexus RX dovrebbe arrivare sui diversi mercati mondiali entro la fine di quest’anno, ma al momento non si conoscono i prezzi di commercializzazione previsti per l’Italia.

Auto ibride, il primato a Toyota con 7 milioni di unità

Toyota: l’ibrido da medaglia d’oro

 

di Maurizio Elviretti

 

Era il Dicembre del 1997, in Giappone, quando la Toyota ha lanciato la “Prius”, la prima vettura ibrida prodotta in serie per il trasporto di passeggeri. Da allora, i veicoli ibridi Toyota hanno ricevuto un enorme consenso da parte dei consumatori di tutto il mondo. A distanza di diciassette anni, Toyota Motor Corporation annuncia che il 30 settembre 2014 le vendite mondiali delle vetture ibride Toyota hanno superato i 7 milioni di unità, raggiungendo 7.053 milioni. L’ultimo milione è stato raggiunto nel tempo record di soli 9 mesi. Contribuire a ridurre gli effetti dell’inquinamento è una priorità per la casa del Sol Levante che si è focalizzata sulla soluzione ibrido benzina. Ad oggi Toyota nel mondo vende 27 differenti modelli di vetture ibride e un modello plug-in in più di 90 Paesi. Inoltre, dall’inizio di quest’anno alla fine del 2015, Toyota lancerà un totale di 15 nuovi modelli ibridi, tra cui (solo in Giappone) il “Voxy Hybrid” ed il “Noah Hybrid”, il Lexus “NX Hybrid” (lanciato lo scorso Luglio) e la Lexus “RC Hybrid” che verrà lanciata nei primi mesi del 2015. Toyota continuerà ad aumentare la sua gamma ibrida incrementando il numero di Paesi in cui commercializza i propri veicoli. Indubbiamente la casa nipponica ci ha visto giusto e molto lontano anche se per molti l’ibrido non è il traguardo finale ma solo un interessante passaggio intermedio verso tecnologie più avanzate come la trazione elettrica. 

Toyota ha calcolato che fino al 30 Settembre 2014, i propri veicoli ibridi hanno contribuito a produrre approssimativamente 49 milioni di tonnellate di CO2 in meno e che con i suoi veicoli ibridi siano stati risparmiati circa 18 miliardi di litri di benzina, rispetto a quanti ne sarebbero stati prodotti e consumati da vetture a benzina con prestazioni e dimensioni simili.