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Salone di New York: tutto pronto per l’apertura

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Da domani 3 aprile sarà aperto a tutti gli appassionati di motori il Salone di New Tork 2015, la mostra di auto più importante degli Usa dopo Detroit e Los Angeles, e fino al 12 aprile sarà possibile scoprire tantissime novità del mondo automobilistico. Grandi protagonisti nella Grande Mela saranno i Suv-crossover tanto amati dai cittadini a stelle e strisce, vedremo infatti anteprime mondiali come la nuova Bmw X5 in versione ibrida plug-in, la Lexus RX o la Mercedes Classe M ora chiamata GLE. Tra le berline va segnalata la presenza di Jaguar con la sua nuova XF, la seconda generazione dell’auto lanciata nel 2007 divenuta la più venduta di sempre del giaguaro è stata completamente rinnovata e fornisce nuovi motori come il V6 a benzina da 380 CV o i turbodiesel Ingenium, i quali garantiscono i migliori consumi medi della XF: 20 km con un solo litro. Kia invece mostra la nuova Optima, che riprende molto dalla Concept Sportspace vista al Salone di Ginevra, e le ultime versioni dei Suv medi ed ecologici con motori a benzina e ibridi. Debutto ufficiale anche per la nuova Outlander di Mitsubishi, una vettura che stilisticamente richiama i concept XR-PHEV e XR-PHEV II, ma che in realtà prefigura le linee che la casa giapponese intende utilizzare da qui ai prossimi anni; ovviamente ci sarà anche la versione ibrida plug-in: Mitsubishi è sempre stata tra i maggiori sostenitori di questo tipo di propulsori. A proposito di ibridi, Toyota presenta la nuova Rav4 Hybrid: lo sport utility compatto è stato rinnovato tre anni fa, ma ora mette a disposizione un altro propulsore oltre a quelli benzina, gasolio e elettrico EV, ed è stato rinnovato sia nell’estetica che nei sistemi di assistenza alla guida.

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BMW X5: il primo ibrid plug-in della casa teutonica

 

di Maurizio Elviretti

 

Tempo d’ibrido anche in casa BMW, che presenta la nuova X5, prima con il sistema ibrido plug-in. Introduce pertanto la denominazione xDrive e, specifica per quei modelli dotati di un pacco batterie e quindi ricaricabili anche alla spina. La X5 xDrive40 e mantiene la stessa impostazione tecnica della concept car ed utilizza pertanto un motore a benzina, turbo, da 2 litri, per cui vengono dichiarati 245 CV e 350 Nm. Lavora con il supporto di un modulo sincrono da 113 CV e 250 Nm, alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio: queste hanno capacità di 9 kWh e si trovano al di sotto del vano bagagli, che mantiene in ogni caso una volumetria ben più che soddisfacente (500-1.720 litri). Il cambio è automatico ad 8 marce. La BMW X5 xDrive40 e sviluppa una potenza complessiva di 313 CV ed una coppia di 450 Nm. Accelera da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi, raggiunge la velocità massima di 210 km/h e consuma in media 3,3 litri di benzina ogni 100 chilometri, per emissioni inquinanti pari a 77 g/km di CO2. Le batterie assicurano un’autonomia di 31 chilometri in modalità EV e non tollerano velocità superiori a 120 km/h. Il selettore del Driving Experience Control permette al conducente di selezionare le modalità di guida Comfort, Sport ed Eco Pro. E’ inoltre possibile gestire il funzionamento della piattaforma ibrida, intervenendo sul pulsante eDrive: la modalità MAX eDrive consente ad esempio di guidare l’auto senza impiegare il motore termico, in AUTO eDrive vengono tenuti in funzione entrambi i motori e SAVE Battery aiuta a risparmiare le batterie ed a mantenere la carica per determinati percorsi. Gli accumulatori sono ricaricabili tramite un impianto domestico oppure grazie ai nuovi BMW i wallbox, che abbattono i tempi di ricarica fino a 2 ore e 45 minuti. La X5 xDrive40 e prevede il navigatore satellitare di tipo intelligente, il riscaldamento/raffreddamento da fermo e l’assetto adattivo.

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BMW Serie 1 2015: un restyling importante

 

di Leonardo Frenquelli

 

La BMW non ha voluto farsi sfuggire una grande vetrina come il Salone di Ginevra, fornendo un’ampia gamma di nuove nate, tra le quali il restyling dell’ormai classica Serie 1. Molte e sostanziali modifiche sono state apportate dalla casa bavarese che rilancia così la propria sportiva compatta, dopo che l’edizione attualmente in commercio non aveva dato il feedback atteso. Si parte da un design nuovo che, in linea con le tendenze BMW della nuova gamma, vede dei nuovi gruppi ottici a LED ed un cofano motore ridisegnato, per un frontale completamente diverso. Più dinamica e slanciata: così appare la Serie 1 dopo le modifiche per il restyling 2015, non solo per l’avantreno, ma anche per la parte posteriore. Non si hanno più i fari quadrati, ma più una ricerca di linearità, con i nuovi fari che si sviluppano in linee orizzontali, come già accaduto per la BMW Serie 6. Anche entrando nell’abitacolo si notano delle differenze, a partire dalla consolle centrale: totalmente rinnovata, presenta ora uno schermo da 6,5”, che fa capo ad un sistema di infotainment di primo livello, con Radio BMW Professional Drive ed i collaudatissimi iDrive e Connected Drive, ormai prerogativa di ogni nuova uscita bavarese. La novità più importante dal punto di vista tecnico invece, riguarda l’esordio dei motori tre cilindri TwinPower Turbo, all’interno di una gamma ampliata per le richieste del mercato. Per i propulsori a benzina, si va dal 1.5 a tre cilindri da 109 cavalli e 180 Nm di coppia della 116i, fino ad arrivare alla 125i che monta un quattro cilindri 2.0, con ben 218 cavalli 310 Nm per la coppia. Stesso discorso per i diesel, nei quali si passa dall’esordiente 1.5 litri tre cilindri della 116d, con una coppia di 270 Nm e 116 cavalli, per giungere al biturbo  2.0 della 125d che scarica 224 cavalli ed una coppia da 450 Nm. Oltre alla vastissima gamma di motorizzazioni, sarà possibile optare tra quattro diversi allestimenti (Advantage, Sport Line, Urban Line e M Sport).

BMW M6 Coupe

BMW Serie 6

 

di Leonardo Frenquelli

 

Tra le tante anteprime internazionali, a Detroit, era di scena anche la nuova BMW Serie 6. I modelli coupé, cabriolet e gran coupé vedono dunque il debutto sulla scena mondiale, dopo un restyling leggero ed essenziale, con l’eleganza classica di BMW. La prima Serie 6 è uscita quattro anni fa ed ha garantito un feedback molto positivo, quindi la base di partenza era ottimale ed i risultati del lavoro dei bavaresi per la versione che sarà commercializzata nel corso di quest’anno, non hanno deluso nessuno. Principalmente, le modifiche riguardano dei dettagli estetici come i nuovi gruppi ottici full LED di nuova generazione ed i nuovi specchietti, con nuove colorazioni per la gamma. Jatoba e Kaschmirsilber, sono soltanto alcune delle nuove tinte metallizzate che la casa tedesca propone, ampliando la scelta per gli interni bicolore con il nero classico abbinato alla pelle “Elfenbeinweiss” e “Cognac”. Altri dettagli per quanto riguarda l’abitacolo, sono i due nuovi equipaggiamenti Design Pure Experience e Design Pure Excellence: il primo ha un’impronta più aggressiva e sportiva, mentre il secondo è più adatto a chi apprezza il lusso e la comodità “non da tutti”. Perfettamente al passo con i tempi, la gamma della Serie 6 vanterà un sistema di infotainment all’avanguardia come il Connected Drive, con head-up display e, tra gli optional tecnologici si nota anche il Driving Assistant Plus con Active Cruise Control, sistema Stop&Go, Lane Departure Warning e la frenata automatica. La gamma di propulsori non ha subito particolari modifiche ma è comunque di una qualità difficilmente accostabile alle concorrenti. Si parte dal motore della 640i, sei cilindri da 3.0 litri e 320 cavalli di potenza, passando per il propulsore a otto valvole della 650i, 4.4 litri biturbo con 450 cavalli, non certo garanzia di consumi “economici”, ma indubbiamente di grandi prestazioni. Per la 640d invece, c’è il classico 3.0 biturbo da 313 cavalli mentre il top di gamma sarà quello della “M”, celebre ed immancabile versione ad alte prestazioni: basti pensare che il V8 biturbo da 560 cavalli, può raggiungere i 250 km/h di velocità massima. Per ogni motorizzazione ed allestimento sarà possibile scegliere la trazione integrale xDrive, per collaborare con il cambio automatico Steptronic a otto rapporti.

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Bmw Serie 2 Gran Tourer: ora con una fila di sedili e due posti in più

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Sono finiti i problemi per le famiglie troppo numerose o per chi ha voglia di portare in macchina comitive, perché Bmw inserisce nella sua Serie 2 Gran Tourer una terza fila di sedili e ulteriori due posti. Oltre ad essere la prima Bmw a trazione anteriore, è anche la prima della casa tedesca ad entrare nel segmento delle monovolume come marchio premium. Le dimensioni esterne non sono eccessive, 5556 mm di lunghezza, 1800 mm di larghezza e 1608 mm di altezza, è lo spazio dell’abitacolo che rende la nuova Serie 2 Active Tourer veramente interessante, a partire dalla capienza del bagagliaio che varia dai 545 agli 805 litri, ma che può arrivare fino a 1905 litri abbassando gli schienali del divanetto posteriore. La terza fila di sedili, opzionale per chi vuole, può sparire del tutto nel piano di carico, mentre lo schienale del divanetto della seconda è completamente ribaltabile attraverso il tocco di un pulsante; in più il divanetto posteriore è regolabile longitudinalmente e dà la possibilità di inserire tre seggiolini per bambini, e questi ultimi possono essere controllati attraverso il Control Display, mentre il Bmw Kids Cockpit permette ai piccoli di conoscere informazioni come velocità e temperatura. Sono cinque i motori che possono essere montati sulla Serie 2 Gran Tourer, tutti turbo a tre o a quattro cilindri, con potenze che vanno da 116 a 192 cavalli e consumi nel ciclo combinato compresi tra i 149 e i 104 g/km. Oltre al modello base, ci sono quattro allestimenti disponibili: la Advantage comprende dotazioni come climatizzatore automatico a tre zone, Parck Distance Control posteriore, Acrive Cruise Control con funzione frenante e volante multifunzione; la Luxury Line, lo dice già il nome, fa del lusso la sua dote, e comprende inserti cromati, cerchi in lega e rivestimenti in pelle speciali; la Sport Line, al contrario, prevede una lista di dotazioni sportive come i sedili e i cerchi in lega; infine la Serie 2 Gran Tourer M Sport ha il pacchetto di aerodinamica M, volante in pelle M, sedili sportivi M, Bmw Indivual Shadow Line lucido.

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BMW e Toyota, di nuovo insieme

 

di Leonardo Frenquelli

 

Quando la collaborazione tra due grandi brand automobilistici va bene, molto spesso è destinata a ripetersi. Lo dimostra la joint-venture che si preparano ad affrontare Bmw e Toyota. Dopo dodici anni da quando i giapponesi avevano fornito il propulsore turbodiesel per la prima Mini alimentata a gasolio, il nuovo progetto andrà ancora a dare una spinta al progetto Mini, per la BMW e per il brand nipponico servirà ad espandere il mercato negli Stati Uniti. Toyota infatti, sfrutterà la collaborazione anche per dare nuovo lustro  a Scion, marchio “succursale” che lavora per giapponesi negli States, che verrà probabilmente ampliato con una piccola sportiva. Con gli ultimi aggiornamenti di gamma, la Mini è sempre più grande e più lontana dal concetto di city car compatta che seguiva le orme della prima Mini Minor del 1959. Proprio per questo, per dare un’alternativa valida nel settore delle “small premium”,  sta per nascere una vettura che sarà un misto tra un ritorno alle origini Mini ed un concentrato di innovazione. Data proprio la differenza con le altre Mini di gamma, questa city-car che, non a caso, si chiamerà Minor, verrà prodotta su una piattaforma diversa da quella degli altri modelli ed andrà a fare concorrenza alla Fiat 500, un punto di riferimento valido per gli ottimi numeri di vendite ottenuti negli Stati Uniti. Ovviamente, essendo una joint-venture, non sarà soltanto BMW in veste di Mini a beneficiare di questa collaborazione, perché Toyota sfrutterà l’occasione per una sostituzione di qualità della iQ e far uscire nei prossimi anni, nuove vetture dello stesso segmento, anche in America con Scion. Stando alle ultime indiscrezioni, il prezzo della nuova Mini Minor sarà inferiore ai sedici mila dollari, prezzo che, se rispettato, sarebbe altamente concorrente per il segmento di mercato che andrebbe a ricoprire.

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Bmw e Bosch insieme per l’energia alternativa

 

di Maurizio Elviretti

 

Due elementi chiave del passaggio a forme di energia alternative sono sicuramente l’elettromobilità e lo stoccaggio di energia. A tal proposito, Bosch, il gruppo BMW e Vattenfall hanno creato un progetto per ideare un sistema di stoccaggio dell’energia su vasta scala ad Amburgo tramite l’uso di batterie usate dei veicoli elettrici. Bosch, BMW e Vattenfall hanno deciso di collaborare, dando vita al progetto Second Life Batteries. BMW fornisce le batterie delle vetture elettriche ActiveE e i3, Vattenfall ospita l’enorme sistema di stoccaggio e, infine, Bosch ha il compito di integrare le batterie e gestire il sistema. Alla fine della vita utile nei veicoli elettrici, le batterie agli ioni di litio hanno ancora un’elevata capacità di stoccaggio e possono essere, quindi, utilizzate come accumulatori tampone fissi per molti anni. Il progetto consente ai tre partner di acquisire un ampio know-how sulle potenziali aree d’applicazione di queste batterie, sulle modalità di invecchiamento e sulla loro capacità di stoccaggio. Bosch ha già acquisito le prime esperienze sul campo: in Germania, a Braderup, nei pressi dell’isola di Sylt, per immagazzinare temporaneamente l’energia generata da una fattoria eolica al momento del bisogno, ha costruito uno dei sistemi per lo stoccaggio dell’energia più grande d’Europa. Per far ciò, l’azienda ha collegato tra loro migliaia di piccole batterie agli ioni di litio, formando, così, una grande rete. A Kelsterbach, una cittadina nei pressi di Francoforte, Bosch ha installato un simile sistema di stoccaggio agli ioni di litio in un complesso residenziale.

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Mini JCW: la terza serie è al completo

 

di Leonardo Frenquelli

 

La Mini è una delle vetture con il maggior numero di appassionati in tutto il mondo. Più di ogni altro modello, è la versione sportiva ad attrarre la maggior attenzione, quella firmata “John Cooper Works”. Stiamo parlando di quella che è stata votata come auto più influente del ventesimo secolo, alla quale si vanno ad aggiungere una dinamicità ed aggressività che la rendono un veicolo ad alte prestazioni. Con la sua presentazione, prevista al Salone di Detroit del prossimo gennaio, va così a completarsi l’ampia gamma della terza generazione Mini. Le differenze rispetto agli altri modelli non riguardano soltanto le prestazioni ma tutto il concetto della vettura che viene così modificata anche nell’assetto, nel design interno ed esterno e, di conseguenza, diventa sogno di un pubblico più specifico ed esigente. C’è poco da fare però, il fulcro di ogni elaborazione è il motore, l’anima vera della macchina. La Mini JCW monterà un propulsore di tutto rispetto con numeri degni delle aspettative, tanto da renderla la più potente mai uscita sotto il marchio britannico: quattro cilindri 2.0 turbo benzina da 231 cavalli, con una coppia di 320 Nm. La velocità massima registrata si attesta attorno ai 246 chilometri orari, mentre la percorrenza da zero a cento in soli 6,3 secondi con il cambio manuale. Sebbene spesso le alte prestazioni possono significare consumi proibitivi, questa JCW si mantiene sui 6,7 litri ogni cento chilometri su tracciato misto, probabilmente anche grazie ai cento chili di peso guadagnati rispetto al modello precedente. Il sistema delle sospensioni è quello della Cooper S ma completamente resettato ed adattato, abbinando cerchi da 17 o 18 pollici e, di serie, il sistema frenante firmato Brembo. Una sportiva a tutti gli effetti, anche se si guarda dentro all’abitacolo: assetto ribassato e sedili avvolgenti, pedaliera in acciaio inox ed una nuova leva del cambio, tutti dettagli rigorosamente marchiati con il logo JCW. In casa Mini, la tecnologia ha molta importanza e si vede dai sistemi montati di serie sulla “sportiva”, come sul resto della gamma. Un’infotainment d’avanguardia con display da 8.8 pollici, un navigatore Professional e praticamente tutti i sistemi di sicurezza richiesti dal mercato (dal Cruise Adaptive Control alla frenata d’emergenza, dal rilevatore dei segnali stradali con head up display fino al classico park assist). Manca dunque poco alla presentazione di questa Mini “John Cooper Works”, attesa poi sul mercato già nella prossima estate.

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BMW: per il centenario si pensa ad una nuova ibrida

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Per festeggiare i suoi cento anni di vita, BMW sta pensando di fare un regalo a tutti i suoi “seguaci”, presentando nel 2016 una nuova berlina ibrida capace di fornire ottime prestazioni: nell’ambiente interno la chiamano M100, ma il nome ufficiale è ancora da decidere. Inizialmente si era pensato di chiamala i10, ma il nome è utilizzato già da un modello Hyundai, quindi ora verrà deciso se chiamare la nuova macchina i9 (opzione più probabile) o i8s perché figlia della i8. Lo scopo è quello di entrare in competizione con tutte le altre case automobilistiche che stanno mettendo sul mercato sportive a propulsione ibrida, e per raggiungerlo sembra che potrebbe prender parte al progetto anche Roberto Fedeli, l’ex direttore tecnico della Ferrari che ha creato LaFerrari. BMW vuole creare una i9 capace di fornire 500 Cv e 500 Nm di coppia massima, per farlo si pensa di unire un motore turbo benzna 2.0 quattro cilindri da 320 Cv ad un’unità elettrica da 204 Cv, o altrimenti un 3.0 sei cilindri da 480 Cv con un elettrico da 109 Cv. Qualunque decisione venga presa, le ruote anteriori saranno spinte dalla componente elettrica mentre quelle posteriori dal motore termico a benzina, per dare al veicolo la possibilità di garantire un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi.

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BMW e Toyota: insieme per la nuova i5

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Negli ultimi giorni circolano sempre più le voci secondo le quali BMW potrebbe a breve ampliare la sua gamma “i” con un nuovo modello  a idrogeno, creato utilizzando la tecnologia fuel cell a idrogeno della Toyota FCV Mirai. E’ una notizia un po’ sorprendente visti gli ingenti investimenti fatti da BMW nei modelli plugin, ma il successo riscosso da questi ultimi da parte della critica non è stato riscontrato nelle vendite, e per questo motivo la casa tedesca sembrerebbe aver cambiato strada. Questo sarebbe solo il primo di tanti passi che BMW e Toyota percorrerebbero insieme, già si parla infatti di un progetto in fase avanzata, nato in collaborazione tra le due case automobilistiche, che prevede la costruzione di un pianale di vettura sportiva a trazione posteriore adatto alle prossime Toyota Supra e BMW Roadster. Con un veicolo a propulsione alternativo, come la futura i5, BMW potrebbe entrare in competizione con la Mercedes Classe B che uscirà nel 2017 e con la Audi A7 appena presentata al Salone di Los Angeles, ovviamente entrambe alimentate a idrogeno. Inoltre, nell’affare potrebbe anche entrare Tesla Motors, sia per aiutare BMW a individuare nuove strategie per la diffusione dei veicoli elettrici che per trovare un accordo comune sull’uso delle stazioni di ricarica per auto elettriche Tesla.