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Nuova Golf 2017: restyling tecnologico

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Con oltre 33 milioni di unità vendute in sette generazioni Golf viene registrata come una delle dieci auto più vendute nel mondo, la sua carriera non è finita e anzi ha ancora molto da dire, ma anche lei come tutte ha bisogno di qualche piccolo ritocco. Volswgen ha quindi proceduto con il facelifting ed è pronta a lanciare sul mercato, a partire dal prossimo febbraio, la nuova versione di Golf, sia berlina a 3 e 5 porte che Variant, con poche differenze a livello estetico ma tante novità sul piano della tecnologia. Visto che il look era già vincente, la casa tedesca si è limitata a piccoli interventi su scudi paraurti e gruppi ottici, ora con proiettori a LED. Tutto il resto è invece stato profondamente aggiornato, a partire dall’infotainment che ora garantisce una connessione integrale con gli smartphone, l’aumento dei servizi online ed una strumentazione all’avanguardia come lo schermo da 9,2 pollici che può essere controllato sia tramite il tocco che attraverso gesti. La sicurezza aumenta con i nuovi sistemi di assistenza alla guida che fa un passo in avanti verso la guida autonoma attraverso la possibilità di marciare in colonna automaticamente fino alla velocità di 60 km/h. Sotto al cofano un nuovo motore 1.5 litri TSI da 150 cavalli e nella versione Evo BlueMotion con 20 cavalli in meno ma un occhio di riguardo verso i consumi: sfrutta una tecnologia tipica degli ibridi e si può spegnere anche durante la marcia quando non viene premuto l’acceleratore. Rimanendo in tema, la nuova Golf si appresta ad arrivare in versione elettrica (e-Golf), capace di offrire 300 km di autonomia, e nelle vesti di ibrida sportiva GTE in grado di percorrere fino a 50 km senza emissioni.  Non mancherà di certo la nuova GTI, migliorata sotto il profilo estetico e delle dotazioni per far da contorno all’evoluzione del precedente motore ora con potenze di 230 e 245 Cv (GTI Performance). Successivamente attendiamo notizie riguardanti i propulsori diesel e soprattutto i prezzi, che però non dovrebbero discostarsi troppo da quelli attuali, pari a 18.900 euro per l’entry level.

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Nuova Toyota Prius: ora disponibile la quarta generazione

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Proprio in questi giorni è arrivata nelle nostre concessionarie con la sua quarta generazione, migliorata nelle prestazioni e con un nuovo propulsore che garantisce migliori prestazioni e consumi abbassati: è la nuova Toyota Prius. La giapponese ibrida per eccellenza presenta qualche novità già dal punto di vista estetico, come le linee del frontale studiate per avere ora il massimo dall’aerodinamica; pochi i cambiamenti sul posteriore, che rimane come tagliato di netto con il classico lunotto sdoppiato. La nuova Prius nasce sulla “Toyota New Global Architecture” e si basa su un nuovo pianale che abbassa il baricentro di pochi centimetri favorendone l’agilità sulle strade. Al motore 1.8 da 90 cavalli se ne aggiunge uno elettrico da 53 kW, un sistema che permette di viaggiare in elettrico fino a 110 km/h e di conseguenza di avere bassi consumi (3l/100km dichiarati dalla casa) e zero emissioni anche in tratti extra-urbani. Gli interni sono tipici della Prius ma con linee leggermente più fini, alla console superiore se ne aggiunge una seconda molto spaziosa che integra uno schermo LCD attraverso il quale è possibile gestire navigatore ed infotainment, mentre l’head up display permette di avere le principali informazioni senza distogliere lo sguardo dalla guida. La guida viene assistita da sistemi come il riconoscimento della corsia, il riconoscimento della segnaletica verticale, il controllo collisioni frontali e l’assistenza al parcheggio. Disponibile quindi da fine marzo, per avere la nuova Toyota Prius nella versione Active sono necessari 29.250 euro, mentre per avere la più accessoriata Style bisognerà spendere 30.950 euro.

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La prima ibrida della storia sarà venduta all’asta

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Quando si parla di ibrido si pensa sempre a qualcosa d’innovativo e di un qualcosa relativo ai nostri tempi. Sbagliamo, perchè l’idea del motore ibrido risale agli albori della storia dell’automobile, idea rimasta tale però. Oggi le ibride tornano di moda a causa delle sempre più stringenti normative sulle emissioni ma nel 1896 c’era già la Armstrong Phaeton, una carrozza motorizzata del 19esimo secolo creata da Harry Dey. L’auto sarà messa all’asta in Florida e si ipotizza una cifra finale tra i 160 e i 250.000€ per quella che è una delle prime ibride mai realizzate. Il motore termico è un bicilindrico da 6.5 litri, coadiuvato da una batteria e da un generatore dinamo, cosicché la Armstrong poteva mettersi in moto da sola, ben 16 anni prima che la Cadillac inventasse il primo motorino di avviamento. La ”dinamo” aumentava la spinta del motore a benzina in fase di accelerazione, anche troppo visto che spesso l’auto slittava, e recuperava energia quando l’auto decelerava, ricaricando la batteria. Tecnicamente la Armstrong Phaeton è sempre rimasta un prototipo ma è stata usata giornalmente fino al 1963 all’interno dell’Università di Bridgeport, fin quando non venne danneggiata a causa di un’inondazione. Il progetto è nato dall’interesse di Dey per l’elettrico fuso con i motori termici dato che l’auto è il risultato della commissione di un cliente desideroso di una carrozza a benzina.

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Nuova Megane: la prima ibrida Renault

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Manca ormai poco e finalmente potremo vedere l’ultima faccia della Renault Megane, la quarta generazione che probabilmente potrebbe essere già presentata al prossimo Salone di Francoforte del 17 settembre. Le pime immagini sono state diffuse da Auto Motor und Sport, fanno intendere subito le intenzioni dei costruttori Megane di voler dare alla propria creazione un senso ancora maggiore di dinamicità attraverso un muso più lungo ed uno sbalzo posteriore accorciato, ma soprattutto con lo spoiler posteriore molto pronunciato, le grandi prese d’aria sul frontale e i nuovi cerchi sportivi. Sotto al cofano ci saranno gli ultimi figli dell’unione Renault/Nissan: il tre cilindri benzina 0.9 da 90 cavalli e il 1.6 dCi a gasolio (130 o 160 cv) rappresentano gli estremi di gamma. A proposito di motori, sulla nuova Megane ci sarà con tutta probabilità il debutto assoluto di una propulsione ibrida su Renault: un motore termico 1.0 da 75 cavalli coadiuvato ad un sistema elettrico a 48 Volt.

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Jeep: si lavora per la nuova Wrangler

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Ancora poco più di un anno e dovremmo poter vedere la nuova generazione della Jeep Wrangler: secondo alcune indiscrezioni, infatti, l’ultima versione della fuoristrada sarà presentata verso la fine del 2016, per diventare poi model year 2017 ed entrare in commercio nello stesso anno sia in America che in Europa. Si sa ancora poco ovviamente sulle novità della nuova Jeep, ma sembra che la vettura manterrà il telaio separato dalla scocca come le precedenti versioni al fine di migliorare le prestazione su tracciati off road. Sorprendente la notizia secondo la quale la vettura potrebbe essere realizzata con la carrozzeria in alluminio, cosa che obbligherebbe Jeep a fare importanti investimenti per modernizzare gli stabilimenti di Toledo in Ohio, ma l’interesse delle amministrazioni locali potrebbe spingere le autorità a fornire un grande aiuto in senso economico alla casa produttrice del Gruppo Chrysler. Inoltre, la nuova Wrangler potrebbe presentarsi per la prima volta anche in versione ibrida, ma anche su questo non abbiamo ancora certezze e per averne la conferma ufficiale dovremo aspettare i prossimi mesi.

 

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A Detroit arriva l’Audi ibrida con 480 CV

 

di Germana Condò

 

 

Anche nel futuro di Audi c’è la tecnologia ibrida, che al Salone di Detroit ha preso le forme di Allroad Shooting Brake. Questo è il nome del nuovo concept presentato dalla casa di Ingolsadt alla manifestazione automobilistica attualmente in corso, un crossover con velleità da off-road. Segni particolari una carrozzeria dalle linee tese, tre porte, con dettagli che le conferiscono carattere e dinamismo, come i grandi passaruota e i listelli di protezione lungo la fiancata di color grigio, la grande griglia che sfoggia i quattro anelli del marchio Audi,  che spicca al centro del paraurti ai lati del quale si collocano i gruppi ottici con doppi proiettori, divisi in quattro parti e dotati di tecnologia Matrix LED, con diodi luminosi regolabili che permette il massimo della visibilità in ogni situazione, senza infastidire gli automobilisti provenienti in senso contrario. Le dimensioni sono da compatta con 4,20 metri di lunghezza, 1,85 metri di larghezza e 1,41 metri di altezza e con un passo di 2,51 metri. Altra caratteristica evidente in questa carrozzeria è l’utilizzo di materiali ultraleggeri come l’alluminio e la fibra di carbonio rinforzata che contribuiscono ad alleggerire il peso della vettura, di circa milleseicento chilogrammi. Il punto di forza sta nell’abbinamento dei propulsori, un quattro cilindri 2.0 TFSI capace di erogare una potenza di 292 CV, insieme a due unità elettriche, una integrata nel cambio e-S tronic a sei rapporti con una potenza di 40 KW  e la seconda da 85 KW posizionata nell’asse posteriore, utile a far muovere la vettura a velocità medio-basse in modalità EV mentre lavora in abbinamento con il motore elettrico anteriore quando avverte la necessità di far intervenire la trazione integrale. Totale 480 cavalli a disposizione e nonostante la potenza a disposizione, la maggior virtù della Allroad Shooting Brake è l’economicità dei consumi (dichiarato 1,9 litri per 100 Km). La strumentazione interna è stata collocata con l’obiettivo di agevolarne l’utilizzo da parte del guidatore. Attraverso il volante sportivo e il display TFT da 12,3 pollici (la grafica 3D di elevata qualità) si possono gestire tutte le funzioni e l’infotainment. Questo nuovo sistema elettronico consente di connettere un dispositivo smartphone  senza fili e di poterlo ricaricare per induzione.