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Polo: in arrivo la sesta generazione

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Il segmento B non è di certo un facile terreno di conquista, ma la Volkswagen Polo ha saputo sempre ritagliarsi la sua buona fetta di torta come lo dimostrano gli oltre quattordici milioni di esemplari venduti dalla sua nascita. La nuova generazione che vedremo ad ottobre non si accontenterà quindi delle briciole, anzi, continuerà a voler un posto di rilievo ma per farlo dovrà dimostrare di avere le giuste armi. L’asso nella manica, stavolta, prende il nome di piattaforma modulare trasversale MQB A0, la stessa variante su cui si basa la nuova Seat Ibiza e sulla quale si baseranno tanti dei prossimi modelli del gruppo (Seat Arona e Volkswagen T-Cross ne sono un esempio). Attraverso l’utilizzo di questa piattaforma la nuova Polo cresce in grandezza, guadagnando 81 mm di lunghezza e 69 mm di larghezza e soprattutto un passo allungato di 94 mm, che fanno diventare di conseguenza l’abitacolo molto più spazioso e confortevole, ampliando inoltre la capacità del bagagliaio di 71 litri per un totale di 351 l. La qualità della vita a bordo migliora non solo in termini di spazio, ma anche in fatto di tecnologia, sicurezza, connettività e assistenza alla guida. Sotto quest’ultimo capitolo troviamo sistemi come il front assist, il blind spot detection, il cruise control con regolazione automatica della distanza e il sistema di collisione multipla, dotazioni che solitamente troviamo su vetture di segmento superiore. La strumentazione digitale sfrutta l’Active Info Display, al debutto sulla nuova Polo e giunto alla seconda generazione, strutturato su un unico asse di visualizzazione e con un display touch da 8” in vetro per gestire le informazioni dell’auto e del’infotainment. Esteticamente la sesta generazione di Polo si mostra ritoccata essenzialmente nei dettagli, la sensazione di solidità proviene dalle nuove dimensioni mentre la linea del tetto allungata verso il posteriore va a conferire al veicolo una maggiore eleganza. Le possibilità di personalizzazione sono molto ampie: 14 tinte per la carrozzeria e a scelta tetto colorato in contrasto,  nuovi cerchi che vanno  da 15” a 18”, due allestimenti interni e undici rivestimenti per i sedili. Più in generale la nuova Polo metterà a disposizione tre diversi allestimenti, Trendline, Confortline e Highline, ai quali si aggiungerà prima della fine dell’anno la sportiva GTI. Discorso analogo può essere fatto per la gamma motori che al lancio prevede tre motori benzina tre cilindri, dal 1.0 MPI da 65 e 75 CV al TSI sovralimentato 1.0 95 CV, ma sempre prima del 2018 l’offerta si allargherà con altri due benzina (1.0 TSI 115 CV e il potente 2.0 TSI 200 CV per la Polo GTI), due diesel (1.6 TDI 80 e 90 CV) e per la prima volta un metano (1.0 TGI 90 CV). Per i prezzi, infine, si parte dai 14.600 euro per la 1.0 MPI 65 CV con Tech Pack, che, a parità di dotazioni, portano un vantaggio cliente di 700 euro rispetto alla precedente generazione.

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Dieselgate: Porsche richiama 30.000 veicoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Anche Porsche finisce nella bufera Dieselgate, 30.000 vetture della casa di Stoccarda sono state fatte richiamare dal ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt dopo la scoperta dell’installazione, su questi veicoli, del software che “trucca” il livello delle emissioni. I modelli coinvolti sono Macan e Cayenne, in particolare per quest’ultimo è il motore da tre litri TDi, ancora in produzione, ad essere stato richiamato dopo le indagini svolte. Un’altra batosta per l’intero mercato automobilistico tedesco, già duramente colpito dallo scandalo generato dall’analisi su vetture Volkswagen, gruppo di cui fa parte la stessa Porsche, ma la possibilità è che dietro ci sia qualcosa di più. Anche Audi e Mercedes avevano richiamato alcuni dei propri modelli o fatto delle verifiche approfondite, ma l’accusa sollevata Spiegel qualche giorno fa è ancor più pesante: da un’inchiesta svolta dal settimanale tedesco sarebbe emersa l’esistenza di un cartello nato negli anni ’90 tra Audi, BMW, Daimler Mercedes, Porsche e Volkswagen. Le case avrebbero “stretto alleanza” per sviluppare dei lavori insieme ed in segretezza allo scopo di risolvere questioni come le emissioni inquinanti, i costi, ed alcuni tipi di tecnologie. Forse sono solo illazioni, ma a far aumentare i sospetti sono stati i richiami di Audi e le verifiche di Mercedes annunciate proprio nei giorni precedenti alla diffusione dell’inchiesta svolta da Spiegel e basata su alcuni accertamenti fatti dall’antitrust tedesco.

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Nuova Polo, design e spazi alla ”sesta” generazione

di Stefano Ursi

Quella di Volkswagen Polo è una storia di indubbio successo. Dal 1975, anno in cui il primo modello mise le ruote sulla strada, è passato molto tempo e si sono succedute diverse versioni tutte al passo con i tempi. Ad ottobre di quest’anno la casa lancerà la sesta edizione di Polo, che arriva dopo quella datata 2009; per non deviare dalla strada di successo e di appeal che questo modello ha sempre riscosso, Volkswagen ha sì deciso di rinnovare molti aspetti della vettura ma mantenendo al contempo il senso, la linea e lo stile fondante di Polo così come lo conosciamo. In primis sono le misure a cambiare, con 405 cm di lunghezza, e cioè 8 cm in più del modello precedente, larghezza 175 cm ovvero 7 in più del precedente e altezza a 144 cm, cioè più bassa di un centimetro. Con un passo che cresce di ben 9,4 cm, il che lo porta a 256 cm. Il che, come evidente, influirà anche sulla dimensione dell’abitabilità, in relazione a spazi aumentati; gli allestimenti con i quali nuova Polo arriverà sul mercato saranno quattro: Trendline, Comfortline, Highline e GTI. L’allestimento Beats, dedicato agli amanti della musica, per ora in Italia non arriverà. L’ispirazione delle forme che guarda a Golf è evidente e avvicina molto le due realtà, nonostante Polo rimanga sempre e comunque nell’alveo della sua tradizione e non si discosti più di tanto dal suo passato. Di serie su nuova Polo troviamo il sistema di controllo vigilanza del conducente e quello di frenata automatica di emergenza, con riconoscimento dei pedoni. A richiesta si può avere l’Active Cruise Control, che monitora la distanza di sicurezza e la funzione stop-and-go (solo in combinazione con il cambio automatico). Per quanto riguarda le motorizzazioni, saranno otto e tutte Euro 6, con potenze da 65 a 200 CV. Totalmente nuova è l’introduzione di una motorizzazione a gas metano 1.0 TGI da 90 CV. In Italia, al momento del lancio, disponibili quattro propulsori benzina che vanno dal 1.0 MPI 65 CV fino al 1.0 TSI 110 CV, e due turbodiesel TDI da 80 e 95 CV. Come ipotizzato già nei mesi scorsi, l’allestimento GTI sarà top di gamma, capace di toccare fino a 200 CV di potenza. Comparto tecnologia; in plancia troviamo i nuovi comandi digitali realizzati dal Gruppo Volkswagen, dove trova spazio il nuovo Active City Display, assieme ad un sistema di infotainment utilizzabile con schermo touchscreen, disponibile nelle dimensioni da 6,5 e 8 pollici, ovviamente in base all’allestimento.

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Volkswagen Up!: anche la city car diventa GTI

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Fino a poco fa era solo un’idea, adesso si appresta a diventare realtà. E’ la nuova Volkswagen Up! GTI, la piccola del marchio tedesco emula la più grande sorella Golf GTI e si carica di potenza per trasformarsi in una city-car dalle alte prestazioni. Verrà svelata al Worthersee Tour 2017, tradizionale raduno degli amanti Volkswagen ed in particolare delle sue GTI, per poi entrare in commercio nei primi mesi del nuovo anno e sfidare un’altra “piccola ma cattiva” come la Renault Twingo GT, anche se non abbiamo ancora la conferma che la tedesca possa arrivare sul mercato italiano. A livello estetico riprende ovviamente le caratteristiche delle varianti sportive di Wolfsburg, proponendo le tinte pastello “Tornado Red” e “Pure White” e quelle metallizzate “Dark Silver”, “Black Pearl” e il nuovo blu “Costa Azul”, in altre parole le stesse della Golf GTI. La griglia presenta il tradizionale filetto rosso, a cui si aggiungono lo spoiler sul portellone e le bande laterali, i cerchi specifici da 17” e pinze freno color rosso. Gli interni godono volante in pelle a tre razze e il pomello del cambio firmato GTI, ma soprattutto dell’immancabile motivo “Tartan” che domina i rivestimenti dei sedili. L’assetto è stato ribassato di 15mm ma ciò che più interessa quando si parla di GTI, anche nel caso di Up!, riguarda ciò che si trova sotto al cofano: un TSI 1.0 3 cilindri turbo capace di sprigionare una potenza di 115 cavalli e 200 Nm di coppia; il propulsore permette così alla piccola tedesca di toccare una velocità massima di 197 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,8 secondi. Pronta a sfidare un’altra “piccola ma potente” come la Renault Twingo GT, Volkswagen Up! GTI

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Nuova Tiguan ”Allspace”: ‘spazio’ alla qualità

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Il Salone dell’Auto di Ginevra si avvicina a grandi passi e tutte le grandi case automobilistiche iniziano a prepararsi per i grandi debutti dei nuovi modelli. Già dal nome con cui si presenta, molte cose si possono se non capire quantomeno intuire. La nuova Volkswagen Tiguan ”Allspace” punta molto del suo bagaglio di novità sugli spazi e sul comfort, oltre che, come sempre, su prestazioni e versatilità. Partiamo subito dal dire che, rispetto alle due generazioni precedenti, la nuova Tiguan offre la possibilità di avere una terza fila di posti, passando dunque ad un 5+2: il passo allungato rispetto alle ‘sorelle’ più grandi di 109 mm e la maggiore lunghezza, 215 mm, fanno di questo modello un unicum nella tradizione di questo suv nato e cresciuto in Germania. Si, perché è capace di andare a posizionarsi esattamente in una posizione equidistante fra la precedente Tiguan e il Touareg, divenendo così un mix di misure e prestazioni, capacità e design del tutto sorprendente. Basti pensare, sempre in tema di spazi e di comfort, che in modalità cinque posti la vettura offre una configurazione di bagagliaio aumentata di 145 litri rispetto alla precedente versione, portandola a 760 litri. Qualora si volesse rinunciare alle sedute posteriori e utilizzare tutto lo spazio disponibile si arriva a ben 1920 litri, numeri che sono quelli di una monovolume. Da qui, e da altri particolari, si comprende come la nuova Tiguan si posizioni in un anello intermedio, capace di intercettare varie esigenze, non solo di guida ma anche di carico. Nonostante sul mercato europeo ci sia la disponibilità di sei motorizzazioni, per l’Italia al momento ce ne sono due Turbodiesel 2.0 TDI da 150 e190 CV, con possibilità di cambio automatico DSG o trazione integrale 4Motion. La nuova Tiguan viene offerta in due versioni: onroad e offroad. E anche la tecnologia è uno di quei settori in cui la nuova Tiguan tenta di porsi in una posizione strategica, implementando e migliorando, lavorando per toccare le esigenze del mercato che via via diventa sempre più attento alla connettività e all’integrazione della strumentazione di bordo; e allora nella versione Executive troviamo il Dynamic Light Assist e la strumentazione totalmente digitale Active Info Display, mentre in quella Business troviamo l’Adaptive Cruise Control, il navigatore Discover Media con display da 8 pollici, i sensori per la pioggia, il Climatronic trizona e molto altro.

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Dieselgate: scoppia un nuovo caso, nel mirino FCA

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo Volkswagen anche FCA rischia di essere risucchiata dal ciclone Dieselgate,  accuse analoghe a quelle lanciate verso il marchio tedesco sono ora state mosse nei confronti del gruppo italo americano da parte dell’Epa, agenzia statunitense per la protezione ambientale. Dalla nota emessa dalla stessa Epa, FCA avrebbe inserito nei 104 000 veicoli diesel venduti negli USA un software in grado di modificare i livelli di emissioni, abbassandoli e rendendoli quindi regolari; a seguito delle indagini, la società interessata alla salvaguardia dell’ambiente ha emesso un avviso per “presunte violazioni del Clean Air Act” al gruppo capitanato da Sergio Marchionne. Lo stesso amministratore delegato ha immediatamente provveduto a rispondere alle accuse, precisando prima in una conferenza che: ” Fra questa vicenda e quella di Volkswagen non c’è nulla in comune, con l’Epa dialoghiamo da più di un anno. Per quanto conosco questa società, posso dire che nessuno è così stupido da cercare di montare un software illegale – continua l’a.d. -. Ed è curioso e “spiacevole” che l’Agenzia per la Protezione ambientale americana abbia deciso di affrontare il caso FCA così pubblicamente. Non c’è mai stata nessuna intenzione di installare software illegali. Abbiamo effettuato tutte le comunicazioni sui software. La coscienza della nostra società è pulita perchè non abbiamo rinvenuto alcuna indicazione di tentativi di frode da parte “dei nostri”. Questo software non cerca nulla, funziona solo”.  Ma solo dopo l’investitura di Trump e la nomina della nuova amministrazione il caso andrà avanti, e a tal proposito Marchionne ha dichiarato: È difficile prevedere come andranno le trattative con la nuova amministrazione. Ci metteremo seduti con loro e cercheremo di risolvere (riferendosi alla prossima investitura di Donald Trump e alla volontà di presentare alla prossima amministrazione il proprio caso per difendersi da ogni accusa ndr). E comunque FCA sopravviverà anche nel caso della multa più pesante». I modelli coinvolti sono le Jeep Grand Cherokee e i camion Dodge Ram 1500 con motori diesel 3.0 del 2014, 2015 o 2016, i quali avrebbero un software non dichiarato che evidenzia livelli di emissioni inferiori a quelli reali; proprio per questo l’Epa, nella sua notifica dell’atto di violazione, ha specificato: “Non comunicare l’esistenza di un software che influisce sulle emissioni di un’auto è una seria violazione delle legge. Tutti devono giocare secondo le stesse regole. E ancora una volta una casa automobilistica ha assunto una decisione per schivare le regole ed stata scoperta». Ma qualcosa non quadra, con l’avvento di Trump il nuovo amministratore dell’Epa sarà Scott Pruitt, fermo sostenitore della non colpevolezza dell’uomo riguardo i cambiamenti climatici, ed inoltre la nuova accusa ad FCA arriva proprio pochi giorni dopo la chiusura del caso Volkswagen con una condanna per i tedeschi pari a 4,3 miliardi di dollari; come se l’amministrazione con il mandato in scadenza volesse portare a termine il proprio lavoro in fretta per non entrare nel merito di nuove indagini e lasciare tutto ai successori. Per non parlare delle conseguenze in borsa che sta avendo ed avrà il gruppo italo-americano, un mix di elementi che ha portato Marchionne a pronunciare dure parole: «Spero che non sia una conseguenza di una guerra politica fra l’amministrazione uscente e quella entrante. Resta il fatto che quello dell’Agenzia per la Protezione Ambientale è il comportamento di un’agenzia che perderà efficacia».

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Nuova Volkswagen Up!: cittadina ultra-tecnologica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La piccola di casa Volkswagen si rinnova allo scopo di diventare l’icona della city car del futuro, fatta di tecnologia e praticità, e sempre più vicina ai sistemi che verranno utilizzati nei prossimi anni come la guida automatica e il dialogo tra smartphone e veicoli. Proprio riguardo a quest’ultimo ad esempio, la nuova Up! propone di serie su tutta la gamma il Composition Phone, un sistema di connettività innovativo che da la possibilità di integrare nell’infotainment di bordo qualsiasi tipo di smartphone  di tipo Android o iOS. E’ inoltre possibile trasformare il proprio smartphone in un navigatore con mappe offline attraverso la specifica App Maps+More, che permette anche di visualizzare le informazioni riguardo le funzioni della vettura(giri del motore, consumi ecc..). Sempre al tecnologico sistema di connettività della nuova Up! appartiene la nuova funzione di riconoscimento della scrittura, che consente di fare ricerche all’interno dell’infotainment semplicemente scrivendo con un dito le lettere sul display, una funzione comoda e pratica. In termini di sicurezza viene introdotto, sempre di serie su tutta la gamma Up!, un sistema di frenata autonoma molto simile a quello utilizzato dalle auto a guida semi-autonoma di segmenti alti; il dispositivo utilizza un sensore laser che fino alla velocità di 30 km/h arresta il veicolo in caso un ostacolo si avvicini troppo e il guidatore non intervenga. Gli allestimenti disponibili sono tre, Take, Move e High, mentre la gamma motori propone i benzina 1.0 litri da 60 e 75 Cv e il metano da 68 Cv della versione Eco Up!, con un TSI 1.0 turbo da 90 cavalli sotto al cofano della top di gamma. Come se non bastasse, nel listino italiano troveremo anche l’ecologica variante al 100% elettrica, in grado di percorrere 160 km con una ricarica.

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Euro NCAP 2016: classifica della sicurezza ”di serie”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Ogni anno, Euro NCAP pubblica un elenco dei veicoli che hanno dimostrato le prestazioni migliori nelle rispettive categorie. Il punteggio viene espresso nelle ormai famose ”stelle”. Al fine poi di comparare categorie diverse di veicoli Euro NCAP stila un elenco dei “Best in Class”, ovvero i modelli che sono risultati migliori rispetto alla concorrenza. Per definire il modello “Best in Class”, Euro NCAP calcola la somma pesata dei punti per ciascuna delle quattro aree di valutazione: sicurezza adulti, sicurezza bambini, sicurezza pedoni e Safety Assist e la somma viene usata come base per il confronto tra i veicoli. La classificazione viene formulata solo relativamente al punteggio con equipaggiamento di sicurezza di serie. Ma andiamo a vedere cosa ha detto la classifica del 2016 che si sta per concludere. Le tre categorie che si prendono il podio, prime nel rispettivo comparto, sono Large Family – Small Family – Small Off-Roader. In testa troviamo, per il comparto Large Family, Toyota Prius, le cui valutazioni sono altissime in tutte le aree di valutazione: Occupanti adulti 92% – Occupanti bambini 82% – Pedoni 77% – Safety Assist 85%. Un grande peso nella valutazione del punteggio finale di Prius è da attribuire, in relazione a quanto detto in sede di spiegazione dei meccanismi di assegnazione dei punteggi, alla presenza del Toyota Safety Sense di serie nella vettura,che ha dato ottomi risultati. Al secondo posto ci troviamo ad analizzare le prestazioni di sicurezza di Hyundai Ioniq, per il comparto Small Family. E anche qui vediamo, come c’era da attendersi, numeri d’eccellenza: Occupanti adulti 91% – Occupanti bambini 80% – Pedoni 70% – Safety Assist 82%. Anche qui sono molti gli elementi su cui il punteggio ha permesso alla vettura della casa coreana di eccellere, ma va focalizzata la presenza di serie del sistema di frenata d’emergenza assistita (Automatic Emergency Braking – AEB). In terza posizione, ma sempre con punteggi di altissimo livello, per il comparto Small Off-Roader, troviamo Volkswagen Tiguan: Occupanti adulti 96% – Occupanti bambini 84% – Pedoni 72% – Safety Assist 68%. Punteggi altissimi che vedono ai massimi livelli la valutazione sulla sicurezza degli adulti, che arriva quasi a toccare il 100% del punteggio. Soddisfatto il Segretario Generale di Euro NCAP, Michiel van Ratingen, che in una nota dice: “Siamo lieti di vedere una vasta diffusione dei sistemi AEB di rilevamento pedonale come quella vista nel 2016, di serie o opzionale”.

tiguan

Volkswagen Tiguan: in Italia arriva il 1.6 TDI da 115 CV

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Un’esclusiva per l’Italia, per andare incontro alle esigenze dei nuclei familiari del Belpaese. Ma cosa chiedono le famiglie italiane? Un veicolo che possa essere adatto a molti usi, ma soprattutto che abbia la capacità di mantenersi in un range di costi gestionali sostenibile. Ed è così che Volkswagen ha deciso di lanciare, come detto in esclusiva per l’Italia, la nuova Tiguan 1.6 TDI da 115 CV, concentrato del modello madre ma tutto orientato a soddisfare le richieste e i bisogni di un pubblico sempre più esigente; questa versione di Tiguan è disponibile in tre diversi allestimenti. Style, che prevede molti elementi di interesse e si presenta già di suo molto ricco, con, fra le altre cose, Front Assist, Multi Collision Brake, Cruise Control e Lane Assist. Business, che aggiunge a questi elementi l’Adaptive Cruise Control, il sistema Discover Media con schermo da 8”, navigatore e servizi Car-Net. E infine l’allestimento Executive, tutto da scoprire. Il capitolo consumi è assai interessante, visto che Tiguan 1.6 TDI consuma, in ciclo combinato, 5.6 lt/100 km e produce un’emissione di cO2 pari a 125 g/km, velocità massima 185 km/h e 10,9 secondi per raggiungere i 100 km/h. Le sensazioni visive sono buone e restituiscono un’idea di grande cura per i dettagli e gli allestimenti, sia all’esterno che all’interno e si capisce bene come l’idea di proporre un modello in esclusiva per l’Italia sia una scelta ben ponderata. La famiglia italiana, più volte si è letto relativamente alle indiscrezioni che annunciavano Tiguan 1.6 TDI, vuole e cerca sul mercato un’auto che sia unica per tutti gli usi e che sia accessibile e usabile da tutti. La sceltolkswagen, non è un mistero, verte anche sull’accelerazione del passo nel segmento di mercato (quello Suv e crossover) che oggi vede modelli di grande successo come Fiat 500X, Nissan Qashqai o Jeep Rendegade, o piuttosto Hyundai Tucson e Sportage. Un’esclusiva, come detto all’inizio, che segue la scia del mercato italiano in cui oltre il 50% dei veicoli acquistati vedono motori diesel dal 1.5 al 1.7 e dunque su quel punto la casa di Wolfsburg ha capito di dover puntare per l’Italia. Un’altra sfida per la compatta Tiguan, che si arricchisce solo per la penisola di un modello 1.6 da 115 CV, regalo atteso ma gradito ad un pubblico che chiede sempre di più un’auto adeguata al presente.

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A Los Angeles sbarca e-Golf MY 2017

di Stefano Ursi

Quando una lettera può significare più di mille concetti. Nel caso di e-Golf MY 2017 la definizione calza a pennello, visto che nella seconda generazione del modello di casa Volkswagen quella ‘e’ incarna, oltre alla dimensione elettrica, tutto quello che si può generalmente intendere per evoluzione, non solo di una vettura in sé già dotata di ottime prestazioni e equipaggiamenti, bensì anche e soprattutto di un’idea di auto tale da rinnovarsi nel tempo grazie allo studio e alla realizzazione di caratteristiche sempre nuove e più aderenti alle esigenze di un pubblico quantomai esigente. Presentata al Salone dell’Auto di Los Angeles, e-Golf seconda edizione tenta la scalata al segmento elettrico con rinnovate ambizioni di supremazia. Partiamo, una volta tanto, invece che dagli esterni dalla tecnologia di bordo; dotata di App Connect per usufruire dei servizi e delle applicazioni dello smartphone anche a bordo, la nuova e-Golf vede una strumentazione interamente digitalizzata, con sistema “Active Info Display”, gestibile grazie ad un panel da 12,3” personalizzabile dal conducente in base alle proprie preferenze e a seconda di quale ambito della vettura si voglia avere sott’occhio. Il sistema di infotainment vede un display touchscreen capacitivo da 9,2”, con sistema di navigazione e radio “Discover Pro”, capace di eseguire comandi gestuali grazie al solo passaggio della mano; e non manca, elemento di notevole interesse, il sistema Car-Net-e-Remote che permette di avere sotto mano alcune funzioni relative alla ricarica ad esempio. La vettura, a propulsione 100% elettrica, presenta una forma praticamente identica al modello precedente se non per le luci diurne a LED a forma di ‘C’. A livello di prestazioni, la nuova e-Golf fornisce un’autonomia aumentata del 50%, calcolata in 300 Km di percorrenza massima su ciclo NEDC, grazie ad un motore elettrico da 134 CV, 100 kW e 290 Nm di coppia massima, alimentato da batterie agli ioni di litio da 35,8 kWh, superando le precedenti che erano da 24,2 kWh. Batterie di nuova realizzazione, che sono uno dei fiori all’occhiello della vettura. Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi che va a ritoccare in meglio quella del precedente che vedeva 10,4 secondi per la stessa accelerazione. Per quanto riguarda i tempi di ricarica e-Golf richiede meno di un’ora per ricaricare all’80% la batteria con il sistema di ricarica rapida da 40 kW e sei ore di ricarica per il totale da wallbox.