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Toyota Prius Plug In: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Una vettura proiettata al futuro. Ecco cos’è la Toyota Prius Plug In, l’ultima macchina, in ordine di tempo, provata dalla nostra redazione in questo processo che ci sta portando, settimana dopo settimana, alla scoperta delle novità più rilevanti proposte dalla casa del Triplo ellisse. Come ogni volta partiamo dalle misure, che nel caso della Toyota Prius Plug IN appaiono tutto fuorché relative: lunga 4,48 metri, è alta poco meno di 1,5 m e larga poco più di 1,7 m. Il volume del bagagliaio, davvero notevole, è di 443 litri, il diametro di sterzata, per una macchina a tratti un po’ troppo rigida ma tutto sommato pratica e funzionale anche per il traffico cittadino, misura 10,4 metri. Chiaramente stiamo parlando di una vettura ibrida PLUG-IN che ha una autonomia di percorrenza in solo elettrico di 25 Km. La vettura abbina un motore termico 1.8 quattro cilindri sedici valvole ad un’unità elettrica da 82 CV. La trazione è anteriore, il cambio è un E-CVT a variazione continua e gestione elettronica e le batterie sono agli ioni di Litio. La velocità massima è contenuta entro i 180km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 si stabilisce sugli 11,4 secondi. Da un punto di vista estetico, gli esterni si contraddistinguono per delle forme allungate e generose, ma al tempo stesso sobrie come è nella classica tradizione Toyota. La carrozzeria è di colore bianco perla metallizzata, con paraurti in tinta e maniglie delle porte color argento, cerchi in lega con copriruota da 15″, logo Toyota color blue e presa per la ricarica della batteria alla corrente sulla fiancata posteriore. I gruppi ottici si contraddistinguono innanzitutto per le dimensioni, particolarmente grandi (forse anche un po’ troppo), con i posteriori che si estendono perlopiù in altezza, mentre da un punto di vista tecnologico le luci diurne, al pari degli stop attivi, sono al LED. All’interno non mancano due fattori dominanti: luminosità e comodità sia per il conducente che i passeggeri. I sedili sono in tessuto così come gran parte degli interni, oltre che riscaldabili per quel che concerne la coppia anteriore. Proprio tra i due sedili anteriori troviamo un comodo portaoggetti, soltanto uno dei tantissimi contenitori/vasche presenti nella Prius Plug IN. Originale e ben studiata, sia in termini estetici che pratici, il tunnel centrale “aperto” proprio sotto il cambio che crea una diversità stilistica apprezzabile. Rimanendo sempre tra plancia e dintorni, climatizzatore automatico, Toyota Touch iPod Ready con display 6,1″, impianto stereo con altoparlanti diffusi per l’abitacolo, connessione Bluetooth e telecamera posteriore di serie. Di serie anche il Sistema multi-informazione con monitor eco drive tramite il quale è possibile controllare, tra le altre, il consumo medio ed istantaneo, il monitoraggio energetico del sistema ibrido e la temperatura esterna. Sempre in tema di tecnologia, presenti anche Cruise Control e Sensori pioggia per i tergicristalli, mentre per quel che riguarda la sicurezza disponibili, sempre di serie, airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ABS, sistema di controllo della frenata gestito elettronicamente e controllo elettronico tanto della stabilità quanto della trazione

WRC Kick-off 2015

La Volkswagen presenta la nuova Polo R WRC

 

di Edoardo D’Angeli

 

La Volkswagen ha presentato la nuova Polo R WRC, che come obbiettivo principale quest’anno vuole salvare il titolo conquistato lo scorso anno. La nuova auto è nata grazie ad un lavoro eccezionale di sviluppo da parte degli ingegneri della casa tedesca. Una vettura nuova per il 75% delle sue componenti. Molte innovazioni tra cui: cambio ad attivazione elettroidraulica che viene gestito direttamente da un comando posto sul volante dell’auto, potenza aumentata di molto, per un totale di 318 CV. Inoltre molte parti della macchina sono state ricontrollate per renderle più leggere e durevoli. Come ha affermato il responsabile per lo sviluppo tecnico Hein Jacop Neußer “i nostri ingegneri hanno saputo centrare gli obbiettivi, efficienza, affidabilità e prestazioni”. A spiccare di netto sulla nuova livrea sono i colori, con il bianco al posteriore e il blu come tinta dominante, in più su tutta l’auto in bella vista i nomi degli sponsor che non hanno perso un attimo per impossessarsi del loro posticino, tra i partner troviamo: Red Bull, Castrol, Volkswagen Financial Services, Michelin, ZF Sachs e OMP.

Clio Costume National, con motore diesel 1.5 da 75 CV, provata la nostra redazione

Renault Clio Costume National: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

La prima prova su strada di Professione Motori del 2015 è con una vera e propria icona della mobilità cittadina mondiale: la Renault Clio. Ma non una Clio qualsiasi. Perché icona? Semplice, perché dal 1990 ad oggi (quando sostituì la mitica Supercinque, in produzione dal 1972) ha venduto qualcosa come 14 milioni di veicoli in tutto il Mondo. Siamo arrivati alla quarta generazione di Clio, in commercio da due anni circa, e la versione che abbiamo provato per voi è quella nata in collaborazione con la casa di moda Costume National, un’azienda tutta italiana nata nel 1986. Come potete immaginare, il genio di Laurens van den Acker (il designer di Renault) ha incontrato quello di Ennio Capasa, designer e direttore creativo di Costume National, creando un connubio stilistico davvero importante e d’effetto. Ma non si tratta solo di una versione creata per rubare l’occhio ai cultori dello stile. C’è molto altro da scoprire, sia dal punto di vista dell’allestimento di serie, che soprattutto sotto il cofano. Perché il motore regala davvero belle soddisfazioni. Partendo dall’aspetto esteriore, risaltano immediatamente le personalizzazioni Costume National: degli inserti in trama grigia accompagnano l’osservatore lungo tutta la vettura. Ci sono particolari sotto i gruppi ottici anteriori e posteriori, sugli specchietti retrovisori, sul rilievo delle protezioni laterali (che danno un effetto davvero molto particolare, come di una “tenda” che si solleva), e sul tetto. Completamente rifinito con questo speciale motivo. Particolarità, non di Clio CN, ma di Clio 4a serie, la calandra centrale completamente ridisegnata che ospita il logo Renault decisamente più grande rispetto al passato. I cerchi sono da 16 pollici di serie (a richiesta ci sono anche da 17, e sono quelli montati sull’auto provata da noi) dal design esclusivo. Un’altra grande novità, questa volta di concetto, è rappresentata dalla posizione delle maniglie delle portiere posteriori: sono integrate in posizione rialzata come ormai molte case automobilistiche stanno utilizzando. La stessa texture in rilievo che troviamo e abbiamo descritto sugli specchietti retrovisori e sul tettuccio la ritroviamo largamente utilizzata negli interni: le speciali decorazioni grigie le troviamo sul volante, sul cruscotto, sulle cornici delle bocchette di ventilazione e sulla base del cambio. Proprio la leva del cambio rappresenta uno degli elementi più significativi, perché il soffietto è composto ed impreziosito dall’esclusivo pellame di vitello laminato ad effetto tridimensionale specifico di Costume National. La Clio CN è dotata di uno schermo touch a 7 pollici. Grande ed intuitivo, ospita ovviamente anche il Bluetooth e la retrocamera che si attiva con la retromarcia. Non un optional, ma di serie. E scusate se è poco. Dicevamo del motore: due versioni a benzina (1.2 da 75 e 90 cv) e due a gasolio (1.5 da 75 e 90 cv). Quello a nostra disposizione, e che abbiamo provato per voi, è il diesel 75 cavalli. Un motore contenuto nelle dimensioni, ma estremamente agile e potente. Sorprende la coppia: 200 Nm a 1750 rpm. Cambiata veloce con consumi ed emissioni ridotte all’osso: 3,7 litri per 100 km con 97 g/km di CO2. Quindi non solo aspetto estetico curato nei minimi dettagli, ma anche un motore divertente, che regala ottime sensazioni anche a chi è abituato a cercare propulsori un po’ più “cattivi” di quelli generalmente montati su vetture di segmento B più incentrati alla mobilità cittadina.

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Lexus CT 200 Hybrid: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Tecnologia e prestazioni, ecco la formula (perfetta) della CT 200 Hybrid in prova alla nostra redazione nel periodo a ridosso delle vacanze natalizie. Lunga 4.3 metri, larga 1.7 ed alta 1.4, le misure che sembrano contare maggiormente però sono quelle relative all’enorme capacità di carico sia interna (vettura comodamente omologata per cinque persone) che del bagagliaio, con quest’ultimo che registra una capacità di carico pari a 275 litri e che può raggiungere addirittura i 985 l reclinando i sedili posteriori. Il modello provato dalla nostra redazione, in una versione cromatica rosso brillante con vernice metallizzata, era nell’allestimento F Sport, che rispetto al modello standard vanta numerosi optional tra cui: impianto audio potenziato con 10 altoparlanti, telecamera posteriore con guide di assistenza al parcheggio ed antifurto con sensore anti-intrusione, oltre al tettino apribile elettricamente ed in maniera molto comoda grazie a due tasti collocati, in posizione centrale, subito sopra lo specchietto retrovisore. Navigatore di serie, tanto quanto il climatizzatore automatico bi-zona con funzione di ricircolo. Altre prerogative della versione F Sport, oltre ad un assetto abbassato ed un profilo più dinamico rispetto alle altre disponibili, anche i cerchi in lega da 17″, gli allestimenti interni ed esterni F Sport, fari e fendinebbia anteriori al LED e sedili (in pelle) regolabili elettricamente in 8 diverse posizioni, con supporto lombare e riscaldabili. Passando al punto di vista tecnico, parliamo di una vettura ibrida che abbina un propulsore benzina 1.8 clindrata, quattro cilindri e sedici valvole, ad un’unità elettrica da 82 CV. Lo standard di emissioni è Euro VI, a trazione anteriore e il cambio E-CVT a trasmissione e variazione continua. Servosterzo elettrico, ad irrigidimento progressivo in funzione della velocità, raggio di sterzata contenuto in 5,2 metri. Non manca, come si addice ad una macchina di questo segmento adatta a lunghi viaggi e concepita per trasportare anche gruppi di persone, nemmeno la solita buona dose di sicurezza: ABS, Distribuzione elettronica e sistema di assistenza alla frenata, Break Override System ed airbag anteriori a due stadi, laterali anteriori, laterali a tendina e per le ginocchia di conducente a passeggero anteriore. Posizione di guida comoda ed avvolgente, con fianchetti in ecopelle a “completare” le sedute. Volante, in pelle, ergonomico e regolabile manualmente, sotto il bracciolo posizionato nel tunnel centrale è nascosto un comodo portaoggetti, soltanto uno dei tanti vani custoditi all’interno della CT 200 Hybrid. Sensori pioggia che azionano automaticamente i tergicristalli, mentre a dominare la coda posteriore troviamo un mini spoiler che consegna ulteriore sportività ad una macchina dal peso complessivo che supera i 1800 kg, ma pur sempre in grado di raggiungere una velocità massima di 180 kg ed un’accelerazione da 0 a 100 in 10,3 secondi. Finendo con i prezzi, la versione F Sport, chiavi in mano, provata dalla nostra redazione si stanzia su un listino di 32.750 euro.

fontana giusti

Chiusura col botto

 

a cura di Federico Gianandrea de Angelis

intervista di Filippo Gherardi

 

E’ tornato a trovarci nei nostri studi Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione&Image Renault, per parlarci di tutte le novità del marchio francese in questa ultima parte dell’anno e di quelle che saranno protagoniste nell’ormai imminente 2015.

Partiamo con quella che è la macchina “da copertina” di Renault in questo autunno: la nuova Renault Twingo. Ci può rinnovare le caratteristiche principali e parlarci, se possibile, del suo approccio sul mercato?

«L’architettura con motore posteriore su Twingo offre enormi benefici per chi guida in città: miglior raggio di sterzata della categoria, 4,3m – gira su se stessa e si può parcheggiare facilmente; una lunghezza di carico impressionante: 2,3m in una vettura piccola – ci puoi trasportare una libreria svedese; miglior spazio alle ginocchia per chi sta dietro, 13,6cm, per viaggiare comodamente in 4; 52 l di vani portaoggetti chiamati flexicases, 24 in più della versione precedente; la miglior visibilità della categoria grazie al muso corto, la seduta alta e un ampio parabrezza: 12,1° di visibilità anteriore (come un Wide Screen)»

Altro prodotto in vetrina in questo periodo è il nuovo Renault Trafic

«Anche qui tante novità: nuovo design, tanta tecnologia, una drastica riduzione dei costi di esercizio. Trafic cresce di 21 centimetri, offrendo cosi la possibilità di caricare oggetti fino a 4,15 metri, e di beneficiare di un volume totale di 90 litri con ben 14 vani portaoggetti nell’abitacolo. L’interno  è un vero e proprio ufficio mobile: dai supporti per telefoni e tablet allo spazio per il PC, passando per il  tavolino scrittoio formato A4 amovibile. Tecnologia al servizio della sicurezza: telecamera di retromarcia per migliorare la visibilità posteriore, lo specchio “Wide view” per individuare più facilmente la presenza di un veicolo nell’angolo morto, il doppio retrovisore asferico per facilitare le manovre,  l’assistenza alle partenze in salita e l’extended grip per migliorare la trazione in condizioni difficili. Last but not least, costi di esercizio molto bassi: i consumi partono da  5,7l/100km, permettendo ai professionisti di ridurli, in media, di 1l/100km rispetto alla versione precedente, pari ad un risparmio di circa 1000€ in 3 anni, e senza togliere nulla alle prestazioni».

Parliamo ora di Clio Costume National: una vettura che anche la nostra redazione ha potuto provare nelle ultime settimane e che lo scorso 16 dicembre, al Museo MAXXI di Roma, è stata presentata alla stampa in un’inedita edizione limitata

«Un edizione numerata a 100 esemplari per celebrare il successo di Clio ed in particolare della “Fashion car” Clio Costume National, se quest’anno Clio si è confermata l’auto straniera più venduta in Italia ci sarà un motivo. Ha un design più latino, tanta tecnologia a bordo ma anche per il contributo della Clio Costume National: grazie a questa collaborazione con la nota casa di moda Costume National, iniziata ad aprile, Clio oggi è tra i modelli più trendy e alla moda del mercato, apprezzata in particolare da un pubblico giovane (30/35 anni). Questa serie numerata riprende colore e motore più venduto: bianco, 1.5 dCi 75 cv,  a cui si aggiungono cerchi in lega da 17’’ diamantati grey, ulteriore equipaggiamento e la borsa Tokyo IT Bag che Ennio Capasa ha pensato appositamente per Clio.100 esemplari unici, numerati, al prezzo di 18,400€ , per celebrare un successo italiano».

Solita parentesi dedicata alla mobilità elettrica, abbiamo letto da più parti della “trasformazione” della Twizy in vettura Cargo

«Ora  trasportare oggetti diventa un gioco da ragazzi! Renault Twizy Cargo è la compagna ideale per il lavoro di aziende e professionisti specializzati in consegne o interventi rapidi, può essere personalizzata con ogni tipo di stickers e loghi, diventando cosi un vero veicolo di comunicazione e rendendo l’azienda innovativa e cool. La consegna a domicilio diventa più facile e rapida per chiunque abbia un attività di ristorazione, ma anche per chi effettua servizi di emergenza o per chi trasporta corrispondenza o pacchi postali. Infatti Twizy Cargo offre un vano bagagli di una capacità di 180 l e una portata di 75 kg, accessibile grazie ad uno sportello posteriore che si apre a 90°, e che si chiude a chiave. Disponibile sia in versione 45 che in versione 80, i prezzi partono da 6.400 € iva esclusa».

Rimanendo sulle motorizzazioni alternative, all’ultimo Salone di Parigi abbiamo potuto ammirare la concept car Eolab: la vostra prima vettura ibrida ricca di brevetti innovativi. Un’idea destinata a diventare realtà?

«EOLAB, vetrina dell’innovazione Renault per l’Ambiente, raccoglie la sfida di un consumo da record: 1 l/100 km. E’ il risultato dell’unione di tre ingredienti: aerodinamica, alleggerimento, motorizzazione “Z.E. Hybrid” ricaricabile. Aerodinamica: una silhouette disegnata per penetrare nell’aria e equipaggiamenti mobili, come lo  spoiler attivo e flap laterali che si aprono come alettoni, e senza togliere niente al design mozzafiato. Alleggerimento: una cura dimagrante di 400 kg (rispetto ad una berlina di segmento B, sulla quale è progettata), grazie ad una scocca multimateriale che associa acciaio, alluminio e compositi, e a un sorprendente tetto in magnesio di appena 4 kg. E infine Tecnologia Z.E. Hybrid: compatta ed economica, una nuova soluzione ibrida ricaricabile che garantisce consumi minimi e soprattutto una mobilità a zero emissioni sui tragitti inferiori a 60 km e fino a 120 km/h. EOLAB è più di un esercizio di stile o di una vetrina, presenta circa 100 innovazioni tecnologiche industrialmente realistiche che saranno progressivamente integrate su tutti i futuri veicoli della gamma a partire dal 2015».

Sempre all’ultimo Salone di Parigi lo stand Renault è stato dominato, oltre che dalla Twingo di cui abbiamo parlato in apertura, dalla nuova Espace. Ci può ricordare quelle che sono le caratteristiche principali e i tempi di arrivo sul mercato?

«Espace ha inventato il monovolume e oggi rinasce con le linee di un crossover elegante: lunga quanto la versione precedente, nelle configurazioni 5 e 7 posti, viene abbassata di 63mm offrendo una linea slanciata, da crossover, ispirata al mondo dell’aeronautica. Ci sono tante innovazioni, prima di tutto è stato alleggerito di ben 250kg rispetto alla versione precedente,cosa che porta ad un piacere di guida notevole rafforzato dal sistema 4 control, sospensioni pilotate e motori Energy. Secondo poi, la console centrale sospesa in aria dà una sensazione di leggerezza e tanta tecnologia con il nuovo sistema Multisense per un esperienza multi-sensoriale, coordinando tutte le tecnologie per offrire un piacere di guida personalizzato e tanto benessere a bordo; un approccio integrato dedicato al piacere di guida. Infine, una chicca molto innovativa e pratica: la modularità “one touch”, che permette dalla console centrale o dal bagagliaio con un solo bottone di far rientrare automaticamente nel pianale i sedili individuali della 2° e 3° fila nel pianale. Tutto questo con un’attenzione accurata alla qualità percepita e reale. Espace arriverà in Italia nella prima parte del 2015».

Qualità ed alto di gamma, ma da anni Renault è anche sinonimo, con il marchio e i modelli Dacia, di “qualità low-cost”. Che bilancio possiamo tracciare, per Dacia, nel 2014? Mentre proiettandoci al 2015 sappiamo di una presentazione (il prossimo 12 gennaio ndr) di una Dacia Duster “serie limitata”

«Dacia vuol dire qualità Renault ad un prezzo decisamente Dacia; offre la gamma più giovane e completa del mercato, anche con offerta GPL,  cosa che le ha permesso di essere uno dei marchi più in crescita del mercato. Duster ha largamente contribuito a questo successo, abbiamo voluto celebrare le varie anime di Duster con 3 serie limitate,ognuna con una personalità diversa: Brave, per sottolineare il suo lato avventuriero, Freeway, con la sua anima cittadina, e ad inizio presenteremo l’ultima serie limitata basata sulla solidità. Duster rappresenta l’avventura, quale miglior modo di viverla se non cambiando pelle?».

Audi S6

Audi A6

 

di Edoardo D’Angeli

 

Aveva debuttato al Salone di Parigi lo scorso ottobre, e già da questo autunno si poteva acquistare. Stiamo parlando della nuova Audi A6. La casa tedesca ha rimodernato il modello, presentando un nuovo look e due nuove versioni per questo restyling. Ma analizziamo le modifiche: una nuova calandra anteriore, gruppi ottici, prese d’aria per i paraurti, mentre per la coda della macchina cambiano i terminali e lo scarico. Audi inoltre fornirà proiettori a led o a matrix led che garantiranno la massima profondità di visione. Per quanto riguarda l’interno l’auto avrà a disposizione il nuovo sistema di infotainment MMi Plus con schermo touch da 8 pollici con connessione internet LTE. Sedili anteriori con funzione di aerazione e messaggio, portellone posteriore ad apertura automatica e tendina elettrica del copri-vano bagagli. Inoltre il bagagliaio avrà una capienza di 685 litri, ma può arrivare fino a 1.680 litri con l’abbassamento della seconda fila di sedili. Sistema di sicurezza nettamente migliore rispetto alla vecchia versione, con l’Audi Side Assist che tramite sensori radar posteriori monitora i cambi di corsia, anche involontari. In più, il night vision per la visione notturna, ma anche head up display che serve a monitorare dati come la quota, la velocità e il beccheggio, sarà presente anche l’adaptive cruise control, con funzione stop&go. Su una vettura di questo calibro non potevano mancare dei motori da urlo, una gamma molto ampia che si comporrà con un tre turbo benzina da 190 a 333 CV, cinque turbodiesel con potenze da 150 a 326 CV. Saranno tutti motori euro sei, tanto che l’Audi ha affermato che ci sarà il 22% di risparmio di carburante rispetto i modelli precedenti. Ma ora analizziamo i consumi: il motore 1.8 TFSI ultra con 190 CV(il più piccolo della gamma) in sintonia con il cambio S tronic consuma in media 5,7 litri per 100km. A gasolio il 2.0 TDI ultra da 150 CV arriva ai 4.2 litri per 100km. I prezzi di questi nuovi gioielli tedeschi si aggirano intorno ai 44.000 euro e arrivano fino ai 66.900 euro per la versione berlina, mentre per l’avant a parità di versione c’è un rincaro di 2.400 euro.

Lo stand Smart al Motor Show 2014

Motor Show 2014

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Superate tutte le difficoltà che hanno comportato l’assenza dell’anno scorso, torna il Motor Show a Bologna: da sabato 6 a domenica 14 dicembre una nove giorni tra auto, moto, musei, gastronomia e party serali. Nella 38° edizione, quella del 2012, si era scelto di ridurre i giorni a cinque, quest’anno invece si riparte con la formula tradizionale, rinnovata però dai grandi eventi e dalle tante novità che riempiono gli undici padiglioni di BolognaFiere e le dieci aree esterne dedicate ai test drive. Continuando in termini numerici, sono diciannove i brand automobilistici presenti in diverse forme di partecipazione: Abarth, Alfa Romeo, Audi, Citroen, Ferrarri, Fiat, Honda, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Land Rover, Maserati, Nissan, Pagani, Porsche, Seat, Smart, Skoda, Volkswagen. La fa quasi da padrona Jeep, intenzionata a mostrare a tutti gli spettatori italiani e non la sua nuova Renegade, macchina già sul mercato sia con motore benzina che diesel, super comoda nell’allestimento Longitude e super tecnologica in quello top di gamma Limited, ma capace anche di fornire ottime prestazioni off-road grazie alla speciale versione Trailhawk. Opta invece per un tuffo nel passato Volkswagen, la straniera preferita dagli italiani, che espone tutte le sette generazioni di Golf: dalla prima nata nel 1974 per sostituire il Maggiolino all’ultima del 2012, quella che offre una delle gamme motori tra le più ampie in circolazione; accanto alla storia di Golf, c’è anche la vettura detentrice di quattro mondiali di Rally, tutti ottenuti tra il 2013 e il 2014: la Polo R WRC. Per il segmento premium, Audi vuole mettere in mostra tutta la sua tecnologia e soprattutto vuole farla toccare con mano ai partecipanti, dando la possibilità di testare nell’area prova l’A3 Sportback in tutte le sue versioni: bifuel a metano, g-tron e ibrida elettrica. Avendo parlato di bifuel a metano, è impossibile non citare la nuova Seat Leon, la berlina messa in primo piano da Seat nel suo stand bolognese, anche nei modelli ST 4-Drive, Leon X-Perience e Leon Cupra. Per chiudere con il Gruppo Volkswagen, segnaliamo la presenza di Skoda con la sua nuovissima Fabia, a Bologna in anteprima nazionale, creata sulla base della precedente versione ma con tantissime novità, a partire proprio dal design. L’esposizione dei tanti modelli non è esclusivamente di tipo statico, al contrario anzi, molte vetture possono essere viste e provate nelle aree test drive, nella Route Motor Show, nella MotorSport Arena e nella zona Innovaction. Oltre a quelle citate, ci sono ovviamente tante altre auto esposte, ma il Motor Show emiliano non è solamente macchine, è anche moto, e Ducati vuole sottolineare questo fatto mostrando tutte le due ruote con cui la casa di Borgo Panigale ha partecipato alle competizioni SBK: dalla 851, prima Ducati Superbike, alla 1199 Panigale Factory del 2014, passando per la 916 creata da Tamburini e per la 999 guidata da Bayliss. Torniamo alle macchine ma restiamo in ambito sportivo, perché per la prima volta in assoluto alla fiera del capoluogo bolognese c’è la Nascar Whelen Euro Series, la competizione europea corsa con la stessa formula dell’originale versione a stelle e strisce. Sono tre i team e dieci i piloti che rappresentano il famoso torneo, pronti a darsi battaglia nell’Area 48 del BolognaFiere sulle loro auto spinte dai motori V8, in grado di erogare più di 400 cavalli. Una delle particolarità di quest’anno è la Route Motor Show, un percorso che porta a scoprire l’auto sotto tutti i punti di vista e che passa per la Motor Valley, alla quale è stato dedicato un intero padiglione, il 26, per rappresentare la Via Emilia, luogo di nascita tanto dei motori quanto della gastronomia. Qui troviamo, tra i tanti musei, i due Musei Ferrari, la Collezione Umberto Panini, Ducati, l’archivio Magneti Marelli sezione Weber, Lamborghini e G.D con due moto storiche; e poi spazio al cibo con le specialità locali, grazie alla partecipazione dei Consorzi Alimentari supportata dall’Azienda di Promozione Turistica Emilia Romagna e dal famoso chef Spigaroli. Altra tappa della Route Motor Show è il padiglione 29, dedicato ad importanti celebrazioni: i 40 anni della Porsche 911, le auto più famose del Memorial Bettega, il registro storico dell’ACI e vetture del passato appartenenti collezionisti privati, visibili esclusivamente a questo Motor Show. Per chi invece è stanco ma vuole continuare a alimentare la propria cultura automobilistica, c’è la possibilità di soffermarsi nell’area Drive In, allestita e coordinata dalla Cineteca di Bologna, nella quale vengono ogni giorno proiettati due film a tema: “Il Sorpasso”, “Taxi Driver” e “Rush”, solo per fare qualche nome. Il divertimento però non finisce con il calar del sole, perché quest’anno la chiusura della mostra è stata posticipata fino alle ore 20 per dar vita a tanti eventi, principalmente musicali: c’è  l’hip hop di MTV con J-Ax e Fedez, la musica dance di 19 dj italiani tra cui Benny Benassi e anche quella house della super star Bob Sinclair.

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Toyota Aygo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Dopo Citroen C1 e Peugeot 108, la redazione di Professione Motori ha provato anche l’ultima delle tre nuove “cugine” del segmento delle citycar: la Toyota Aygo. La differenza sostanziale rispetto alle prime due è essenzialmente di natura estetica, e più nel dettaglio nell’enorme X che domina il muso e che nella versione che abbiamo avuto in prova, la x-play 5 porte, era su piano black, tanto quanto l’inserto centrale del paraurti posteriore. Rimanendo sempre sull’esterno le maniglie e i retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria, con i secondi regolabili elettricamente e riscaldati. Altre caratteristiche riscontrabili già a prima vista sono: cerchi in acciaio da 15 pollici, luci diurne a Led e mini spoiler posteriore che ne accentua lo spirito dinamico. Per quel che concerne invece le dimensioni, la lunghezza è leggermente inferiore ai 3,5m, la larghezza è di 1,6m e l’altezza 1,4 m. Passando agli interni, il volante è in pelle con inserti, sempre nella versione x-play, neri, è regolabile in altezza e nei modelli con cambio automatico (come il nostro ndr) sono presenti anche le palette per cambiare le marce. I sedili sono ricamati in tessuto Dark grey, sobrio ma al tempo stesso adatto ad una vettura che si prefissa un target di riferimento perlopiù giovanile. La seduta del conducente è regolabile, manualmente, in altezza, le altre rimangono comode ed anche piuttosto avvolgenti, premesso ciò stiamo parlando, come detto anche in apertura, di una macchina che riassume in pieno l’essenza della citycar e che predilige, pertanto, brevi spostamenti a viaggi lunghi. A conferma di quest’ultima considerazione non solo sedute posteriori piuttosto strette, in particolar modo per quel che concerne lo spazio per le gambe, ma anche un portabagagli che non supera i 168l di capacità. Il climatizzatore è automatico, il contagiri grande e ben visibile indipendentemente dall’inclinazione che si da al proprio sedile di guida, la componente tecnologica della nuova Aygo, al pari delle sue sorelle, è totalmente riassumibile nel schermo touchscreen da 7″ con funzione MirrorLink che permette di collegare alla vettura, in estrema facilità, il proprio smartphone e che domina la plancia. La retrocamera di serie. Sul fronte sicurezza, la nuova Aygo è equipaggiata, tra le altre, di Abs, ripartitore elettronico della frenata, controllo elettronico della stabilità e della trazione, sei airbag complessivi (2 frontali, 2 laterali e 2 a tendina) ed Hill assist per le partenze in salita. Il motore è un 3 cilindri 1.0 benzina, capace di consegnare comunque buone sensazioni soprattutto in termini di ripresa, il cambio della versione che abbiamo provato era automatico, ma rimane disponibile anche il manuale a cinque rapporti, la trazione è anteriore ed il diametro di sterzata è di 10,2 metri. La velocità massima è di 160 km/h, l’accelerazione da 0-100 è in 15,5 secondi.

Il team Ferrari alo Motor Show di Bologna del 2011

Motori (e dolori) all’italiana

 

di Filippo Gherardi

 

Italia paese di santi, poeti e…motori. Eppure sembrano lontani i tempi in cui il made in italy spopolava, quasi dominava, la scena internazionale automobilistica. Negli ultimi anni anche la “componente” motoristica, assieme ad altre (purtroppo), nel nostro paese sta vivendo un momento di effettiva flessione. Fiat che diventa FCA e che sparge le sue attività in giro per il mondo è una storia già affrontata a tempo debito, quelle più attuali, almeno in termini squisitamente temporali, riguardano Ferrari e Motor Show. Nella settimana in cui Lewis Hamilton suggella una stagione dominata dai colori e dai piloti Mercedes in Formula 1, la casa di Maranello ha incassato l’ennesima rivoluzione di un’annata deludente, difficile e davvero molto poco leggibile dall’esterno. Alonso lascia dopo 5 anni, qualche vittoria, tanti podi ma soprattutto zero titoli in bacheca. Vettel arriva e dichiara che almeno per il momento quelli lì (vedi Mercedes sopraccitata ndr) rimangono oggettivamente inarrivabili, che la strada da percorrere è lunga e non soltanto da un punto di vista chilometrico. Ma soprattutto, arriva l’ennesimo avvicendamento ad un muretto dove ad inizio campionato c’era Stefano Domenicali (ora ufficialmente passato nella dimensione Audi), dove poi è arrivato Marco Mattiacci e dove ora, con l’annuncio ufficiale appena subito dopo l’ultima bandiera a scacchi di Abu Dhabi, siederà Maurizio Arrivabene. Se a tutto ciò sommiamo anche il non proprio trascurabile avvicendamento alla presidenza, dopo 23 anni di successi, tra Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne beh, allora, la situazione e la stagione appena conclusa sembrano ancor più complesse e confuse fuori che dentro la pista. Secondo tema in copertina, anche e doverosamente su quella del nuovo numero di Professione Motori, il Motor Show di Bologna. Fino a qualche anno fa il vero, ed unico, Salone automobilistico italiano degno di una S maiuscola. Quest’anno, questa settimana e per le due che verranno, riapre i battenti dopo un anno di assenza e al tempo stesso di imbarazzanti interrogativi. Le adesioni da parte dei brand automobilistici sono state tutto fuorché plebiscitarie, ma d’altronde un anno di latitanza ed un mercato italiano ancora in difficoltà finirebbero, inesorabili, con lo scoraggiare chiunque. Tuttavia il Motor Show riparte, sperando che pubblico ed appassionati riescano a colmare qualche vuoto di troppo, con l’auspicio, da parte degli organizzatori ma in generale un po’ di tutti, che dai Padiglioni del Bologna Fiere si possa ripartire verso orizzonti ben più sereni per ritornare ad essere un paese di santi, poeti e soprattutto di motori.

smart

Nuova Smart Fortwo

 

a cura di Delfina Maria D’Ambrosio

Intervista di Filippo Gherardi

L’ultimo mese, per gli appassionati del mondo dei motori, è stato caratterizzato anche e soprattutto dal grande interesse ed entusiasmo per l’uscita della Smart Fortwo e della Smart Fourfor, le nuove edizioni delle citycar di casa Mercedes. Dopo aver incuriosito tutti con l’installazione di misteriosi palloni nelle maggiori città italiane dai quali, il 7 novembre, sono state svelate proprio le nuove Smart, l’11 novembre la Fortwo è stata presentata ufficialmente alla stampa nel cuore di Roma. Noi di Professione Motori non potevamo mancare, e dopo averla provata su strada ci siamo fatti raccontare le sue principali innovazioni da Eugenio Blasetti, Responsabile Prodotto Mercedes Benz Italia:

“La nuova Smart cambia radicalmente, ma una cosa rimane esattamente identica: le dimensioni. È lunga sempre 2,69 metri e questo significa che tutti i nostri clienti possono continuare a parcheggiare esattamente come sono abituati, ma cambia la larghezza, maggiore di dieci centimetri. Questo significa non solo che la macchina è più larga e più spaziosa ma anche molto più stabile e ciò ci ha consentito di montare degli ammortizzatori molto più confortevoli che rendono la Nuova Smart perfetta per le strade dissestate delle nostre città”.

Abbiamo avuto modo di provare l’auto proprio sulle strade dissestate di Roma e ciò che ne è emerso è soprattutto un’enorme maneggevolezza migliorata anche rispetto ai modelli precedenti

“Questo è stato possibile grazie al raggio di sterzata record che hanno sia la Smart Fortwo che la nuova sorella maggiore Smart Forfour  quattro porte, la prima in meno di 7 metri ma questo non rende bene l’idea di quelle che sono le potenzialità. Questa macchina si districa nel traffico e gira praticamente su se stessa come se avesse davanti quasi una monoruota”.

Abbiamo potuto provare una vettura con cambio manuale, ma sappiamo che a marzo arriverà anche con il cambio automatico

“I nostri ingegneri hanno ascoltato quello che chiedevano i clienti di Smart: ovvero un cambio automatico più veloce. Li abbiamo accontentati perché il nuovo cambio sarà automatico doppia frizione a sei marce velocissimo, le marce potranno essere cambiate in maniera quasi istantanea. Costerà circa 1000 euro in più che è una cifra molto ridotta per uno strumento che vanta queste caratteristiche. Un’altra innovazione è l’introduzione di un cambio manuale perfetto per l’uso cittadino, visto che sarà possibile inserire la prima in movimento senza nessuna grattata, questo cambio, inoltre, è perfetto per una delle edizioni di Smart ovvero per la Sport Edition One che è una sorta di piccola BRABUS con la quale il cambio meccanico manuale è la sublimazione perfetta perché si riesce in un misto stretto a fare la doppietta e a divertirsi davvero molto”.

Novità importanti anche per quello che riguarda il design esterno che presenta un frontale molto più muscolare e nuovi gruppi ottici ingranditi nel posteriore

“In Smart la forma è funzione, ogni caratteristica serve a qualcosa. Oggi Smart nella sua parte anteriore è molto più sicura e rispettosa dei pedoni e il design è anche figlio dell’angolo di sterzata”.

Punto fermo di Smart resta la calotta Tridion che è sinonimo ormai consolidato di sicurezza da generazioni per la vostra city car

“È un elemento cruciale di Smart che è l’automobile più sicura in assoluto sul mercato di queste dimensioni. La cellula Tridion è una sorta di gabbia estremamente rigida che serve a proteggere gli occupanti ed è in grado di farlo anche in caso di urti con macchine molto più grandi. Noi abbiamo fatto un test con la nostra Mercedes Classe S contro la piccola Smart, quindi Davide contro Golia e in uno scontro a 50 Km/h, quindi i 50 della Smart e i 50 della Mercedes per un totale complessivo di 100 Km/h, quella che ha avuto la peggio è stata la Classe S. Addirittura, le porte della Smart si aprivano perfettamente dopo un urto con un tale gigante e il tasso di decelerazione che hanno subito i manichini all’interno della macchina era assolutamente all’interno delle soglie di sopravvivenza”.

Passando ai motori, questa è una macchina che consuma pochissimo, abbiamo letto in alcune stime che avete diffuso che arriva fino a 30Km/l

“Aggiungo che è possibile fare anche di più con le Smart, saranno inoltre disponibili tre motori: 70CV benzina 3 cilindri al lancio, a dicembre arriverà anche la versione 90CV  turbocompressa e poi a marzo la variante per i neopatentati da 60CV”.

In chiusura non possiamo non strapparle due battute anche sulla location che ha ospitato questa anteprima Smart

“Siamo nel cuore  di Roma, a San Lorenzo, un quartiere storico e precisamente nelle vecchie dogane. Si tratta di una zona che è stata utilizzata come una sorta di museo, ci sono degli artisti che ogni anno realizzano le loro opere e si è creata un’atmosfera molto partcolare, molto giovane, molto moderna: perfetta per Smart”.