Stylish, functional Opel Grandland X

Opel: grande attesa a Francoforte per Grandland X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

In un 2017 caratterizzato dal passaggio di proprietà, sotto l’occhio attento dei nuovi “padroni” di PSA non si ferma l’offensiva prodotto di Opel che aveva previsto sette lanci in un solo anno. Elemento centrale della strategia si pone Grandland X, pratico SUV concepito per essere utilizzato nella vita di tutti i giorni che vedremo in anteprima mondiale tra pochi giorni, all’imminente Salone di Francoforte che si terrà dal 14 al 24 settembre 2017. Non sarà facile competere in un segmento che negli ultimi anni ha conquistato il mercato con una crescita esponenziale, ma Grandland X sembra aver tutte le carte in regola per farlo: robustezza, stile da offroad ed un comodo abitacolo. Il look sportivo viene garantito dalle alette della calandra che raccordano il logo Opel e dalle “classiche” luci a doppia ala con LED dei fari anteriori, il carattere e la personalità emergono invece dal cofano scolpito e dalle grandi ruote che arrivano fino a 19” di diametro. La robustezza, punto chiave per un SUV di successo, emerge dal rivestimento della parte inferiore che corre per tutta la vettura, dall’anteriore fino al posteriore investendo fiancate e passaruota. L’aspetto laterale è stato pensato dai designer per dare un’idea dinamica, a tal scopo la linea del tetto scende in maniera quasi brusca verso il retro attraverso il montante posteriore, mentre la lama Opel che si trova nella parte bassa delle portiere porta un tocco di dinamismo e originalità. Nel rivelare alcuni dettagli della Grandland X in attesa del Salone tedesco, Mark Adams, Vice President of Design di Opel, si è soffermato sugli interni: “L’abitacolo di Grandland X si caratterizza per l’armonia tra stile e praticità. Entrare nella vettura è semplice, anche per le persone più alte, e la buona visibilità garantita dalla seduta rialzata è tipicamente da SUV. Guidatore e passeggero anteriore possono viaggiare nel massimo comfort dei sedili ergonomici AGR a richiesta. Lo schermo del sistema di infotainment è posizionato in alto nella plancia per assicurare una visibilità ottimale e la cornice costituisce anche una base stabile su cui appoggiare le dita, permettendo così di utilizzare il sistema con la massima comodità”. Al di sotto dello schermo della consolle centrale i tasti sono disposti in tre zone separate, che permettono rispettivamente di controllare la ventilazione, il condizionamento e le impostazioni del telaio, tra cui il controllo della trazione; lo spazio interno è ampio, comodo per guidatore e passeggeri, ricco di piccoli e grandi vani per riporre diversi oggetti. In particolar modo, conclude Admas: “Abbiamo dato a Grandland X un posto guida particolarmente elegante ed ergonomico. Le superfici e le finiture della plancia e della console centrale sono realizzate con materiali dall’elevata qualità tattile, che danno l’impressione di sedere in una vettura di classe superiore”. Sotto al cofano il nuovo SUV di Opel proporrà inizialmente un benzina 1.2 turbo 3 cilindri da 130 cavalli ed un diesel 4 cilindri 1.6 da 120 cavalli, ai quali si aggiungeranno altre motorizzazioni in seguito.

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Citroen C3-Max: la prova in pista

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

“Trasformare la macchina con cui la suocera va a fare la spesa in una vera propria bomba da corsa”. Con queste parole Eugenio Franzetti, direttore competizioni Citroen Italia, ha descritto il lavoro svolto, e partito proprio da una sua idea, per far sì che una semplice utilitaria come la Citroen C3 diventasse un aggressivo animale da competizione classificato sotto il nome di C3 Max. Fin da sempre Citroen ha cercato di distinguersi dagli altri marchi generalisti rompendo gli schemi, e per i più esperti le sole parole “Citroen Racing” basterebbero per far capire il valore della casa francese nel mondo del Motorsport, mentre per chi ancora non lo sapesse stiamo parlando di una scuderia che ha conquistato cinque mondiali Rally Raid, otto titoli costruttori nel WRC e due mondiali WTCC. Con queste premesse abbiamo raggiunto il circuito Tazio Nuvolari di Voghera per testare in pista prima di tutto la C3 Max da quest’anno impegnata nel Campionato Italiano Turismo e già trionfatrice, al debutto, nella prima prova del Campionato Italiano Velocità in Montagna. Sul tortuoso tracciato di Voghera (2800 metri ed un solo rettilineo) abbiamo potuto scaricare tutta la potenza del motore 1.6 Thp Turbo in grado di generare una potenza di 300 Cv a 6.000 giri con una coppia di 400 Nm a 5800 giri, supportato dal cambio Sadev a 6 rapporti elettroattuato e azionato solamente dai paddles al volante. Il test fatto in tutta sicurezza e sotto la supervisione di Giorgio Francia (ex pilota DTM e F1 e vincitore della gara di Germania del 1974 in Formula 3) ci ha permesso di capire come questa “bestia selvaggia” sia in realtà un esemplare facilmente domabile, grazie anche al differenziale Torsen che consente di mantenere le curve ad alte velocità e dello sterzo che modifica la propria intensità in base alle prestazioni. Bisogna dire che la “normale” C3 si è ben prestata a queste modifiche, visto che prima di salire sulla versione super sportiva abbiamo potuto provarne un modello spinto da un 1.2 PureTech da 110 cavalli sicuramente più adatto ad un comune uso cittadino ma comunque capace di comportarsi in maniera adeguata (nei limiti del possibile) anche su un circuito; grazie alla trasformazione fatta con la preziosa collaborazione di Protocar comunque, ora possiamo dire che quella semplice utilitaria può dare del filo da torcere a tutti i propri avversari nelle rispettive competizioni. Ma il nostro test non si è concluso qui, perché oltre alla mostruosa C3 Max i cugini francesi ci hanno fatto fare un tuffo nel passato attraverso una restaurazione della storica Visa Chrono che nella prima serie del 1980 fu venduta in Francia in 1000 esemplari, evolvendosi poi fino alla terza serie del 1984, quella messa a nostra disposizione sul circuito di Voghera. Difficile descrivere le sensazioni di guida date da una vettura attempata e spinta da un motore 1360 cc di cilindrata con 80 cavalli, ma divertente è sicuramente l’espressione più adeguata da utilizzare per questa piccola francese di altri tempi. A concludere il test, un giro off-road su una C4 Aircross con trazione integrale inseribile e blocco del differenziale, spinta da un 1.6 da 115 CV. Certo rimane una vettura pensata per l’uso quotidiano, ma non c’è stata alcuna titubanza nell’affrontare rampe, ghiaia, fango e ripide salite, anche grazie all’aiuto di esperti istruttori. In conclusione, Citroen ha voluto dimostrarci veramente di essere un marchio differente, in grado di creare buone vetture per l’uso di tutti giorni che però allo stesso tempo possono essere tranquillamente riadattate a percorsi alternativi.

 

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Mercedes G500 4×4

 

di Pierluigi Bianchi

 

Nessun ostacolo limiterà il percorso della nuova Mercedes G500 4×4. Nata da un compromesso tra la G63 e la G63 Amg 6×6, la 4×4 avrà soluzioni simili alla 6×6 ma più agevole per un uso urbano. Le spiccate doti di offroad sono garantite da un’altezza da terra pari a 450mm, una profondità massima di guado di 1000 mm cerchi in lega da 22 pollici con pneumatici 325/55 e un biturbo V8 da 4.0 litri in lega d’alluminio che sviluppa 422 cavalli garantendo un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi circa grazie al peso contenuto. La lunghezza della vettura non dovrebbe essere molto differente rispetto ai 4 metri e 66 centimetri della versione originale. Tutta questa potenza è abbinata ad un telaio all’avanguardia con gli assali delle sospensioni a portale, cioè con i semiassi di trasmissione e i gruppi differenziali più alti dei mozzi ruota, adattando la guida nel miglior modo possibile a tutte le possibili situazioni. Nonostante il suo carattere fortemente offroad e dedito all’avventura, la vettura non perde i connotati Mercedes garantendo lusso e comfort. Ordinabile da dicembre, certamente non ad un prezzo di un’utilitaria, sul fuoristrada non avrà rivali.

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Audi TT Offroad

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Ormai anche l’Audi è determinata a proporre la sua SUV coupé: dopo che il 2014 si è aperto con il debutto della allroad shooting brake concept al Salone di Detroit e della TT offroad concept al Salone di Pechino, è chiaro che la strada verso il varo del modello di serie è tracciata. Resta solo da capire quale sarà la sigla che identificherà commercialmente la nuova linea di prodotto. Da Ingolstadt escludono categoricamente che possa chiamarsi Q4 (o Q2): queste sigle, infatti, sono già state registrate dall’Alfa Romeo e Q4 è proprio la denominazione che identifica le Alfa (e le Maserati) a trazione integrale, varianti che potrebbero tornare alla ribalta nel nuovo imminente piano industriale. All’Audi, intanto, avrebbero già scelto di integrare le future Suv sportive nella famiglia della TT, come del resto si evince dalle evidenti parentele stilistiche. Per esempio, una delle sigle in fase di valutazione sarebbe TTQ. L’operazione, d’altra parte, avrebbe un senso: il sub brand TT potrebbe in effetti trasferire sulle SUV i propri consolidati valori di sportività e conferire alle “coupé rialzate” un’identità specifica molto differente da quella delle Q3, Q5 e Q7.

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Volkswagen T-ROC Concept

 

di Germana Condò

 

Le sue forme precorrono i tempi sulle linee dei futuri SUV di casa Volkswagen, la sua tecnologia è innovativa, l’idea di realizzare una vettura dalle caratteristiche off road che da SUV possa trasformarsi in una cabriolet è divertente. Si tratta di T-ROC, il concept presentato da Volkswagen al Salone di Ginevra, progettato dal team di design diretto da Walter De Silva e Klaus Bischoff. Basata sulla piattaforma modulare trasversale MQB, T-ROC mostra un aspetto imponente, nonostante le dimensioni compatte, con una lunghezza di 4,17 metri, una larghezza di 1,83 metri ed un’altezza 1,5 metri. La carrozzeria con due sole portiere contribuisce a conferirle un’aria sportiva, ma la caratteristica che la rende speciale sta senza dubbio nel tetto, suddiviso in due pannelli che è possibile smontare e nascondere in un apposito ripostiglio ricavato nel portabagagli. Sul frontale spiccano elementi distintivi quali la grande griglia a nido d’ape oltre ai grandi fari tondi sul paraurti. I cerchi sono in lega leggera da 19 pollici. Sotto il cofano è alloggiato un propulsore 2.0 TDI da 184 CV e 380 Nm di coppia, in abbinamento al cambio DSG a sette rapporti. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 210 km/h, con un’accelerazione da zero a cento in soli 6,9 secondi. Tre sono le differenti modalità di guida che, in base alle necessità date dalla tipologia del terreno da affrontare, attivano parametri diversi sulla trazione integrale permanente 4Motion, sull’ABS e sulla funzione di assistenza alla partenza in salita. Con la modalità Street si cammina con la sola trazione anteriore ma si può contare anche su quella posteriore, che si attiva nei momenti di bisogno. La modalità Offroad attiva l’assistenza di partenza in salita, in discesa e l’Abs Plus. In modalità Snow le funzioni che si attivano sono le stesse della Offroad, con adattamento di guida su fondo ghiacciato. L’abitacolo può ospitare quattro passeggeri. L’interno si fa notare per la strumentazione di bordo, tutta gestibile attraverso lo schermo digitale a colori da 12,3 pollici mentre con un tablet portatile si possono gestire altre funzioni come quella del climatizzatore e attraverso il quale si possono visualizzare le immagini riprese dalle telecamere dei paraurti anteriore e posteriore.