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Peugeot: la GT Line veste anche la piccola 108

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Anche la 108 tira fuori gli artigli, ormai sempre più city car mostrano di avere un’indole sportiva e così la piccola Peugeot esce allo scoperto in versione GT Line. Il nuovo allestimento va a posizionarsi al vertice della gamma ed è disponibile in versione berlina tre e cinque porte, con motori VTi 68 e PureTech 82 e soprattutto un look esclusivo, sia fuori che dentro. Rispetto alla “normale” 108  ha una diversa calandra su cui spicca la scritta Peugeot in rosso, dei cerchi in lega da 15” della Linea S, uno spoiler posteriore nero Caldera con terminale di scarico centrale, lunotto oscurato e spoiler anteriori neri con banda rossa. L’estetica si completa con dei badge laterali e posteriori “GT Line” e le calotte degli specchietti retrovisori esterni nere. Gli interni sono gli stessi dell’allestimento Allure, ma c’è una differente decorazione per la plancia che utilizza il nero brillante abbinandolo al rosso degli aeratori; anche il tessuto per gli interni e i tappetini sono in nero “Rayura” e presenta decori rossi. Alla dotazione dell’allestimento sopra citato si possono aggiungere sistemi di assistenza alla guida come l’Active City Brake, il Lane Departure System, la retrocamera, e il sistema Keyless, oltre che uno speciale Pack in pelle Claudia con sedili anteriori riscaldabili.

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Peugeot 308 SW: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Peugeot 308 è arrivata al restyling di metà carriera, ma noi abbiamo guidato la variante wagon prima di questo avvenimento imprescindibile e dovuto alla leggi del mercato. Perché l’auto è ancora attuale, gradevole sia nell’estetica che nel complesso generale. Certo, le innovazioni portate a battesimo dalla 3008 hanno fatto scuola e non possono che influenzare la gamma del Leone, 308 in testa, ma anche il modello che sta per lasciare spazio a quello figlio del restyling ha ancora qualcosa da dire e potrebbe essere un’ottima occasione per chi ne trova uno nuovo ancora da immatricolare o a km/0 in concessionaria. D’altra parte, la linea più lunga di quella della variante a 5 porte, le conferisce un aspetto equilibrato e senza dubbio intrigante per via del contrasto tra l’anteriore grintoso ed il posteriore lineare e distinto. È un’auto di sostanza, ma non mancano gli spunti stilistici interessanti come i fari dal disegno felino e le linee tese che segnano la fiancata. I cerchi in lega completano il quadro e le conferiscono ulteriore carattere. Internamente lo spazio non manca visto che il passo è stato incrementato di 11 cm e così i passeggeri posteriori hanno modo di poter viaggiare con tanta disponibilità di cm per le gambe. Anche il bagagliaio è più grande della 5 porte, parte da 610 litri ed arriva ad avere un capienza di 1660 litri abbattendo il divano posteriore. La plancia è particolare, con il volante piccolo posizionato in basso e la strumentazione sistemata in alto per favorirne la visibilità diretta durante la guida. Interessante anche la soluzione adottata per il contagiri con la lancetta che ruota in senso antiorario. Al centro della plancia troviamo il display touch del sistema d’infotainment che comanda anche il climatizzatore e consente di ridurre al minimo sindacale i tasti fisici. Nel complesso l’ambiente è ben rifinito e risulta molto confortevole. Al volante la wagon del Leone non sembra una vettura turistica, tutt’altro! La tenuta è sempre di ottimo livello, il motore gira bene e anche se è il più piccolo 1.6 BlueHDi da 120 CV, i 300 Nm di coppia si fanno sentire e vengono richiamati all’appello facilmente anche sfruttando il cambio manuale a 6 rapporti che si manovra in maniera agevole. Insomma, regna un equilibrio assoluto e ci si può perfino divertire tra le curve, mentre i consumi sono da utilitaria per via del motore decisamente poco assetato. Pensata per i viaggi offre un coinvolgimento alla guida che non ti aspetti! Il tutto ad un prezzo intrigante, che parte dai circa 23.000 euro della variante Active, noi consigliamo di scegliere almeno la Allure, che per quasi 25.000 euro offre una dotazione più ricca. Ma il punto è che adesso quest’auto in procinto di restyling ma ancora giovane è all’apice della sua convenienza e conviene approfittarne perché offre contenuti di prim’ordine.

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CIR Rally del Salento: la tripletta di Paolo Andreucci e Anna Andreussi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 50.Rally del Salento, organizzato dall’Automobile Club di Lecce con il supporto tecnico della Scuderia Piloti Salentini ha lasciato una traccia importante sul Campionato Italiano Rally 2017.  Il dominio di Paolo Andreucci e Anna Andreussi con la Peugeot 208 T16 R5, le difficoltà di Simone Campedelli e Pietro Ometto su Ford Fiesta R5 e soprattutto il ritiro di Umberto Scandola e Guido D’Amore, nella seconda tappa della gara causa una toccata alla loro Skoda Fabia R5, hanno infatti dato un volto ben diverso e preciso alla classifica provvisoria della serie con il toscano della Peugeot che mette in atto la prima seria fuga verso il tricolore che, per lui, sarebbe il decimo.

Nei fatti la classifica attuale del campionato, naturalmente anche condizionata dal coefficiente 1,5 della gara salentina, è abbastanza chiara; in testa infatti Paolo Andreucci, guida con 64,50 punti, davanti a Simone Campedelli, secondo a 52, mentre Scandola è ora terzo con 39 punti. Un divario netto, anche se non già decisivo, che si rispecchia anche in parte sulla classifica del Campionato Italiano Rally Costruttori che vede nettamente al comando Peugeot, davanti a Skoda. Dietro ad Andreucci e Campedelli, il Rally del Salento ha avuto altri protagonisti che hanno chiuso particolarmente distaccati dai primi due. Terzo alla fine si è infatti classificato Antonio Rusce, al debutto in terra salentina con la sua Ford Fiesta R5 della X Race Sport ed autore di una ottima gara. Pilota sicuramente bravo, ma non certo professionista, pilota di Reggio Emilia sale infatti sulla macchina da corsa solamente durante le gare senza, o quasi, aver fatto nemmeno un metro di test. Discorso diverso, ma solamente per la conclusione invece, anche per l’altro pilota reggiano, Ivan Ferrarotti, anche lui al volante di una Ford Fiesta R5 della Movisport. Sempre dietro al suo conterraneo a chiuso alla sua corsa a muro con un pesate ritiro, dopo aver cercato inutilmente per tutta la gara un equilibrio per la sua vettura, mai raggiunto. Un discorso a parte poi merita la gara del sedicenne finnico Kalle Rovanpera, finito dietro nell’assoluta dopo aver toccato proprio all’inizio del rally, ma comunque concludendo settimo assoluto. Il “ragazzino” al volante di una Peugeot 208 T16 R5, preparata dalla FPF Sport, ha davanti a sé un futuro sportivo straordinario e gli errori ai quali ci ha abituati in questo tricolore, fanno parte solamente del suo percorso di crescita, già testimoniato, qua e là, da prestazioni di assoluto rilievo.

La gara salentina, era valida anche per il Campionato Italiano RGT, con il successo che è andato a Fabrizio Andolfi Junior su Abarth 124 Rally, quarto assoluto, il Campionato Italiano Due Ruote Motrici, con successo per Riccardo Canzian con la sua Renault Clio R3T, quinto assoluto nella generale, e per il Campionato Italiano R1 con Emanuele Rosso vincitore in Salento con la sua Renault Twingo R1 A. Ottima prova del giovane piemontese primo nel monomarca riservato alle Twingo. Tra le Suzuki Swift R1 protagonista finale sulle strade salentine il toscano Stefano Martinelli ancora leader della serie tricolore, ancora leader della serie tricolore.


CLASSIFICA 50.RALLY DEL SALENTO – FINALE: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1:56’30.4 ;2. Campedelli- Ometto (Ford Fiesta R5) a 39.8; 3.Rusce- Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 3’53.0; 4. Andolfi-Mangiarotti (Abarth 124 Rally) a 11’39.9; 5. Canzian- Nobili (Renault Clio R3T) a 11’40.5; 6.Gilardoni-Bonato (Renault Clio R3T) a 13’11.8; 7.Rovanpera- Pietilainen (Peugeot 208 T16 R5) a 14’17.1 ; 8.Mattonen-Taglienti (Mitsubishi Lancer Evo IX)a 17’45.2 ;9. Montagna-Quarta (Citroen C2 VTS) a 18’18.0; 10. Nicelli-Michi (Abarth 124 Rally) a 20’02.5.

Classifica CIR Assoluto: Andreucci 64,50; Campedelli 52; Scandola 39; Rusce 18,50; Perico 18; Ferrarotti – Chentre 11,50; Nucita 9,50; Rovanpera 7; Mattonen 2,25.

Classifica CIR 2RM: Gilardoni 60; Pollara 46,50; Canzian 43,50.

Classifica CIR R1: Martinelli 61,50; Strabello 49; Rosso 47,50; Coppe 36,5; Paris 35; Bravi 29,50;  Scalzotto 29.

Classifica CIR Costruttori: Peugeot 80; Skoda 46.

Classifica CI RGT: Andolfi 54; Riolo 14; Nicelli – Sassi 12.

Classifica Trofeo Rally Asfalto:  Campedelli 36; Chentre 26,50; Ferrarotti 22,50; Rusce 19; Nucita 10,50; Mattonen 10.

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Campionato Italiano Rally: l’Adriatico è di Umberto Scandola

 

 

 

 

 

 

 

 

I grandi dominatori del 24° Rally Adriatico, quarta delle otto prove del Cir organizzata da Prs Group, sono stati Umberto Scandola e Guido D’Amore, primi per la quinta volta di fila in questa gara, sulla loro Skoda Fabia R5. I due hanno costruito la vittoria in particolare nella prima tappa, nella quale sono stati i più veloci in otto dei nove tratti cronometrati, mantenendo anche un passo veloce nella seconda dove hanno ottenuto il miglior tempo in quattro delle cinque prove speciali in programma. Alle loro spalle hanno chiuso Simone Campedelli in coppia con Pietro Elia Ometto, su Ford Fiesta R5. Il romagnolo della Ford è stato sicuramente il più veloce alle spalle di Scandola, ma non ha potuto lottare fino al traguardo per il successo per un errore, con una divagazione su un prato, che lo ha rallentato quasi alla fine della prima tappa. Sul terzo gradino del podio è salito Paolo Andreucci, in coppia con Anna Andreussi, con la Peugeot 208 T16 R5. Il toscano, sfavorito dal fatto di partire con il numero uno nella prima tappa, pulendo la strada a tutti sulla ghiaia delle prove cronometrate di gara, ha comunque disputato una gara perfetta ai fini del campionato. Sempre per quanto riguarda i protagonisti del Campionato Italiano Rally, gara senza grossi acuti per Andrea Nucita, a bordo della Skoda Fabia S2000 del team Phoenix, condizionata sicuramente dal fatto di aver corso con una vettura di categoria inferiore rispetto a quella dei big, ma obiettivo centrato quello di fare chilometri ed esperienza sulla terra.

Un capitolo a parte merita la prova di Kalle Rovanpera con la sua Peugeot 208 T16 R5 divisa con Risto Pietilainen. Il sedicenne è stato a lungo nei primi tre realizzando tempi assolutamente interessanti e terminando la prima tappa al quarto posto assoluto. Un paio di errori, ad inizio della seconda tappa, lo hanno poi costretto al ritiro senza però cancellare l’ottima impressione destata. Buona anche la gara del boliviano Marco Wilkinson Bulacia, 16 anni, veloce a tratti ma rallentato da qualche errore di troppo al volante di una Ford Fiesta R5. L’appuntamento marchigiano era anche valido anche per il Campionato Italiano 2 Ruote Motrici, per il Campionato Italiano Junior. Nel 2RM ha ottenuto il successo Marco Pollara, pilota del Peugeot Team Junior, in gara con una Peugeot 208 VTi, divisa con Giuseppe Princiotto. Il siciliano, ha preceduto l’italo svizzero Kevin Gilardoni, Renault Clio R3C, in coppia con Corrado Bonato. Nello Campionato Italiano Rally Junior grande successo per Damiano De Tommaso. Il lombardo, traendo il meglio dalle esperienze fatte nel campionato mondiale disputato con i colori dell’Aci Team Italia, ha chiuso al comando davanti a Pollara, iscritto anche lui alla serie Junior. Tra le R1 successo in tappa uno di Stefano Strabello ed in tappa due di Lorenzo Coppe con la testa della classifica che viene mantenuta dal toscano Stefano Martinelli, tutti a bordo delle Suzuki Swift e in corsa anche per il trofeo Suzuki Rally Trophy.Il veronese Strabello si è così guadagnato la vittoria della gara dell’Adriatico tra le Swift R1B e punti importanti nella classifica di Campionato. Bravo anche Andrea Scalzotto, terzo assoluto tra le piccole Suzuki.

L’appuntamento marchigiano era valido anche come seconda prova del Campionato Italiano Rally Terra dove la vittoria finale è andata a Nicolò Marchioro e Marco Marchetti a bordo della Peugeot 208 T16 R5. Prestazioni di assoluto rilievo per il pilota veneto, che ha chiuso nella classifica assoluta quarto passando al comando della serie tricolore “Terra”, dopo una lotta bella e serrata con Dalmazzini. Secondo assoluto e sesto assoluto alla gara dell’Adriatico, proprio l’equipaggio modenese formato da Andrea Dalmazzini e Andrea Albertini, al volante di una Ford Fiesta R5. Terzo piazzamento per il bresciano Luigi Ricci navigato da Alessandro Biordi, altra Ford Fiesta R5 che ha saputo rimontare su Ceccoli, Ford Fiesta R5, Bresolin, Peugeot 208 T16 R5 e “Dedo” con la Skoda Fabia R5.

CLASSIFICA  24. RALLY ADRIATICO – FINALE: 1. Scandola-D’Amore (Skoda Fabia R5) in 1:07’30.8; 2. Campedelli-Ometto (Ford Fiesta R5) a 26.5;3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16 R5) a 41.4; 4. Marchioro-Marchetti (Peugeot 208 T16 R5) a 1’37.6; 5.Dalmazzini-Albertini (Ford Fiesta R5) a 1’46.4; 6. Ricci-Biondi (Ford Fiesta R5 R5) a 2’02.9; 7. Nucita-Vozzo (Skoda Fabia S2000) a 2’06.3; 8. Ceccoli-Capolongo (Ford Fiesta R5 ST) a 2’09.8; 9. Bresolin-Pollet (Peugeot 208 T16 R5 R5) a 2’11.4; 10. Dedo-Inglesi (Skoda Fabia R5) a 2’21.3

Classifica Cir Assoluto: Andreucci 37,50; Scandola 31,50; Campedelli 31; Perico 18

Classifica CIR 2RM: Pollara 46,50; Gilardoni 46.

Classifica CIR Junior: Pollara 30,5; De Tommaso 20,50; Bottarelli 19,5.

Classifica CIR R1: Martinelli 47 ; Strabello 34; Bravi 29,50; Paris 29; Coppe 25;

Classifica CIR Costruttori: Peugeot 47; Skoda 38,5.

Classifica CIR Terra: Marchioro 26,25; Ceccoli 21; Dalmazzini 19,50; Ricci 15; Costenaro 11,25.

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PSA Groupe e nuTonomy, cammino comune per mobilità ”a guida autonoma”

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Ormai da tempo è partita la corsa, se così possiamo chiamarla, alla realizzazione o quantomeno alla progettazione di veicoli a guida totalmente autonoma. Una frontiera che praticamente tutte le grandi case automobilistiche si sono prefisse di scalare, con l’occhio sempre attento alle esigenze di sicurezza e di efficienza tecnologica. Ed è così che nuTonomy, uno dei principali sviluppatori di software per la guida autonoma che vanta tecnologie all’avanguardia, e Groupe PSA hanno annunciato la firma di una partnership strategica in questo settore: nuTonomy assicurerà l’integrazione del suo sistema nei nuovi SUV PEUGEOT 3008, eletto di recente Auto dell’anno 2017 in Europa,in ordine alla possibilità di testare i veicoli a guida autonoma su strade aperte in quel di Singapore. Lo comunicano le due realtà in una nota congiunta. nuTonomy installerà il proprio software, sensori e piattaforme di calcolo sulle vetture prescelte e all’obiettivo predisposte dal team Innovazione di Groupe PSA, dopodiché al termine dell’implementazione del sistema prevista entro l’estate, le auto dovrebbero iniziare a circolare a Singapore a Settembre prossimo. Tappe e obiettivi da raggiungere per un comparto, quello della guida autonoma, che già fa registrare grossi passi in avanti e che promette di innovarsi velocemente nei prossimi anni. Questa partnership – spiega la nota – avrà la funzione decisiva di analizzare le prestazioni del sistema VA (guida autonoma) e di testare l’esperienza cliente di un servizio di mobilità autonoma e su richiesta in ambito urbano, fattore di fondamentale importanza per comprendere i prossimi passi in questo settore. Così Anne Laliron, Direttrice del Business Lab di Groupe PSA: ”Questa collaborazione costituisce una tappa significativa nella direzione di veicoli a guida completamente autonoma, che ci permette di offrire diverse soluzioni di mobilità ai nostri clienti. Siamo felici di lavorare con le equipe di nuTonomy, perchè questo rende l’introduzione del veicolo a guida autonoma un fatto sempre più concreto”. Così commenta Karl Iagnemma, CEO e cofondatore di nuTonomy: ”Siamo fiduciosi del fatto che la nostra collaborazione con PSA ci avvicina al nostro obiettivo: introdurre un servizio di trasporti di mobilità su richiesta completamente autonomo, sicuro ed efficace in contesti di guida urbani. Attendiamo con impazienza future opportunità di collaborazione con PSA”. Una partnership che sa di futuro, in cui le tappe verso una mobilità differente sono una dietro l’altra sul percorso dell’innovazione.

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Nuova Peugeot 308, ”connessi” al piacere di guidare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

È arrivato il momento di svelarsi per la nuova Peugeot 308. Un momento molto atteso, che racconta di una vettura capace, sempre nel solco della casa del leone, di fondere un’idea di futuro caratterizzata dall’implementazione della tecnologia, con il rispetto di linee e forme stilistiche, che fanno della riconoscibilità un fattore predominante. 7 i livelli di allestimento: Access, Active, Business, Allure, GT Line, GT, Gti, il cui intento, oltre alla personalizzazione è anche e soprattutto quello di esaltare eleganza e dinamicità; la nuova conformazione del cofano prende spunto dalla calandra verticale, su cui il Marchio risalta potente, e poi proiettori a Led, fascione paracolpi composto da tre aperture nella parte inferiore a cui è affidato il compito delicato del raffreddamento del motore. Passando, come detto, al comparto tecnologia e sicurezza, filone ormai decisivo nelle auto odierne da tempo a questa parte, 308 propone l’implementazione di 8 sistemi di ultima generazione, tra cui Active Safety Brake, ovvero la frenata automatica di emergenza, Active Lane Departure Warning, che avvisa del superamento involontario della carreggiata, e, in anteprima in Groupe PSA, l’Adaptive Cruise Control, ovvero quello che viene denominato il regolatore adattivo di velocità nella versione con cambio automatico in coppia con una funzione Stop, e a cambio manuale con la funzione 30 km/h. Ma non solo, perché nuova 308 integra anche Visiopark 180°, che deve il suo funzionamento ad una retrocamera con visione appunto a 180°. E infine, ma non in ordine di importanza, il Park Assist capace di misurare lo spazio disponibile per il parcheggio e di mettere in movimento in volante al posto del conducente durante l’effettuazione della manovra di parcheggio. Anche la connettività è totale, con i protocolli Mirrorlink, Android Auto e Apple Carplay. Funzioni legate allo smartphone che si possono monitorare tramite touchscreen. Oltre alla nuova 3D Connected Navigation, connessa a TomTom Traffic Live, per integrare la navigazione su strada con le nuove tecnologie grafiche e di rappresentazione. Nelle motorizzazioni spicca il Diesel BlueHDi 180 S&S, che è riservato in esclusiva all’allestimento GT, e viene abbinato al cambio automatico EAT8 di nuova generazione, con Start&Stop già dai 20 km/h. Oltre al 3 cilindri benzina PureTech Turbo, che vede il trattamento delle emissioni alla fonte e allo scarico, il che riduce con ancora maggiore efficacia i consumi in fase di utilizzo e le emissioni inquinanti.

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Peugeot 3008 2.0 BlueHDi GT-Line: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Peugeot cambia strada, radicalmente, e trasforma la sua 3008 in un SUV. Niente più crossover quindi, ma SUV, duro e puro, con un frontale alto ed una linea che attira subito gli sguardi. L’abbiamo provata con l’esclusivo allestimento GT-Line, abbinato alla motorizzazione 2 litri turbodiesel da 150 CV, che garantisce una velocità massima di 207 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi. Non è la più veloce in gamma, ma tra le diesel è seconda solamente alla 2.0 da 180 CV con il cambio automatico. Comunque, la 3008 è un’auto che conquista subito per via del suo design da salone, tanto che ci si chiede se sia un modello definitivo o un concept per quanto è affascinante. Il cofano alto, la grande calandra, e poi i gruppi ottici a Led, e le tante cromature le conferiscono un’aria da dura ma anche uno stile audace. Un modo di interpretare l’estetica che ritroviamo anche al posteriore, dove spicca la fascia nera nella quale sembrano annegare i gruppi ottici. Se all’esterno la 3008 conquista, all’interno lascia stupefatti, sembra di essere su un’auto del futuro, di quelle che immaginavamo con la fantasia più sfrenata 30 anni fa. La strumentazione virtuale da 12,3 pollici cambia grafica al tocco di un pulsante sul volante, che poi è di soli 35 cm di diametro, mentre il sistema multimediale si comanda attraverso lo schermo touch da 8 pollici che consente di accedere alle voci principali attraverso i comodi pulsanti posizionati al centro della plancia. Un modo intelligente per non distrarsi troppo durante la guida, dove in un attimo possono succedere tante cose. Lo spazio è buono sia davanti che dietro, ed i materiali sono di ottima qualità, compresi quelli che originano dai pannelli porta per andare ad innestarsi sulla plancia. Ampio nonostante la linea il bagagliaio, con una capacità di carico di 520 litri che può arrivare fino a 1.482 litri. Al volante si percepisce tutto l’impegno degli uomini del Leone, visto che la 3008 è comoda e ben insonorizzata, ma, all’occorrenza sa mettere in mostra una verve da sportiva. Il 2 litri turbodiesel è forse la scelta motoristica più azzeccata, visto che la coppia di 370 Nm, consente di spostare agevolmente una massa che, seppur ridotta di 100 kg, supera sempre i 1.500 kg. Ne consegue che il volante impartisce rapidamente gli ordini alle ruote anteriori, che il cambio si manovra con sufficiente rapidità, e che le ruote da 18 pollici garantiscono un appoggio sicuro. Insomma, la 3008 viaggia che è un piacere e con i sedili massaggianti assicura un confort da prima classe, e poi ti vizia con il profumatore, ti coccola con le luci ambientali e non fa rimpiangere le concorrenti di stampo premium. Certo, tutto questo si paga, precisamente 33.900 euro, ma la dotazione è di quelle ricche, la motorizzazione è una delle più potenti in gamma e si ha il vantaggio di viaggiare su un’auto che sta ridefinendo gli standard della categoria.

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Opel: Grandland X è pronta al debutto

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

C’è un’altra delle “magnifiche sette” pronta a debuttare, è la volta di Grandland X. Opel aveva annunciato durante lo scorso novembre che avrebbe lanciato sette nuovi modelli nel corso del 2017, uno di questi è proprio la Grandland X che verrà presentata al prossimo Salone di Francoforte e lanciata sul mercato durante l’autunno. Terza della famiglia X di casa tedesca, composta già da Crossland X e Mokka X, risulta però leggermente più lunga delle sorelle di circa 20 centimetri arrivando ad un totale di 4,48 metri, rientrando comunque nel segmento delle crossover medie e pronta quindi a sfidare avversari come Nissan Qashqai e Volkswagen Tiguan. Ancor prima di ufficializzare l’acquisto di General Motors, PSA aveva già messo il suo zampino nella creazione di questo nuovo modello nato nello stesso progetto che, appunto, ha dato vita alla Peugeot 3008 fresca vincitrice del “Car of the Year”, e proprio con essa condivide un ampio numero di sistemi e componenti meccaniche, uno su tutti ovviamente la piattaforma EMP2. Dotazioni e assistenza alla guida della Grandland X risultano così di livello superiore,  solo per citarne alcune troviamo: cruise control attivo con rilevamento pedoni e frenata automatica di emergenza, prevenzione dei colpi di sonno “Driver Drowsiness Alert”, fari adattivi a LED,  assistenza avanzata al parcheggio e telecamera con visione perimetrale a 360°. Gli interni sono spaziosi grazie al passo di 2,67 metri e soprattutto confortevoli, aspetto dimostrato  dai sedili ergonomici certificati dall’associazione di esperti di postura AGR, inoltre riscaldabili (sia anteriori che posteriori) al pari del volante. La tecnologia a bordo è ben rappresentata dai sistemi di connettività di ultima generazione come il nuovo IntelliLink, ma soprattutto dal servizio di connettività e assistenza personale Opel OnStar, aggiornato con la possibilità di prenotazione di camere di albergo e di ricerca di un parcheggio. Le motorizzazioni della nuova Opel Grandland X non sono state ancora annunciate. ma sappiamo che a richiesta sarà disponibile anche qui (come sulla 3008) il Grip Control elettronico abbinato agli pneumatici M+S, un binomio che va a garantire la massima mobilità in quasi tutte le situazioni, anche in caso di bagnato, fango o neve. Il guidatore potrà scegliere la modalità più consona alla situazione tra le cinque disponibili e il sistema adatterà la distribuzione di coppia alle ruote anteriori e la risposta del cambio automatico permettendo di avere sempre la massima trazione.

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CIR: Paolo Andreucci ed Anna Andreussi trionfano nel 64° Rallye Sanremo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, da oltre un decennio protagonisti assoluti del rallismo tricolore, con il pilota toscano, 9 scudetti al suo attivo, che non sembra mai perdere la sua fame di vittoria come dimostrato sulle strade del 64° Rallye Sanremo che lo hanno ancora un volta incoronato vincitore. Dopo il mezzo passo falso del Ciocco, gara d’ apertura del Campionato Italiano Rally, il pilota di Peugeot Italia si è presentato al Sanremo con la determinazione giusta rimanendo in testa alla gara dal primo all’ultimo chilometro ed approfittando delle disavventure del suo più diretto rivale nella corsa al titolo, Simone Campedelli, fermo per una uscita di strada con la sua Ford Fiesta R5 irrimediabilmente danneggiata, ha non solo ottenuto il massimo dei punti intascabili, ma si è anche issato al comando della classifica del tricolore in solitaria. Alle spalle di Andreucci nella generale ha concluso la Hyundai i20 di Hayden Paddon; il neozelandese, dal mondiale rally, ha confermato la sue grandi qualità andando veramente forte in una gara per lui completamente nuova. Dietro di lui si sono piazzati Umberto Scandola e Guido d’Amore, Skoda Fabia R5, con il veronese che, come spesso accaduto nelle ultime gare, ha dovuto fare i conti con la cattiva sorte. Scandola infatti ha forato già nella terza prova della gara, perdendo quella manciata di secondi che lo hanno praticamente subito tolto dalla lotta per il primo posto. Alla fine il pilota di Skoda Italia Motorsport esce comunque dalla classica sanremese con un buon gruzzoletto di punti che lo mantengono comunque nelle parti alte della classifica tricolore. Classifica che vede tra i suo protagonisti anche il bergamasco Alessandro Perico, altra Skoda Fabia R5, qui quarto nell’assoluta al termine di una gara che però non lo ha completamente soddisfatto, ma che lo colloca secondo nella classifica di campionato. Buone le prove disputate dall’aostano Elwis Chentre, in coppia con Fulvio Florean su Hyundai i20 R5, primi nel Trofeo Asfalto. Da rivedere in futuro le prove di altri piloti iscritti al CIR, come Ivan Ferrarotti e Antonio Rusce, ancora impegnati con le loro Ford Fiesta R5 a fare chilometri ed esperienze, ed Andrea Nucita, Skoda Fabia, sfortunato all’inizio ma ancora non in grado di conquistare punti e prestazioni pari alle sue ambizioni. Gara nel segno dell’apprendistato più assoluto anche per il sedicenne Kalle Rovampera, Peugeot 208 T16, che ha continuato a macinare chilometri sull’asfalto. Tra le prove da sottolineare quella di Fabrizio Andolfi JR che con la sua Abarth 124 Rally si è piazzato al settimo posto dell’assoluta, primo del Campionato Italiano RGT. Nel Campionato Italiano Due Ruote Motrici vittoria per Kevin Gilardoni, Renault Clio R3T, a lungo in lotta con Riccardo Canzian. L’italo svizzero resta dunque ancora al comando della classifica tricolore 2RM. Nell’appuntamento d’esordio del tricolore Junior la vittoria è andata al siciliano Marco Pollara, primo nella generale con la sua Peugeot 208 R2 ufficiale e, un’ottima prova del bresciano Luca Bottarelli, sempre su Peugeot, è stato particolarmente veloce nella seconda tappa. Nel Campionato Italiano R1 gara interessante e combattuta, tra le Twingo R1 di classe A e le Suzuki Swift R1 B, dove il successo del rally a Sanremo è andato ad Alberto Paris, in  testa  anche al Trofeo Twingo. Alle spalle del bellunese subito Stefano Martinelli con la Swift R1 B, primo ancora nella classifica del Suzuki Rally Trophy e in testa alla classifica della serie tricolore R1.

Classifica Assoluta 64° Rallye Sanremo Finale 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16 R5) in 1:53’35.3; 2. Paddon-Marshall (Hyundai i20 R5) a 38.6; 3. Scandola-D’Amore (Skoda Fabia R5) a 1’16.5; 4.Perico – Turati (Skoda Fabia R5) a 3’34.4; 5. Chentre-Florean (Hyundai i20 R5) a 5’33.3; 6. Ferrarotti-Caputo (Ford Fiesta R5) a 8’33.6;7. Andolfi-Menchini (Abarth 124 Rally) a 9’22.3; 8. Gilardoni-Bonato (Renault Clio R3T) a 12’26.3; 9.Gache-Belhacene (Abarth 124 Rally) a 12’48.3; 10.Pollara-Princiotto (Peugeot 208 T16 R5) a 13’44.5.

Classifica CIR Assoluto; Andreucci 25,50; Perico 18; Campedelli 16,5; Scandola 15; Chentre 11,50; Ferrarotti 7; Nucita 5,50.

Classifica CIR 2RM: Gilardoni 32; Pollara 28,50; Canzian 25,50.

Classifica CIR Junior: Pollara 16,5; Bottarelli 14,5; Mazzocchi 11.

Classifica CIR Costruttori: 1.Peugeot 28,5; Skoda 22.

Classifica CIR R1: Martinelli 33; Rosso 29.50.

Classifica Trofeo Rally Asfalto: Chentre 29,50; Ferrarotti 21; Campedelli 18.

Classifica Campionato Italiano RGT: Andolfi 36; Sassi 12.

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CIR: Campedelli e Ometto su Ford Fiesta R5 vincono il 40°Rally Il Ciocco e Valle del Serchio

 

 

 

 

 

 

 

Simone Campedelli e Pietro Elia Ometto, su Ford Fiesta R5, hanno vinto il 40° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, conquistando così anche la testa del Campionato Italiano Rally. Belle e combattuta la gara organizzata da Organization Sport Events, che ha così degnamente festeggiato le sue quaranta primavere. Tanti i colpi di scena durante l’intero rally ma, soprattutto la seconda tappa, con le sue lunghe prove speciali, ha fatto un dura selezione, Tre i ritiri di rilievo nella seconda frazione di gara. Il primo quello di Umberto Scandola e Guido D’Amore per un problema al differenziale della Skoda Fabia R5. Il secondo, quello dell’equipaggio Peugeot, Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, per un problema al motore della loro 208 T16 R5 ufficiale. Terzo ritiro importante quello infine di Andrea Nucita, costretto all’abbandono, dopo essere stato a lungo protagonista assoluto, da una toccata con conseguenti danni ad una ruota.

Il podio finale vede quindi Campedelli davanti al toscano Rudy Michelini con la Ford Fiesta R5 ed a Alessandro Perico con la Skoda Fabia R5 della PA Racing. Il bergamasco con questo risultato si porta alle spalle di Campedelli con 11 punti nella classifica di campionato. Dietro di loro i primi tre equipaggi, hanno chiuso Elwis Chentre con i colori di Promo Race Team, e le Ford Fiesta R5 di Ferrarotti con la GIMA, e Antonio Rusce della Xrace Motors. Per i tre piloti buone prove e soprattutto una bella iniezione di ottimismo in vista delle prossime gare del CIR.  Altro protagonista della corsa, non iscritto al CIR, è stato Luca Panzani con la Peugeot 207 S2000 della GIMA. Chiudono la top ten Fabrizio Jr Andolfi, Marco Pollara e Gianandrea Pisani. Il primo savonese ha combattuto con Totò Riolo tra le RGT, in corsa per il titolo tricolore e il Trofeo Abarth 124 Rally. Il siciliano Riolo nonostante un ottima gara si è dovuta fermare quasi alla fine per la rottura di un semiasse.

Tra gli iscritti al Campionato Italiano 2 Ruote motrici, belle le corse di Pollara e Kevin Gilardoni. Il primo ufficiale Junior Team Peugeot con Giuseppe Princiotto ha fatto meglio nella tappa1, mentre Gilardoni insieme a Corrado Bonato, ha vinto in tappa due e conquistato la leadership nel Trofeo Rally Clio R3T.I due sono ora al comando appaiati nella classifica del tricolore di categoria.

Nel campionato italiano R1, tra le R1 “B”, il migliore si è confermato il pilota della Garfagnana, Stefano Martinelli in coppia con Pietro Brugiati, a bordo delle performanti Swift 1600 al comando anche del Suzuki Rally Trophy davanti al tedesco Koenig. Tra le Twingo, R1 di categoria “A”, la prima tappa è andata ad Emanuele Rosso insieme a Maurizio Torlasco e la seconda tappa ad Alberto Paris e Sonia Benellini.

Classifica 40.Rally Il Ciocco e Valle del SerchioFINALE: 1.Campedelli-Ometto (Ford Fiesta R5) in 1:59’58.0; 2. Michelini-Perna (Ford Fiesta R5) a 2’00.6; 3.Perico-Turati (Skoda Fabia R5) a 2’03.3; 4. Chentre-Florean (Hyundai i20 R5) a 2’51.9; 5. Ferrarotti-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 4’34.5 ; 6.Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 4’44.9; 7.Panzani-Grilli (Peugeot 207 S2000) a 6’21.4; 8.Andolfi-Menchini ( Abarth 124 Rally) a 9’50.9; 9. Pollara-Princiotto ( Peugeot 208 R2) a 10’46; 10.Pisani- (Peugeot 208 R1) 10’52.6.

 

Classifica CIR Assoluto; Campedelli 16,5; Perico 11; Andreucci 7.,5; Chentre 6; , Scandola 4; Rusce;  3,5 Ferrarotti 3;. Nucita 1,5.

Classifica CIR 2RM: Gilardoni 15,5; Pollara 15,5; Canzian 12; Villa 8.

Classifica CIR Costruttori: 1. Skoda 11; Peugeot 10.

Classifica Trofeo Rally Asfalto: Campedelli 18; Chentre 14; Ferrarotti 9.

Classifica Campionato Italiano RGT: Andolfi 18; Riolo 6.