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Poker Vettel

 

di Maurizio Elviretti

 

Sebastian Vettel è di nuovo campione del mondo di Formula 1. Il tedesco conquista la vittoria anche nel Gp d’India ed ottiene il decimo successo dell’anno. Un trionfo mai in discussione, il quarto consecutivo, per l’ancora ventiseienne tedesco: un dominio assoluto, per una stagione chiusa solamente ieri matematicamente, ma virtualmente già negli archivi da un paio di mesi, visto che nessuno è riuscito a tenere il suo ritmo e quello della Red Bull. Tagliato il traguardo, Vettel si è inchinato davanti alla sua monoposto per “ringraziarla” di avergli fatto vincere i Mondiali dal 2010 a oggi, poi ha ammesso che: «É una vera emozione raggiungere campioni come Fangio, Schumacher e Prost», confessando di essere «senza fiato» e che «terminata la gara mi sentivo completamente svuotato e assolutamente felice». I suoi numeri parlano chiaro: 43 pole position, 36 vittorie, 58 podi e 1376 punti conquistati, in appena 117 gare sinora disputate. Ha raggiunto Alain Prost come numero di titoli vinti, ma alla sua età il francese era ancora a quota zero, sopravanzando miti come Lauda, Piquet e Senna. E’ già tra gli immortali della Formula 1, ma le sue cifre sono destinate ovviamente a crescere nel corso delle prossime stagioni, anche se la rivoluzione dell’anno prossimo, con il ritorno dei motori turbo, potrebbe rimescolare le carte. Nel frattempo, il tedesco si gode una Red Bull inavvicinabile per i suoi avversari e tira fuori lo champagne, messo già da qualche mese in fresco, per l’ennesima e meritatissima festa. Sebastian Vettel resta sul trono della Formula 1: un poker incredibile, un poker da leggenda.

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F1 libere Spa: prima Alonso, poi il solito Vettel

 

della Redazione

 

Giornata di prove libere in Belgio, sul circuito di Spa, per l’undicesimo impegno stagionale del mondiale di Formula 1. Nel corso della mattinata il miglior tempo è stato fatto registrare dalla Ferrari di Fernando Alonso, con 1’55″198, davanti alle due Force India di Di Resta e Sutil, distanziate rispettivamente 26 e 175 millesimi. Quarta la McLaren di Perez, quinta la Mercedes di Rosberg e sesta la Red Bull del leader del mondiale Vettel. Soltanto undicesima l’altra Ferrari di Massa, peggio di lui Hamilton (15esimo), Webber (19esimo) e Raikkonen (21esimo). Nel pomeriggio, con la pista più asciutta rispetto alla mattinata quando l’asfalto rimaneva ancora piuttosto umido per il temporale di qualche ora prima, il miglior tempo in assoluto è stato firmato da Sebastian Vettel (1’49“331), precedendo di 59 millesimi l’altra Red Bull del compagno di squadra Webber. Terzo Grosjean con la Lotus ad 813 millesimi di ritardo, quarta la Ferrari di Felipe Massa a quasi un secondo da Vettel. Quinto cronometro per la Toro Rosso di Vergne, sesta l’altra Lotus di Raikkonen, mentre Alonso dopo il miglior tempo segnato in mattinata deve accontentarsi del settimo posto.

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F1, Red Bull imprendibili nelle libere di Budapest

 

della Redazione

 

Giro di boa del mondiale 2013 di Formula 1, sul circuito dell’Hungaroring è cominciato ufficialmente quest’oggi il decimo fine settimana della stagione. Come da programma si è cominciato con una doppia sessione di prove libere, la prima in mattinata e la seconda nel primo pomeriggio. Partendo proprio dalla sessione mattutina, miglior tempo per Sebastian Vettel che con la sua Red Bull ferma il cronometro sull’1:22.723. Alle sue spalle il compagno di scuderia Mark Webber, distante due decimi e mezzo, terzo Kimi Raikkonen con la Lotus. Quarto cronometro per Fernando Alonso con la Ferrari, a quasi quattro decimi di ritardo da Vettel. Quinto Grosjean con la seconda Lotus, sesto Button con la McLaren. Male le Mercedes, con Rosberg ottavo ed Hamilton tredicesimo, così come Felipe Massa che non porta la seconda Ferrari oltre la quindicesima posizione. Nella sessione pomeridiana, davanti a tutti ancora Sebastian Vettel con un ragguardevole 1’21″264. Secondo tempo, ancora, per l’altra Red Bull di Mark Webber (1’21″308) e terzo per Romain Grosjean (1’21″417). Le due Ferrari chiudono rispettivamente in quarta e quinta posizione, con Alonso davanti a Massa e distante poco più di un decimo e mezzo dal solito Vettel. Lewis Hamilton sesto davanti al compagno di squadra Nico Rosberg, chiudono la top ten, nell’ordine, Raikkonen, Button e Sutil. Domani mattina terza sessione di prove libere, prima della qualifiche fissate per le 14.

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F1, nel 2014 torna il Gp d’Austria

 

della Redazione

 

Nel 2014 il Gp d’Austria tornerà nel calendario di Formula 1. La notizia è arrivata qualche ora fa, con la Red Bull, proprietaria del circuito di Spielberg (o A-Ring se preferite) che ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la FIA e Bernie Ecclestone per ripristinare una tappa storica, come quella austriaca, in un calendario della prossima F1 che a questo punto diventa fittissimo e che non esclude anche possibili esclusioni eccellenti. Un esempio su tutti è legato proprio al ripristino del Gp d’Austria, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe dovuto prendere il posto del Gp di Turchia e che, in seconda battuta, sembra destinato a svolgersi nel primo fine settimana di luglio, quello, per intenderci, in cui quest’anno si è corso il Gp di Germania del Nurburgring. Da un punto di vista storico, il Gp d’Austria si è corso una prima volta nel 1964, poi ininterrottamente dal 1970 al 1987 sul circuito dell’Osterreichring, ed in seguito dal 1997 al 2003 proprio all’A-Ring. In termini di risultati, si segnalano tre successi per Prost, due per Jones, Hakkinen e Schumacher ma anche una vittoria ciascuno, tra gli altri, per Fittipaldi, Lauda, Mansell, Jacques Villeneuve, Irvine (con la Ferrari ndr) e Coulthard.

05.07.2013- Fernando Alonso (ESP) Scuderia Ferrari F138

F1, Alonso: “Voglio restare a lungo alla Ferrari”

 

della Redazione

 

Fernando Alonso si “promette” a vita alla scuderia di Maranello, ma al tempo stesso strizza l’occhio al sogno di poter lavorare, un giorno, insieme al grande stratega della Red Bull Adrian Newey. Rispondendo, indirettamente, dalle pagine della ‘Bild’ alle considerazioni fatte da David Coulthard, secondo cui il pilota asturiano avrebbe fatto meglio a guardarsi intorno e lasciare la Ferrari per conquistare un nuovo titolo mondiale, Alonso ha lasciato pochi dubbi sul suo prossimo futuro: «Non so ancora quanto resterò in Formula Uno, ma se rinnoverò sarà con la Ferrari. Non è concepibile una Formula 1 senza la Ferrari, mentre gli altri team vanno e vengono, alcuni costruttori se ne vanno e poi ritornano così come squadre private o produttori di energy drink». A proposito delle altre squadre, Alonso svela sempre alla Bild un sogno legato al grande stratega di casa Red Bull Adrian Newey: «Voglio lavorare con i migliori, quindi mentirei se dicessi di non volere Newey in squadra». Nel frattempo il due volte campione del mondo dovrà accontentarsi di lavorare con James Allison, visto che il ritorno in Ferrari (c’è stato dal 2000 al 2004 ndr) dell’ex direttore tecnico della Lotus sembra ormai cosa fatta.

F1 Grand Prix of Germany - Practice

F1, primo sigillo di Vettel al Nurburgring

 

della Redazione

 

Sebastian Vettel vince per la prima volta in carriera il Gp di Germania, quello di casa per il tre volte campione del mondo in carica. Gara emozionante sul circuito del Nurburgring, con il tedesco della Red Bull che conduce praticamente dall’inizio alla fine, braccato fin sotto la bandiera a scacchi da una Lotus in grande giornata. Secondo, ad una manciata di decimi, si posiziona Kimi Raikkonen che precede il compagno di squadra Romain Grosjean. Quarto posto per Fernando Alonso. Soltanto quinto il poleman Lewis Hamilton, che chiude davanti alla McLaren di Button, all’altra Red Bull di Webber e a Sergio Perez. Fuori dopo pochi giri Felipe Massa. Grande paura per un incidente avvenuto ai box nel corso di un pit stop Red Bull: nel cambiare la ruota posteriore sinistra sulla vettura di Webber, i meccanici non avvitano perfettamente il pneumatico che carambola addosso ad un cameraman del circuito. Fortunatamente il malcapitato operatore non sembra aver riportato serie conseguenze. Nella classifica del mondiale, con questo successo Vettel allunga sui più diretti inseguitori: Alonso e Raikkonen nell’ordine.

Editoriale (Pirelli-Mercedes)

Tanto rumore per nulla

 

di Filippo Gherardi

 

Tuonò tanto che (non) piovve. La FIA, o meglio il Tribunale Internazionale incaricato dalla stessa di garantire e tutelare il mondiale di F1 ed il suo regolamento sportivo, ha assolto sia la Mercedes che la Pirelli per quel che riguarda l’ormai famosa vicenda rinominata “Testgate”, e più nella fattispecie riferita ai test effettuati di comune accordo dalla scuderia tedesca ed il fornitore ufficiale di pneumatici tra il 15 ed il 17 maggio scorso sul circuito di Barcellona ed in cui la Mercedes ha utilizzato, a differenza di quanto invece è previsto dal regolamento, le monoposto di questa stagione attualmente in corso. Sì, certo, Ross Brawn e soci, così come la Pirelli, hanno ricevuto un’ammonizione, o reprimenda se preferite, sommata (solo nel caso della Mercedes) all’esclusione dai prossimi young test che si terranno a Silverstone a metà luglio. Insomma, praticamente nulla. “Mercedes e Pirelli hanno agito in buona fede per quanto riguarda il test incriminato, pure traendo un indubbio vantaggio sportivo” – tuttavia, prosegue sempre la motivazione ufficiale di questa sentenza – “una punizione più severa non è arrivata perchè da quanto sostengono i giudici non c’è stata intenzionalità nel violare i regolamenti nel disputare un test segreto”. Benissimo, tutto chiaro. Quello che rimane leggermente più complicato da capire è: riconosciuta l’irregolarità, sotto forma di violazione del regolamento sportivo, che la FIA stessa ha subito voluto sottolineare sin dal primo giorno d’udienza, non sarebbe stato comunque necessario intervenire con una sanzione più netta? Nelle ore precedenti al verdetto la forbice di possibili sanzioni era talmente ampia da oscillare da una possibile multa fino, addirittura, alla sospensione per la Mercedes da alcuni gran premi. A giochi fatti: ci troviamo davanti ad un abbaglio clamoroso da parte dei tanti addetti ai lavori o un’interpretazione difficilmente comprensibile del rapporto tra “volontarietà” e “scorrettezza” da parte del Tribunale Internazionale? Le perplessità non mancano, e rimarranno a lungo, tra cui quelle di Cris Horner e di tutta la Red Bull, principali protagonisti sul banco degli accusatori, ma anche quelle di chi, in fin dei conti, rimane ancora convinto che se la Mercedes non avesse dominato l’ultimo Gran Premio di Montecarlo, una settimana esatta dopo i test incriminati, forse nessuno avrebbe mai sentito parlare di questo “Testgate”.

Foto Editoriale

Tutti in riga

 

di Filippo Gherardi

 

Definizione di dominatore: Colui che si impone sugli altri. Ma anche, più semplicemente: predominante, prevalente o padrone. Una parola per un concetto, quello che negli ultimi anni, in Formula 1, sembra sposarsi alla perfezione con Sebastian Vettel. Dopo tre anni in cui il “cannibale di Heppenheim” è stato sì insignito dell’alloro di campione del mondo ma anche spesso, forse troppo spesso, apostrofato come un buon pilota nelle mani di una scuderia geniale e rivoluzionaria capace di assegnargli una macchina praticamente perfetta, oggi, dopo l’impressionante facilità con cui Vettel ha dominato il Gran Premio del Canada, è giusto toglierci il cappello solo, e soltanto, dinnanzi a lui. Il gap tra la Red Bull e le altre scuderie quest’anno si è senza dubbio ridotto, lo dicono i risultati e lo confermano i tempi, tuttavia lui rimane lì, in testa alla classifica, con un margine di trentasei punti di vantaggio sul secondo della classe, un certo Fernando Alonso, che sembra quasi un’esagerazione se consideriamo proprio il profilo degli avversari e che la stagione è cominciata da appena sette gare. Sì, certo, su questo distacco pesa come un macigno il ritiro dell’asturiano nel Gran Premio di della Malesia, vinto proprio da Vettel, ma è anche vero che il tedesco ha sin qui messo a segno tre vittorie, un secondo, un terzo e “solo” due quarti posti. Una costanza impressionante e difficile da trovare altrove, che sbiadisce soltanto dinnanzi ad un carattere, il suo, di rigoroso profilo teutonico. Lo stesso che ha fin qui permesso a Vettel di rimandare ogni volta al mittente provocazioni (molte delle quali, di natura dialettica, sferrate dai suoi stessi avversari), pressioni (due mondiali vinti all’ultima gara) e critiche (la vittoria in Malesia e il contestato sorpasso al compagno di squadra Webber sono ancora di fresca memoria). Vettel è il più forte di tutti in questo momento. Con buona pace di Alonso, Hamilton, Raikkonene Rosberg, tra le speranze di chi si augura, Ferrari in primis, che il suo regno sia inversamente proporzionato alla sua giovane età (ventisei anni il prossimo luglio ndr). Differentemente, il dominatore continuerà a riscrivere la storia sua e di questo sport.

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F1: Vettel re del Bahrain, Ferrari quanti guai!

 

della Redazione

 

Dominio di Sebastian Vettel e della sua Red Bull nella quarta gara del mondiale di Formula 1 sul circuito del Bahrain. Dopo la pole del sabato della Mercedes di Nico Rosberg, davanti allo stesso Vettel e alla Ferrari di Alonso, la gara è stata un monologo del tre volte campione del mondo fin dalle prime curve. Pronti-via e Vettel, dopo appena tre giri, prende la testa della corsa, mentre Alonso è costretto ad una sosta lunga, e forzata, ai box a causa di un problema con il DRS e con l’ala posteriore della sua monoposto. L’asturiano rientra in coda al gruppo ed è costretto ai salti mortali per recuperare punti e posizioni, chiudendo, a giochi fatti, con un tutto sommato positivo ottavo posto finale. Week end da dimenticare anche per l’altra Ferrari di Felipe Massa, alla fine soltanto dodicesimo e la cui gara è stata pesantemente condizionata da una doppia foratura. Tornando alle prime posizioni, detto della vittoria di Vettel, alle sue spalle arrivano le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Quarto posto per la sorprendente Force India di Paul Di Resta, brillante protagonista di tutto il fine settimana, quinta la Mercedes di Hamilton che precede la Mc Laren di Perez e l’altra Red Bull di Webber. Soltanto nono il pole-man Nico Rosberg e la sua Mercedes. In classifica, Vettel allunga tra i piloti portandosi a 77 punti, a più dieci su Raikkonen secondo e a più ventisette su Hamilton terzo. Alonso è quarto a trenta punti esatti dal tedesco. Tra i costruttori, Red Bull in testa con 109 punti, seguita dalla Lotus a 93 e dalla Ferrari a 77.

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F1, Libere del Bahrain: La Ferrari prima vola e poi insegue Raikkonen

 

di Filippo Gherardi

 

Giornata di prove libere sul Bahrain International Circuit, sede dell’omonimo Gran Premio del Bahrain e della quarta gara di questo, fin qui avvincente, mondiale 2013 di Formula 1. Nella prima sessione di prove, all’alba italiana, dominio Ferrari con Felipe Massa che chiude con il miglior tempo di 1’34”487, precedendo di appena settantasette millesimi il compagno di squadra Fernando Alonso. Terzo tempo, a poco più di un decimo di ritardo, per la Mercedes di Nico Rosberg, quarto Sebastian Vettel, quinto un sorprendente Paul Di Resta su Force Indie e sesto Jenson Button con la McLaren. Nella seconda sessione miglior tempo per Kimi Raikkonen, che nelle prime libere non era andato oltre il nono posto e che invece, nella seconde, mette il muso della sua Lotus davanti a tutti con un più che positivo 1’34”154. Dietro di lui Webber a soli tre centesimi, terzo posto per l’altra Red Bull di Vettel. Quarta piazza per Alonso che accusa una ritardo di oltre un decimo e mezzo, sesto Massa che chiude con un tempo di poco superiore a quello messo a segno in mattinata (1’34”552 ndr) ma comunque più lento di quattro decimi rispetto a quello di Raikkonen. Tra le due Ferrari, al quinto posto, ancora la sorprendente Force India di Di Resta. Sessione poco positiva invece per le Mercedes: Rosberg è ottavo, Hamilton soltanto decimo. Ancora peggio le McLaren, con Button undicesimo e Perez tredicesimo. Domani terzo turno di libere, mentre alle 13 ore italiane tutti in pista per le qualifiche ufficiali.