F1 Grand Prix of Germany - Practice

F1, primo sigillo di Vettel al Nurburgring

 

della Redazione

 

Sebastian Vettel vince per la prima volta in carriera il Gp di Germania, quello di casa per il tre volte campione del mondo in carica. Gara emozionante sul circuito del Nurburgring, con il tedesco della Red Bull che conduce praticamente dall’inizio alla fine, braccato fin sotto la bandiera a scacchi da una Lotus in grande giornata. Secondo, ad una manciata di decimi, si posiziona Kimi Raikkonen che precede il compagno di squadra Romain Grosjean. Quarto posto per Fernando Alonso. Soltanto quinto il poleman Lewis Hamilton, che chiude davanti alla McLaren di Button, all’altra Red Bull di Webber e a Sergio Perez. Fuori dopo pochi giri Felipe Massa. Grande paura per un incidente avvenuto ai box nel corso di un pit stop Red Bull: nel cambiare la ruota posteriore sinistra sulla vettura di Webber, i meccanici non avvitano perfettamente il pneumatico che carambola addosso ad un cameraman del circuito. Fortunatamente il malcapitato operatore non sembra aver riportato serie conseguenze. Nella classifica del mondiale, con questo successo Vettel allunga sui più diretti inseguitori: Alonso e Raikkonen nell’ordine.

Editoriale (Pirelli-Mercedes)

Tanto rumore per nulla

 

di Filippo Gherardi

 

Tuonò tanto che (non) piovve. La FIA, o meglio il Tribunale Internazionale incaricato dalla stessa di garantire e tutelare il mondiale di F1 ed il suo regolamento sportivo, ha assolto sia la Mercedes che la Pirelli per quel che riguarda l’ormai famosa vicenda rinominata “Testgate”, e più nella fattispecie riferita ai test effettuati di comune accordo dalla scuderia tedesca ed il fornitore ufficiale di pneumatici tra il 15 ed il 17 maggio scorso sul circuito di Barcellona ed in cui la Mercedes ha utilizzato, a differenza di quanto invece è previsto dal regolamento, le monoposto di questa stagione attualmente in corso. Sì, certo, Ross Brawn e soci, così come la Pirelli, hanno ricevuto un’ammonizione, o reprimenda se preferite, sommata (solo nel caso della Mercedes) all’esclusione dai prossimi young test che si terranno a Silverstone a metà luglio. Insomma, praticamente nulla. “Mercedes e Pirelli hanno agito in buona fede per quanto riguarda il test incriminato, pure traendo un indubbio vantaggio sportivo” – tuttavia, prosegue sempre la motivazione ufficiale di questa sentenza – “una punizione più severa non è arrivata perchè da quanto sostengono i giudici non c’è stata intenzionalità nel violare i regolamenti nel disputare un test segreto”. Benissimo, tutto chiaro. Quello che rimane leggermente più complicato da capire è: riconosciuta l’irregolarità, sotto forma di violazione del regolamento sportivo, che la FIA stessa ha subito voluto sottolineare sin dal primo giorno d’udienza, non sarebbe stato comunque necessario intervenire con una sanzione più netta? Nelle ore precedenti al verdetto la forbice di possibili sanzioni era talmente ampia da oscillare da una possibile multa fino, addirittura, alla sospensione per la Mercedes da alcuni gran premi. A giochi fatti: ci troviamo davanti ad un abbaglio clamoroso da parte dei tanti addetti ai lavori o un’interpretazione difficilmente comprensibile del rapporto tra “volontarietà” e “scorrettezza” da parte del Tribunale Internazionale? Le perplessità non mancano, e rimarranno a lungo, tra cui quelle di Cris Horner e di tutta la Red Bull, principali protagonisti sul banco degli accusatori, ma anche quelle di chi, in fin dei conti, rimane ancora convinto che se la Mercedes non avesse dominato l’ultimo Gran Premio di Montecarlo, una settimana esatta dopo i test incriminati, forse nessuno avrebbe mai sentito parlare di questo “Testgate”.

FIA-and-F11

F1, Mercedes graziata dal Tribunale Internazionale FIA

 

di Filippo Gherardi

 

Pochi minuti fa, a Parigi, si è pronunciato il Tribunale Internazionale della FIA in merito alla questione ribattezzata “Testgate” che vedeva Mercedes e Pirelli sul banco degli imputati per i test svolti lo scorso maggio, a Barcellona, dalla scuderia tedesca, con le stesse vetture della stagione attualmente in corso, per valutare le gomme messe a disposizione dal fornitore ufficiale (Pirelli per l’appunto). A giochi fatti, e dopo un giorno e mezzo di udienze e pronostici di sanzione, la sentenza ha comminato nei confronti di Mercedes e Pirelli una semplice ammonizione, e per la Mercedes, in aggiunta, anche l’esclusione dai test del prossimo luglio riservati ai giovani piloti. Si conclude con un nulla di fatto, o quasi, un tormentone regolamentare che si sta protraendo ormai da settimane.

Foto Editoriale

Tutti in riga

 

di Filippo Gherardi

 

Definizione di dominatore: Colui che si impone sugli altri. Ma anche, più semplicemente: predominante, prevalente o padrone. Una parola per un concetto, quello che negli ultimi anni, in Formula 1, sembra sposarsi alla perfezione con Sebastian Vettel. Dopo tre anni in cui il “cannibale di Heppenheim” è stato sì insignito dell’alloro di campione del mondo ma anche spesso, forse troppo spesso, apostrofato come un buon pilota nelle mani di una scuderia geniale e rivoluzionaria capace di assegnargli una macchina praticamente perfetta, oggi, dopo l’impressionante facilità con cui Vettel ha dominato il Gran Premio del Canada, è giusto toglierci il cappello solo, e soltanto, dinnanzi a lui. Il gap tra la Red Bull e le altre scuderie quest’anno si è senza dubbio ridotto, lo dicono i risultati e lo confermano i tempi, tuttavia lui rimane lì, in testa alla classifica, con un margine di trentasei punti di vantaggio sul secondo della classe, un certo Fernando Alonso, che sembra quasi un’esagerazione se consideriamo proprio il profilo degli avversari e che la stagione è cominciata da appena sette gare. Sì, certo, su questo distacco pesa come un macigno il ritiro dell’asturiano nel Gran Premio di della Malesia, vinto proprio da Vettel, ma è anche vero che il tedesco ha sin qui messo a segno tre vittorie, un secondo, un terzo e “solo” due quarti posti. Una costanza impressionante e difficile da trovare altrove, che sbiadisce soltanto dinnanzi ad un carattere, il suo, di rigoroso profilo teutonico. Lo stesso che ha fin qui permesso a Vettel di rimandare ogni volta al mittente provocazioni (molte delle quali, di natura dialettica, sferrate dai suoi stessi avversari), pressioni (due mondiali vinti all’ultima gara) e critiche (la vittoria in Malesia e il contestato sorpasso al compagno di squadra Webber sono ancora di fresca memoria). Vettel è il più forte di tutti in questo momento. Con buona pace di Alonso, Hamilton, Raikkonene Rosberg, tra le speranze di chi si augura, Ferrari in primis, che il suo regno sia inversamente proporzionato alla sua giovane età (ventisei anni il prossimo luglio ndr). Differentemente, il dominatore continuerà a riscrivere la storia sua e di questo sport.

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F1, la Williams monterà motori Mercedes dal 2014

 

di Filippo Gherardi

 

Malgrado la stagione 2013 di Formula 1 sia, ancora, soltanto ad un terzo della sua totale durata, continuano a tracciarsi bilanci, non molto positivi, e a susseguirsi voci che riguardano il futuro prossimo di quelle scuderie fin qui tutt’altro che brillanti protagoniste. Dopo la notizia che la McLaren, dal 2015, riproporrà quel binomio con i motori Honda che tanto bene ha fatto tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, è arrivata stamattina l’ufficialità che un’altra scuderia britannica, la Williams, dal prossimo mondiale del 2014 monterà sulle proprio monoposto motori Mercedes, gli stessi, guarda caso, “scaricati” dalla McLaren per lasciare spazio al ritorno in F1 della Honda. La conferma è arrivata proprio da Sir Frank Williams, storico padre fondatore del team di Grove. La Williams, che in questo campionato è ancora a corto di punti dopo sei gare disputate con i suoi due piloti Maldonado e Bottas, interrompe così il proprio rapporto con la Renault che durava ormai da due anni. Naturalmente nel caso dei motori che Mercedes fornirà al team britannico stiamo parlando di propulsori V6 turbo, introdotti all’interno del Circus a partire dalla prossima stagione.

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Formula 1, Grosjean penalizzato per il prossimo GP del Canada

 

della Redazione

 

Partirà con 10 posizioni di penalizzazione in griglia, nel prossimo Gran Premio del Canada del 9 giugno, il pilota della Lotus Romain Grosjean. Questo è quanto è stato deciso, e comminato, dagli steward del Gp di Monaco dopo il tamponamento del pilota ginevrino ai danni della Toro Rosso di Daniel Ricciardo nel corso del 62esimo giro della gara di ieri e conclusasi con la vittoria di Nico Rosberg. L’incidente in questione è costato, di fatto, il ritiro ad entrambi i piloti e secondo i commissari è stato causato proprio da Grosjean che continua, così facendo, il suo periodo no in un inizio di stagione che fin qui lo ha visto conquistare, su sei gran premi disputati, un podio in Bahrain ed un sesto, un decimo e un nono posto, oltre a due ritiri, nelle altre gare, per un totale di 26 punti in classifica.

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Ecclestone accusato di corruzione

 

della Redazione

 

Bernie Ecclestone, padre padrone della Formula 1, rischierebbe grosso almeno stando a quanto trapela sulle pagine del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung. Alla base dell’incriminazione, formulata dalla procura di Monaco di Baviera, ci sarebbe un reato di corruzione e istigazione alla malversazione in merito ad un versamento effettuato nel 2006, da parte dell’82enne magnate britannico, di una cifra intorno ai 44 milioni di dollari all’allora responsabile rischi della banca BayernLB Gerhard Gribkowsky. Il motivo? La vendita dei diritti della Formula 1 alla Cvc, società di cui Ecclestone è direttore esecutivo, transizione di cui proprio la BayernLB si sarebbe dovuta occupare in prima persona. I legali di Ecclestone hanno puntualmente rigettato le accuse di Gribkowsky nei confronti del loro assistito, tuttavia l’intero mondo della Formula 1, e non solo,  rimane con gli occhi puntati su uno scandalo che, se venisse confermato, segnerebbe la fine di un’epoca che dura ormai da decenni: quella di Bernie Ecclestone.

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F1, Libere del Bahrain: La Ferrari prima vola e poi insegue Raikkonen

 

di Filippo Gherardi

 

Giornata di prove libere sul Bahrain International Circuit, sede dell’omonimo Gran Premio del Bahrain e della quarta gara di questo, fin qui avvincente, mondiale 2013 di Formula 1. Nella prima sessione di prove, all’alba italiana, dominio Ferrari con Felipe Massa che chiude con il miglior tempo di 1’34”487, precedendo di appena settantasette millesimi il compagno di squadra Fernando Alonso. Terzo tempo, a poco più di un decimo di ritardo, per la Mercedes di Nico Rosberg, quarto Sebastian Vettel, quinto un sorprendente Paul Di Resta su Force Indie e sesto Jenson Button con la McLaren. Nella seconda sessione miglior tempo per Kimi Raikkonen, che nelle prime libere non era andato oltre il nono posto e che invece, nella seconde, mette il muso della sua Lotus davanti a tutti con un più che positivo 1’34”154. Dietro di lui Webber a soli tre centesimi, terzo posto per l’altra Red Bull di Vettel. Quarta piazza per Alonso che accusa una ritardo di oltre un decimo e mezzo, sesto Massa che chiude con un tempo di poco superiore a quello messo a segno in mattinata (1’34”552 ndr) ma comunque più lento di quattro decimi rispetto a quello di Raikkonen. Tra le due Ferrari, al quinto posto, ancora la sorprendente Force India di Di Resta. Sessione poco positiva invece per le Mercedes: Rosberg è ottavo, Hamilton soltanto decimo. Ancora peggio le McLaren, con Button undicesimo e Perez tredicesimo. Domani terzo turno di libere, mentre alle 13 ore italiane tutti in pista per le qualifiche ufficiali.

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F1, Raikkonen vince a Melbourne

 

della Redazione

 

Si è concluso con la vittoria di Kimi Raikkonen, su Lotus, il primo Gran Premio del mondiale 2013 di Formula 1 svoltosi sul circuito australiano di Melbourne. Secondo posto per Fernando Alonso e la sua Ferrari, terzo per il tre volte campione del mondo Sebastian Vettel su Red Bull. Era stato lo stesso pilota tedesco, in mattinata, a conquistare la pole position e a partire davanti a tutti in griglia, poi però in gara le differenti strategie di pit stop finiscono col favorire Raikkonen e portarlo, di fatto, fino alla vittoria finale. Soddisfazione anche in casa Ferrari, non solo per il secondo posto sul podio di un Alonso letteralmente indemoniato e capace, a tratti, di guidare la gara e di insidiare, negli ultimi giri, con un ritorno prepotente anche la prima posizione di Raikkonen, ma pure per il quarto posto di un sempre più ritrovato Felipe Massa. E rivolgendo uno sguardo proprio alla classifica finale, al quinto posto ha chiuso Lewis Hamilton su Mercedes, al sesto l’altra Red Bull di Mark Webber davanti alle due Force India di Sutil e Di Resta. Nono Button ed undicesimo Perez, in un fine settimana quanto mai deludente per la McLaren.

15.03.2013- Free Practice 1, Sebastian Vettel (GER) Red Bull Racing RB9

Gp d’Australia, Vettel vola nelle libere del venerdì

 

di Filippo Gherardi

 

È scattato ufficialmente stamattina il Campionato mondiale di Formula 1, e più nello specifico è cominciato con la doppia sessione di libere del Gran Premio d’Australia in programma a Melbourne, in attesa delle qualifiche di domani e della gara in programma domenica all’alba italiana. Si è ripartiti, almeno apparentemente, con lo stesso canovaccio utilizzato, a tratti quasi abusato, nelle ultime stagioni: Vettel e la Red Bull rimangono la “coppia più bella mondo”, e dietro tutti, Ferrari compresa, ad inseguire sin dalla prima curva. Il tre volte campione del mondo in carica ha chiuso con il miglior tempo sia la prima che la seconda sessione, quello che è cambiato, quindi, è stato per lo più l’ordine degli inseguitori. Nella prima sessione alle spalle del tedesco si sono piazzate le due Ferrari, con Massa davanti ad Alonso, e poi, nell’ordine, Hamilton, Webber e Raikkonen. Male la Mclaren che non va oltre il nono posto con Button. Seconda sessione con ancora Vettel davanti a tutti, ma con un maiuscolo 1’25″908 che migliora di circa un secondo e mezzo il tempo fatto registrare qualche ora prima. Alle sue spalle, questa volta, il compagno di squadra Mark Webber distante due decimi e mezzo, Niko Rosberg e la coppia Lotus Raikkonen-Grosjean. Sesto Alonso e ottavo Massa, con Hamilton che si inserisce al settimo posto e le due McLaren, con Button e Perez rispettivamente undicesimo e tredicesimo, ancora in evidente difficoltà.