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Fiat sempre meno “italiana”

 

di Filippo Gherardi

 

A poche settimane dalla notizia dell’acquisizione del 100% di Chrysler, continua prepotente la fase di internazionalizzazione voluta, e perseguita, dal gruppo Fiat. Da quanto è trapelato nel corso della giornata odierna, in occasione del prossimo consiglio d’amministrazione del 29 gennaio dovrebbe concretizzarsi uno schema aziendale che darebbe vita ad una Fiat con Sede societaria in Olanda, sede operativa e quotazione negli USA e domicilio fiscale in Gran Bretagna. Dietro a ciascuna di queste scelte regnerebbero, come prevedibile, interessi e vantaggi di natura economico-amministrativo, legate a borsa e normative fiscali. La sede principale dovrebbe essere quella di Detroit, dove già ora i vertici Fiat, con Sergio Marchionne in testa, passano gran parte delle loro giornate. Per il momento dal Lingotto non arrivano ne conferme e ne tantomeno smentite, ma l’impressione è che quella torinese rischi di diventare per la nuova Fiat-Chrysler niente più che una sede storica, limitando la centralità della produzione italiana e creando, c’è da scommetterci, non pochi disagi e controindicazioni per migliaia di lavoratori. La tradizione ha il suo peso, certo, ma praticità ed introiti finiscono, sempre, col prendere il sopravvento.    

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La famiglia F

 

di Filippo Gherardi

 

Il 2014 si è aperto con due notizie, due storie, collegate tra loro solo, ma anche soprattutto, attraverso quello che è da sempre il principale riferimento automobilistico del nostro paese. F come Fiat, ma anche F come Ferrari. Stessa iniziale, stessa Famiglia. Partiamo dalla prima, e nello specifico dai 3,65 miliardi di dollari che hanno sancito l’accordo tra Fiat e Veba per l’acquisizione del 41,5%, mancante, di Chrysler da parte proprio del marchio del Lingotto. Lo scorso 2 gennaio, data in cui l’accordo è stato di fatto ufficializzato, il presidente John Elkann ha dichiarato: «Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler». Un’ulteriore conferma del fatto che la linea guida della nuova generazione dei vertici torinesi sembra essere ormai indirizzata verso una sempre più efficace, e massiccia, internazionalizzazione del marchio. Commenti, analisi e bilanci vanno rimandati a tempi più maturi, nel frattempo a sorridere sembrano essere anche, e soprattutto, sindacati ed enti locali, secondo cui l’accordo siglato renderà disponibili ulteriori risorse finanziarie che contribuiranno a rilanciare gli stabilimenti del gruppo torinese e, di conseguenza, a garantire prospettive migliori a tutti i lavoratori. Una bella notizia, comunque la si voglia interpretare. Ed una bella notizia, anche questa al di la di qualsiasi possibile ed eventuale interpretazione, è quella che migliaia di persone si augurano possa arrivare dal Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble, dove Michael Schumacher, uno che al volante della Ferrari ha vinto ben cinque titoli mondiali, è ricoverato dallo scorso 29 dicembre in seguito ad un incidente sugli sci. Schumi nel momento in cui scrivo queste stesse righe è in coma farmacologico, dopo essersi sottoposto ad un doppio intervento chirurgico alla testa, in lotta tra la vita e la morte in un anonimo letto d’ospedale. Il mondo dei motori in generale prega per lui, quello della Ferrari, che poi in fin dei conti è anche lo stesso della Fiat, non ha mai smesso di amarlo ed oggi, ancor prima di ieri, fa sentire, silenzioso ma compatto, il suo sostegno nella sfida più difficile.

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Fiat rilancia con Chrysler 200 a Detroit

 

di Germana Condò

 

Ha investito molto il gruppo Fiat nel progetto di rinnovamento e rilancio dell’immagine di Chrysler, nello specifico un miliardo di dollari per uno dei modelli di punta, la berlina media Chrysler 200 che nel 2013 ha registrato un incremento delle vendite del solo 1% rispetto all’anno precedente. Così la presentazione della nuova versione della 200 al Salone di Detroit rappresenta per Fiat un nuovo trampolino di lancio con l’obiettivo di sottrarre clienti a Ford Fusion, Honda Accord e a tutte le altre vetture che riempiono il segmento delle medie compatte. L’estetica è totalmente rivisitata con un design più filante, che diventa sfuggente sulla coda, richiamando il posteriore di una coupé. In base all’assetto i cerchi in lega possono essere da 17, 18 o 19 pollici. La novità assoluta consiste nel fatto che rappresenta il primo esemplare di questo segmento ad avere in dotazione di serie una trasmissione automatica a nove rapporti. Rispetto alla versione precedente a sei marce, la nuova 200 ne ha tre in più e nonostante questo ha un peso inferiore di 14 kg. Realizzata sulla piattaforma CUS-Wide, la stessa della nuova Alfa Romeo Giulietta e della Jeep Cherokee, la Chrysler 200 può essere richiesta nella versione con quattro ruote motrici, che agiscono però anche senza l’ausilio della trazione integrale per contenere i consumi, questo è possibile grazie ad un sistema abbinato al motore V6 che elimina il collegamento con il retrotreno. All’inizio  Chrysler 200 verrà proposta con due propulsori quattro cilindri, un 2.4 litri Tigershark MultiAir capace di erogare 184 CV e un Pentastar V6 da 3.6 litri con 295 CV, entrambi disponibili anche a trazione integrale. Attualmente la nuova berlina viene prodotta nello stabilimento di Sterling Heights in Michigan, non più a rischio chiusura per ora, ma che anzi è stato modernizzato attraverso una serie di investimenti volti all’introduzione di una linea di montaggio della carrozzeria completamente robotizzata.

   

(UPI) SALONE DELL'AUTO DI DETROIT

Cresce la gamma 500 con le cinque porte

 

di Germana Condò

 

Da quando Fiat ha deciso di riproporre la nuova 500, recuperando la linea retrò unica e inimitabile che ha decretato il suo grande successo nel tempo, e nel 2007 l’ha rilanciata sul mercato, ne ha fatto il suo biglietto da visita, puntando tutto sulla piccola vettura che ha restituito bellezza e notorietà al brand. Così nel corso di questi pochi anni la gamma 500 è cresciuta e si è evoluta con l’uscita della Cabrio, si è ingrandita nelle dimensioni con la 500L, subito dopo 500L Living e Trekking. Ora un’autorevole fonte newyorkese, la multinazionale Bloomberg, parla di un possibile investimento della Fiat di circa nove miliardi di euro in tre anni per la progettazione di nuovi modelli che serviranno a rilanciare il marchio in Italia. A riprova di queste ipotesi, il capo progettista del gruppo Fiat Lorenzo Ramaciotti, su Autoexpress ha dichiarato che nel 2015 è previsto l’arrivo di una 500 a cinque porte. Una versione della citycar più lunga e spaziosa, pensata per sostituire la ormai poco competitiva Punto, altrimenti bisognosa di un inevitabile quanto impegnativo restyling. Il pianale utilizzato potrebbe essere quello della Mini, già adottato per 500 e Panda, ma modificato, oppure quello della Punto. Tra i pochi dettagli noti che caratterizzeranno il modello ci sono i doppi fari anteriori ed il cofano corto e schiacciato. Sembra verosimile che le motorizzazioni utilizzate saranno le stesse della gamma attuale, con propulsori benzina e diesel, oltre al TwinAir dalle emissioni ridottissime, inferiori a 100g/km di cO2. Non è certo se la produzione sarà affidata allo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Con la 500 a cinque porte e un modello più prossimo alla produzione, la 500X il piccolo crossover di segmento B, Fiat completa la sua gamma 500 e si prepara ad aggredire la concorrenza ai segmenti B e C, di cui il mercato è sempre più fiorente.

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Fiat assume il controllo del 100% di Chrysler

 

Intesa raggiunta tra Fiat e Veba per l’acquisizione del 41,5%, mancante, di Chrysler da parte del marchio del Lingotto. Un’operazione ufficializzata dallo stesso Sergio Marchionne, che permette alla Fiat di assumere il controllo totale (100%) di Chrysler e che tradotta in soldoni si quantifica in un corrispettivo pari a 3,65 miliardi di dollari. Una cifra migliore di quella inizialmente chiesta da Veba (5 miliardi di dollari) e in linea con le stime degli analisti. «Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler», sono le parole con cui il presidente di Fiat, John Elkann, commenta l’intesa, al termine di un lungo braccio di ferro. Il closing definitivo dell’intera operazione è previsto entro il 20 gennaio. L’intesa prevede una erogazione straordinaria che Chrysler pagherà a tutti i soci, per un totale pari a circa 1,9 miliardi di dollari. Fiat pagherà in cash, invece, l’altra parte, 1,75 miliardi di dollari, e lo farà utilizzando la liquidità disponibile: non è previsto infatti un aumento di capitale da parte del Lingotto, che quindi non chiederà risorse ai soci per salire al 100% del gruppo. Dichiarazioni sull’accordo concluso arrivano, naturalmente, anche dallo stesso Sergio Marchionne: “Nella vita di ogni grande organizzazione e delle sue persone ci sono momenti importanti, che finiscono nei libri di storia. L’accordo appena raggiunto con Veba è senza dubbio uno di questi momenti per Fiat e per Chrysler. Sarò per sempre grato al team di leadership per il sostegno e per il loro incessante impegno nel realizzare il progetto di integrazione che oggi assume la sua forma definitiva”. Sul fronte politico, ecco le considerazioni invece del sindaco di Torino Piero Fassino: “Questo accordo rafforza il ruolo di player globale del gruppo. Una scelta strategica da cui ci attendiamo positive conseguenze anche per l’Italia e per Torino”. Soddisfazione anche tra sindacati ed enti locali, secondo cui l’accordo siglato renderà disponibili ulteriori risorse finanziarie che contribuiranno a rilanciare gli stabilimenti del gruppo torinese e, di conseguenza, a garantire prospettive migliori a tutti i lavoratori.

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Fiat, ecco il nuovo piano industriale

 

di Leonardo Frenquelli

 

Con il 2013 che si avvia al termine, la Fabbrica Italiana Automobili Torino si prepara a vivere un anno molto intenso. Dopo numerose stagioni tutt’altro che positive infatti, la casa torinese è pronta a dare una nuova spinta al mercato italiano ed europeo, come emerso dal nuovo piano industriale. L’ amministratore delegato Sergio Marchionne dovrà presentare il planning ad aprile dopo la prima trimestrale del 2014 e stando a quanto trapelato, si tratterà di un rilancio completo comprendente un restyling globale per il marchio Fiat ed una concentrazione particolare per le altre case affiliate, in particolare Alfa e Maserati. L’unico modo per pensare ad un rilancio è investire somme importanti ed a Torino lo sanno: 9 miliardi di euro in 3 anni, tante idee e tanti nuovi modelli. Per quanto riguarda la Fiat propriamente detta, mentre è sempre più vicino l’abbandono della storica Punto, si fanno spazio i nuovi modelli per la gamma della 500 (500X ed il modello a cinque porte, che sarà prodotto nello stabilimento polacco di Tichy). Delle venti nuove vetture in via di progettazione, ben otto saranno dei modelli di Alfa Romeo. La casa è destinata a tornare uno dei marchi di punta della famiglia torinese, dopo un calo storico di interesse e produzione. Tra le più attese c’è la versione decapottabile della C4, annunciata già da tempo, che farà da apripista alla rinascita di una vettura storica: nel 2016 dovrebbe nascere la nuova Alfa Romeo Giulia. Un modello presentato per la prima volta a Monza nel 1962, che la casa aveva abbandonato nel 1977. Altro marchio che è pronto a ripartire dal 2014 è quello della Maserati. Il rilancio non dipenderà soltanto da modelli strettamente legati ai classici parametri della casa anzi, i nuovi modelli tenteranno di coprire delle fasce di mercato non usuali per quest’azienda, fondata a Bologna ma con sede a Modena. Se si pensa alla Maserati, ci si riferisce a macchine veloci ma oltre alla nuova ammiraglia Quattroporte, presentata nella sua sesta generazione al salone di Detroit 2013, anche la nuova Ghibli sarà diversa dal modello omonimo prodotto fino al 1996. Le prime Ghibli erano delle coupè, mentre quella che è stata svelata a Shangai nell’aprile di quest’anno, sarà una berlina di lusso che sarà prodotta nello stabilimento torinese di Grugliasco. Tante novità in vista di un progresso, dopo aver puntato sul mercato statunitense Marchionne guida la Fiat verso un tentativo di recupero ed espansione in Italia e nel resto d’Europa, con scelte importanti come l’abbandono della Punto, in funzione di rischi e nuove prospettive, molto interessanti.

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Fiat Ottimo a Guangzhou

 

di Germana Condò

 

Si chiama Ottimo e il suo nome rappresenta la nuova scommessa di Fiat, sempre più proiettata alla conquista del mercato cinese. Presentata ufficialmente in questi giorni all’Auto Show di Guangzhou, la Ottimo è la versione a due volumi della berlina Viaggio, prodotta dal Gruppo Fiat-Chrysler, unito in joint venture con GAC (Guangzhou Automotive
Corporation), nello stabilimento di Changsha. L’occhio di Fiat, come di tutte
le case automobilistiche, è rivolto verso i mercati più redditizi e
attualmente, con quello europeo che non accenna a migliorare e con quello
nordamericano in costante ripresa dopo un periodo di recessione, la Cina
rappresenta l’investimento più sicuro, ed il Salone di Guangzhou uno degli
eventi più attesi tra quelli dedicati al panorama automobilistico. Ecco perché Fiat,
oltre ad esportare la Freemont e la 500, sta iniziando a progettare e produrre
auto pensate espressamente per questo mercato. Ottimo è una vettura dedicata ad
un target giovane dall’aspetto dinamico e dall’abitacolo spazioso. Con la
Viaggio condivide la stessa piattaforma e la stessa gamma di propulsori, un 1.4
T-Jet da 120 CV o da 150 CV, con possibilità di scelta tra la trasmissione
automatica a cinque marce oppure un sette marce doppia frizione. Il lancio della
Ottimo è previsto per la prima metà del 2014, probabilmente nel mese di marzo.

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Due nuovi motori per la Fiat 500

 

Fiat amplia la sua gamma motori per quel che riguarda la 500, introducendo sul mercato due nuovi propulsori. Si comincia con il nuovo Twinair da 105 CV e 145 Nm di coppia, con cambio manuale a sei marce e sistema Start&Stop. I prezzi a listino oscillano tra i 16.181 e i 21.525 euro, mentre i consumi medi dichiarati sono di 4,2 l ogni 100 km e di 99 g/km di CO2, merito anche della modalità Eco. Altra novità riguarda anche il motore 1.6 Multijet II da 120 CV e 320 Nm, applicabile su 500L, 500L Trekking e 500L Living, i tutti i casi con cambio manuale a sei marce Start&Stop di serie. Anche in questo caso i prezzi oscillano: si va dai 21.525 euro della 500L ai 23.844 euro della Trekking, mentre per la 500L Living andiamo dai 22.281 ai 23,894 euro. I consumi dichiarati si stanziano tra i 4 e i 4,2 litri ogni 100km, mentre la manutenzione propone intervalli fino a 2 anni o 35.000 km.

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FIAT lancia la Panda Antartica

 

di Germana Condò

 

Fiat festeggia il trentesimo compleanno di Panda 4×4, modello che fino ad oggi conta più di 500.000 unità vendute, con Antartica, un’edizione limitata prodotta in soli duecento esemplari, presentata recentemente al Salone di Francoforte. Esteticamente la Suv compatta si caratterizza per le scelte cromatiche della carrozzeria. La predominanza del bianco, con tettino e bande laterali nere a contrasto, con cristalli posteriori e lunotto oscurati e alcuni inserti in color arancio nelle calotte degli specchietti retrovisori e sui coprimozzo dei cerchi in lega da 15’’ grigi diamantati e pneumatici specifici Snow Flake. Le stesse tonalità cromatiche sono riproposte all’interno dell’abitacolo, dove i sedili sono rivestiti in ecopelle grigia con inserti di tessuto color arancio, oltre ad un badge specifico per celebrare il trentesimo che compare sul montante centrale. Tra i contenuti tecnici della Limited Edition c’è il sistema Blue&Me con USB/Aux-In e comandi al volante. L’allestimento di serie prevede il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio, il sistema Blue&Me con USB/Aux-In e comandi al volante. Gli stessi accessori si potranno avere di serie fino al 31 ottobre su tutta la gamma Panda 4X4, per un valore di 2.500 euro secondo il listino Fiat. Tra i propulsori c’è il Multijet II da 75 CV con sistema Start&Stop. I prezzi partono da 19.600 euro.

 

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Mela parlante

 

di Flavio Grisoli

 

Effettivamente, a pensarci bene, mancava solo questa alla Mela. Presente con ogni App per ogni sfaccettatura della vita quotidiana, adesso il colosso di Cupertino sbarca, anzi sarebbe meglio dire, parcheggia nelle auto. Nasce infatti, e tra pochi giorni sarà una realtà, “IOS in the car”, il sistema sviluppato da Apple per l’interfaccia all’interno di diverse case automobilistiche (per il momento l’accordo è stato messo nero su bianco con Ferrari, Mercedes, Honda, Nissan, Chevrolet, Infiniti, Kia, Hyundai, Volvo, Opel, Jaguar; BMW aderirà a partire dal prossimo anno, mentre Ford, Fiat e Alfa Romeo sono legati a doppio filo con Microsoft, col quale da anni viaggiano a braccetto per lo sviluppo dell’infotainment) dei dispositivi aggiornati con il nuovo sistema operativo iOS 7, la cui release definitiva è prevista per l’autunno. La novità è stata presentata alla WWDC 2013 nel giugno scorso (la World Wide Developers Conference). Come funziona? Semplice, con il Siri (il sistema di comando vocale intelligente) che subirà un aggiornamento. Eddy Cue, il vicepresidente della sezione Software e Service di Apple ha spiegato che si potrà dare istruzioni al proprio device (iPhone, iPad, iPod) attraverso il sistema multimediale dell’automobile per avere aggiornamenti sulla propria casella di posta elettronica, la ricerca di un indirizzo tramite l’App “Mappe”, ovviamente ascoltare la musica e anche la radio. Due le possibilità vocali: maschile e femminile e per il momento tre le lingue supportate (inglese, francese e tedesco). Ma niente paura, in un secondo momento ci sarà l’aggiornamento anche con la lingua italiana.