images

Alfa Romeo vola a Detroit per rilanciarsi

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Al Salone dell’auto di Detroit che si sta tenendo in questi giorni, Sergio Marchionne ha confermato il progetto che prevede il rilancio del marchio Alfa Romeo: 8 nuovi modelli da lanciare tra la fine del 2015 e il 2018, 400.000 veicoli da inserire sul mercato con un investimento di circa 5 miliardi. Praticamente verranno toccati tutti i segmenti, come aveva già anticipato Marchionne a maggio, e saranno lanciati: due modelli compact, uno del segmento medio, uno del full size, due utility vehicle e uno ancora da definire. Quelli più di spicco saranno la nuova Giulia, una berlina media che sarà presentata al Museo di Arese il prossimo 24 giugno, e un Cuv (Compact Utility Veichle) di cui non conosciamo ancora il nome, un veicolo di taglia media leggermente differente dai più famosi Suv che verrà lanciato nel 2016. Sempre a Detroit, l’amministratore delegato della FCA ha parlato di una nuova spider costruita su base Mazda che sarà prodotta nel 2016, anche se in Italia dovrebbe arrivare già alla fine di quest’anno. Oltre che per parlare del progetto futuro, Alfa Romeo era nel Michigan per far vedere la sua nuova 4C Spider, la seconda vettura del marchio a debuttare negli USA dopo la coupè 4C; la vendita della 4C Spider negli showroom, partita da qualche giorno, ha già registrato il tutto esaurito , mentre nelle concessionarie degli Stai Uniti e del Canada non potremo vederla prima dell’estate 2015.

ferrari

F1: guerra aperta sul fronte motori

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Nel giorno in cui Sergio Marchionne diventa ufficialmente presidente della Ferrari, la sfida tra scuderie di Formula 1 esce dalla pista e si “combatte” a suon di parole, gli antagonisti sono quelli delle principali case automobilistiche, l’oggetto della contesa è la regola che obbliga al congelamento dello sviluppo dei motori durante la stagione. Molti, anzi quasi tutti, vorrebbero che la regola fosse modificata, in modo da render possibile lo scongelamento delle power unit, ma per far sì che questo avvenga, c’è bisogno dell’unanimità nella votazione, e nell’ultima effettuata Lotus, William e Mercedes si sono espresse con un no. E’ stato proprio il voto contrario dei tedeschi ad accendere la contesa, perché sembra che durante la gara di Singapore si sia tenuta una riunione tra i rappresentanti di Ferrari, Red Bull e Mercedes, rispettivamente Marco Mattiacci, Cristian Horner e Toto Wolf; qui i tre avrebbero trovato un accordo in cui si prevedeva di aumentare da 32 a 40 i gettoni utilizzabili nel 2015 per modificare le componenti del propulsore, e quindi aggiornarlo durante la stagione e non solo nel periodo che va da dicembre a febbraio. Nel momento della votazione la Mercedes ha però fatto marcia indietro, suscitando il disappunto di Horner e Mattiacci che vogliono assolutamente lo scongelamento per ridurre il gap che li divide dai tedeschi, e dando così il via alla disputa con Wolf.

 

 

Marchionne-gela-Montezemolo

Ferrari, si apre un nuovo ciclo: Montezemolo lascia la presidenza

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Se ne parlava da qualche giorno, si diceva fossero solo voci, ma oggi sono diventate realtà: Luca Cordero di Montezemolo lascia su sua richiesta la presidenza della Ferrari. La notizia è stata resa ufficiale da un comunicato di Fiat Chrysler, seguito da una nota ufficiale di Ferrari, nel quale si comunica inoltre che il cambio di presidenza avverrà il prossimo 13 ottobre, e a succedere Montezemolo sarà Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat.  Prima dei saluti, Montezemolo, presidente della Ferrari dal 1991, ha espresso queste parole: «Dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta. Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo. Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita». Dall’altra parte, il futuro presidente Sergio Marchionne ha commentato così: «Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo. Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Lo ringrazio per quanto fatto per la Fiat per la Ferrari e per me».

marchio

Sergio Marchionne: “L’Alfa sarà la sfida più difficile”

 

di Valerio Zuddas

 

In occasione della cerimonia commemorativa dei dieci anni della morte di Umberto Agnelli, Sergio Marchionne, l’amministratore delegato del gruppo Fiat, ha parlato delle polemiche legate al progetto di crescita quinquennale Fiat-Chrysler, assicurando che i target del 2014 saranno assolutamente rispettati.  ”L’Alfa è la parte più difficile del piano -ha spiegato Marchionne al termine dell’incontro- la Fiat di oggi ha in se’ i tratti e le idee di Umberto Agnelli e la sua vocazione globale, la sua larghezza d’orizzonti, ha la sua apertura mentale e culturale, ha la sua coerenza e la sua onesta intellettuale, ha i suoi stessi valori e quel suo radicato valore. Credo che sarebbe orgoglioso di che cos’è Fiat Chrysler Automobiles oggi e sarebbe orgoglioso delle 300.000 persone che nel mondo ogni giorno alimentano quest’azienda con la loro passione e le loro qualità umane e professionali. Tutte le volte che penso a Umberto Agnelli – e mi è successo spesso in questi anni, specie nei momenti difficili – ricordo anche quel patto non scritto che abbiamo stretto nel 2001. Ricordo l’impegno che presi, soprattutto quando accettai di entrare a far parte del cda Fiat. Ho cercato di fare e continuerò a fare tutto il possibile per ripagare la sua fiducia”.

1372333286_300x230_primo-piano_sergio-marchionne-visita-la-sevel-il-9-luglio[1]

Ecco la nuova Fiat Chrysler Automobiles

 

di Valerio Zuddas

 

La proposta presentata al Consiglio d’Amministrazione della Fiat, avanzata dall’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, che prevedeva la quotazione al mercato di Wall Street di New York e lo spostamento di una sede fiscale a Londra, è stata resa ufficiale pochi minuti fa. Si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles (Fca) il nuovo gruppo nato dall’unione della casa torinese e di quella di Detroit.  La società ha assicurato comunque che questa scelta non avrà effetti sull’imposizione fiscale, alla quale continueranno ad essere soggette le società del Gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività. La nuova holding Fiat Chrysler Automobiles sarà una società di diritto olandese. Lo ha comunicato in una nota la Fiat dopo la riunione con il proprio Cda, ufficializzando le indiscrezioni. Le azioni ordinarie saranno quotate a New York e a Milano entro la fine dell’anno. Rispecchia le modalità già usate per Cnh Industrial e che evita la difficile scelta politica fra Stati Uniti e Italia per la sede del gruppo che nascerà dalla fusione delle due case automobilistiche. Oggi saranno diffusi i risultati del quarto trimestre e del 2013. Gli analisti hanno stimato per Fiat e Chrysler un utile netto con un lieve aumento a 400 milioni di euro per il quarto trimestre e una flessione del 24% a 1,07 miliardi di dollari per il 2013. Flessione  imputabile ai problemi di Fiat in Europa, dove sono state registrate vendite deboli. I risultati dovrebbero riflettere un’inversione dei ruoli per le due case automobilistiche. Chrysler è stata trainata fuori dalla bancarotta da Fiat, ma ora le attività americane sostengono la casa italiana. Il domicilio fiscale in Gran Bretagna consentirebbe a Fiat e Chrysler di pagare meno tasse sui dividendi. E la maggior beneficiaria di questo sarebbe Exor. Il listing a New York, invece, rifletterebbe la possibilità di un maggiore e piu’ facile accesso al mercato dei capitali.

Fiatmarchionne

Fiat sempre meno “italiana”

 

di Filippo Gherardi

 

A poche settimane dalla notizia dell’acquisizione del 100% di Chrysler, continua prepotente la fase di internazionalizzazione voluta, e perseguita, dal gruppo Fiat. Da quanto è trapelato nel corso della giornata odierna, in occasione del prossimo consiglio d’amministrazione del 29 gennaio dovrebbe concretizzarsi uno schema aziendale che darebbe vita ad una Fiat con Sede societaria in Olanda, sede operativa e quotazione negli USA e domicilio fiscale in Gran Bretagna. Dietro a ciascuna di queste scelte regnerebbero, come prevedibile, interessi e vantaggi di natura economico-amministrativo, legate a borsa e normative fiscali. La sede principale dovrebbe essere quella di Detroit, dove già ora i vertici Fiat, con Sergio Marchionne in testa, passano gran parte delle loro giornate. Per il momento dal Lingotto non arrivano ne conferme e ne tantomeno smentite, ma l’impressione è che quella torinese rischi di diventare per la nuova Fiat-Chrysler niente più che una sede storica, limitando la centralità della produzione italiana e creando, c’è da scommetterci, non pochi disagi e controindicazioni per migliaia di lavoratori. La tradizione ha il suo peso, certo, ma praticità ed introiti finiscono, sempre, col prendere il sopravvento.    

images[1]

Fiat, ecco il nuovo piano industriale

 

di Leonardo Frenquelli

 

Con il 2013 che si avvia al termine, la Fabbrica Italiana Automobili Torino si prepara a vivere un anno molto intenso. Dopo numerose stagioni tutt’altro che positive infatti, la casa torinese è pronta a dare una nuova spinta al mercato italiano ed europeo, come emerso dal nuovo piano industriale. L’ amministratore delegato Sergio Marchionne dovrà presentare il planning ad aprile dopo la prima trimestrale del 2014 e stando a quanto trapelato, si tratterà di un rilancio completo comprendente un restyling globale per il marchio Fiat ed una concentrazione particolare per le altre case affiliate, in particolare Alfa e Maserati. L’unico modo per pensare ad un rilancio è investire somme importanti ed a Torino lo sanno: 9 miliardi di euro in 3 anni, tante idee e tanti nuovi modelli. Per quanto riguarda la Fiat propriamente detta, mentre è sempre più vicino l’abbandono della storica Punto, si fanno spazio i nuovi modelli per la gamma della 500 (500X ed il modello a cinque porte, che sarà prodotto nello stabilimento polacco di Tichy). Delle venti nuove vetture in via di progettazione, ben otto saranno dei modelli di Alfa Romeo. La casa è destinata a tornare uno dei marchi di punta della famiglia torinese, dopo un calo storico di interesse e produzione. Tra le più attese c’è la versione decapottabile della C4, annunciata già da tempo, che farà da apripista alla rinascita di una vettura storica: nel 2016 dovrebbe nascere la nuova Alfa Romeo Giulia. Un modello presentato per la prima volta a Monza nel 1962, che la casa aveva abbandonato nel 1977. Altro marchio che è pronto a ripartire dal 2014 è quello della Maserati. Il rilancio non dipenderà soltanto da modelli strettamente legati ai classici parametri della casa anzi, i nuovi modelli tenteranno di coprire delle fasce di mercato non usuali per quest’azienda, fondata a Bologna ma con sede a Modena. Se si pensa alla Maserati, ci si riferisce a macchine veloci ma oltre alla nuova ammiraglia Quattroporte, presentata nella sua sesta generazione al salone di Detroit 2013, anche la nuova Ghibli sarà diversa dal modello omonimo prodotto fino al 1996. Le prime Ghibli erano delle coupè, mentre quella che è stata svelata a Shangai nell’aprile di quest’anno, sarà una berlina di lusso che sarà prodotta nello stabilimento torinese di Grugliasco. Tante novità in vista di un progresso, dopo aver puntato sul mercato statunitense Marchionne guida la Fiat verso un tentativo di recupero ed espansione in Italia e nel resto d’Europa, con scelte importanti come l’abbandono della Punto, in funzione di rischi e nuove prospettive, molto interessanti.

Fiat_Logo

Fiat sorride grazie ad Asia e America

 

della Redazione

 

Il Gruppo Fiat ha comunicato di essere in linea con gli obiettivi prefissati per l’anno 2013. È questo ciò che trapela a margine dell’assemblea degli azionisti di oggi, durante la quale l’ad Sergio Marchionne ha fatto il punto dell’attuale situazione industriale. Un risultato, come confermato dallo stesso Marchionne, reso possibile soprattutto dagli ottimi numeri che provengono dal mercato asiatico e da quello americano, che riescono a bilanciare in un’analisi generale la persistente situazione negativa dei mercati europei che, almeno stando a stime trapelate qualche mese fa, starebbe assumendo connotati peggiori rispetto a quanto non avessero previsto dalle parti del Lingotto torinese. Sempre Marchionne ha ribadito anche la ferma volontà di completare la fusione con Chrysler, definitivamente, entro il 2014, e a proposito di Gruppo Fiat-Chrysler, la previsione di vendita per l’anno in corso è di 4,3-4,5 milioni di unità, ammesso che l’incidenza, in negativo, del mercato europeo non si faccia sentire in maniera massiccia anche su quest’ultima previsione.

Fiat_Logo

La Fiat diventa low-cost ?

 

dalla Redazione

 

La notizia è trapelata, direttamente, per voce dello stesso Amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne nel corso della manifestazione, svoltasi a Torino, “La Repubblica delle idee”: la Fiat sta pensando di realizzare un proprio marchio low cost. Una sorta di ciò che è diventato Dacia per il gruppo Renault, per intenderci e per citare quello che, ad oggi, rimane il marchio più diffuso del segmento low cost del mercato dell’auto. Un’idea, naturalmente, in fase di sviluppo che, come ribadito dallo stesso Marchionne dovrà trovare una propria, ed effettiva, collocazione sul mercato, basando, come è consuetudine della filosofia low-cost, il suo punti di forza innanzitutto sul prezzo. Una strada che Fiat si appresta comunque, se non a percorrere, perlomeno a prendere in considerazione, come d’altronde stanno facendo anche altre case automobilistiche europee, Volkswagen in primis. Non solo low-cost comunque, dalle parti del Lingotto starebbero prendendo forma una nuova versione di Panda, la Panda X, un crossover che aumenterebbe dimensioni ed abitabilità della versione originale.