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Citroen guarda verso il futuro con Cxperience Concept

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La flotta di Citroen potrebbe essere presto guidata da una nuova ammiraglia,  la è questo che si capisce dalla Cxperience Concept appena svelata dalla stessa casa francese a poco meno di un mese dall’inizio del Salone di Parigi. Si tratta di una berlina dalle grandi dimensioni (4,85 metri di lunghezza, 2m di larghezza e 1,37 di altezza) con sbalzi ridotti per avere tanto spazio interno, imponente ma armoniosa nelle linee grazie ad un’inedita firma luminosa che reinterpreta su due livelli il simbolo della casa attraverso una doppia barra cromata che arriva fino ai fari. A dare ispirazione a questa vettura è il mondo dell’high tech come lo dimostrano i proiettori a Led a V e le sottili lamine larghe appena 3 mm all’interno delle quali si posizionano gli indicatori di direzione; il tutto completato dai paraurti anteriori che integrano le entrate pilotate dell’aria per un maggiore efficienza. Per un maggior controllo dell’aerodinamica su ogni lato della Cxperience sono presenti dei flap mobili che si aprono e si chiudono durante la guida rendendo inoltre le manovre più pratiche, mentre sul posteriore sono il grande parafanghi e il lunotto concavo nella parte inferiore a rendere ancor più autorevole questa vettura, oltre ai fari in 3D e fibra ottica laser che richiamano la forma a V dell’anteriore. Altra particolarità è rappresentata dalle porte antagoniste con apertura a 90 gradi che permettono un facile accesso allo spazioso abitacolo rivestito in giallo agrumi tonificante, all’interno del quale non si può non notare il grande display panoramico da 19”; come sulla prima DS21, il volante è ad una sola razza, con la plancia in legno di noce chiaro che si sviluppa in orizzontale. A spingere la Citroen Cxperience una catena di trazione plug in ibrida composta da un motore a benzina, in potenze comprese tra i 150 e i 200 Cv, e un’unità elettrica che può avere fino ad 80 kW; ciò le permette di viaggiare nei tratti urbani per ben 60 km in modalità solo elettrica mentre su strada aperta si può godere di una potenza totale di 300 CV.

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Citroën C4 Cactus “Just Black”

 

di Stefano Ursi

 

C4 Cactus è una linea che ha riscosso successo e che ha visto e continua a vedere innumerevoli modelli e varianti della linea base. Ma gli occhi, in questo momento, la fanno da padrone. Un colore deciso, una scelta simbolica che privilegia eleganza e originalità. Il nero, colore della notte, che racconta un carattere grintoso e voglioso di nuove sfide. Così possiamo iniziare il viaggio nella nuova Citroën C4 Cactus “Just Black”, crossover in edizione limitata che presenta alcune interessanti novità rispetto al modello base e su cui la casa madre parigina punta forte. Una scelta di stile ma non solo quella di dare vita ad un modello che faccia del nero intenso il suo elemento distintivo di design e in Just Black è tutto nero: dalla carrozzeria agli Airbump sui fianchi (caratteristici di Cactus), passando per i cerchi in lega da 17 pollici e i mancorrenti del tetto. Nulla si discosta da una scelta cromatica ben precisa, dall’anima black che si palesa anche all’interno del veicolo con il navigatore integrato rigorosamente nero e con il gioco di toni fra superfici lucide e opache che rendono l’auto, all’interno e all’esterno, elegante e di grande impatto visivo. Se però ci soffermassimo solamente sul carattere cromatico della vettura e non andassimo a fondo su motorizzazioni e tecnologia di bordo mancheremmo di centrare la totalità di Just Black, in quanto modello cui Citroën affida il tentativo di sedurre un’ampia fetta di pubblico e di potenziali acquirenti. Partiamo dalle motorizzazioni e C4 Just Black ne prevede tre: benzina tre cilindri Pure Tech da 82 cavalli e da 110 cavalli (quest’ultimo con Stop&Start) e diesel 1,6 BlueHDi da 110 cavalli. Una cosa che occorre sottolineare è che gli allestimenti prevedono molti elementi di serie, il che permette di avere a disposizione un’ampia gamma di funzioni: fra questi navigatore integrato, sensori di parcheggio, climatizzatore automatico e vetri posteriori oscurati. Un cenno va poi fatto sulla importante funzione “Cornering Lights”, che permette ai fari fendinebbia di illuminare la strada più a fondo e di ridurre quello che in gergo viene definito “autoabbagliamento”, causato dalla luce che si riflette dalla nebbia o dalla forte pioggia, aumentando così la visibilità e la sicurezza in presenza di condizioni atmosferiche difficili. Un crossover che rimane negli occhi per la scelta cromatica e che non lesina di certo funzioni e strumenti utili alla guida, per un modello che dovrà fare da apripista all’evoluzione sempre in corso di C4 Cactus.

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Citroen C3-Max: la prova in pista

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

“Trasformare la macchina con cui la suocera va a fare la spesa in una vera propria bomba da corsa”. Con queste parole Eugenio Franzetti, direttore competizioni Citroen Italia, ha descritto il lavoro svolto, e partito proprio da una sua idea, per far sì che una semplice utilitaria come la Citroen C3 diventasse un aggressivo animale da competizione classificato sotto il nome di C3 Max. Fin da sempre Citroen ha cercato di distinguersi dagli altri marchi generalisti rompendo gli schemi, e per i più esperti le sole parole “Citroen Racing” basterebbero per far capire il valore della casa francese nel mondo del Motorsport, mentre per chi ancora non lo sapesse stiamo parlando di una scuderia che ha conquistato cinque mondiali Rally Raid, otto titoli costruttori nel WRC e due mondiali WTCC. Con queste premesse abbiamo raggiunto il circuito Tazio Nuvolari di Voghera per testare in pista prima di tutto la C3 Max da quest’anno impegnata nel Campionato Italiano Turismo e già trionfatrice, al debutto, nella prima prova del Campionato Italiano Velocità in Montagna. Sul tortuoso tracciato di Voghera (2800 metri ed un solo rettilineo) abbiamo potuto scaricare tutta la potenza del motore 1.6 Thp Turbo in grado di generare una potenza di 300 Cv a 6.000 giri con una coppia di 400 Nm a 5800 giri, supportato dal cambio Sadev a 6 rapporti elettroattuato e azionato solamente dai paddles al volante. Il test fatto in tutta sicurezza e sotto la supervisione di Giorgio Francia (ex pilota DTM e F1 e vincitore della gara di Germania del 1974 in Formula 3) ci ha permesso di capire come questa “bestia selvaggia” sia in realtà un esemplare facilmente domabile, grazie anche al differenziale Torsen che consente di mantenere le curve ad alte velocità e dello sterzo che modifica la propria intensità in base alle prestazioni. Bisogna dire che la “normale” C3 si è ben prestata a queste modifiche, visto che prima di salire sulla versione super sportiva abbiamo potuto provarne un modello spinto da un 1.2 PureTech da 110 cavalli sicuramente più adatto ad un comune uso cittadino ma comunque capace di comportarsi in maniera adeguata (nei limiti del possibile) anche su un circuito; grazie alla trasformazione fatta con la preziosa collaborazione di Protocar comunque, ora possiamo dire che quella semplice utilitaria può dare del filo da torcere a tutti i propri avversari nelle rispettive competizioni. Ma il nostro test non si è concluso qui, perché oltre alla mostruosa C3 Max i cugini francesi ci hanno fatto fare un tuffo nel passato attraverso una restaurazione della storica Visa Chrono che nella prima serie del 1980 fu venduta in Francia in 1000 esemplari, evolvendosi poi fino alla terza serie del 1984, quella messa a nostra disposizione sul circuito di Voghera. Difficile descrivere le sensazioni di guida date da una vettura attempata e spinta da un motore 1360 cc di cilindrata con 80 cavalli, ma divertente è sicuramente l’espressione più adeguata da utilizzare per questa piccola francese di altri tempi. A concludere il test, un giro off-road su una C4 Aircross con trazione integrale inseribile e blocco del differenziale, spinta da un 1.6 da 115 CV. Certo rimane una vettura pensata per l’uso quotidiano, ma non c’è stata alcuna titubanza nell’affrontare rampe, ghiaia, fango e ripide salite, anche grazie all’aiuto di esperti istruttori. In conclusione, Citroen ha voluto dimostrarci veramente di essere un marchio differente, in grado di creare buone vetture per l’uso di tutti giorni che però allo stesso tempo possono essere tranquillamente riadattate a percorsi alternativi.

 

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Citroen: ecco la Elysée 100% elettrica

di Maurizio Elviretti

 

Si sta facendo spazio nel nostro paese grazie alle vittorie nel mondiale turismo WTCC, e a breve verrà lanciata in versione berlina 100% elettrica: stiamo parlando della Citroen Elysée. Debutterà in anteprima mondiale al Salone di Pechino 2016, prima di arrivare nel mercato italiano con prezzi a partire da 13.750 euro. La commercializzazione della berlina green inizierà però, in Cina, dal 2017: grazie alla batteria aglio ioni di litio, E-Elysée offre fino a 250 km di autonomia e può essere ricaricata, dichiara la Casa, in soli 30 minuti con la modalità di ricarica rapida (6,5 ore in modalità di normale). Inoltre Dongfeng Citroën proseguirà la sua offensiva sul segmento delle berline a tre volumi rivelando la nuova ammiraglia della gamma: Citroën C6, segmento D lunga 4,96 m che sarà commercializzata nel mercato locale a fine anno. Questo nuovo modello, disegnato dal Centro Stile Citroën a Parigi, in collaborazione con il team di Shanghai, sarà prodotto a Wuhan.

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Citroen EMehari: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

C’era anche la nostra redazione, in rappresentanza della stampa italiana, tra le dune e le scogliere a picco sul mare di Ibiza per la presentazione, internazionale, della nuova Citroen EMehari. Gioiellino di design tutto al francese e 100% elettrica, con dimensioni tipiche di una citycar, assetto rialzato ed inaspettato piacere di guida su qualsiasi superfice. Lunga 3,81 m, larga 1,87 ed alta 1,65, la nuova EMehari si caratterizza anche per uno spiccato grado di personalizzazione con ben quattro colori differenti di carrozzeria, due tinte per la capote e due per gli interni, per un totale di sei combinazioni cromatiche differenti. Stiamo parlando di una cabriolet e come tale, condizioni climatiche permettendo, non trascura un forte grado di emotività. Al tempo stesso, il propulsore 100% elettrico abbinato alla trasmissione automatica consegna una silenziosità fuori dal comune e si sviluppa su batterie al polimero di litio con una portata di 35 KW e tempi di ricarica completa che variano dalle 8 alle 13 ore, a seconda della presa da 16 Ampere o 10 Ampere. Sempre in termini di cifre, la potenza di picco è di 68 cavalli, la velocità di punta stimata in 110 km/h e l’autonomia, il vero dato da copertina, è di 200 km. A sorprendere è anche la fluida ripresa ed una reattività inaspettata, che mischiate ad una maneggevolezza dagli spazi contenuti fanno della nuova EMehari una vettura adattissima anche ai contesti cittadini più rigidi. Gli interni rimangono puliti in termini di strumentazione, con plancia e tunnel centrale liberi da pulsanti ingombranti e puliti nelle forme. Le sedute interne, disponibili come detto in due differenti trame stilistiche, sono realizzate in materiale completamente impermeabile e lavabile con un semplice getto d’acqua, l’ideale per fronteggiare anche un utilizzo off road. Ritornando sul design esterno, il muso che si sviluppa in verticale viene arricchito da gruppi ottici anteriori sottili nelle forme e che richiamano uno studio estetico già brillantemente sperimentato su altri, recenti, modelli di casa Citroen come ad esempio la C4 Cactus. Da non sottovalutare anche l’abitabilità interna, con sedute anteriori comode ed un divano posteriore pratico anche per le lunghe distanze. La capacità del bagagliaio varia dai 200 l in configurazione base agli 800 l che si ottengono reclinando le sedute posteriori. Arriverà sul mercato tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, mentre sui prezzi italiani rimane ancora qualche riserbo, anche se prendendo a riferimento il listino francese (dove però la politica d’incentivi sulle vetture elettriche è, ancora, anni luci distante dalla nostra) si parte da 25mila euro. Chiudiamo con il target di riferimento, mai come in questo caso specifico e focalizzato su proprietari (o gestori) di hotel e strutture vacanziere, oltre che famiglie che hanno la possibilità di concedersi una seconda o, eventualmente, una terza macchina. Ma più in generale ci sentiamo di consigliare la EMehari a tutti coloro che amano lo spirito dinamico e frizzante di una vettura stimolante nelle forme, facile da guidare e non per questa limitata nelle sue fasi di utilizzo.

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WTCC: a Vallelunga con il campione del mondo Lopez

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

L’apertura della nuova stagione del World Touring Car Championship è ormai alle porte, si partirà in Brasile il prossimo 20 marzo e proprio negli scorsi giorni (2-3 marzo) si sono svolti a Vallelunga i test collettivi per le ultime messe a punto. Eravamo presenti alla seconda giornata di test, abbiamo ricevuto l’invito direttamente da Citroen, il team che ha dominato le ultime due stagioni con la C-Elysée e grazie al suo pilota campione del mondo in carica José Maria Lopez e al compagno Yvan Muller. Abbiamo trascorso la mattinata all’interno dei box della squadra francese assistendo al lavoro di meccanici ed ingegneri, ma soprattutto abbiamo avuto l’onore di intervistare lo spagnolo bicampione del mondo. Il primo giorno era già andato molto bene, Lopez in mattinata era stato il più veloce di tutti e solo nel pomeriggio era stato staccato di 348 millesimi da Mehdi Bennani del team Sebastian Loeb Racing; dei risultati sicuramente soddisfacenti come ci ha confermato “Pechito”: «Sì ieri sono stato il più veloce della prima sessione, è andato tutto molto bene tranne un piccolo problema sulla parte davanti della macchina, sulla nuova componente aerodinamica. Per quello abbiamo perso qualcosa ma siamo andati bene, abbiamo ottenuto dei buoni risultati e in conclusione eravamo molto soddisfatti; Yvan è entrato in pista dopo di me e anche i suoi test sono stati positivi, oggi continueremo a lavorare in questa direzione per portare a termine lo sviluppo della macchina ed essere pronti alla prossima stagione». Putroppo il secondo giorno è stato condizionato negativamente dalla pioggia, un punto non favorevole per il team: «Abbiamo un programma di lavoro e queste condizioni meteo ci causano un ritardo – ci ha spiegato Lopez – sia per noi piloti che per gli ingegneri è più difficile capire a che punto siamo». Campione del mondo lui, campione del mondo Citroen per il campionato costruttori, sintomo che dietro ad un grande pilota c’è un grande team: «Ritengo di essere molto fortunato di correre per una squadra che negli ultimi quattordici anni ha vinto praticamente tutto: vari campionati del mondo con Sebastian Loeb, è entrato in WTCC e ha vinto i primi due campionati, è un team veramente molto forte, si lavora benissimo con loro, farne parte ci fa sentire dei privilegiati». Quest’anno tornerà in competizione anche Volvo, un avversario in più che cercherà di strappare il titolo a Lopez, non sarà facile ripetersi per la terza volta: «Sarà un anno complicato fin dall’inizio, anche perché avremo tanti chili di zavorra sulla nostra macchina avendo vinto il campionato l’anno scorso, renderanno molto più impegnative le prime due gare in particolare. Vedo il team Honda molto forte perché ha cambiato i piloti e fatto grandi miglioramenti sulle macchine, Volvo è appena tornata ma l’anno scorso ha lavorato molto bene per sviluppare la vettura quindi sarà competitiva, però i campioni del mondo siamo noi e siamo pronti a difenderci».

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Citroen C4 Cactus: una versione per surfisti con Rip Curl

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

E’ tempo di novità in casa Citroen per quanto riguarda in particolare la sua C4: dopo la serie speciale Ciesse Piumini vista a Milano pochi giorni fa, adesso la casa francese è pronta ad andare a Ginevra con l’edizione limitata Rip Curl. Questa versione è stata creata in collaborazione con il marchio australiano specializzato in articoli da surf, la Rip Curl appunto, e sarà dedicata proprio agli amanti dello sport. Disponibile sul mercato italiano solo dal prossimo settembre, la speciale crossover è dotata del sistema Grip Control che darà la possibilità di modificare la capacità di presa delle ruote motrici anteriori a seconda del terreno; a renderla ancora più “solida” sui fondi offroad ci penseranno gli pneumatici m+s adatti sia a terreni gelati che fangosi. E’ lo stesso Grip Control utilizzato su altri modelli del gruppo PSA, pensato per limitare il pattinamento delle ruote anteriori attraverso i sensori dell’ESP, mentre un pulsante sul cruscotto mette a disposizione cinque diverse modalità di guida: standard, sabbia, fuoristrada, neve e ESP off. Esteticamente la C4 Cactus Rip Curl sarà riconoscibile per il colore bianco utilizzato per gli specchietti retrovisori esterni, per le barre sul tetto e per i contorni del Double Chevron sul cofano; sul parafango anteriore ci sarà un adesivo lucido con gli stessi motivi del logo Rip Curl, lo stesso presente sul laterale posteriore vicino alla scritta bianca Rip Curl. Offerta con i propulsori a benzina PureTech 110 S&S e turbodiesel BlueHDi100, la sua indole avventurosa è accentuata dalle protezioni sottoscocca con effetto alluminio. Internamente spicca l’arancione delle cinture di sicurezza che contrasta il rivestimento dei sedili in tessuto grigio o in alternatva in pelle e tessuto neri. Sempre in arancione, in Pulp Orange per la precisione, sono le impunture e l’etichetta con il logo Rip Curl sui tappetini e ancora le modanature degli altoparlanti. Come l’allestimento Shine sul quale è stata basata, la C4 Cactus Rip Curl presenterà una dotazione completa di: sensori parcheggio posteriori, accensione automatica dei fari, sensore pioggia, climatizzatore automatico, sistema di navigazione, regolatore e limitatore velocità, radio e vetri posteriori oscurati.

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Salon Rétromobile: dove la storia incontra il record

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Dal 3 al 7 febbraio l’appuntamento per tutti gli amanti delle auto d’epoca è stato, senza dubbio, quello di Parigi. Nella capitale francese, precisamente al Parc des expositions de la Porte de Versailles, si è tenuta, infatti, la quarantunesima edizione del Salon Rétromobile.  I numeri sono naturalmente quelli di una fiera che, nel suo genere, è tra le più importanti del mondo: 120.000 metri quadrati di area espositiva, 120.000 visitatori e oltre 500 veicoli storici. Tantissimi anche i costruttori che hanno preso parte all’evento incantando gli appassionati e i collezionisti con le loro proposte.  Vediamo quali sono state le vetture che hanno catalizzato l’attenzione dei presenti. Partiamo da Renault, realtà che non ha certo voluto sfigurare in questa importante kermesse. Sono ben diciassette le vetture da gara esposte tra cui quattro le auto da competizione Alpine: Alpine M65 del 1965, una Alpine A366 monoposto del 1973, una Alpine A310 Gruppo 4 del 1976 e la Renault Alpine A442 B che vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1978. Presente, naturalmente, anche il marchio DS con cinque modelli storici. Parliamo della DS Coupè Bossaert GT 19 del 1963, della DS 20 Pallas del 1974, della DSpècial e 1972, della SM del 1975 e, per concludere, presente anche la SM OR.  In casa Citroen non possiamo non partire parlando della Mehari o meglio della E-Mehari che, a distanza di quarant’anni, torna a far sognare e a donare il senso di libertà che solo una vettura che fa rima con vacanza al mare può trasmettere. Vettura totalmente elettrica, con carrozzeria in plastica e con interni integralmente lavabili la E-Mehari è stata esposta in compagnia della  C6, della Traction e della storica 2CV in versione furgone (che quest’anno spegne 65 candeline)  e della  CX,  vettura che ha segnato gli anni settanta. Non ha voluto certamente sfigurare Peugeot che ha risposto presente al,’appuntamento con la celebrazione della sua elegante identità attraverso lo slogan ‘L’Automobile e la Donna”.  Tra le diverse vetture presenti, i visitatori hanno potuto ammirare la Peugeot HX1 ma anche le Darmant Peugeot che hanno tracciato la storia con i premi e riconoscimenti che hanno fatto mettere in bacheca alla casa del Leone. Tanta quindi la presenza e l’offerta dei marchi francesi del mondo dell’auto, ma come sappiamo il  Salon Rétromobile ha un carattere internazione e attira anche tante realtà straniere. E’ il caso, ad esempio, Jaguar e Land Rover, alla loro prima partecipazione ufficiale all’evento parigino. Un esordio festeggiato al meglio con uno stand di 400 metri quadrati dove sono stati esposti sei modelli e presentato il reparto Heritage Parts department, specializzato nel restauro. A rappresentare il nostro Belpaese ci ha pensato la Carrozzeria Touring Superleggera con due vetture che sono davvero l’esempio della bellezza e importanza del made in Italy. Quali? Naturalmente la Ferrari e la Maserati. A riportarle agli splendori di un tempo ci hanno pensato i membri della divisione restauro che hanno riconsegnato a questa kermesse una Ferrari 275 GTS con motore 12 cilindri V12 di 60 gradi. E non una qualsiasi, ma quella appartenuta alla famosa attrice Raquel Welch. Quanto alla Maserati, parliamo invece di un esemplare unico: la AG Gran Sport coupé realizzata da Frua nel 1952 per il salone di Torino. Nemmeno a dirlo, in quell’occasione il successo fu grandissimo. Ma la quarantunesima edizione del Salon Rétromobile di Parigi passerà alla storia anche per un grande record. L’attesa asta curata da Artcurial si è infatti conclusa con una vendita da cifre folli. Ci sono voluti ben 32.075.200 euro (diritti d’asta compresi) per portarsi a casa la Ferrari 335S Spider Scaglietti numero di telaio 0674: adesso quella con il valore più alto della storia del Cavallino. L’automobile era appartenuta a Pierre Bardinon, grandissimo collezionista venuto a mancare nel 2012. L’asta è durata solamente tredici minuti per una la compravendita di vettura che passerà alla storia come la più pagata (almeno in euro) appunto  durante un’asta.

 

 

 

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Citroen: intervista esclusiva a Marco Freschi

 

Tanti i protagonisti che stanno facendo visita ai nostri studi, nelle scorse settimane è tornato a trovarci Marco Freschi Responsabile Comunicazione Citroen Italia che ci ha parlato delle tante ambizioni e novità del 2016 partendo, però, da una macchina che in realtà è stata presentata nella primavera 12012 la C4 Aircross:

 

 

“È il crossover del marchio Citroen che vogliamo rilanciare in questa fase invernale in cui spesso si va in montagna e quindi c’è l’esigenza di avere le quattro ruote motrici e visto che C4 Aircross ha la trazione integrale sulle quattro ruote motrici, vogliamo far conoscere questa vettura che ha delle grandissime potenzialità. Si tratta di un crossover compatto di 4,34 metri, con molte qualità ma possiamo già dire che in un crossover del genere abbiamo un’abitabilità e un bagagliaio da monovolume, una qualità stradale da berlina e uno stile da crossover che è quello che oggi il cliente richiede sul mercato. Quindi Citroen ripropone proprio prodotto in questo ambito e lo fa con le caratteristiche tipiche della C4 Aircross. Quello che la caratterizza maggiormente è la tipologia di trazione, direi una trazione à la carte, cioè come sceglie il cliente, facilmente gestibile da chi guida. Grazie infatti a una manopola posizionata sulla plancia chi è al volante può scegliere la tipologia di trazione, a  due ruote motrici per esempio in città per ridurre anche i consumi di carburante, o le quattro ruote motrici che si inseriscono automaticamente grazie a una gestione elettronica quando c’è bisogno di maggior trazione o addirittura bloccare la trazione sulle quattro ruote motrici per tirarsi fuori d’impaccio su superfici più estreme: innevate, ghiacciate, fondi fangosi, strade sterrate.  Questa grande facilità e questa grande sicurezza sono due delle caratteristiche principali del C4 Aircross”.

 

Se il 2016 sarà l’anno dei SUV rimarrà sicuramente anche l’anno crossover. C4 Aircross è davvero l’identificazione del crossover graize alle forme eleganti, allo stile forte e alla grande capacità del bagaglaio (440 litri in versione standard). Verrebbe da pensare che siete voi i custodi del Crossover perfetto:

 

“In effetti ha tutta una serie di caratteristiche che la colloca perfettamente al centro di questa tipologia di vettura : la posizione di guida rialzata, il confort, la dotazione tecnologica, come  lo schermo da 7 pollici con un infotainment quindi sistema di navigazione e aiuto alla guida molto innovativo e moderno, una facilità di carico grazie anche alla botola nei sedili posteriori per far passare oggetti lunghi come sci. Abbiamo cercato di far capire e testare al cliente finale il prodotto e abbiamo utilizzato un sistema un po’ particolare portando la vettura là dove i clienti sono in inverno, quindi abbiamo organizzato con RDS un tour nelle principali stazioni sciistiche italiane dove vi è la possibilità di testare su fondi innevati la vettura e capire realmente le sue grandi potenzialità. E’ la prova del cliente che fa la differenza e che trasferisce la sensazione di sicurezza e anche divertimento anche su superfici difficili”.

 

Stavi parlando naturalmente dell’RDS Play on tour, entrando più nel dettaglio dove sarete e da quando a quando:

 

“Sono sei appuntamenti siamo partiti da Bormio e arriveremo fino a Cortina, dal mese di gennaio fino al mese di marzo e sono appuntamenti dove c’è il connubio divertimento e test reali della vettura in condizioni difficili”.

 

Quanto ai motori sono tutti dotati di tecnologia Stop&Start di serie con emissioni e consumi davvero contenuti malgrado stiamo parlando di una macchina che, in quanto crossover, è dalle forme e dal peso abbondante. Nel dettaglio gamma motori sia benzina che diesel, diesel immagino ci sia la declinazione classica BlueHDI ormai presente nel vostro gruppo:

 

“Sì un motore HDI turbodiesel da 115 CV, 1.6 di cilindrata accoppiato a un cambio manuale con sei marce quindi in grado di sfruttare  tutta la potenza del motore che accoppia sia la facilità di utilizzo con le marce basse, quindi caratteristiche dei motori turbodiesel, sia le prestazioni perché ha un allungo notevole e consumi ridotti aspetto per il quale il nostro gruppo ha sempre un occhio di riguardo”-

 

Quanto alla tecnologia: sistema di navigazione NaviDrive con schermo  touchscreen 7 pollici, telecamera di retromarcia, funzione keyless access &start, impianto Hi-Fi Rockford. I prezzi quali sono?

 

I prezzi partono da 24.350 euro per la versione base fino ad arrivare ai 30.150 euro per la versione esclusive, completa di ogni optional”.

 

In questo immediato futuro di Citroen la Mehari diventa elettrica, abbiamo visto al Salone di Francoforte la Cactus M, un concept che proiettava già verso la nuova dimensione di Mehari. Quattro posti, scoperta, asseto rialzato, carrozzeria in materiale plastico antiurto, interni lavabili, ma resta impresso l’aspetto numerico della E-Mehari. Parliamo, infatti, di una vettura 100% elettrica, con 200 km di autonoma e  110 km/h di velocità massima:

 

“E’ perfetta per l’utilizzo all’aria aperta, completamente aperta verso l’esterno garantisce un gran piacere di guida e non teme di essere lavata all’interno. Si può utilizzare per gite o per andare in spiaggia. L’utilizzo del materiale plastico applicato al mondo dell’automobilismo è poi un fattore importante perché la plastica consente alcuni usi come quello di poterla modellare da un punto di vista  stilistico ed alleggerisce la struttura garantendo uno scorrimento e agilità di guida superiore, aspetto molto interessante per l’utilizzo elettrico dove l’autonomia è uno dei principali fattori a rischio. In questo caso con 200 km direi che si tratta di un’autonomia importante e il fatto di avere i 4 posti garantisce un utilizzo anche in compagnia, è un vettura adatta ai momenti felici delle nostre vacanze. Ai primi di marzo la E-Mehari sarà esposta al Salone di Ginevra,  l’arrivo sul mercato italiano ci sarà appena prima dell’estate”.

 

Le batterie si ricaricano in otto ore, la potenza a picco del motore è di 68 cv, nominale di 47,6 cavalli, per il resto le misure: 3,81 metri di lunghezza, 1.87 d larghezza e 1,65  di altezza. Capacità del bagagliai non proprio relativa, ben 200 litri:

 

“Sì è una vettura in grado di trasportare persone e cose in maniera divertente: è proprio questo il tema, il poterla utilizzare con grande divertimento su qualsiasi tipo di fondo. L’assetto un po’ rialzato è un rimando stilistico evidente con la Mehari del 1968 che fa parte ormai di una delle vetture che sono diventate delle vere icone, ne ricorda poi sicuramente l’aspetto estetico per molti elementi dal parabrezza molto inclinato, molto aperto sull’esterno alla carrozzeria in plastica che già aveva in parte utilizzato Mehari al suo tempo. Naturalmente è stata aggiornata su tutti gli aspetti: la sicurezza, il confort di bordo l’affidabilità”.

 

Il segmento elettrico è sempre un segmento un po’ rischioso, anche dal punto di vista comunicativo. Citroen con questa vettura come si proietta perché scommettere sull’elettrico è diventato meno rischioso ma rimane cmq un po’ un azzardo:

 

“Citroen crede nel settore dell’elettrico e lo fa proponendo una gamma di prodotti, questa è solo l’ultima proposta ma già da qualche anno abbiamo messo in commercio la Citroen C0, una vettura cittadina  quattro posti con autonomia 150km, e un Berlingo,  furgone elettrico moto utile per la consegna di merci e  materiali soprattutto in ambito urbano. Dopo di che per la larga diffusione di questi mezzi ecologici,  ricordiamo che non emettono né rumori né emissioni inquinanti quando si usano, ci vogliono anche altri elementi per lo sviluppo a partire da una rete di colonnine di distribuzione dell’energia più capillare, ma questo non dipende dai costruttori. Noi come marchi possiamo mettere sul mercato dei prodotti che siano allettanti, utili e idonei all’utilizzo soprattutto urbano e questo è il nostro compito. Da lì in poi tutto il resto non è più nelle nostre capacità”.

 

Abbiamo parlato di C4 Aircross, abbiamo parlato della  E-Meari che eredita molto dal concept visto a Francoforte e unendo il concept di Francoforte e la C4 Aircross si arriva a una concept car: l’Aircross concept. Un concept dalle dimensioni generose 4,58 metri di lunghezza e 2,1 di larghezza e 1,8 di altezza. Motorizzazioni ibrida plug-in con motore benzina 1.6 da 218 CV abbinato a motore elettrico con potenza 95 CV e autonomia 50 km. Quindi anche questo è uno studio sul futuro di Citroen e poi ci sono gli Alloy Bump che vanno a raccogliere l’eredità degli Airbump. L’abbiamo vista a Francoforte la vedremo sul mercato?

 

“L’abbiamo presentata come una concept car ma è una palestra di idee molto interessante. Abbiamo parlato di tecnica, elemento importante, sul fatto di aver a disposizione un motore ibrido, benzina ed elettrico che uniti danno una grande potenza di 300 CV capaci di sviluppare anche una trazione integrale quindi in linea con quelle che sono le caratteristiche della vettura che è un SUV . Dal punto di vista tecnico quindi un aspetto molto importante che prefigura quello che sarà lo sviluppo della tecnologia dei motori Citroen per il futuro. Dal punto di vista estetico anche qui abbiamo dei rimandi al nuovo corso stilistico di Citroen interpretato molto bene dalla Citroen C4 Cactus. Quindi riprende alcuni elementi in particolare il frontale, con questi fari sdoppiati a LED molto sottili e moderni e delle protezioni laterali che hanno un doppio scopo, estetico e funzionale, in questo caso il proteggere la carrozzeria dai piccoli urti che si possono avere magari su strada e sono, infatti, posizionati nella parte basse della fiancata della carrozzeria. Ci sono poi le superfici lisce, una silhouette robusta che è in grado di proteggere ma che non è mai aggressiva. Questo è un altro elemento del nostro design che vogliamo imporre a tutti i nostri prodotti anche ai SUV e ai crossover. Passando all’interno c’è un’omogeneità con l’esterno, a partire dai colori molto vivaci ed energizzanti:  arancione, giallo, rosso. Le sedute sono ampie, comode, in grado di favorire un’accoglienza di ampio livello per un benessere complessivo che va oltre il confort, studiato in ogni minimo dettaglio dalla comodità dei sedili al fatto di avere un trattamento dell’acustica molto ricercato  sia in termini di filtraggio degli elementi acustici esterni ma soprattutto alla possibilità di avere ogni passeggero a bordo un proprio ambiente sonoro.  Grazie ad altoparlanti e microfoni posizionati nei sedili stessi vengono, infatti, create delle vere e proprie isole acustiche per poter o dialogare o parlare al telefono o ascoltare la propria musica senza disturbare il vicino di posto. Sicuramente Aircross è uno dei concept car molto vicino a quello che sarà un prodotto di serie del futuro”.

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Citroen: Innovazione, Design e Fantasia

 

di Maurizio Elviretti

 

Nei giorni scorsi c’è venuto a trovare nei nostri studi Marco Freschi, Responsabile Comunicazione Citroen, che ci ha parlato delle ultime novità in casa francese, e del Salone di Francoforte da poco concluso.

Siamo reduci dal Salone di Francoforte, l’appuntamento più importante dell’anno, dove Citroen era presente con novità stilistiche di design. Qual’è l’impressione che ha avuto di questo salone?

Bilancio estremamente positivo, che ovviamente per noi ma anche per tutti gli altri marchi, si è respirato un’aria più positiva. I dati sono in leggero miglioramento sia in Italia, ma anche nel resto del mondo, direi che ci sono delle prospettive interessanti, garantite da queste condizioni economiche migliori e poi soprattutto da questo rinnovato interesse per il mondo dell’auto che cerchiamo sempre di stimolare con nuove proposte o nuove innovazioni tecnologiche, che destano sempre grande curiosità.

Sono stati presentati due concept, diversi tra loro, ma con peculiarità interessanti. La prima è la Cactus M, fatta per stare vicino al mare:

Cactus M è una concept car che ha sorpreso tutti, un po’ nella filosofia Citroen. E’ una rivisitazione in chiave “all’aria aperta” della C4 Cactus, che riprende alcuni elementi stilistici di una vettura che nel tempo è diventata icona come Meari, una vettura lanciata nel 1968 che incarna lo spirito di libertà, che si può provare guidando una vettura molto semplice e versatile. La vita di mare è stata la base di partenza per alcune soluzioni: il design esterno riprende quello della Cactus, ma quest’apertura completa verso l’esterno, con il rollbar posteriore che ha la funzione per portare le attrezzature per sport acquatici. Nell’interno invece ha questi sedili ricoperti in tessuto neoprene, lo stesso delle mute da sub, con la possibilità di poter lavare la vettura con un getto d’acqua che poi defluisce grazie a dei tappi sui poggiapiedi della vettura, una macchina adatta all’avventura grazie alla possibilità di attaccare, nella parte posteriore, una tenda gonfiabile per due persone. Una serie di idee e di innovazioni tecnologiche e funzionali molto creative, proprio come il nostro marchio. I concept hanno sempre un senso, non si fanno mai come esercizi fini a se stesso, quindi alcune idee che abbiamo visto in queste vetture, le potremo trovare di serie su vetture che usciranno nei prossimi anni.

L’altra novità presentata a Francoforte da Citroen è l’AirCross, definito da voi l’invito a viaggiare. Perchè?

Anche qui è stata studiata la situazione attuale, dove viene utilizzata la vettura dai nostri clienti, e quali sono le esigenze dei clienti stessi quando viaggiano. Abbiamo scoperto che l’attenzione massima dev’essere per il confort, che non vuol dire avere un equipaggiamento di lusso, ma avere delle attenzioni ben specifiche. Per questo concept molto interessante è la struttura creata per il suono: c’è un insonorizzazione particolare ma poi ogni sedile è un microcosmo a se. In ogni sedile è stato inserito un altoparlante ed un microfono, per dialogare in maniera molto semplice con gli altri.
Sono stati fatti studi molto avanzati su questa nuova tecnologica ed è probabile che in futuro si potrà inserire in qualche altra vettura. Dal punto di vista delle motorizzazioni è presente un motore ibrido plug in, con motore termico a benzina, ed un motore elettrico ricaricabile con un’autonomia di 50km. A tutto questo si vanno ad aggiungere le quattro ruote motrici, elemento importante per un SUV. AirCross è la visione per Citroen di quello che deve essere un SUV del futuro, una vettura a cui abbiamo tolto tutta l’aggressività delle forme, molto arrotondate e più lisce, e con tutto il confort a bordo di altissimo livello.

Dopo i concept, a Francoforte, Citroen ha presentato anche un restyling delle piccole novità per quanto riguarda la C4 Cactus, un’auto che ha stupito davvero tutti.

C4 Cactus è il manifesto di quello che vogliamo fare in termini di prodotto. Prodotti originali, distinguibili dagli altri e facili da guidare, a cui abbiamo tolto lo stress della guida grazie ad un comfort a bordo davvero unico, lasciando sempre uno stile ricercato e definito. Questo è il grande successo di C4 Cactus, venduto in più di centomila unità, ottomila sono in Italia, quindi una vettura che pur essendo molto originale e che divide i gusti, è riuscita ad imporsi in un segmento di mercato molto affollato. I miglioramenti continui a cui sottoponiamo i nostri prodotti a portato a Francoforte un nuovo motore turbodiesel, Blue Hdi da 100 Cv dotato di Stop & Start e di un cambio ETG. Tutto questo porta a consumi davvero ridotti.

E’ stata presentata anche nella nuova colorazione Jelly Red, rosso misto a lampone.

Si un colore molto particolare, da abbinare agli AirBump le protezioni laterali brevettati da Citroen, che hanno una doppia funzione, sia stilistica che per attutire gli urti cittadini. Questo colore è molto interessante perchè si accompagna con gli interni abbinati rosso e nero.

Un altro grande successo negli anni di Citroen è la C3, presentata in questi giorni nelle nuove versioni.

Più di tre milioni e mezzo di vetture vendute in Europa, più di seicento mila in Italia, per noi è la vettura che ha creato un successo di cui ha beneficiato tutto il marchio ed adesso si ripropone in maniera nuova con una tecnologia tutta nuova a bordo, con prezzi competitivi. Abbiamo ridefinito le versioni, adesso la gamma si articola su tre versioni (Live Edition, Feel Edition, ed Exclusive) tutte con climatizzatore, dispositivi di sicurezza, fino ad arrivare sulla Exclusive con un touchpad da 7” in cui sono istallati tutti i comandi della vettura, il navigatore ed il mirrorlink che riproduce sullo schermo della vettura le applicazioni del nostro smartphone. I prezzi di listino sono addirittura in diminuzione alla versione precedente. Andiamo nella direzione di avere una tecnologia migliore a bordo, ma con costi ribassati.

Invariata la gamma motori, sia benzina che diesel, si arriva fino ai 110 CV per il Pure tech.

Abbiamo due gamme motori nuovissime. Quelle benzina Pure Tech, che è stato Engine of the Years, premiato come miglior motore nella sua categoria di potenza. Per quanto riguarda le motorizzazioni diesel la famiglia è quella delle Blue Hdi, tutti già Euro6, dotati di cambio manuale o automatico ETG, una gamma di vettura molto ampia per coprire tutte le esigenze del cliente.

In chiusura, Citroen è stata partner ufficiale del Maker Faire, la fiera dell’innovazione mondiale.

Una fiera importante, con la presenza di tanti giovani. Noi abbiamo partecipato perchè crediamo che l’innovazione e la tecnologia sia parte del nostro dna. Il nostro fondatore Andrè Citroen diceva che è più interessante costruire qualcosa che ti faccia andare dall’altro capo del mondo piuttosto che andarci semplicemente. Il fatto di creare cose innovative è la sfida più importante e noi la rinnoviamo ogni giorno.