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Ferrari: si chiamerà SF15-T la nuova F1

 

In attesa di vedere i tempi su pista, accontentiamoci di raccogliere sul web le prime informazioni relative alla nuova Ferrari F1. È notizia (anzi, verrebbe da dire cinguettio) di queste ultime ore il nome della nuovo monoposto di Maranello, comunicato ufficialmente sulla pagine twitter della scuderia: SF15-T. Venerdì, ma sempre e solo via web, saranno invece distribuite e comunicate le caratteristiche tecniche, in attesa dell’esordio in pista, seppur soltanto sotto forma di test, a Jerez domenica 1 febbraio. Da quel momento in poi toccherà a Sebastian Vettel e a Kimi Raikkonen fornire il loro robusto contributo.

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F1: diramato il calendario del 2015

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

E’ terminato da poco il campionato di Formula 1 del 2014 con la vittoria al cardiopalma dell’inglese Lewis Hamilton e il dominio assoluto della scuderia Mercedes, ma gli addetti ai lavori non si sono concessi vacanze e già oggi hanno diramato, tramite il sito ufficiale della FIA, il calendario della stagione 2015. Fino a dicembre si era parlato di un campionato di 21 gare che prevedeva l’aggiunta rispetto ai precedenti di una corsa in Corea del Sud, ma a quanto pare c’è stato un ripensamento e le piste su cui sfrecceranno le monoposto più veloci del mondo saranno ancora 20. Nell’ultimo Consiglio Mondiale, infatti,  si era parlato dell’introduzione del circuito coreano, ma già dopo pochi giorni tra gli organizzatori asiatici erano sorti i primi dubbi causati da difficoltà economiche, che hanno poi spinto alla rinuncia di una nuova gara, lasciando semplicemente aperta la possibilità di vedere i piloti darsi battaglia in Corea del Sud nella stagione 2016. La nuova stagione parte il prossimo 16 di marzo, i primi semafori che si spegneranno saranno come sempre quelli australiani di Melbourne, invece prima di veder correre Hamilton e compagni in Europa dovremo aspettare quasi due mesi, perché la prima corsa nel Vecchio Continente si terrà il 10 maggio in Spagna, a Barcellona. Per vederli passare “sotto” casa nostra dovremo attendere il 6 di settembre, data in cui ci sarà il Gran Premio d’Italia corso a Monza, il quale rappresenterà la tredicesima gara del 2015; a chiudere i giochi e ad incoronare il futuro campione del mondo, salvo piloti che conquistino il titolo iridato in anticipo, sarà come di consueto la pista di Abu Dhabi, il 29 di novembre. La grande novità di questo calendario è rappresentata dalla ritorno della gara del Messico, che verrà corsa a Città del Messico quasi alla fine del campionato, il primo novembre per la precisione. Anche il regolamento, era già noto, ha subito alcune modifiche, soprattutto per rendere le corse più sicure: sarà introdotta la Virtual Safety Car, ci saranno penalizzazioni più pesanti per chi rientrerà dalle soste in condizioni di mancata sicurezza (10 secondi); sono state eliminate, invece, quelle previste per chi sostituisce la power unit e infine l’ultima gara non varrà più punti doppi come lo scorso anno. Di seguito vi riportiamo il calendario completo del campionato di Formula 1 2015:

 

 

 

15 marzo Australia Melbourne
29 marzo Malesia Sepang
12 aprile Cina Shanghai
19 aprile Bahrain Sakhir
10 maggio Spagna Barcellona
24 maggio Monaco Monte Carlo
7 giugno Canada Montreal
21 giugno Austria Red Bull Ring
5 luglio Gran Bretagna Silverstone
19 luglio Germania Nurburgring
26 luglio Ungheria Budapest
23 agosto Belgio Spa
6 settembre ITALIA Monza
20 settembre Singapore Singapore
27 settembre Giappone Suzuka
11 ottobre Russia Sochi
25 ottobre Usa Austin
1 novembre Messico Mexico City
15 novembre Brasile Interlagos
29 novembre Abu Dhabi Yas Marina

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Audi: l’ingresso in Formula 1 sembra molto vicino

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Novità importanti arrivano dal mondo Audi: si vocifera che la Casa dei Quattro Anelli farà il suo debutto in Formula 1 nel 2016. La notizia è stata riportata da Auto Express, dove si precisa inoltre che l’Audi potrebbe acquistare la Red Bull o la Toro Rosso, che a capo del team verrebbe messo Claudio Domenicali (arrivato in Audi da pochi giorni), e che come prima guida ci sarebbe Fernando Alonso. I tedeschi sono attualmente impegnati nelle competizioni WEC, il campionato del mondo Endurance, e DTM, il campionato turismo tedesco, ma potrebbero abbandonarle entrambe per investire tutti i propri soldi nella Formula 1. Audi si occuperebbe però solamente dei propulsori, dei kers e delle trasmissioni delle vetture, mentre a tutto il resto penserebbe una struttura già esistente, e proprio per questo c’è l’intenzione di comprare una tra Red Bull o Toro Rosso, con la prima favorita per gli stretti rapporti che ci sono tra Piech e Mateschitz, rispettivamente presidente del gruppo Volkswagen e capo della Red Bull. Le regole della Formula 1 vogliono che sulle monoposto sia montato un motore 1.6 V6 turbo, e, a quanto pare,  Audi non solo ha terminato di preparare il propulsore, lo sta già testando da qualche mese.

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Fuori i secondi

 

di Filippo Gherardi

 

Una storia già vista, eppure c’è chi ancora grida allo scandalo. Rosberg che attacca Hamilton, finendo col distruggergli la ruota posteriore e condizionando in maniera irreparabile la gara di quest’ultimo, rimarrà uno dei fotogrammi simbolo di questa stagione di Formula 1, indipendentemente da come andrà a finire, al di la di quale sarà la Mercedes, tra le due, a mettere in bacheca il titolo iridato. Al tempo stesso, però, il contatto avvenuto al secondo giro del Gran Premio di Spa dello scorso fine settimana sarà soltanto l’ultimo esempio, tra i tanti nella storia di questo sport, di sfida senza esclusione di colpi all’interno dello stesso team. Successe con Prost e Mansell nel ’90, entrambi prime guide, nella stessa stagione e nella stessa scuderia, la Ferrari. Successe, soprattutto, sempre tra lo stesso Prost e Senna nelle due stagioni precedenti (’88 ed ’89), al volante di una McLaren che, un po’ come succede oggi per la Mercedes, dominava in lungo e largo per tempi e prestazioni. Schermaglie ad alta velocità, frecciatine tanto in conferenza stampa quanto all’interno dei box, ma tuttavia nulla a che vedere con quello che combinò nel 1937 l’italiano Luigi Fagioli, che al termine di un Gran Premio a Tripoli, una volta rientrato nei box, lanciò addirittura un martello contro Rudolph Caracciola, odiatissimo ex compagno dello stesso Fagioli qualche anno prima alla Mercedes (guarda a volte il caso ndr). Venendo ai giorni nostri, impossibile dimenticare quanto successo in McLaren nel 2007, con il campione del mondo Alonso costretto a guardarsi le spalle da un giovane e rampante profeta in patria come Lewis Hamilton. Alla fine si consumò il più classico degli harakiri, con buona sorte della Ferrari e di Kimi Raikkonen che portarono a casa il titolo mondiale. Insomma, verrebbe da dire: nulla di nuovo sotto la bandiera a scacchi. Rosberg ed Hamilton continueranno a darsele di santa ragione nelle sette gare che mancano da qui alla fine della stagione, con il primo chiamato a difendere i 29 punti di vantaggio sin qui messi in cascina, e con il secondo costretto ad attaccare sin dal prossimo Gp di Monza. In Mercedes, Wolff, Lauda e chi per loro non riusciranno a farsene una ragione ma saranno, comunque vada, costretti ad accettarlo. Perché questa è la Formula 1 e qui, da sempre, funziona così.

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F1, Ecclestone: 26 udienze per dimostrare l’innocenza

 

di Valerio Zuddas

 

Saranno mesi difficili quelli che attenderanno Bernie Ecclestone: il boss del circus sarà chiamato a convincere la giuria tedesca della sua innocenza in un caso milionario di corruzione e a difendersi dalle accuse di corruzione nei riguardi di un funzionario pubblico e di istigazione alla frode aggravata. L’ 83enne britannico rischia una pena massima che di dieci anni di prigione. L’accusa sostiene che Ecclestone abbia pagato una “tangente” di 44milioni di dollari ad un ex dirigente della banca semi-pubblica BayernLB, Gerhard Gribkowsky, al fine di ottenere la vendita dei diritti di trasmissione della Formula 1, che deteneva la banca, al fondo investitore CVC. Tale operazione avrebbe permesso ad Ecclestone di controllare completamente la Formula 1. Comincia oggi un calvario composto da 26 udienze per il boss del circus, che si protrarranno fino al prossimo settembre. Ecclestone sarà obbligato ad assistere alle udienze, ma gli è stato concesso il permesso di lasciare Monaco quando non hanno luogo. «Il giudice è stato molto gentile. Devo stare pochi giorni a Monaco, e questo mi permette di continuare a viaggiare per le gare», ha dichiarato il patron del circus in un’intervista televisiva di qualche giorno fa in Germania. Il giudice del processo sarà Peter Noll, davanti al quale Ecclestone aveva già parlato per due giorni come testimone nel processo all’ex dirigente di banca Gribkowsky alla fine del 2011. Gribkowsky è stato poi condannato alla prigione e attualmente è il principale testimone contro Ecclestone. Dopo alcuni mesi di silenzio, Gribkowsky aveva affermato davanti al tribunale di aver ricevuto del denaro da Ecclestone ed era stato per questo condannato, nel 2012, ad otto anni e mezzo di reclusione. Il giudice Noll aveva in quella occasione affermato, leggendo la sentenza, che era stato lo stesso Ecclestone a portarlo «a delinquere».

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Chi ben comincia…

 

di Filippo Gherardi

 

Se è vero che “chi ben comincia è a metà dell’opera…”, allora la stagione di Formula 1 scattata lo scorso 16 marzo sembra destinata ad un monologo Mercedes come pochi, forse pochissimi, potevano immaginare alla vigilia. Hamilton e Rosberg, fatta eccezione per il problema tecnico che ha riguardato il britannico in occasione della prima gara in Australia, nei primi tre Gran Premi della nuova stagione hanno semplicemente fatto un altro sport rispetto al resto del circus. La lettura, e la successiva interpretazione, delle novità tecniche introdotte quest’anno, a partire dal sensazionale motore V6 (come ci spiega anche Flavio Grisoli a pag 6 ndr), stanno facendo la differenza più e quanto, se possibile, delle difficoltà che, al contrario, stanno trovando le altre scuderie. La Red Bull ha assunto i panni, inaspettati e poco familiari per il team austriaco, della comprimaria, con Vettel costretto ad inseguire come mai prima in carriera e Ricciardo aggressivo, talentuoso ma sempre e comunque distante fior di secondi dalla coppia Mercedes. La Ferrari, dal canto suo, è avvolta in una nuvola di confusione, polemiche e risultati al di sotto delle aspettative, che si sta allargando a dismisura fino a diventare quanto di più invadente ed indecifrabile. I tempi delle Rosse, soprattutto quelli sul giro, continuano a registrare gap importanti, troppo importanti, dagli avversari. Alonso accusa già 35 punti di ritardo dal leader del mondiale Nico Rosberg, Raikkonen in tre gare ha inanellato un settimo, un dodicesimo ed un decimo posto. L’ultima vittoria di una Ferrari risale allo scorso 12 maggio, con Alonso nel Gp di Spagna, mentre per risalire all’ultima pole position bisogna fare un balzo all’indietro fino al 21 luglio 2012, e più esattamente al Gp di Germania ad Hockenheim. Un’involuzione di risultati figlia, come spesso succede, di diversi fattori: novità nel regolamento, accorgimenti tecnici, confusione interna e, forse, anche scarsa comunicazione. Il presidente Montezemolo dopo il flop del Bahrain ha sentenziato dicendo che una Ferrari così lenta gli provoca tanta amarezza ed altrettanta delusione. Domenicali, dall’alto del suo ruolo di team principal, dopo l’esordio in Australia aveva richiesto maggior concentrazione da parte di tutti per invertire tendenza e risultati, ora, dopo il disastro in Bahrain, è sembrato collegare il tutto allo scarso feeling tra il circuito di Sakir e la nuova F14 T. E pensare che Alonso, infine, dopo il quarto posto in Malesia aveva sottolineato incoraggianti, seppur relativi, passi in avanti rispetto al primo Gp di Melbourne ed in previsione proprio della gara in Bahrain. Tre volti diversi di una stessa, triste, medaglia.

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Ecclestone assolto dal reato di corruzione

 

L’Alta Corte di Londra ha assolto Bernie Ecclestone dall’accusa di corruzione. L’aspetto contraddittorio è che il giudice che si è dovuto pronunciare, respingendo oltre tutto anche una richiesta di risarcimento avversa allo stesso Ecclestone di oltre 140 milioni di dollari, ha si riconosciuto l’avvenuto pagamento di una bustarella da parte del padre padrone della Formula 1 ad un broker, finalizzata ad agevolare la cessione dei diritti commerciali dell’intero circus alla CVC, ma al tempo stesso ha escluso danni economici per il gruppo Costantin Medien, l’altro pretendente all’acquisizione di suddetti diritti e presentatosi al processo nel ruolo di parte lesa. Inoltre, sempre l’Alta Corte di Londra ha escluso che Ecclestone nel 2006 abbia ceduto le quote della BayernLB ad un prezzo sottostimato (814 milioni di dollari), impedendo di fatto alla stessa Constantin Medien di ottenere quel 10% di bonus che le sarebbe spettato qualora la quotazione avesse superato il miliardo. Ecclestone assolto con formula piena e, cosa altrettanto significativa, Ecclestone che rimane saldamente al proprio posto, scongiurando, qualora si fosse altresì arrivati ad una condanna, l’eventualità di dimettersi dal ruolo che ormai ricopre da decenni.

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In vendita la Benetton B196 di Jean Alesi

 

di Maurizio Elviretti

 

Non capita spesso di trovare in vendita una monoposto che abbia avuto un ruolo di rilievo nella storia recente della Formula Uno, ed è ancora più raro che questa abbia un prezzo paragonabile a quello di una supersportiva stradale.
 E’ il caso della Benetton B196 che fu di Jean Alesi, e che è stata messa in vendita dallo specialista statunitense Starwood Motors al prezzo di 389 mila dollari, pari a 283.000 euro. 
A titolo di paragone una Ferrari F300 è stata recentemente proposta al corrispettivo di 840.000 euro, mentre la F2002 ha raggiunto quota 1,63 milioni di euro.
 Esemplare numero 4 delle sei prodotte in totale dalla Benetton Formula Ltd di Enston, in Gran Bretagna, al costo unitario di 5,8 milioni di euro, questa monoposto è stata protagonista della stagione immediatamente successiva all’uscita di Michael Schumacher dal team anglo-italiano, ovvero quella del 1996 in cui Jean Alesi ottenne con la B196 tre secondi posti e quattro terzi posti, chiudendo il Campionato con la terza posizione assoluta nel Mondiale Costruttori. 
L’auto, in vendita negli USA, è stata riadattata allo scopo di promettere al futuro proprietario il massimo divertimento possibile da parte di un pilota non professionista, grazie alla sostituzione del motore originale Renault RS8, che richiederebbe peraltro tutta la manutenzione di un Team di F1, con un più addomesticato Ford Cosworth DFR limitato nel regime massimo a 10.000 giri ed accoppiato ad un comando del cambio sequenziale Pro Shift installato dalla Williams Racing Development North Carolina per facilitarne l’impiego rispetto alla trasmissione originale.
 Completa l’offerta Starwood Motors un pacchetto costituito da diversi set di gomme e cerchi originali, da alettoni e musetti di ricambio, dalle coperte termiche per i pneumatici e da numerosi ricambi, per di vivere in pista le sensazioni uniche di una monoposto di Formula 1.

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F1: Rosberg fuori pista a 320Km/h nei test Pirelli

 

di Valerio Zuddas

 

Torna in pista la Formula 1 con i test Pirelli, dislocati su più giorni, utili per provare le nuove gomme 2014  e raccogliere dati in vista del debutto in Australia. A Sakhir (Bahrain) si tornerà anche a febbraio, meta decisamente più favorevole dal punto di vista metereologico rispetto a una più fredda Barcellona. Il programma di questi test sarà dettato dalla Pirelli, sulla linea di quanto avvenne a Silverstone, quindi i carichi di carburante e stint da effettuare verranno indicati dai tecnici del gommista italiano. Durante le prove, però, stamattina ha avuto un imprevisto la Mercedes: Nico Rosberg, l’unico pilota impegnato nelle prove dalla casa tedesca, ha avuto un testacoda sul filo dei 320 chilometri orari a causa dello scoppio di una gomma in rettilineo, come lui stesso ha riportato su Twitter, prima di cancellare il tweet. Certo non è la miglior pubblicità per Pirelli, impegnata a raccogliere dati su gomme 2014 che si attendono molto più conservative per non incorrere in “sorprese”. La coppia e le forze che svilupperanno le nuove monoposto sugli pneumatici saranno ben superiori a quelle sperimentate in questi test. C’è solo da augurarsi che si sia trattato di un esemplare difettoso che non si ripresenterà in futuro. «Il test in Bahrain è un test privato, molti dei dati raccolti sono confidenziali. Comunque gli incidenti possono capitare, è a questo che servono le prove. Il nostro programma andrà avanti come previsto», fanno sapere dalla Pirelli. La Mercedes chiude la sessione di test con questo incidente e tornerà in pista nel 2014.

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F1: Perez alla Force India

 

Continua a prendere forma il roster piloti della stagione 2014 in Formula 1. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda l’ufficializzazione del passaggio di Sergio Perez, messicano classe ’90 nell’ultima stagione alla McLaren, alla scuderia Force India. Perez farà coppia con un altro giovane promessa del circus come Nico Hulkenberg. L’imperativo per il pilota di Guadalajara è quello di risollevarsi dopo una stagione, l’ultima, quanto mai deludente al volante della McLaren.