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Premio «International Engine of the Year» per PSA

 

della Redazione

 

Assegnato ieri, a Stoccarda, il premio «International Engine of the Year» che è andato al gruppo francese PSA Peugeot Citroen. Il premio, riservato alle motorizzazioni con cilindrate comprese tra i 1.4 e i 1.8, è stato conferito al gruppo transalpino per il motore benzina 4 cilindri 1.6 Turbo ad iniezione diretta, ed in particolare per la versione da 200 CV proposta sulle Peugeot RCZ, sulle 308 CC e sulle 308 GTI, oltre che sulle Citroën DS4 e DS5. Un propulsore che offre prestazioni potenziate a 147kw e una coppia di 275 Nm, associati ad emissioni di CO2 ridotte del dieci per cento rispetto alla versione precedente e pari, nello specifico, a 139 g/km. Sviluppatissima anche la tecnologia, con l’iniezione diretta nella versione turbo, la sistema di alzata variabile delle valvole, pompa dell’olio a portata variabile e pompa dell’’acqua disinseribile

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Prego, c’è posto

 

di Flavio Grisoli

 

In auto anche in piedi. Questo il rivoluzionario concetto sviluppato da Rinspeed con Micromax, ultima creazione della casa fondata nel 1979 e specializzata nel recupero di auto antiche e nella preparazione di soluzioni moderne. Al Salone di Ginevra è sempre presente con soluzioni innovative e singolari, e Micromax rientra in piena regola in questa categoria. Già dall’aspetto: 3,73 metri di lunghezza per due metri e due centimetri di altezza. Può adattarsi, ed essere commercializzato, come minibus, taxi o veicolo privato. Indubbiamente questo veicolo può avere un futuro di serie, a differenza di tanti altri sviluppati dalla casa svizzera, rimasti solamente dei curiosi concept. Da auto anfibie in grado di sollevarsi sul pelo dell’acqua, ad un’altra addirittura subacquea, fino ad un’altra che al posto del volante aveva un joystick. Oggi c’è Micromax. Ad alimentazione completamente elettrica, non ha certo una linea che ruba l’occhio, ma lo spazio interno è stato completamente rivisitato: la lunghezza del veicolo è quella di una Mini, quindi per intenderci non certo una berlina, ma Micromax ospita comodamente una persona seduta e tre ospiti. Come? Semplice: in piedi! Il guidatore ha la canonica seduta (guidare in piedi è ancora – forse alla Rinspeed sarà la prossima novità, chi può dirlo – impossibile), mentre alle sue spalle i passeggeri sono sistemati con delle speciali sedute rialzate e bloccati con delle particolari cinture di sicurezza. In questo modo, oltre ai passeggeri, all’interno dell’abitacolo è possibile ospitare anche bagagli di notevoli dimensioni. Introducibili grazie alla grande portiera centrale. Ovviamente grande importanza anche per la tecnologia: a disposizione dei passeggeri c’è la connessione wi-fi, ed è stata studiata anche la App giusta per un possibile futuro per questo veicolo: il car-sharing. Collegandosi tramite smartphone a questa applicazione, viene indicata la Micromax più vicina per poter trovare un passaggio.

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Mitsubishi Space Star, rivoluzione compatta

 

di Germana Condò

 

Insieme alla primavera arriva la voglia di cambiare, di rinnovarsi e, magari, di cedere alla tentazione di cambiare l’auto. Per tutti quelli che da sempre amano la solidità, la concretezza e lo stile minimal di Mitsubishi, e per tutti coloro che vogliono imparare a conoscerla e che cercano una vettura compatta, adatta sia alle strade trafficate di città sia ai tragitti a scorrimento veloce, ecco la proposta della casa nipponica. Dimenticate ormai le vecchie linee squadrate che ne hanno fatto una monovolume taglia media, amata soprattutto dalle donne per maneggevolezza e capacità di carico, la nuova Space Star mantiene della vecchia sorella solo il nome, avvicinandosi concettualmente di più alla Colt, di cui può essere considerata l’erede. Oggi si presenta completamente riprogettata, più compatta. Una due volumi con morbide curve e un design perfettamente in linea con le concorrenti del segmento A/B. Piccola, agile e con un’anima ecologica, sarà disponibile con una nuova generazione di motori a benzina a tre cilindri leggeri e compatti, da 1 o 1,2 litri che, dotati di Start&Stop e del sistema di fasatura a variazione continua MIVEC, offrono prestazioni brillanti senza gravare sui consumi. Il design complessivo, concepito per ottimizzare l’aerodinamica della carrozzeria, consente di ridurre al massimo le emissioni di Co2 e risparmiare carburante. Basti pensare che questa vettura riesce a percorrere 100 Km con quattro litri di benzina, rilasciando solo 92 grammi di Co2 per Km percorso. Lunga 3,71 metri, con un bagagliaio di 235 litri, la Space Star offre comodamente spazio a quattro passeggeri, anche se omologata per 5 persone. Tutto è studiato per migliorare al massimo la visibilità del guidatore, dal frontale arrotondato, che garantisce un’ottima visuale sui lati del cofano, ai montanti anteriori arretrati, alla linea di cintura bassa. L’abitacolo, realizzato con plastiche dure, è essenziale ma curato nel dettaglio e ricco di dotazioni tecnologiche, già a partire da quelle di serie presenti sul modello base: consolle multifunzionale, climatizzatore, impianto audio, sei airbag, ABS, Break Assist System, controllo di trazione e di stabilità, sistema di segnalazione frenate d’emergenza (per la 1.2 con cambio automatico CVT INVECS-III). Il suo arrivo è previsto nelle concessionarie ufficiali dalla fine di giugno, ma per chi volesse approfittarne, Mitsubishi propone in offerta promozionale Space Star con navigatore Tom Tom XXL incluso oltre ad uno sconto davvero interessante.

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Ducati: “Open Weekend” Hypermotard

 

della Redazione

 

Il prossimo fine settimana (12 – 14 Aprile), dalle 9 fino alle 21, tutti concessionari ufficiali Ducati rimarranno aperti per permettere a coloro che vorranno di provare e prendere confidenza con la nuova Hypermotard, esposta in tutte e tre le sue diverse versioni: Hypermotard standard, Hypermotard SP ed Hyperstrada. Noi di Professione Motori vi abbiamo già parlato qualche settimana fa delle caratteristiche principali dell’ultima creatura della casa di Borgo Panicale, tuttavia siamo qui a rinnovarvi i capisaldi della nuova generazione Hypermotard: innovazione, design e divertimento. Entrando più nello specifico dei singoli modelli, la Hypermotard standard e la Hypermotard SP si contraddistinguono per la loro versatilità di guida, che può variare da un uso più quotidiano sull’asfalto cittadino a quello più estremo delle sfide in pista, sempre mantenendo un altissimo livello in termini di prestazioni. Per quel che riguarda invece la Hyperstrada, sembra calzare a pennello per coloro che amano il mototurismo a medio raggio. Da un punto di vista estetico, impossibile non sottolineare un telaio a traliccio in cui vengono poste in particolare risalto le fiancate strette. Tutta la gamma è equipaggiata con motore ultima generazione Ducati Testastretta 11° 821cc da 110 CV, oltre che da dotazioni di serie che prevedono il Ducati Safety Pack con ABS a 3 livelli, Ducati Traction Control a 8 livelli e Riding Mode integrati.

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Honda introduce il sistema attivo di frenata in città

 

di Filippo Gherardi

 

Interessante novità in casa Honda in materia di sicurezza, con il marchio nipponico che introduce sul mercato un nuovo sistema attivo di frenata in città, finalizzato alla prevenzione degli incidenti a bassa velocità. Il nome esatto, e corretto, è City-Brake Active System e si aziona quando la macchina viaggia a velocità inferiori ai 30 km/h, utilizzando un laser radar che si trova sulla parte superiore del parabrezza e che rileva il rischio di imminenti collisioni avvertendo il conducente attraverso una segnalazione acustica. A quel punto, se il conducente non adotta provvedimenti una volta ascoltato il segnale, e per evitare la collisione, il sistema attiva automaticamente i freni. Il City-Brake Active System riesce anche a controllare la potenza del motore, limitando il movimento della vettura quando c’è un altro veicolo a meno di 4 metri di distanza e nel momento in cui il conducente preme o troppo sul pedale dell’acceleratore o, accidentalmente, su quest’ultimo anziché sul freno. Sarà la Honda Fit, in vendita in Giappone entro la fine dell’anno, la prima vettura equipaggiata di questo nuovo sistema di frenata poi, in seguito, verrà introdotto insieme alle più moderne ed efficaci dotazioni di sicurezza anche sulle altre auto e moto del marchio giapponese.


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Ghibli: la sfida di Maserati

 

della Redazione

 

Il debutto ufficiale è previsto in occasione del prossimo Salone di Pechino, ad Aprile, e l’ingresso sul mercato non prima dell’inizio del prossimo anno, tuttavia la nuova Maserati Ghibli si sta già candidando come una valida alternativa alle più famose e richieste “executive cars” del mercato internazionale, in particolar modo quelle di casa madre tedesca. Sviluppata sulla base della Lancia Thema, la nuova Ghibli sembra destinata a contraddistinguersi per il suo profilo che abbina una spiccata sportività all’innata eleganza del marchio del Tridente, come dimostrerebbe il suo frontale abbassato e dal taglio grintoso. Dal punto di vista delle motorizzazioni, ci dovremmo trovare davanti sicuramente ad un propulsore V6 benzina con quattro differenti terminali di scarico, ma anche, con tutta probabilità, davanti ad un turbodiesel e ad un motore V8, lo stesso montato sulla Maserati Quattroporte, con trazione integrale.

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La Porsche Macan “offre” lavoro

 

della Redazione

 

Debutterà al prossimo Salone di Francoforte, e non sarà sul mercato prima dell’inizio del 2014, ciò nonostante la nuova Porsche Macan sta già facendo parlare di se, e non solo per quelle che dovrebbero essere le caratteristiche dell’ultimo SUV realizzato della casa di Zuffenhausen. Partiamo col dire che la Macan si allineerà molto con quelle che sono le caratteristiche, per lo più estetiche, della sorella maggiore, non solo in termini di realizzazione ma anche di dimensioni, Porsche Cayenne. Il progetto base riprenderà in parte anche quello della nuova Audi Q5, con cui verrà realizzata in parallela, seppur con alcune differenze rilevanti per quel che concerne la regolazione delle sospensioni, lo sterzo e il cambio automatico che avranno un profilo più sportivo. La trazione sarà integrale, mentre dal punto di vista delle motorizzazioni la Macan dovrebbe presentare un 3.0 V6 TDI da 245 CV ed un 2.0 TFSI da 225 CV. La notizia, però, che dopo queste prime indiscrezioni filtrate sta catalizzando, maggiormente, l’attenzione di stampa ed addetti ai lavori è quella relativa alle assunzioni, da parte della Porsche e a tempo indeterminato, di ben 1.000 operai e 400 ingegneri finalizzate proprio alla produzione della nuova Macan. D’altronde, l’obiettivo dichiarato della casa tedesca è quello di vendere circa 75.000 unità diverse di Macan, ed allora bracce nuove (e in più) faranno sicuramente comodo.

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Golf suona la settima

 

di Filippo Gherardi

 

Nessuna sorpresa, lunedì 4 Marzo, sotto i  quindicimila metri quadrati di pannelli solari del tetto del PalExpo di Ginevra per l’elezione dell’ “Auto dell’anno 2013”. Vince, anzi, stravince la Volkswagen Golf 7, con la giuria di esperti composta da cinquantanove giornalisti, provenienti da ventitre paesi europei diversi, del settore automobilistico che ha destinato la bellezza di 414 punti complessivi all’ammiraglia di casa Volkswagen. Un successo annunciato e che, forse, ha contribuito a rendere anche irrintracciabili i vertici della casa tedesca tra gli stand allestiti ad hoc durante la due giorni dedicata alla stampa. Alle spalle della Golf 7, secondo posto ex-aequo per la Toyota GT86 e la Subaru BRZ, con 202 punti ciascuno. Un risultato più che positivo e che conferma, una volta di più, la stima e l’affetto in forte e continua crescita del vecchio continente per i prodotti realizzati nel mondo asiatico. Terzo gradino del podio, un po’ a sorpresa, per la Volvo V40 con 189 punti. La vettura svedese si lascia alle spalle, costringendole ad un posto di ripiego fuori dal podio, auto del calibro, seguendo l’ordine di posizione di finale, della Ford B-Max, della Mercedes Classe A, della Renault Clio, della Peugeot 208 e della Hyundai i30. Migliorarsi non è mai semplice, ma sembra che in casa Volkswagen, per quel che riguarda la gamma Golf, abbiano un’inclinazione naturale a riuscirci e, per giunta, con ottimi risultati. La nuova Golf 7, infatti, presenta migliorie importanti già a partire dalle componenti interne, con l’introduzione dei motori common rail e di alcuni nuovi dispositivi elettronici volti a migliorarne sicurezza ed assetto. Novità importanti riguardano anche il design, con la coda posteriore che registra il debutto dei nuovi gruppi ottici rettangolari disponibili anche al LED e le superfici interne cromate in alluminio, oltre ad un volante pieno zeppo di comandi a distanza. Con quest’affermazione, la  Volkswagen Golf 7 succede nell’albo d’oro dei vincitori alla Opel Ampera, eletta miglior auto dell’anno nel 2012.

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Tempus fugit

 

di Germana Condò

 

A chi non è mai capitato di correre un po’ troppo in automobile, di passare col rosso o effettuare un’inversione o un sorpasso non consentiti? Al momento tutto bene, poi però, dopo qualche settimana, arriva a casa la famosa cartolina verde. Esistono dei tempi entro i quali l’autorità competente è obbligata a notificare il verbale di accertamento, centocinquanta giorni. Trascorso tale termine si può presentare una contestazione mediante ricorso. Fin qui tutto noto. Quello che, invece, ancora confonde le idee è se sussista l’obbligo o meno della comunicazione dei dati del conducente della macchina, ovviamente nei casi in cui a seguito di un’infrazione non sia stato possibile effettuare l’immediata contestazione. Viene da chiedersi se tale norma sia nata con il nobile fine di evitare al proprietario dell’autovettura la decurtazione dei punti patente, e consentirgli così di comunicare il nome di chi effettivamente fosse in quel momento alla guida. Lodevoli intenzioni, ma fino ad oggi le persone che, male interpretando il dettato normativo, hanno trasgredito, pur senza volerlo, sono state costrette a pagare multe salate. L’art. 126 bis del Codice della Strada prevede una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 357 a euro 1.433. Non è detto che il conducente riesca a ricordare, a distanza di tempo, chi fosse il guidatore in quella specifica circostanza. Inoltre, spesso capita che la multa venga pagata tempestivamente al momento della notifica dal proprietario, il quale ritiene di aver adempiuto e di non dover fare altro. A maggior ragione quando si rende conto di aver commesso l’infrazione personalmente, quindi una volta pagata la sanzione, perché dover essere obbligati ad altre attività? Bisogna tener conto del fatto che a quel secondo obbligo, cioè la comunicazione dei propri o dei dati altrui, bisogna adempiere in ogni caso. Con la consapevolezza, però, delle modalità e dei tempi di prescrizione che non valgono solo per noi ma anche per l’autorità competente. Le due sanzioni (quella per l’infrazione al Codice della Strada e quella per mancata comunicazione dati) sono autonome e vengono emesse con verbali diversi e con differenti tempi di notifica. Pertanto il secondo verbale dovrà essere notificato, ai sensi dell’art. 201 CdS entro novanta giorni dal momento in cui l’organo procedente accerti la scadenza del termine per comunicare i dati. Una volta trascorso questo tempo sarà possibile fare ricorso (diverso da quello che potremmo fare per l’opposizione all’infrazione sanzionata nel primo verbale). Non sarà un valido motivo di contestazione del secondo verbale sostenere di aver pagato la contravvenzione, e quindi estinto la sanzione. Inoltre, se il proprietario si opporrà alla prima sanzione con ricorso, la notifica della seconda non sortirà alcun effetto fin quando non sarà definito il giudizio sulla contravvenzione. Teniamo sempre sotto controllo i tempi di notifica, è fondamentale perché molto spesso non vengono rispettati dall’autorità competente, forse anche in considerazione del fatto che una persona che non abbia nozioni di diritto, preferisca pagare e liberarsi dalla sanzione piuttosto che affrontare un lungo iter giudiziario, pagando profumatamente un legale rappresentante. Segnaliamo a questo proposito che, forse a causa della crisi, anche gli avvocati si sono prodigati per elaborare ricorsi “fai da te” per ogni esigenza, scaricabili da internet e in vendita a prezzi interessanti (25/30 euro). Vale la pena di concludere con una considerazione, applicabile sempre più, purtroppo, a molti aspetti della nostra vita: anche in questo caso chi ha i soldi per pagare se la passa meglio, visto che in alternativa alla decurtazione dei punti patente può scegliere di pagare la sanzione sulla mancata comunicazione dati. Fosse un modo per non dover ripetere l’esame di guida?

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Lexus IS, il futuro del full hybrid

 

della Redazione

 

Anteprima europea al Salone Internazionale di Ginevra per la nuova IS Hybrid firmata Lexus. Si tratta di una berlina sportiva, da inserire all’interno del segmento D-premium e che sembra destinata a contraddistinguersi, innanzitutto, per le elevate prestazioni di guida. Insieme, infatti, a nuovi elementi di design tanto interni quanto esterni, tra cui la caratteristica griglia Lexus affusolata, la IS Hybrid è stata sviluppata principalmente per consegnare un’esperienza di guida dinamica e all’avanguardia. Dal punto di vista della motorizzazione, il sistema full hybrid della nuova IS abbina un motore benzina da 2.5 litri, quattro cilindri e 181 Cv, con iniezione D-4S, ad un’unità elettrica. Trasmissione a variazione continua E-CVT e trazione posteriore. Accelerazione da 0-100 km/h in 8,3 secondi e velocità massima autolimitata di 200 km/h, abbinate ad un livello di emissioni pari a 99 g/km e consumi ridottissimi. Il lancio sul mercato è previsto per la prossima estate.