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Usato garantito

 

di Germana Condò

 

È l’anno più duro di una crisi economica che sembra non voler finire. A risentirne sono oramai tutti i settori del mercato, e si cerca di risparmiare anche sui beni di prima necessità. In un quadro così deprimente, analizzando i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, scopriamo inarrestabile il declino del mercato dell’auto e che le auto immatricolate dalla Motorizzazione nel mese di giugno 2013 sono state 122.008, con una flessione del 5,51% rispetto al giugno 2012. Si registrano, inoltre, 322.102 trasferimenti di proprietà di auto usate nel giugno 2013. Anche rispetto a questo dato si è verificata una flessione del 3,31% dallo scorso anno, ma se consideriamo che il volume globale delle vendite di giugno è stato di 444.110 vetture, di cui solo il 27,47% sono immatricolazioni mentre il 72,53% sono trasferimenti di proprietà, salta all’occhio l’entità del problema. Nonostante il lancio continuo di modelli accattivanti e dotati delle tecnologie più innovative, nonostante le campagne studiate dalle case produttrici per invogliare all’acquisto, il mercato del nuovo non decolla. Complici la recessione, le scelte politiche, i costi di utilizzo e di manutenzione dei veicoli sempre in crescita, tasse varie, carburanti e assicurazioni esageratamente cari e, dato non trascurabile, la paura concreta di controlli fiscali. Tutto contribuisce a dissuadere dall’acquisto di una nuova auto, e chi non ne può proprio fare a meno preferisce optare per una di seconda mano. Le concessionarie che non riescono a raggiungere gli obiettivi di vendita sul nuovo, cercando di sfruttare il momento favorevole per l’usato, si sono organizzate per spingere le vendite delle chilometri zero e delle auto aziendali, magari aggiungendo qualche accessorio come gli pneumatici da neve in regalo, oppure proponendo finanziamenti e permute di ogni genere. Addirittura si offre il pagamento in contanti di un’eventuale differenza di valore della vettura ritirata in cambio della nuova. L’acquisto dal concessionario sotto l’aspetto della garanzia per chi compra è senz’altro più sicuro. Per eventuali difetti emersi successivamente e invisibili nell’immediato, potrà essere richiesta la riparazione a spese dell’autosalone (nel rispetto dei termini di garanzia). Non tutti però credono che questa forma di tutela valga quella percentuale in più che le concessionarie applicano sul prezzo dell’auto. Non a caso il maggior numero di trasferimenti di proprietà avviene in conseguenza di compravendite tra privati, convinti che il vero affare si possa concludere solo con questa modalità, magari chiedendo assistenza ad un meccanico di fiducia che, con un accurato esame, saprà individuare eventuali difetti nascosti prima di chiudere l’accordo. Ma la strada che conduce all’affare della vita è disseminata di ostacoli. C’è il rischio che l’affannosa ricerca del risparmio porti ad incappare in truffe ben organizzate. La modalità più diffusa di ricerca dell’auto usata è senza dubbio attraverso i vari portali di annunci dedicati, in cui è possibile selezionare in poco tempo tutte le inserzioni sul modello desiderato. Il truffatore presenta la propria auto in condizioni ottimali, meccaniche e di carrozzeria, ad un prezzo leggermente più basso della media ma invitante quel tanto che basta per farsi notare e preferire. Il venditore vorrà chiudere la trattativa in fretta perché deve ripartire per il proprio paese e chiederà di versare un acconto su un circuito internazionale, visto il gran numero di proposte. L’acquirente effettuerà il versamento e comunicherà le coordinate al venditore che, a quel punto, incasserà l’acconto e si renderà irreperibile. Per evitare brutte sorprese e toccare con mano la merce, i cittadini hanno saputo organizzare veri e propri mercatini a loro uso e consumo. Un buon metodo per poter provare anche alla guida la vettura e poter contrattare sul prezzo, senza i rincari delle concessionarie pur, tuttavia, senza garanzie. Già da tempo a Roma i privati si radunano ogni domenica al Km 13 della Via Aurelia, per vendere o cercare l’auto giusta, fenomeno che negli ultimi tempi ha assunto dimensioni sempre maggiori. L’Italia con i suoi brand non riesce ancora a far innamorare gli automobilisti il cui indice di gradimento, anche nella ricerca dell’usato, si sposta verso le auto straniere. Primo produttore assoluto si riconferma la Germania che con le sue berline compatte ha conquistato i primi posti nella scaletta delle usate preferite. BMW Serie3, Audi A4 ed anche l’intramontabile Volkswagen Golf. Una curiosità. Ad inserirsi in questa classifica di queste grandi ricercate tedesche, il cui valore non sembra temere i segni del tempo, è la nostra Fiat Panda che tra le utilitarie ha saputo conquistare il primato tra tutte le piccole più trendy del momento.

Editoriale

Andrea e gli altri

 

di Filippo Gherardi

 

Andrea Antonelli avrebbe compiuto ventisei anni il prossimo gennaio, sognava un futuro tra i big, almeno della Superbike, prima che il destino interrompesse bruscamente la sua corsa sull’asfalto, bagnato, del Moscow Raceway. L’ennesima tragedia di un universo, quello dei motori, bello, adrenalinico ma anche contraddittorio e pericoloso. Antonelli come Jarno Saarinen e Renzo Pasolini nel 1973, primi nomi di un elenco destinato a rimanere per forza di cose un’eredità pesantissima nella memoria e nel ricordo di tutti. A loro si aggiunsero per quel che riguarda le moto, con gli anni e tra gli altri, anche Noboyuki Wakai, Daijiro Kato e Marco Simoncelli. I numeri purtroppo non calano, anzi aumentano se possibile, rivolgendo uno sguardo anche alle quattro ruote e più nello specifico alla Formula 1. Una lunga lista di tragedie cominciate nel 1953 con Chet Miller alla 500miglia di Indianapolis, e che arriva fino al “divino” Ayrton Senna e al suo schianto alla curva del Tamburello datato 1994. Nel mezzo un totale di ventinove nomi, tra cui quello di Gilles Villeneuve ma anche dei nostri Luigi Musso, Lorenzo Bandini e Riccardo Paletti, che raccontano storie e sogni infranti, nascondendo tragedie e tanti interrogativi. Nelle ultime settimane la morte è tornata grande protagonista sulle pagine e nei commenti di chi, come noi, racconta innanzitutto una passione. Il 23 giugno Allan Simonsen perde la vita, oltre che il controllo della sua Aston Martin, in prossimità della curva Tertre Rouge nel corso della 24Ore di Le Mans. Una settimana dopo è la volta di Andrea Mamè, 41enne pilota milanese coinvolto in un incidente fatale nel corso del primo giro del Super Trofeo Blancpain Lamborghini. Altri sette giorni ancora e la stessa sorte è toccata, lo scorso 8 luglio, a Maurizio Zucchetti, 52 anni, deceduto nel corso della tappa di San Severino Marche del campionato italiano di motorally, investito dalla sua stessa moto che si è ribaltata in salita, schiacciato da quella voglia di sentirsi ancora più veloce degli altri che non conosce limiti o età. Andrea Antonelli è solo l’ultimo di una lista di campioni, o aspiranti tali, macchiata dal sangue ancor prima che dalle polemiche. Le interpretazioni approssimative di un regolamento che scandisce istanti e frammenti della vita di ciascun pilota lasciano, inevitabilmente ed ogni volta, spazio al silenzio e al dolore. Ha ragione Melandri a richiedere maggior attenzione e cura delle norme di sicurezza. Non è facile impedire al destino di fare il suo corso, ma in alcuni casi vorremmo convincerci che qualcuno, forse, potrebbe anche provarci.

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F1, nel 2014 torna il Gp d’Austria

 

della Redazione

 

Nel 2014 il Gp d’Austria tornerà nel calendario di Formula 1. La notizia è arrivata qualche ora fa, con la Red Bull, proprietaria del circuito di Spielberg (o A-Ring se preferite) che ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la FIA e Bernie Ecclestone per ripristinare una tappa storica, come quella austriaca, in un calendario della prossima F1 che a questo punto diventa fittissimo e che non esclude anche possibili esclusioni eccellenti. Un esempio su tutti è legato proprio al ripristino del Gp d’Austria, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe dovuto prendere il posto del Gp di Turchia e che, in seconda battuta, sembra destinato a svolgersi nel primo fine settimana di luglio, quello, per intenderci, in cui quest’anno si è corso il Gp di Germania del Nurburgring. Da un punto di vista storico, il Gp d’Austria si è corso una prima volta nel 1964, poi ininterrottamente dal 1970 al 1987 sul circuito dell’Osterreichring, ed in seguito dal 1997 al 2003 proprio all’A-Ring. In termini di risultati, si segnalano tre successi per Prost, due per Jones, Hakkinen e Schumacher ma anche una vittoria ciascuno, tra gli altri, per Fittipaldi, Lauda, Mansell, Jacques Villeneuve, Irvine (con la Ferrari ndr) e Coulthard.

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Ecclestone incriminato per corruzione

 

della Redazione

 

Come anticipato lo scorso mese di maggio dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, e come riportato anche da noi di Professione Motori, la procura di Monaco di Baviera stava portando avanti ormai da tempo un’inchiesta sul patron della Formula 1 Bernie Ecclestone. Il motivo? Un presunto tentativo di corruzione, risalente al 2006, da parte dello stesso Ecclestone nei confronti di Gerhard Gribkowsky, all’epoca dei fatti responsabile rischi della banca BayernLB. Oggi, a distanza di mesi, è arrivata la notizia ufficiale che la stessa procura bavarese ha incriminato Ecclestone proprio per tentativo di corruzione verso Gribkowsky, e nella fattispecie il miliardario inglese è accusato di aver versato un totale di 44 milioni di euro al banchiere per far si che la Bayern LB acconsentisse alla cessione dei diritti tv sulla Formula 1 alla Cvc, fondo di cui lo stesso Ecclestone è direttore esecutivo.

F1 Grand Prix of Germany - Practice

F1, primo sigillo di Vettel al Nurburgring

 

della Redazione

 

Sebastian Vettel vince per la prima volta in carriera il Gp di Germania, quello di casa per il tre volte campione del mondo in carica. Gara emozionante sul circuito del Nurburgring, con il tedesco della Red Bull che conduce praticamente dall’inizio alla fine, braccato fin sotto la bandiera a scacchi da una Lotus in grande giornata. Secondo, ad una manciata di decimi, si posiziona Kimi Raikkonen che precede il compagno di squadra Romain Grosjean. Quarto posto per Fernando Alonso. Soltanto quinto il poleman Lewis Hamilton, che chiude davanti alla McLaren di Button, all’altra Red Bull di Webber e a Sergio Perez. Fuori dopo pochi giri Felipe Massa. Grande paura per un incidente avvenuto ai box nel corso di un pit stop Red Bull: nel cambiare la ruota posteriore sinistra sulla vettura di Webber, i meccanici non avvitano perfettamente il pneumatico che carambola addosso ad un cameraman del circuito. Fortunatamente il malcapitato operatore non sembra aver riportato serie conseguenze. Nella classifica del mondiale, con questo successo Vettel allunga sui più diretti inseguitori: Alonso e Raikkonen nell’ordine.

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Sportività leggera

 

di Leonardo Frenquelli

 

In un periodo decisamente negativo per il mercato dell’automobile, è ancora una volta una Ford ad attirare le attenzioni. È uscita la nuova Fiesta ST, versione supersportiva dello storico modello della casa americana, giunta alla sesta generazione, partendo dal lontano 1976. Se n’è fatta di strada ed oggi la Fiesta ST si annuncia come un altro passo avanti per la produzione Ford. Studiato nei minimi dettagli, questo modello sfiora le caratteristiche e le prestazioni di una supercar, ad un prezzo per niente eccessivo: 21.500 euro di listino. La cifra richiesta è accettabile e le specifiche tecniche promettono molto bene. Il motore è un quattro cilindri 1.6 con il collaudatissimo e pluripremiato sistema EcoBoost, con 160 cavalli a scatenare 240 nm di coppia. Stando ai dati dei test ufficiali, la ST può raggiungere una velocità massima di 220 Km/h ed ha una percorrenza da 0-100 in 6.9 secondi. La casa stessa ha annunciato che il propulsore di questa Fiesta avrà una resa del 20% superiore rispetto a tutte le altre automobili sul mercato che hanno lo stesso numero di cavalli. Tutti questi dati vanno rapportati ad una caratteristica non di poco conto: il peso. Per la Fiesta ST questo è uno dei punti forti che l’hanno resa apprezzata a livello internazionale, quando ancora doveva essere messa sul mercato. I 1163 chilogrammi di questa sportiva, prendendo in considerazione le potenzialità del propulsore, la rendono appetibile anche per un mercato leggermente superiore. Altri progressi sono stati raggiunti attraverso lo studio dell’aerodinamica e le conseguenti modifiche del telaio, che unite al sistema di controllo elettronico della stabilità (ESP) garantiscono maggiore sensibilità anche ad alte velocità. I test di questa vettura hanno avuto luogo nel circuito del Nurburgring, noto a molti piloti per la sua difficoltà (è chiamato l’inferno verde), quindi il più adatto per mettere alla prova le caratteristiche di un prodotto di questo livello. Sono piuttosto contenuti anche i consumi, con un’emissione di CO2 intorno ai 140 g/km.

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Moto Gp, due dita fratturate per Marquez

 

della Redazione

 

Libere di Assen stregate per i piloti, spagnoli, della Moto Gp. Dopo la caduta di Jorge Lorenzo nel pomeriggio di ieri che è costata la frattura della clavicola al campione del mondo in carica, stamattina è stata la volta di Marc Marquez e della sua Honda HRC di carambolare, a gran velocità, sull’asfalto del circuito olandese. Nell’incidente il giovane pilota catalano ha rimediato la frattura tanto dell’alluce quanto del mignolo della mano destra. La sua presenza per le qualifiche ufficiali che si svolgeranno alle 14 è in forte dubbio.

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Mai più sul divano

 

di Flavio Grisoli

 

All’immaginazione, si sa, non c’è proprio confine. Quando però la realtà riesce a ricalcarla, allora ci si può solo che stropicciarsi gli occhi e smettere di sognare. Tutti noi, almeno una volta, ci siamo messi al PC o ad una consolle “al volante” di una macchina da corsa per vincere un Gran Premio. Bene, oggi lo possiamo fare per davvero. La casa di produzione e di distribuzione di videogiochi “made in Britain” Codemaster ha rilasciato una versione “Mono Collection” del suo “Grid 2″, il simulatore di guida di auto stile GranTurismo in vendita da fine maggio. In che cosa consiste? Semplice, di una vera auto da corsa in fibra di carbonio dalle prestazioni da far impallidire le supercar più amate. In buona sostanza, ci si può introdurre nell’abitacolo di questa auto per giocare davanti al televisore, ma quando ci si è stancati della seppur ottima riproduzione, ci si può mettere in strada. Sì, perché questa BAC Mono è omologata per la circolazione stradale. È dotata di un motore quattro cilindri di oltre due litri di potenza con 280 cavalli a disposizione. L’accelerazione? 2.8 secondi per arrivare a cento all’ora: meglio di una Lamborghini Aventador. La trasmissione è a sei marce e la trazione ovviamente posteriore, la velocità massima che può raggiungere sono i 273 km/h. Possiamo accaparrarci questo gioiellino per una cifra che si aggira intorno ai 150mila Euro. I produttori della Codemaster hanno pensato a tutto, perché nella confezione possiamo trovare anche una tuta e un casco studiati appositamente per guidare la BAC. Non solo: è prevista anche una visita presso la casa costruttrice (nel giorno di ritiro della vettura) con la possibilità di personalizzare anche il sedile e il volante.

Ford Ecosport

Ford EcoSport

 

di Leonardo Frenquelli

 

È stata presentata agli Internazionali di Tennis del Foro Italico e sarà disponibile sul mercato da inizio 2014. Stiamo parlando della Ford EcoSport, il nuovo crossover lanciato della casa americana. L’EcoSport è il secondo capitolo di un’importante operazione di marketing della Ford, che sta cercando di ampliare la propria produzione inserendo una gamma di SUV e crossover. Dopo la Kuga e l’EcoSport è prevista, infatti, anche l’uscita di una nuova vettura, più grande e con diversi obiettivi di mercato: la Ford Edge. Intanto però sta prendendo il centro della scena la Ford EcoSport, ricreata nel design e nel look pur vantando interni d’altissimo livello, con oltre venti vani portaoggetti tra cui il nuovo cassetto frigorifero. È il design esterno di questo crossover ad essere davvero straordinario, allo stesso tempo fluido, lineare e moderno, ma anche funzionale ed efficiente. Caratteristica che ormai è di norma nelle gamma Ford è lo standard tecnologico elevatissimo: al brevettato sistema SYNC con emergency assist, si è aggiunta la funzione “app link” che permetterà di utilizzare le App dei propri smartphone o tablet in totale sinergia con il computer interno della vettura. Tecnologia ed estetica all’avanguardia sono soltanto il “contorno” per il punto di forza della EcoSport: il motore. Presenta una vasta gamma di propulsori, che la Ford stessa definisce “motorizzazioni intelligenti”, sempre più attenti a conciliare ottime prestazioni con basse emissioni di CO2. Saranno disponibili  un 1.5 benzina da 110 cavalli, un 1.5 diesel spinto da “soli” 90 cavalli, ma soprattutto l’EcoBoost, un 1.0 benzina diverso da tutti gli altri: un TDCi con una potenza di 125 cavalli che è in grado di garantire le prestazioni di un 1.6 ma riesce a consumare fino al 20% in meno. Per queste caratteristiche il propulsore EcoBoost è stato eletto come il migliore del 2013. Ennesimo riconoscimento, dunque, per la Ford, sempre pronta ed attenta agli sviluppi del mercato. Paradossalmente, è proprio a causa della conoscenza completa del mercato e delle richieste dei clienti mondiali che la casa automobilistica ha deciso di produrre la EcoSport in 62 paesi tranne che negli Stati Uniti. Una scelta che può stupire, ma che è frutto di un attento studio di marketing da parte dei periti Ford.

Foto Editoriale

Tutti in riga

 

di Filippo Gherardi

 

Definizione di dominatore: Colui che si impone sugli altri. Ma anche, più semplicemente: predominante, prevalente o padrone. Una parola per un concetto, quello che negli ultimi anni, in Formula 1, sembra sposarsi alla perfezione con Sebastian Vettel. Dopo tre anni in cui il “cannibale di Heppenheim” è stato sì insignito dell’alloro di campione del mondo ma anche spesso, forse troppo spesso, apostrofato come un buon pilota nelle mani di una scuderia geniale e rivoluzionaria capace di assegnargli una macchina praticamente perfetta, oggi, dopo l’impressionante facilità con cui Vettel ha dominato il Gran Premio del Canada, è giusto toglierci il cappello solo, e soltanto, dinnanzi a lui. Il gap tra la Red Bull e le altre scuderie quest’anno si è senza dubbio ridotto, lo dicono i risultati e lo confermano i tempi, tuttavia lui rimane lì, in testa alla classifica, con un margine di trentasei punti di vantaggio sul secondo della classe, un certo Fernando Alonso, che sembra quasi un’esagerazione se consideriamo proprio il profilo degli avversari e che la stagione è cominciata da appena sette gare. Sì, certo, su questo distacco pesa come un macigno il ritiro dell’asturiano nel Gran Premio di della Malesia, vinto proprio da Vettel, ma è anche vero che il tedesco ha sin qui messo a segno tre vittorie, un secondo, un terzo e “solo” due quarti posti. Una costanza impressionante e difficile da trovare altrove, che sbiadisce soltanto dinnanzi ad un carattere, il suo, di rigoroso profilo teutonico. Lo stesso che ha fin qui permesso a Vettel di rimandare ogni volta al mittente provocazioni (molte delle quali, di natura dialettica, sferrate dai suoi stessi avversari), pressioni (due mondiali vinti all’ultima gara) e critiche (la vittoria in Malesia e il contestato sorpasso al compagno di squadra Webber sono ancora di fresca memoria). Vettel è il più forte di tutti in questo momento. Con buona pace di Alonso, Hamilton, Raikkonene Rosberg, tra le speranze di chi si augura, Ferrari in primis, che il suo regno sia inversamente proporzionato alla sua giovane età (ventisei anni il prossimo luglio ndr). Differentemente, il dominatore continuerà a riscrivere la storia sua e di questo sport.