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DS5: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Ve l’abbiamo raccontata (e fatta raccontare dai vertici DS) in occasione della presentazione stampa di inizio Luglio, negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provarla anche sulle strade, e nel traffico, di Roma. La nostra redazione al volante della DS5, a stretto contatto con il savoir-faire e l’unicità della nuova ammiraglia del marchio premium del gruppo PSA. Partiamo col dire che il target di riferimento (manager d’azienda e liberi professionisti) sembra davvero tagliato su misura per una vettura che fa dello stile e della ricercatezza, ma anche della compattezza delle forme, il suo autentico marchio di fabbrica. La calandra verticale che caratterizza il muso, arricchita dalla griglia esagonale e dai bordi cromati, è solo il primo, ma efficace, elemento distintivo che balza all’occhio, soprattutto se integrato in una carrozzeria (come quella del modello in prova) color bianco perla con inserti neri che contraddistinguono tetto, vetri e specchietti retrovisori. Impossibile non soffermarci anche sui fari, dalle forme generose e dinamiche, perfettamente in sintonia stilistica con il resto della carrozzeria e dotati, sia nei gruppi anteriori che in quelli posteriori, di tecnologia LED abbinata a quella Xeno per un fascio luminoso oltre modo accentuato in termini di design e profondità. L’idea di “prima concept car prodotta”, come ribadito più volte dai vertici del marchio francese, è riscontrabile soprattutto all’interno dove chi guida ha davvero l’impressione di pilotare un aereo, con una prospettiva della strada mai vista prima ed un ventaglio di comandi, tanto superiori quanto nel tunnel centrale, che richiamano una classica cabina di comando di un qualsiasi volo di linea. E poi, sempre all’interno, la scelta accurata dei materiali, con trame e lavorazioni che collegano al mondo dell’orologeria (sedili) e serigrafie che caratterizzano tunnel centrale e portiere. Si viaggia comodi all’interno della DS5, una macchina avvolgente e “soggettiva”, tenuto conto del tettino che si apre a porzioni, con tre diverse tendine scorrevoli (ed altrettanti pulsanti autonomi) per guidatore, passeggero anteriore e blocco sedute posteriori, oltre che l’ormai immancabile climatizzatore bi-zona. In termini di tecnologia, lo schermo touchpad da 7″ con DS Connect racchiude tutto ciò che serve, abbinando le principali funzioni multimediali, grazie al sistema New Mirror Screen, ad informazioni utili quali autonomia, manutenzione, localizzazione ed assistenza tecnica. Le nuove sospensioni, modificate ed alleggerite rispetto a quelle, troppo rigide, montate sulla vecchia versione, riducono al minimo le vibrazioni ed aumentano ulteriormente il confort interno di un abitacolo insonorizzato ai massimi livelli. La versione che abbiamo provato montava un motore diesel BlueHDi, disponibile nelle tre varianti da 120,150 e 180 CV, abbinato al nuovo cambio automatico EAT6, con prestazioni brillanti ed una buona reattività, ma la gamma propulsori prevede anche la doppia variante benzina THP da 165 e 210 CV e quella Hybrid 4×4 da 200 CV complessivi. I prezzi partono da dai 31.500 euro della versione Chic THP da 165 CV fino ad arrivare ai 47.250 euro dell’edizione limitata 1955 Hybrid 4×4.

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Renault Clio Sporter: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Misure e capacità di carico sono quelle tipiche di una station wagon, profilo e dinamismo (soprattutto alla guida) richiamano al contrario vetture ben più piccole e sportive. Renault Clio Sporter, la station che non sembra una station, è stata in prova nelle ultime settimane presso la nostra redazione ed abbiamo avuto modo di conoscerne, su strada, pregi e difetti. Di una station, come detto, la Clio Sporter ha soprattutto la lunghezza di 4,268 metri complessivi, ma anche una capacità di carico del bagagliaio che parte da 450 litri ed arriva, reclinando la fila di sedili posteriori, ad un massimo di 138 litri, oltre ad un’abitabilità perfetta per cinque persone ed una comodità interna in linea con quelli che sono i parametri del segmento di riferimento. Per il resto, vedendola dall’esterno non possono passare inosservati alcuni elementi estetici che riprendono lo stile brillante dell’ultima generazione della Clio standard. Frontale aggressivo, con fari al LED incastonati nel muso, fiancate pronunciate ad arricchite da minigonne laterali che consegnano anche un contrasto cromatico con il resto nella carrozzeria. Un esempio? Il modello provato dalla nostra redazione abbinava minigonne nere con una colorazione grigio cassiopea, combinazione elegante e ben riuscita. Anche la forma della coda posteriore rimane dinamica, compatta e al tempo stesso originale. Un ulteriore tocco di originalità arriva dalle barre in alluminio presenti sul tetto. Da un punto di vista tecnica, la versione che abbiamo provato montava un motore diesel Energy 1.5 da 90 CV, con S&S di serie ed abbinato a cambio manuale a 5 marce. Agile, maneggevole e pratica, la Renault Clio Sporter sembra nata per i contesti cittadini, una vettura ideale per le famiglie ma che non rinnega anche piacevoli sensazioni al volante. Non mancano i vani portaoggetti, comodi soprattutto per le lunghe distanze, così come la dotazione tecnica di serie che prevede controllo elettronico della stabilità con antislittamento, limitatore/regolatore di velocità, assistenza per le partenze in salita e servosterzo elettrica ad assistenza variabile. Immancabile, naturalmente, anche il tablet con schermo touch al centro della plancia e dotato di sistema multimediale R-Link. La vettura che abbiamo provato era accessoriata anche di Premium pack plus e quindi di climatizzatore automatico, Parking Radar, accensione automatica dei fari e sensori pioggia, retrovisori esterni ripiegabili elttricamente ed alzacristalli posteriori elettrici. Ulteriori elementi di comodità per una vettura dai consumi contenuti (come si addice ad una familiare) e disponibile ad un prezzo di partenza di 19.540 euro.

Top Foto, Toyota Yaris Hybrid "by Glamour"

Yaris Hybrid: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Il Piccolo Genio colpisce ancora. No, non è il titolo di un film degli anni ’90 ma la sintesi perfetta di una storia che si rinnova ancora. Quando fu lanciata sul mercato, la Toyota Yaris fu chiamata “Piccolo Genio” perché racchiudeva in sé tutte le novità che le moderne citycar negli anni avrebbero sviluppato: facilità di guida, agilità, grande spazio interno, ricchezza di optional già nei modelli entry-level. Oggi, nell’era dell’alimentazione alternativa Toyota è ai vertici, e con la sua Yaris Hybrid ha raccolto consensi e, cosa ancora più importante, ottimi riscontri di vendita. Ma, se è vero come è vero che il Piccolo Genio non finisce mai di stupirci, allora ecco a voi il modello “Glamour”. Ideato in collaborazione con la omonima rivista patinata, la Yaris Hybrid “by Glamour”, come potete facilmente riscontrare sul sito internet è pensata principalmente per le giovani donne di oggi. Dinamiche e sempre di corsa, che siano in carriera o mamme a tempo pieno, ma che non vogliono rinunciare alla qualità e al comfort quando si mettono al volante. Le dimensioni sono quelle solite: quasi 4 metri di lunghezza, un bagagliaio capiente (286 litri) e un motore benzina 1.5 16v 75 cv Euro 6 dalle emissioni bassissime (82 g/km di co2), accoppiato ad un motore elettrico da 60 cv. Il tutto per dei consumi da urlo: quasi 30 km con un litro di benzina. Qui non c’è nulla di diverso dalla Yaris classica. La vera differenza la fanno gli allestimenti: non possiamo notare il colore, un azzurro mare davvero particolare. Poi i cerchi, più grandi (da 16’’) in doppia colorazione nero più cromato. Proseguendo, notiamo gli inserti in nero sul laterale e le finiture posteriori satinate, così come la griglia del radiatore. Domina poi il tutto il tetto panoramico, azionabile manualmente con una doppia tendina. All’interno, è un concentrato di tecnologia: sensori luci e pioggia, telecamera posteriore con assistenza al parcheggio, climatizzatore automatico bi-zona, volante in pelle con comandi audio e cruise control, vivavoce bluetooth e predisposizione usb. Il tutto manovrabile attraverso il grande schermo LCD da 7 pollici con il sistema “Toyota Touch&Go”. Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza c’è davvero tutto: 7 airbag, ABS, EBD, assistenza alla frenata, VSC e TRC (controllo di stabilità e trazione), più l’assistenza alla partenza in salita. Il cambio è automatico e offre buone sensazioni di guida. Nel traffico di una grande città è una manna dal cielo, su questo non c’è dubbio. È silenziosissima, anche quando si preme un po’ di più sull’acceleratore, e fa sì che i viaggi anche un po’ più lunghi siano rilassanti e tranquilli. Come guidabilità siamo ai massimi livelli, e la sensazione di spazio che si ha all’interno è davvero notevole. Mettere in meno di 4 metri uno dietro l’altro un guidatore e un passeggero al di sopra di un metro e ottanta non è cosa da poco. Toyota ha prodotto un numero davvero molto limitato di queste vetture (circa 400), e ve ne potete portare a casa una con poco più di 21mila Euro. Non è pochissimo, è vero. Ma provate a mettere tutti questi optional su una vettura dello stesso segmento. O non sono disponibili, e quindi dovete salire di categoria, oppure li paghereste molto di più. È questa la forza del Piccolo Genio, che prosegue la sua storia come meglio non potrebbe.

Francesco Fontana Giusti intervistato da Filippo Gherardi negli studi di Professione Motori

Spazio e tecnologia

 

A cura di Delfina Maria D’Ambrosio

Intervista di Filippo Gherardi

 

Sempre ricco di ospiti lo studio di Professione Motori, nelle scorse settimane è tornato a trovarci Francesco Fontana Giusti, Direttore Image e Comunicazione Renault con il quale abbiamo parlato di tantissime novità partendo, naturalmente, da Renault Kadjar autentica auto da copertina di questo inizio estate che la nostra redazione ha avuto l’occasione di provare nella presentazione stampa di Saragozza dello scorso 4 e 5 giugno:

“Oltre ad essere un prodotto di alta qualità ed estremamente tecnologico, Renault Kadjar è per noi una grande opportunità per due motivi. Il primo è che ci permette di arrivare in Cina, un mercato  importantissimo, parliamo di 19 milioni di veicoli di cui 5 milioni sono Crossover SUV e ci permette, quindi, di internazionalizzarci. Secondo punto ci permette anche in Europa, e quindi anche in Italia, di entrare nel segmento C che nel nostro Stivale rappresenta il 26% del mercato e di questo 26% un veicolo su 3 è un crossover. Dobbiamo quindi cavalcare l’onda, è un fenomeno alla moda, e noi dobbiamo rispondere alle domande del mercato”.

L’avete definita un prodotto strategico, un prodotto che combina tre identità differenti. La robustezza di un SUV, la capienza e la versatilità di una station wagon e il piacere di guida di una berlina:

“É un crossover a tutti gli effetti ed unisce il meglio di tre mondi. Sembra un SUV perché ha un’altezza dal suolo di 20 cm ed ha la trazione 4×4. Ha tutta la modularità di una station wagon grazie al sistema Easy Break 1/3 – 2/3; ha poi una lunghezza di carico di 2,5 metri e un vano bagagli di 527 litri, dati importantissimi. Infine, si guida come una berlina perché pure essendo un veicolo di 4,5 metri  ha un diametro di sterzata di 10,7 metri che è molto simile a una citycar. Importantissimi, inoltre, i motori Energy che sono più piccoli ma molto performanti con dei consumi davvero impressionanti. Ne abbiamo di tre tipi, il dCi da 110 cv emette solamente 99 grammi di CO2, siamo ai livelli dell’ibrido, e come consumi siamo a 3,8 litri per fare 100 km, numeri impressionanti per auto di queste dimensioni. Ma la tecnologia non si ferma qui, abbiamo tutti i sistemi di assistenza alla guida come il Video System e l’Easy Park Assist, e per la connettività abbiamo R-Link 2 con uno schermo capacitivo di 7 pollici, e qui entriamo proprio nel mondo dai tablet con la possibilità di scorrere le icone con le dita e di zoomare, insomma tanta tecnologia innovativa su Kadjar”.

Dal mese di giugno è cominciata la fase di pre-lancio attraverso una speciale piattaforma digitale, da settembre arriverà nelle concessionarie Renault, a quali prezzi?

“Questa speciale piattaforma digitale si chiama Kadjar Klub e permette agli utenti di avere tanti benefici come la possibilità di vedere dei video di sport estremi, di andare a un concerto rock, di vedere un film al festival di Venezia. Viene poi proposto un modello molto speciale che si chiama Premier Edition, un Kadjar limited edition edizione pre-lancio, che è super equipaggiato con degli elementi di stile particolari.  Il modello che si può prenotare su questa piattaforma fino al 31 agosto ad un prezzo molto interessante, parliamo di 27.400 euro. Il lancio avverrà in tutta Italia il 19 settembre con prezzi a partire da 20.250 euro”.

Renault non è solo Kadjar, la vostra gamma con gli ultimi lanci rimane completa e all’avanguardia in ogni segmento. Nelle prossime settimane la nostra redazione avrà in prova tre vetture già introdotte sul mercato Scenic X MOD, Clio Sporter e infine il nuovo Espace. Tu come le riassumeresti?

“Scenic XMOD è un monovolume a tutti gli effetti: tanto spazio e tanta tecnologia a bordo come l’Extended Grip che permette una maggior aderenza su suoli difficili, bagnati, sabbiosi e via dicendo. Una vettura quindi estremamente tecnologica un monovolume con un look da crossover. Il Clio Sporter è speciale perché ha creato un po’ il segmento delle compact sport wagon perché ha un design da coupé ma è una station wagon a tutti gli effetti; parliamo del 50% in più di piano bagagliaio rispetto alla berline di una capacità di carico di 2 metri e mezzo. Quindi una vettura con un look molto sexy, tanta funzionalità e poi come tecnologia c’è naturalmente la camera per il parcheggio posteriore. La nuova Espace è stata una delle vetture simbolo dell’ultima stagione Renault. Trenta anni fa abbiamo inventato il segmento dei monovolumi, oggi dobbiamo seguire la domanda del mercato e quindi Espace si trasforma in un crossover e anche qui unisce il meglio di tre mondi. Un look imponente da SUV, una distanza dal suolo di 16 cm, grandi ruote, spalle larghe. Il secondo punto, molto interessante per un veicolo di oltre 4,8 metri, è che si guida come una citycar perché abbiamo questa tecnologia che si chiama 4control, quattro ruote sterzanti che offrono un’agilità fuori dal comune, e inoltre 250kg in meno rispetto alla precedente. L’abbinamento della perdita dei peso ai motori Energy offre davvero dei consumi al vertice della categoria. Terzo punto: in campo monovolume c’è tantissimo spazio e modularità, ma la grande novità è il sistema One Touch: basta toccare un bottone sia dalla consolle centrale che dal bagagliaio per abbassare i sedili della seconda e della terza fila senza nessun sforzo”.

Il nuovo Espace è arrivato sul mercato italiano a maggio, è un trionfo dell’high tech, con il nuovo sistema Multi-Sense, ma ha anche nuove motorizzazioni come il Twin Turbo dCi da 160 CV. Sono queste le novità più significative da analizzare prima di parlare, naturalmente, del 4control:

“Multi-Sense è la grande novità rivoluzionaria di Espace perché unisce meccanica, elettronica e confort a bordo. Unisce motore, trasmissione, sterzo, strumentazione di bordo, suono a bordo, e anche il massaggio dei sedili, veramente un’esperienza immersiva, un piacere di guida totale che abbiamo in cinque modalità differenziate con 5 colori diversi: rosso per lo sport, blu per il confort, verde per l’eco, viola per il personalizzato, seppia per il neutro. Sono davvero molto diversi tra di loro; per esempio se devi andare un meeting di lavoro impegnativo metti la modalità sport e arrivi carico, se devi fare tanti km sull’autostrada metti il green e consumi pochissimo, se esci da lavoro stremato metti il confort e ti ricarichi con il massaggio. Vi invito a provarle perché sono davvero modalità molto diverse. Il Twin Turbo è una grande novità e l’altra grande novità tecnologica è il 4control, ovvero una tecnologia che di solito hanno le vetture sportive. E’ un sistema sempre attivo, sotto i 50km/h le ruote posteriori sterzano in senso contrario a quelle anteriori e questo dà l’impressione che il passo si accorci consegnando alla vettura tanta agilità. Oltre i 50 km/h la situazione cambia, le ruote posteriori sterzano nella stessa direzione di quelle anteriori, con l’impressione che il passo si allunghi, e questo dà maggior sicurezza e maggior tenuta di strada. I prezzi di Espace partono da 32.900 euro per la versione Zen con dCi  130 CV che è già molto equipaggiata visto che ha il tetto panoramico lumiere, cerchi da 17″, R-Link 2, fari full led. Se vuoi la vettura più tecnologica, confortevole e più equipaggiata di tutta la gamma devi invece prendere l’Initiale Paris con la tecnologica dci Twin Turbo con l’Edc a 6 marce e questa arriva poco sopra i 45mila euro ma è davvero la nostra versione Top in assoluto”.

Dal 6 di luglio inizia la presentazione della nuova Laguna, continua questa vostra offensiva nel Segmento D, a tal proposito cosa puoi dirci?

“Abbiamo iniziato con Espace e adesso arriviamo con Laguna. Si tratta del successore di Laguna, poi sveleremo se cambierà o meno il nome. E’ una vettura super equipaggiata e di altissimo livello che sarà presentata il 6 a Parigi a tutta la stampa internazionale dal nostro presidente Carlos Ghosn e questo fa capire l’importanza di questa macchina. Sarà poi presentata con Megane al Salone di Francoforte, due  saranno quindi le grandi novità. Continua l’offensiva del designer Laurens Van Den Acker visto che vedrete questo spirito di famiglia che continua sulle vetture e anche tanta innovazione tecnologica”.

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Renault Twingo EDC

 

di Pierluigi Bianchi

 

In Europa il cluster delle city-car è in continuo sviluppo perché permette di combinare la comodità di una vettura dalle piccole dimensioni in un contesto urbano e nuove soluzioni innovative. Renault presentando la nuova Twingo ha sintetizzato queste due caratteristiche coniugando tecnologie e esigenze di mobilità. La peculiarità della nuova vettura Renault, che permette di distinguerla dalle altre city-car, è il fatto che il design deriva da una piattaforma con motore posteriore. Dotata di 5 porte e 4,30 mt di sterzata garantisce dinamismo e semplicità nella guida urbana. Le ridotte dimensioni però non sanciscono una scomodità degli utilizzatori, ma al contrario garantiscono di trasportare comunque oggetti grandi e ingombranti. Due motorizzazioni, entrambe da 899cc: un turbo con 90CV che risulta essere molto generoso sia in termini di prestazioni che di consumi, e un aspirato a 70CV. La novità più sorprendente che Renault ha inserito nelle sue vetture è il nuovo cambio EDC. L’efficient Dual Clutch riunisce tre caratteristiche: comfort, piacere di guida e rispetto per l’ambiente. Si tratta di una trasmissione automatica a doppia frizione dotata di 6 rapporti che garantisce cambi di marcia fluidi, risposte immediate e consumi molto ridotti.  Tutti questi elementi innovativi permettono di definire la nuova Twingo come agile, dinamica e tecnologica.

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Renault Scenic XMod: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Una monovolume pratica, versatile, con grande capacità di carico ma che non disdegna connotati estetici all’avanguardia? Riassunto in un’unica vettura: Renault Scenic XMod. Abbiamo provato nelle ultime settimane la versione Limited, e questi sono gli aspetti più importanti che abbiamo deciso di segnare sul nostro taccuino. Carrozzeria color bianco ghiaccio dalle forme lineari ma tutto sommato elegante, specchietti retrovisori ripiegabili color nero, gruppi ottici dalle dimensioni generose sia per quel che concerne l’anteriore che il posteriore e cerchi da in lega 16″. Il profilo è quello tipico di una vettura con assetto turistico, che lascia poco spazio a sportività e dinamismo ma concede tanto alla comodità rendendola adattissima per viaggi a lunga distanza. Il vero punto di forza rimane, però, lo spazio interno. Abitabilità assoluta anche per cinque persone ed un bagagliaio che parte da una capacità di carico di 437 litri ed arriva fino ad un massimo di 1837 litri (!!), merito di sedili posteriori scorrevoli e removibili. Le dimensioni della Scenic XMod non sono quelle di una classica city car ovviamente, l’assenza di una retrocamera non facilita le manovre ma i sensori di parcheggio, sommati ad uno sterzo alleggerito, diventano più che validi alleati. Sotto il cofano la versione che abbiamo provato presentava un motore turbodiesel 1.5 di cilindrata e 110 CV di potenza, con S&S ed abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti. I consumi, trattandosi essenzialmente di una familiare, sono contenuti e dichiarati sui 24,4 km/l, le prestazioni registrano una velocità massima di 180 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 in 12.5 secondi. Non manca il piacere di guida, con un motore silenzioso e sospensioni soffici che rispondono bene anche a differenti condizioni di asfalto. Da un punto di vista tecnologico, nella parte superiore della plancia troviamo due interfaccia digitali, il primo (partendo dal posto guida) di forma rettangolare è di fatto l’autentico quadro strumenti della vettura, con informazioni di natura tecnica ma anche integrazioni, gestibili attraverso comandi manuali presenti nel cuore della plancia, come radio e telefono, il secondo, subito accanto e di forma quadrata, è destinato alla navigazione (che nella versione Limited che abbiamo provato dispone del pack Europa) ed è gestibile tramite un piccolo joystick collocato nel tunnel centrale e comodamente a portata di mano sia dalla seduta del conducente che del passeggero anteriore. A proposito di tunnel centrale, quello della Renaul Scenic XMod è scorrevole e si regola a seconda di quella che è la posizione di guida. Un’ulteriore comodità in una macchina davvero pratica e versatile e che tra le altre dispone, anche, di autoradio con CD/Mp3, cruise control e climatizzatore automatico bizona. Il prezzo della versione Limited provata dalla nostra redazione è di 24.800.

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Peugeot 108: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Compatta, maneggevole ed economica. Dopo la presentazione a giugno 2014, la Peugeot 108 torna a far visita nella nostra redazione con due settimane di prove che ci hanno permesso, ancor meglio, di conoscere la piccola city-car del Leone francese nella sua versione più glamour ed accessoriata, quella TOP con capote apribile. Il vero tratto distintivo della Peugeot 108 è senza dubbio riconducibile al design esterno, con gruppi ottici incastonati nel resto della carrozzeria che ne esaltano, per forme e stile, lo spirito dinamico, mentre quelli posteriori sono dominati dagli ormai noti artigli luminosi. Design ma anche personalizzazione, la versione provata da noi di Professione Motori, con carrozzeria viola ed inserti black, è solo una delle tante combinazioni cromatiche disponibili. Sono in totale sette i temi diversi, che non riguardano soltanto la carrozzeria ma anche tappettini, cover retrovisori, cover del telecomando e stickers della plancia. Anche la capote, nel nostro caso in tessuto nero, è disponibile in tre colorazioni differenti e la sua apertura, semplice e funzionale, copre l’intera porzione superiore dell’auto. Le misure sono quelle tipiche di una city car, con una lunghezza di 3,47 m, una larghezza di 1,62 m ed un passo di 2,34 metri, abbinate ad un peso complessivo di 840 kg. Numeri che consegnano, come detto in apertura, una compattezza ed una maneggevolezza, con un raggio di sterzata contenuto in parametri minimi, davvero competitivi. Rimane comodo, tuttavia, anche l’ingresso all’interno dell’abitacolo ed in particolar modo nella versione 5 porte che abbiamo provato. Il bagagliaio oscilla tra una capacita, minima, di 243 litri ad una, massima e frazionando il divano posteriore, di 868 litri. All’interno sedili comodi e con una originale griffe che ne esalta l’eleganza, ma anche un comparto tecnologico di tutto rispetto con Touch Screen integrato da 7″ con sistema Mirror Link che permette di collegare il proprio smartphone, anche di ultimissima generazione, e di utilizzarne le principali funzioni. Disponibile anche la retrocamera ed un pacchetto di optional che prevede, tra gli altri, Hill Assist di serie per partenze in salita, accensione automatica delle luci e limitatore di velocità. In Italia è arrivata ormai da un anno, esattamente da giugno 2014, ed è disponibile sia nella variante 3 che 5 porte. Da un punto di vista di gamma motori, la versione che abbiamo provato presentava un propulsore 1.0 Vti da 68 CV, abbinato a cambio manuale, fluido e dinamico ma al tempo stesso contenuto nei consumi. Lo stesso propulsore è disponibile anche con cambio robotizzato, ma in gamma è presente anche il 1.2 Pure Tech da 82 CV. Il target di riferimento è quello indicato, sin dal lancio, anche dai vertici Peugeot, e vale dire donne ma anche coppie giovani e senza figli. I prezzi variano dai 9.950 euro della versione Access 1.0 Vti, fino ai 14.650 del top di gamma rappresentato dalla Allure TOP 1.2 Pure Tech.

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Ssangyong Tivoli

 

di Pierluigi Bianchi

 

Ssangyong, noto brand coreano per i Suv Korando e Rexton e per la monovolume Rodius, si affaccia per la prima volta in un segmento fortemente in crescita in Europa e nel resto del mondo: i B-SUV. Per penetrare nel mercato europeo, con un obiettivo di circa 300 unità al mese, la casa automobilistica coreana ha utilizzato il nome di una località laziale sfruttando la location e il bellissimo contesto di una delle città dotate di due dei cinquanta siti protetti dall’Unesco quali patrimonio dell’umanità. Il crossover Tivoli nasce con un 1.6 benzina (dotato di 128 CV) a cui si aggiungerà un modello bi-fuel GPL  e un turbo diesel (115 CV). Le dimensioni della vettura sono tipiche del segmento scelto, circa 4 metri di lunghezza e 1,6 metri di altezza, e garantiscono un’ottima abitabilità e confort. Confort che è inoltre garantito dagli ammortizzatori montati che adattano la vettura all’uso stradale ma anche a superfici più “complicate”. Il design della vettura è ispirato al contesto urbano e alla natura, spicca in particolare l’ampia griglia orizzontale che slancia la vettura e i gruppi ottici anteriori che garantiscono un’ottima visuale. Il cambio sarà a 6 marce sia in versione automatica che in versione manuale. L’automobile è dotata del sistema Smart Steer che fornisce tre opzioni di scelta che permettono di utilizzare la macchina con diversi stili di guida: Sport, Normale e Comfort Il tutto è completato da una dotazione di sicurezza completa che include 7 airbag, il Brake Assist e l’ESP. Gli interni sono originali e curati con ottimi materiali e accessori funzionali. Lo schermo da 7” provvisto degli ultimi sistemi di entertaiment permette di ascoltare tutti i formati audio e di collegare i dispositivi portatili tramite Usb/Aux, il Bluetooth o tramite l’ingresso HDMI. La product identity della Ssangyoug non è quella di fornire un’auto a prezzi estremamente bassi, ma di fornire un adeguato value for money garantito dall’originalità e dalla qualità.

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DS5: la presentazione alla stampa

 

di Filippo Gherardi

 

Savoir-Faire, esperienza del cliente, heritage ed unicità, questi i quattro punti cardinali della filosofia DS, gli stessi che caratterizzano la nuova DS5, ammiraglia assoluta della nuovo percorso (indipendente) appena intrapreso dal marchio premium del gruppo PSA. Dopo il debutto assoluto a Ginevra, e dopo aver strappato primi e significativi riconoscimenti, la nuova DS5 arriva in Italia e, come succede in questi casi, ecco puntuale la presentazione alla stampa nella splendida cornice delle colline senesi. La nostra redazione era presente, e in attesa della prova su strada che realizzeremo nelle prossime settimane abbiamo raccolto, nel frattempo, le prime indicazioni al volante di questa nuova berlina di lusso. Partiamo col dire che se l’obiettivo dichiarato del marchio DS è quello, innanzitutto, di distinguersi, allora la DS5 ne è una dimostrazione più che mai tangibile. Stile unico, con questa innovativa calandra verticale DS Wings caratterizzata da una griglia esagonale ed una rifinitura cromata che ne esalta l’eleganza. A questo si aggiungano i fari DS LED Vision, che abbinano sia nei gruppi ottici anteriori che in quelli posteriori la tecnologia LED con quella Xeno. “La prima concept car mai prodotta”, così come la definiscono i vertici parigini, si caratterizza anche per uno stile interno davvero inedito, con un abitacolo ed un posto di guida ispirato al mondo dell’aeronautica e con materiali inediti e di prima qualità (3 tipi di pelle diversi ed 8 tonalità di serigrafia laser) che invece presentano chiari riferimenti al settore dell’orologeria. Non manca, naturalmente, una vasta componente tecnologica, con touchpad da 7″ dotato dell’innovativo DS Connect, attraverso il quale si possono ottenere in maniera comoda e diretta informazioni su autonomia, manutenzione, localizzazione ed assistenza tecnica della vettura, oltre al sistema New Mirror Screen, con Mirror Link, che collega il proprio smartphone alla vettura in maniera ancor più efficace rispetto alle precedenti versioni. In termini di assistenza alla guida, DS5 presenta, tra gli altri, il sistema di sorveglianza dell’angolo morto. Da un punto di vista tecnico invece, una novità importante è rappresentata dalla nuove sospensioni. A casa DS hanno fatto tesoro delle indicazioni che sono arrivate riguardo alla rigidità (eccessiva) riscontrata sulla vecchia DS5, e per questo nuovo modello hanno cambiato fornitore e consegnato delle sospensioni più brillanti e più adatte a qualsiasi tipo di superficie, diminuendo vibrazioni ed aumentando il confort interno, pur preservando comunque il dinamismo. Capitolo motori: la gamma prevede due varianti benzina THP da 165 e 210 CV con S&S di serie ed abbinate sia a cambio manuale che automatico EAT6, oltre a tre versioni diesel BlueHDi da 120, 150 e 180 CV, con quest’ultimo che rappresenta il vero fiore all’occhiello della proposta abbinato al cambio EAT6 e consumi davvero contenuti. Da aggiungere, doverosamente, anche la versione Hybrid 4×4 che combina un motore diesel BlueHDi (anteriore) ad un’unita elettrica (posteriore), capace di sviluppare una potenza complessiva di 200 CV e con quattro diverse modalità di funzionamento: Auto, Sport, ZEV e 4WD. Tre gli allestimenti disponibili (Chic, So Chic e Sport Chic), a cui vanno aggiunte le varianti Business e Business Combi oltre all’edizione speciale, top di gamma, 1955. Il target di riferimento, come confermato anche da Eugenio Franzetti e Florian Martin in una doppia intervista che proporremo nei prossimi giorni all’interno della nostra trasmissione, è quello dei manager di azienda e dei liberi professionisti, con prezzi che partono dai 31.500 euro della versione Chic THP da 165 CV con cambio EAT6 ed arrivano fino ai 47.250 euro dell’edizione limitata 1955 Hybrid 4×4.

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Mercedes G500 4×4

 

di Pierluigi Bianchi

 

Nessun ostacolo limiterà il percorso della nuova Mercedes G500 4×4. Nata da un compromesso tra la G63 e la G63 Amg 6×6, la 4×4 avrà soluzioni simili alla 6×6 ma più agevole per un uso urbano. Le spiccate doti di offroad sono garantite da un’altezza da terra pari a 450mm, una profondità massima di guado di 1000 mm cerchi in lega da 22 pollici con pneumatici 325/55 e un biturbo V8 da 4.0 litri in lega d’alluminio che sviluppa 422 cavalli garantendo un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi circa grazie al peso contenuto. La lunghezza della vettura non dovrebbe essere molto differente rispetto ai 4 metri e 66 centimetri della versione originale. Tutta questa potenza è abbinata ad un telaio all’avanguardia con gli assali delle sospensioni a portale, cioè con i semiassi di trasmissione e i gruppi differenziali più alti dei mozzi ruota, adattando la guida nel miglior modo possibile a tutte le possibili situazioni. Nonostante il suo carattere fortemente offroad e dedito all’avventura, la vettura non perde i connotati Mercedes garantendo lusso e comfort. Ordinabile da dicembre, certamente non ad un prezzo di un’utilitaria, sul fuoristrada non avrà rivali.