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Aston Martin: nel 2019 l’elettrica RapidE

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Il mondo dell’elettrico è ormai una realtà affermata, e come tutti anche Aston Martin si adegua ai tempi, annunciando l’arrivo della sua nuova ammiraglia completamente elettrica, la RapidE. Entrerà in produzione solo a partire dal 2019, è la prima mossa di una strategia che punta a rinnovare l’intera gamma, ed è una vettura che sarà sviluppata in collaborazione con la Williams Advanced Enginering, ma ne verranno create appena 155 unità. La RapidE rappresenta una sorta di evoluzione del concept Rapide AMR presentato nel 2015, ma rispetto ad essa al posto di un V12 6.0 litri benzina avrà un propulsore elettrico che, secondo l’amministratore delegato della casa inglese Andy Palmer, “offrirà prestazioni che nessuna Aston Martin ha offerto in passato”. Lo stesso Palmer ha poi ricordato che: “Il motore a combustione interna è stato il cuore delle Aston Martin per più di un secolo e continuerà ad esserlo negli anni a venire. RapidE mostrerà la visione della nostra azienda, la volontà e la capacità di affrontare con successo cambiamenti radicali, fornendo un modello che si rispecchia perfettamente nella nostra essenza e che meriterà l’apprezzamento dei nostri clienti”.

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Trasporto pubblico, il domani è ”modulare”: Next Future Transportation

di Stefano Ursi

La presentazione è prevista per Novembre a Dubai e promette di svelare un’innovazione capace di infondere il giusto slancio rivoluzionario al comparto del trasporto pubblico. Si chiama Next Future Transportation ed è un veicolo modulare inventato da Tommaso Gecchelin e Emmanuele Spera. Un progetto a firma tutta italiana, che mette insieme esigenze di mobilità sostenibile e nuove tecnologie ad altissimo livello. Si tratta di un veicolo alimentato ad energia elettrica, di due metri di larghezza e mezzo di lunghezza, capace di ospitare fino a dieci passeggeri e nel quale ogni pezzo è staccabile dall’altro e poi ad esso ricongiungibile grazie ad un braccio metallico ad allineamento ottico. Molti i vantaggi che si possono intuire già solamente descrivendo Next Future Transportation; innanzitutto l’alimentazione elettrica vede un grande risparmio in termini ambientali e di sostenibilità, poi ogni tratta può essere programmata per il numero dei passeggeri, così che il conducente ne carichi solo quelli che servono lasciando dunque fermi i pezzi, o moduli, che non servono perché non sono occupati. Risparmiando dunque spazio sulla strada. All’inizio e alla fine del viaggio i moduli si ricaricano, permettendo di avere sempre  l’energia sufficiente per i viaggi da fare. Quando si trova a fare le curve, poi, il veicolo ha la capacità di far staccare leggermente un modulo dall’altro, così da evitare che un’auto o un motociclo si vadano ad inserire nello spazio fra un modulo e l’altro. Per quanto riguarda i costi, si legge, essi vengono parametrati in base ai passeggeri che vengono portati o con i materiali che si trasportano, o merci, perché il veicolo modulare può essere adattato a molti usi. Chiaramente, per sfruttare al massimo questo veicolo innovativo e dalle potenzialità molto interessanti, occorre che la città sia ”attrezzata” allo scopo, che la strada sia in buone condizioni e che la carreggiata sia abbastanza ampia. Al momento circolano due prototipi espositivi in scala 1:10 funzionanti, insieme ad altri due a dimensione reale e scopo illustrativo. Affinché le prime flotte possano essere commercializzate, si legge, occorreranno tre anni. Così Gecchelin a StartupItalia.eu: ”Dopo il progetto pilota a Dubai, Next e Getplus intendono sviluppare industrialmente i veicoli per venderli prima in contesti controllati e gradualmente espandere il bacino di utenza ai trasporti cittadini e tra città”.

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Audi: il 2019 anno di e-tron Sportback

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La data è stata ufficializzata, da Audi arriva l’annuncio della produzione della nuova e-tron Sportback a partire dal 2019 nello stabilimento di Bruxelles, lo stesso in cui è nata la e-tron Quattro Concept alla quale si ispira il futuro SUV dei Quattro Anelli. Proprio da quest’ultima la nuova Audi riprenderebbe il powertrain, composto da tre motori elettrici raffreddati a liquido dalla potenza totale di 230 kW (435 CV) con una batteria da 95 kWh capace di un’autonomia di oltre 500 km. Le prestazioni sono di tutto rispetto, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi ed una velocità massima di 210 km/h autolimitati grazie ai 370 kW (503 CV) e agli 800 Nm di coppia generati dal motore in modalità S; come per il resto della famiglia, confermata anche la trazione integrale Quattro.  La e-tron Sportback “agirà” al fianco della prossima SUV elettrica di Audi, posizionandosi a metà tra la Q5 e la Q7, ed anche se sarà disponibile a partire dal 2019, in Norvegia è già possibile ordinarla versando un anticipo di 20.000 corone, ossia 2.100 euro. Hubert Waltl, membro del Consiglio Direttivo e responsabile dell’area produzione ha così commentato:”Con la decisione di produrre l’Audi e-tron Sportback dimostriamo che Audi ha preso sul serio la mobilità elettrica. Inoltre l’assemblaggio di un secondo modello a batteria a Bruxelles condurrà all’utilizzo ottimale dello stabilimento”

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Smart ForTwo Cabrio Electric Drive: fresca ed ecologica

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

L’animo non cambia, rimane sempre la stessa, piccola e agile Smart, sotto al cofano però ora batte un altro cuore, più silenzioso ed ecologico. Parliamo della nuova Smart ForTwo Cabrio Electric Drive e del suo propulsore elettrico da 82 cavalli e 160 Nm di coppia, capace di fornire un’autonomia di 155 km e di toccare i 130 km/h di velocità massima (autolimitati elettronicamente). A permettere un chilometraggio tale alla piccola tedesca è la nuova batteria agli ioni di litio da 17,6 kWh, ricaricabile del tutto in 6 ore, una ricarica che può essere ottimizzata dal tasto ECO presente agli interni, il quale modifica il software di controllo della climatizzazione, varia l’erogazione della potenza del motore e fa guadagnare il 10% di autonomia. Vettura tanto cittadina quanto estiva grazie alla capote che può aprirsi in appena 12 secondi, la Smart ForTwo Cabrio Electric Drive presenta esteticamente alcuni tratti della più sportiva Brabus, si a livello di aerodinamica che di look, con la possibilità di avere anche la cellula tridion in un esclusivo verde elettrico. Gli interni sono pressappoco gli stessi delle sorelle non elettriche, con l’aggiunta di due indicatori circolari sulla parte posteriore del cruscotto che permettono di tenere sotto controllo la carica della batteria. La vendita e le ordinazioni sono in Italia sono già aperte, con le prime consegne che verranno effettuate da ottobre, e a prezzi che vanno dai 27.160 euro per l’allestimento Pure fino ai 29.389 euro per il Prime; il successo è però stato così ampio che fino alla fine dell’anno sono state già assegnate tutte le unità messe in vendita, e quindi ordinandola ora non si potrebbe avere prima del nuovo anno. E’ inoltre in fase di studio, insieme ad Enel, una formula che prevede l’acquisto con leasing di 36 mesi, dal costo mensile di 300 euro con maxi rata finale, comprendente però l’installazione dell’impianto di ricarica all’interno del proprio garage. Oltre ad essere all’apice per quanto riguarda l’agilità, grazie al suo raggio di sterzata  di ben 6,95 metri, e a fornire ottime prestazioni soprattutto per districarsi nel traffico cittadino (da 0 a 60 km/h in 4,9 secondi e da 0 a 100 km/h in 11,8), la nuova Smart elettrica ha il pregio di essere completamente silenziosa e soprattutto di poter entrare nelle ZTL delle grandi città senza bisogno di alcun tipo di permesso, aspetto che chi vive in città non potrà assolutamente sottovalutare.

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Renault Zoe: 400 km di libertà ecologica

 

 

 

di Flavio Grisoli

 

Diciamocelo francamente: tutti, ma proprio tutti, se ci viene chiesto quale è il primo motivo che ci frena dall’acquistare un veicolo elettrico, rispondiamo: “Poca autonomia, ho paura di rimanere a piedi”. O, per i più “audaci”, la giustificazione è un’altra: “Non ci sono le stazioni di ricarica”. Bene, possiamo dire che oggi Renault ha tolto la maggior parte di questi dubbi. Infatti, la casa della Losanga, dopo la presentazione europea di Lisbona della fine dello scorso anno, in questi giorni ha voluto puntare di nuovo fortemente sull’elettrico in un mercato, quello italiano, poco “ricettivo” sotto questo punto di vista. Nella splendida e insolita cornice del Labirinto della Masone, nel cuore della pianura padana, un eccentrico progetto ideato e realizzato dall’editore e collezionista d’arte Franco Maria Ricci, Renault ha presentato alla stampa la nuova ZOE, il modello di punta del parco elettrico della factory francese. Con 400 km di autonomia in modalità NEDC (ovviamente in condizioni ottimali: questo significa che con persone a bordo e con una guida non troppo sportiva si raggiungono comunque comodamente i 300 km senza doversi fermare), ZOE è attualmente l’auto elettrica più “autonoma” sul mercato. E’ stato un bel miglioramento, perché a fronte di un aumento del solo 10% delle dimensioni del comparto batteria, ne è stata raddoppiata l’efficienza (si passa dai 22 ai 41 kWh). Queste batterie, dalla chimica rinnovata (manganese, nichel e cobalto), sono state realizzate in collaborazione da Renault e LG Electronics nello stabilimento di Flan, così come tutta la vettura. 300 km sono davvero tanta strada: potremmo andarci da Roma a Firenze senza mai fermarci. E questo ci fa capire come, in situazioni “cittadine” non dovremmo davvero preoccuparci dell’autonomia di un’auto elettrica. Basti pensare che, in media, un automobilista compie circa 60 km al giorno. Renault ha pensato anche alla capillarità e tipologia delle paline di ricarica: attraverso il cavo di ricarica intelligente “Camaleon”, come lo stesso nome ci suggerisce, il sistema si adatta automaticamente al tipo di alimentazione che trova (monofase, trifase, ad alta capacità). E per le ricariche? Estenuanti attese? Nossignori: infatti in soli 30 minuti si possono recuperare 120 km di autonomia. E allora, visto che abbiamo detto che Renault ha tolto “quasi” tutti i dubbi, quali sono quelli che rimangono? Bé, per quanto riguarda l’Italia, soprattutto quelli “esterni” alla volontà della casa guidata da Carlos Ghosn: infatti di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici non ce n’è neanche l’ombra (a fronte dei forti aiuti, tra defiscalizzazione e veri e propri bonus che troviamo in Norvegia, Francia, Germania) e poi una politica sostanzialmente ferma (strano) sul tema dell’installazione delle paline di ricarica. Come sempre tanti tavoli, tanti incontri, commissioni e sottocommissioni: ma quando c’è da mettere la firma e iniziare a cambiare davvero le cose spuntano i problemi. Da qualche mese diverse case automobilistiche, Renault in testa, si sono unite per cercare di fare più lobbying nei confronti del governo e dei fornitori di energia elettrica: chissà che non riescano a smuovere qualcosa, soprattutto dal punto di vista della presenza in autostrada delle stazioni di ricarica elettriche. Si parla del 2019 come data di svolta, vedremo. ZOE, presentata alla stampa italiana nel suggestivo labirinto di bambù più grande del mondo, offre oltre alla versione classica anche quella Van (con un carico di un metro cubo), propone come top di gamma la versione Bose (sellerie speciali in pelle, impianto audio Bose, cerchi in lega da 16’’ e tinta dedicata grigio ittrio). Connettività: i sistemi MyZE Connect e MyZE Interactive permettono di tenere sotto controllo lo stato della ricarica dell’auto da remoto, di interromperla o farla partire o addirittura di programmare l’accensione del climatizzatore quando l’auto è ancora in ricarica per evitare che nei primi km di viaggio si disperda troppa energia per rinfrescare o scaldare l’abitacolo. I prezzi: si parte (con batteria a noleggio) dai 22.750 Euro della versione a 22 kWh fino ai 29.850 Euro della versione Bose 41 kWh; con batteria in acquisto, il range va dai 30.750 ai 37.850 Euro. Prezzi alti, è vero: ma sono soldi che si vanno a recuperare con l’utilizzo: niente bollo per cinque anni, si risparmia sull’assicurazione, sulle ZTL cittadine e sulle strisce blu. Oltre che sulla benzina, ovviamente.

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Dal concept a Francoforte: caccia ai rumors su Jaguar I-Pace

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Dopo il Salone di Los Angeles 2016, che ne ha svelato il concept, oggi Jaguar I-Pace si prepara a farsi vedere nella sua forma definitiva al Salone di Francoforte; almeno così dicono e anticipano alcuni rumors e alcune indiscrezioni che circolano ormai da tempo in rete e che stanno ingolosendo tutta la community e i media di settore. Il suv a propulsione elettrica dovrebbe dunque essere pronto al debutto sul mercato a Settembre, mese in cui apre i battenti il Salone tedesco; secondo quanto si può leggere dal web e dalle ricostruzioni che circolano, pare che il modello definitivo sarà poco distante, almeno per quanto riguarda il corpo della vettura, da quello del concept presentato a Los Angeles e poi replicato a Ginevra. Il nuovo nato della casa di Coventry dovrebbe dunque montare due motori elettrici, di potenza pari a 400 CV e 700 Nm di coppia massima, 500 km di autonomia su ciclo NEDC, ricarica all’80% in 90 minuti tramite stazione di ricarica da 50kW e completa in circa due ore. Da 0 a 100 km/h in 4 secondi. Il sistema è a batterie agli ioni di litio, raffreddate a liquido, per l’alimentazione dell’unità powertrain. La vettura è di quelle che non passano inosservate per le dimensioni, visto che porta con sé una lunghezza di 4,68 m e un passo da 2.990 mm, che la fanno di tutto diritto campeggiare nel segmento Suv-Crossover, il che indica già quale sia l’intento della casa: realizzare il primo modello di auto a mobilità sostenibile che però abbia tutte le caratteristiche di prestazioni ma anche estetiche e di design di un modello a mobilità tradizionale. Lo stile del concept, come detto, dovrebbe essere in gran parte quello che vedremo sulla versione definitiva e dunque qualcosa, dalle immagini trapelate e dalla presentazione del prototipo, ci si può già immaginare. Resta tutta da scoprire, in questo senso, la dotazione tecnologica e tutto ciò che concerne gli interni che non dovrebbero variare molto ma, come sempre accade con modelli così attesi, qualche novità di rilievo potrebbero averla in sé. La casa del giaguaro, dunque, si lancia in corsa nel segmento della mobilità sostenibile, presentando, come pare a Francoforte, un modello che dovrebbe unire stile Jaguar con nuove esigenze di futuro. La sfida è lanciata.

Audi e-tron Sportback concept

Sportiva dal cuore elettrico: Audi e-Tron Sportback Concept

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Prestazioni da sportiva ma cuore a propulsione elettrica. Ecco Audi e-Tron Sportback Concept, che nella cornice del Salone di Shanghai vede il suo punto di partenza per la presentazione al grande pubblico e agli esperti del settore; un altro passo in avanti nel futuro elettrico per Audi, dopo la presentazione al Salone di Francoforte del 2015 della e-Tron Quattro Concept, da cui tutto è iniziato. Infatti il motore a propulsione elettrica di e-tron Sportback concept deriva proprio da lì ma promette una crescita esponenziale dal punto di vista delle prestazioni, del design e del comfort. Con una potenza complessiva da 320 kW, ovvero 435 cv e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi, e-Tron Sportback concept monta una batteria agli ioni di litio da 95 kWh che si raffredda a liquido. L’autonomia è pari a 500 km secondo il ciclo di omologazione Nedc e l’accumulatore è posizionato tra gli assi, sotto l’abitacolo, onde favorire l’equilibrio dei pesi della vettura. Le dimensioni, come in molti hanno già detto, sono importanti e raccontano di un’auto che quando arriva, sulla strada, si vede: lunghezza 4,9 metri, larghezza 1,98, altezza 1,53 e passo a 2,93 metri; una proposta, quella di e-tron Sportback concept, che punta a toccare le esigenze di più segmenti di clientela, nelle cui corde c’è sicuramente il rispetto della sostenibilità ambientale ma anche la guida di una vettura che dia soddisfazione e prestazioni. E in questo senso anche il design è decisivo; l’auto, infatti, presenta griglia ottagonale singleframe ma ”rivisitata” grazie ad un taglio orizzontale e una zona centrale sigillata e verniciata nel colore della carrozzeria. Una vettura che si mostra e si presenta come un Suv-coupé, di cui la casa era ancora priva e con la quale si arricchisce di un elemento molto richiesto. Cerchi in lega da 23 pollici, non più specchietti laterali ma telecamere, luci anteriori a LED con tecnologia Matrix che riescono a modulare la luce a seconda dell’illuminazione esterna o della presenza di altre auto nelle vicinanze. Così Dietmar Voggenreiter, responsabile marketing e vendite di Audi AG, spiega il perché della presentazione a Shanghai: ”La Cina è il mercato più importante al mondo per le auto elettriche. Ciò vale per l’infrastruttura, per gli incentivi e anche per le vendite. Già oggi sono presenti circa 150.000 stazioni di carica, alle quali se ne aggiungeranno altre 100.000 entro la fine del 2017. Questa rapida crescita ci troverà ben preparati”, spiegando che Audi presenterà nei prossimi anni 5 modelli e-Tron, tra cui alcune alimentate esclusivamente a batteria ma con autonomia ancora più ampia.

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Nissan e-NV200, un ”ufficio mobile 100% elettrico” per la Polizia Locale di Magliano Sabina

 

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Due momenti ci occorrono per parlare di Nissan e-NV200, quello che ormai da tutti viene ribattezzato il ”primo ufficio mobile elettrico al 100%”: il primo è la presentazione ed esposizione al Maxxi di Roma e poi l’entrata ufficiale in servizio, alle dipendenze della Polizia Locale del Comune di Magliano Sabina in occasione del primo raduno interregionale della mobilità elettrica e sostenibile, che si è tenuto fra 25 e 26 marzo scorsi. Si tratta di un van che integra tutte le capacità e le possibilità di un vero e proprio ufficio in movimento, in grado di assolvere ad ogni funzione tecnica e pratica; la Polizia Locale di Magliano Sabina, promotrice dell’iniziativa insieme a Nissan, ha dunque da qualche giorno a disposizione un mezzo innovativo, con la grande qualità di essere 100% elettrico e dunque totalmente sostenibile per l’ambiente. Oltre ai due posti disponibili nella conformazione 2+1 della cabina, il veicolo consta di un sedile posteriore ruotabile di 180°, tale da permettere la presenza di una postazione e di ogni tipo di arredamento da ufficio che possa servire all’uso, come una scrivania o delle cassettiere o anche strumentazioni di vario genere legate all’attività che si va a svolgere. Per quanto riguarda l’alimentazione, Nissan e-NV200 prevede un impianto elettrico supplementare 12V in corrente continua e 230V in corrente alternata, che sono in grado di alimentare per almeno 12 ore un pc portatile, una stampante e un fax; completano la dotazione standard i mezzi di soccorso, come i classici fari lampeggianti e la sirena bitonale per la segnalazione di emergenza, oltre a barre a ponte e faro di ricerca. Insomma, tutto ciò che serve, in questo caso, per le attività che la Polizia Locale deve svolgere, fra accertamenti e controlli, oltre che redazione di verbali e attività di vario genere come controlli stradali, i servizi di infortunistica, il rilevamento di infrazioni legate ai limiti di velocità e così via. E-NV200, spiega Nissan, è disponibile nelle versioni trasporto merci trasporto passeggeri Bus/Evalia full-optional, e-NV200 offre un’ampia gamma di opzioni per rispondere a ogni esigenza d’uso – con modelli furgonati, cinque e sette posti – e un’autonomia fino a 170 km con una sola carica. dipende ovviamente da vari fattori come lo stile di guida e il tipo di strada.

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Elettrico coniugato a potenza, ”in salsa F1”: hypercar Dendrobium

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Debutterà ufficialmente al Salone di Ginevra, che si terrà dal 9 al 19 Marzo prossimo, e arriva direttamente da Singapore: è la hypercar Dendrobium (un concept per la precisione), su cui si stanno già concentrando le attenzioni e la curiosità della community degli amanti della tecnologia sulle auto. La firma è quella dell’azienda, appunto di Singapore, ‘Vanda Electrics’, che ha messo mano ad un modello dalle prestazioni e dalle forme del tutto mutuate dalla Formula 1, e che appena debutterà sarà oggetto di dibattito. Settore peraltro in grande fermento, dunque nessuno stupore. Una società, Vanda Electrics, che fino a questo momento si distingueva per van e piccoli veicoli elettrici, ma per la quale ora il grande salto, verso vetture di grande fascino ma anche e soprattutto potenza, è cosa fatta; e il risultato, che esteticamente fa risaltare una linea da monoposto in tutto e per tutto, è stato possibile grazie al supporto del team, appunto di F1, Williams Advanced Engineering e gli occhi si potranno lustrare. Il concept, almeno stando alle immagini che sono uscite sul web e nei siti internazionali specializzati, appare grintoso e in procinto di aggredire la strada, e pare già di sentire, anche dal display dello smartphone, il rombo del motore a propulsione elettrica che vi è montato; un motore che è capace di lanciarsi da 0 a 100 kmh in soli 2,6 secondi, grazie ad una potenza di 1.500 CV. La sfida ai grandi colossi della velocità in questo senso è tracciata chiaramente e c’è da credere che dal momento in cui a Ginevra farà il suo debutto in società, questo modello e con esso la casa di produzione siano orientati a guardare sempre oltre, verso traguardi che non possono necessariamente esaurirsi con Dendrobium. È infatti un mercato, quello dell’elettrico nell’auto, che a detta delle grandi case sta per esplodere definitivamente, con previsioni significative per quanto riguarda il gradimento degli utenti e il progressivo miglioramento di modelli già presenti. Ora non resta che attendere il Salone di Ginevra per dire se Dendrobium saprà o meno rispettare le aspettative che si stanno creando attorno al suo debutto, se contribuirà o meno all’annunciata crescita esponenziale dei modelli elettrici nel mondo. E se il segmento dell’elettrico associato alla velocità e alle prestazioni avrà trovato, oltre alle grandissime firme, anche un altro contendente per le prime posizioni di mercato.

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Elettrico, risparmio energetico e guida autonoma: Bosch traccia la via

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Tutto nasce da ricerche che mostrano dati ormai eloquenti: ”Il 62% degli acquirenti di auto nuove ritiene che entro i prossimi 10 anni la sua famiglia possederà almeno un veicolo completamente elettrico. Tra tutti coloro che prevedono che prima o poi possiederanno un veicolo completamente elettrico, il 71% ritiene che tutti i veicoli posseduti dalla sua famiglia saranno completamente elettrici entro 15 anni”. Bosch ha reso noti questi e altri dati al NAIAS di Detroit, dove ha debuttato il sistema di trazione elettrico di Bosch eAxle, che, secondo quanto spiega la stessa Bosch in una nota, ”rende l’elettrificazione accessibile alle case auto attraverso una piattaforma modulare scalabile che offre una riduzione dei costi del 5-10% rispetto ai componenti singoli. eAxle, flessibile per diverse piattaforme, unisce i migliori componenti dei sistemi di propulsione e trasmissione di Bosch in un unico sistema”. Un approccio olistico, spiega Bosch, che punta a ridurre costi e consumi energetici di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate. Un piano integrato, che vede correlati molti aspetti, ma il quid decisivo è sull’auto, su cui Bosch si concentra e mette a punto un altro colpo importante nella progettazione del futuro; al NAIAS ha infatti fatto il suo debutto mondiale un elemento che Bosch ritiene ”chiave per il percorso verso la guida completamente autonoma”: il sistema Electric Power Steering (EPS), che funziona anche in caso di avaria, è una funzione che ”consente al guidatore o al sistema di pilota automatico di minimizzare il rischio mantenendo un’assistenza elettrica allo sterzata per un valore di circa il 50%”. Tutto sulla sicurezza, dunque, anche in casi estremi come un’avaria. Non è infatti un mistero che molte delle perplessità sulla guida autonoma si appuntino decisamente sulla questione della sicurezza, il che costituisce ancora un elemento di diffidenza nel grande pubblico nei confronti di questo sistema di guida. ”Questa tecnologia – spiega Bosch – consentirà agli OEM di adempiere alle disposizioni sulle strategie di fallback proposte nei documenti Federal Automated Vehicles Policy dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti d’America e dalla National Traffic Highway Safety Administration”. Un altro passo in avanti verso un futuro che vede due bastioni da raggiungere per le case produttrici e per chi, come Bosch, studia sistemi tecnologici sempre più avanzati: elettrico, risparmio energetico e guida autonoma.