Stylish, functional Opel Grandland X

Opel: grande attesa a Francoforte per Grandland X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

In un 2017 caratterizzato dal passaggio di proprietà, sotto l’occhio attento dei nuovi “padroni” di PSA non si ferma l’offensiva prodotto di Opel che aveva previsto sette lanci in un solo anno. Elemento centrale della strategia si pone Grandland X, pratico SUV concepito per essere utilizzato nella vita di tutti i giorni che vedremo in anteprima mondiale tra pochi giorni, all’imminente Salone di Francoforte che si terrà dal 14 al 24 settembre 2017. Non sarà facile competere in un segmento che negli ultimi anni ha conquistato il mercato con una crescita esponenziale, ma Grandland X sembra aver tutte le carte in regola per farlo: robustezza, stile da offroad ed un comodo abitacolo. Il look sportivo viene garantito dalle alette della calandra che raccordano il logo Opel e dalle “classiche” luci a doppia ala con LED dei fari anteriori, il carattere e la personalità emergono invece dal cofano scolpito e dalle grandi ruote che arrivano fino a 19” di diametro. La robustezza, punto chiave per un SUV di successo, emerge dal rivestimento della parte inferiore che corre per tutta la vettura, dall’anteriore fino al posteriore investendo fiancate e passaruota. L’aspetto laterale è stato pensato dai designer per dare un’idea dinamica, a tal scopo la linea del tetto scende in maniera quasi brusca verso il retro attraverso il montante posteriore, mentre la lama Opel che si trova nella parte bassa delle portiere porta un tocco di dinamismo e originalità. Nel rivelare alcuni dettagli della Grandland X in attesa del Salone tedesco, Mark Adams, Vice President of Design di Opel, si è soffermato sugli interni: “L’abitacolo di Grandland X si caratterizza per l’armonia tra stile e praticità. Entrare nella vettura è semplice, anche per le persone più alte, e la buona visibilità garantita dalla seduta rialzata è tipicamente da SUV. Guidatore e passeggero anteriore possono viaggiare nel massimo comfort dei sedili ergonomici AGR a richiesta. Lo schermo del sistema di infotainment è posizionato in alto nella plancia per assicurare una visibilità ottimale e la cornice costituisce anche una base stabile su cui appoggiare le dita, permettendo così di utilizzare il sistema con la massima comodità”. Al di sotto dello schermo della consolle centrale i tasti sono disposti in tre zone separate, che permettono rispettivamente di controllare la ventilazione, il condizionamento e le impostazioni del telaio, tra cui il controllo della trazione; lo spazio interno è ampio, comodo per guidatore e passeggeri, ricco di piccoli e grandi vani per riporre diversi oggetti. In particolar modo, conclude Admas: “Abbiamo dato a Grandland X un posto guida particolarmente elegante ed ergonomico. Le superfici e le finiture della plancia e della console centrale sono realizzate con materiali dall’elevata qualità tattile, che danno l’impressione di sedere in una vettura di classe superiore”. Sotto al cofano il nuovo SUV di Opel proporrà inizialmente un benzina 1.2 turbo 3 cilindri da 130 cavalli ed un diesel 4 cilindri 1.6 da 120 cavalli, ai quali si aggiungeranno altre motorizzazioni in seguito.

Audi A8

Nuova Audi A8: guidare diventa un optional

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Ha il sapore di futuro ma è nettamente più vicina al presente, lo stile e soprattutto la tecnologia della nuova di Audi A8 permettono alla casa dei Quattro Anelli di fare quel salto temporale che in molti attendevano. Da brava ammiraglia la quarta generazione di A8 rappresenta una “premessa” in termini di look a tutte le future vetture provenienti da Ingolstadt, ne sono un esempio la calandra allargata e i fari posteriori a sviluppo orizzontale con tecnologia Oled. E’ cresciuta di 7 centimetri raggiungendo una lunghezza totale di 5,17 metri, tradotto vuol dire più spazio per il nuovo abitacolo dal carattere decisamente minimalista: niente più manopole o touchpad, bensì un doppio display nella parte centrale del cruscotto capace di diventare invisibile grazie ai black panel. L’infotainment può inoltre supportare le funzioni di swiping o di scrittura e la sua gestione può avvenire tramite comandi vocali, mentre per quanto riguarda la connettività ” esterna” è presente un modulo con servizi Car-to-X che permettono alla nuova A8 di mettersi in contatto con le altre vetture. La principale novità riguarda la guida autonoma, elaborata seguendo perfettamente la filosofia dei tedeschi “All’Avanguardia della Tecnica”: il Traffic Jam Assistant riesce a manovrare totalmente l’auto, anche durante code o ingorghi, fino alla velocità di 60 km/h su superstrade ed autostrade, nel frattempo il “pilota” umano può comodamente seguire uno dei suoi programmi preferiti in TV e farsi fare un massaggio ai piedi (optional per la versione a passo lungo); sono da menzionare in termini di avanzata tecnologia anche il Park Pilot ed il Garage Pilot, ottimi per parcheggiare l’auto uscendo dalla stessa. Tutti questi sistemi, però, non saranno disponibili prima del 2018, pochi mesi dopo l’uscita della nuova ammiraglia prevista per il prossimo autunno, successivamente al debutto ufficiale che avverrà durante il Salone di Francoforte a settembre. Anche a livello tecnico le sorprese non mancano, su tutte spiccano lo sterzo dinamico e le sospensioni attive Audi AI, capaci di alzare o abbassare ogni ruota singolarmente attraverso degli attuatori elettrici alimentati da un circuito elettrico a 48 Volt offerto di serie su tutte le versioni. In un primo momento la nuova A8 sarà proposta con due motori turbo V6, il 3.0 TDI da 286 cv e il 3.0 TFSI da 340 cv, più avanti arriveranno gli 8 cilindri 4.0 TDI da 435 cavalli e 4.0 TFSI da 460 CV, ed infine saranno resi disponibile il top di gamma W12 6.0 litri da ben 590 cv e la variante plug-in ibrida con il 3.0 TFSI da 449 cv con un’autonomia in modalità totalmente elettrica di 50 km.  Tutte le motorizzazioni potranno essere classificate come mild-hybrid grazie all’alternatore azionato a cinghia e al sopra citato circuito elettrico da 48V, elementi che migliorano l’efficienza dei propulsori in particolar modo per quanto riguarda i consumi, i quali arriveranno ad un massimo di 0,7 litri per 100 km.

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Seat: si chiama Arona l’attacco ai B-SUV

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Seat non si ferma e prosegue con i lanci, negli ultimi due anni il marchio spagnolo ha presentato quattro nuove vetture ed ora l’attacco viene sferrato verso il segmento dei B- SUV. L’ultima arrivata si chiama Arona, terzo modello del 2017, il suo nome deriva da una città delle Canarie mentre il suo posto è accanto ad Ateca, prendendo parte alla famiglia che nel 2018 accoglierà un SUV di grandi dimensioni. Arona ha lo scopo di racchiudere in sé tutti gli stilemi dell’ultima generazione Seat, oltre che le dimensioni compatte tipiche di una cittadina e l’indole da crossover. Partiamo allora dalle dimensioni, il nuovo B-SUV nasce sulla stessa piattaforma della Ibiza (la MQB A0) ma è più lungo rispetto ad essa di 79 mm (per una lunghezza totale di 4,1 m), oltre che più alto di 99 mm. Questo permette ad Arona di avere una maggiore altezza da terra e soprattutto una maggiore abitabilità per i passeggeri, ed un bagagliaio di ben 400 litri. L’estetica ricorda molto quella della Ateca, a cominciare dal frontale su cui sono presenti i gruppi ottici Full Led e proseguendo con le fiancate e la zona posteriore, offrendo fino a 68 diverse combinazioni cromatiche ed una variante sportiva FR. Uno dei punti di forza del nuovo B-SUV spagnolo è sicuramente nella dotazione tecnologica, in particolare per quanto riguarda la sicurezza: Front Assist, regolatore automatico della distanza, Stop/Start, Hill Hold Control, rilevamento della stanchezza del conducente, sensori pioggia e luce, frenata anticollisione multipla e telecamera posteriore ad alta precisione. L’infotainment comprende uno schermo touch premium da 8”, compatibile con i sistemi Android Auto AppleCarPlay e Mirror Screen, ed il caricabatteria wireless per smartphone con amplificatore di segnale GSM, mentre saranno a richiesta il Rear Traffic Alert, il Blind Spot Detection e un sistema di assistenza al parcheggio che funziona sia per manovre in parallelo che trasversali. Le motorizzazioni di Arona saranno tutte ad iniezione diretta con turbocompresse e abbinate alla trazione anteriore, la gamma si compone di tre benzina e due diesel: per i primi c’è il 1.0 3 cilindri da 95 o 115 cavalli (il secondo anche con cambio automatico DSG), e soprattutto il nuovo TSI 4 cilindri da 150 cavalli; dal lato diesel è disponibile il 1.6 TDI da 95 cavalli, con automatico DSG, o  da 115 cavalli. Nel 2018 arriverà anche il 1.0 TSI da 90 cavalli bifuel metano/benzina, portando Seat ad essere la prima casa ad aver inserito questo tipo di propulsore su una vettura del segmento crossover compatti. Per ora la gamma motori del mercato italiano non è ancora stata definita in via ufficiale, ma sappiamo che le vendite partiranno dal prossimo mese di novembre, mentre avverrà al Salone di Francoforte il debutto al pubblico di Arona.

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Hyundai Kona, un teaser svela altri dettagli

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

La presentazione è prevista per il 13 Giugno e per toccarla con mano occorrerà aspettare Settembre a Francoforte, ma, come sempre in questi casi si è alla caccia di dettagli, rumors, indiscrezioni, immagini o di teaser, che possano farci dare una prima occhiata fugace al modello in questione. E nel caso del prossimo Suv compatto Hyundai Kona non si fa eccezione. Il video teaser appena rilasciato ci lascia intravedere alcuni dettagli di stile e di design su cui fare delle ipotesi; lo stile è slanciato, sinuoso nonostante il modello sia ispirato alla compattezza. Cosa che viene in evidenza quando andiamo a posare gli occhi sui passaruote per esempio, che hanno forma imponente, o i cerchi in lega con finitura diamantata. Un particolare su cui molti si sono concentrati è quello relativo alla continuità fra passaruote e paraurti anteriore, con i fari che vanno ad inserirsi in una sorta di cornice stilisticamente molto accattivante. I fari sono progettati come a tagliare l’aria con la luce e da davanti la vettura appare assai suggestiva, con una nota di aggressività che la rende ancora più misteriosa. Certo il fatto che il teaser, come ogni video di questo genere che si rispetti, è dominato dall’effetto ombra non aiuta a comprendere perfettamente come potrà essere Kona ma è giusto così, perché le ipotesi e le suggestioni devono prendere il giusto spazio fino alla presentazione, che di sicuro rivelerà altri particolari accattivanti e interessanti non solo dal punto di vista stilistico ma anche tecnico. Si dibatte molto, infatti, anche sulle motorizzazioni e si ipotizza, ma ancora mancano conferme ufficiali che forse si avranno solo a ridosso della presentazione, che Kona potrebbe montare dei benzina 3 cilindri 1.0/120 CV e 4 cilindri 1.4/140 CV, e turbodiesel non dovrebbe 1.6 da 110 o 136 CV. Il segmento in cui Kona va ad inserirsi è ormai di grande attrattiva per il mercato europeo, dove sempre di più ci si orienta sempre di più verso modelli compatti di Suv che siano compatibili e adattabili alla città, mantenendo però sempre lo stile e il senso di un Suv. E Hyundai si va ad inserire in questo comparto, con un modello di cui ancora tutto non si sa ma che, con ogni probabilità, andrà a tentare di insidiare altre vetture ormai da tempo in corsa per la vetta del segmento.

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Dal concept a Francoforte: caccia ai rumors su Jaguar I-Pace

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

Dopo il Salone di Los Angeles 2016, che ne ha svelato il concept, oggi Jaguar I-Pace si prepara a farsi vedere nella sua forma definitiva al Salone di Francoforte; almeno così dicono e anticipano alcuni rumors e alcune indiscrezioni che circolano ormai da tempo in rete e che stanno ingolosendo tutta la community e i media di settore. Il suv a propulsione elettrica dovrebbe dunque essere pronto al debutto sul mercato a Settembre, mese in cui apre i battenti il Salone tedesco; secondo quanto si può leggere dal web e dalle ricostruzioni che circolano, pare che il modello definitivo sarà poco distante, almeno per quanto riguarda il corpo della vettura, da quello del concept presentato a Los Angeles e poi replicato a Ginevra. Il nuovo nato della casa di Coventry dovrebbe dunque montare due motori elettrici, di potenza pari a 400 CV e 700 Nm di coppia massima, 500 km di autonomia su ciclo NEDC, ricarica all’80% in 90 minuti tramite stazione di ricarica da 50kW e completa in circa due ore. Da 0 a 100 km/h in 4 secondi. Il sistema è a batterie agli ioni di litio, raffreddate a liquido, per l’alimentazione dell’unità powertrain. La vettura è di quelle che non passano inosservate per le dimensioni, visto che porta con sé una lunghezza di 4,68 m e un passo da 2.990 mm, che la fanno di tutto diritto campeggiare nel segmento Suv-Crossover, il che indica già quale sia l’intento della casa: realizzare il primo modello di auto a mobilità sostenibile che però abbia tutte le caratteristiche di prestazioni ma anche estetiche e di design di un modello a mobilità tradizionale. Lo stile del concept, come detto, dovrebbe essere in gran parte quello che vedremo sulla versione definitiva e dunque qualcosa, dalle immagini trapelate e dalla presentazione del prototipo, ci si può già immaginare. Resta tutta da scoprire, in questo senso, la dotazione tecnologica e tutto ciò che concerne gli interni che non dovrebbero variare molto ma, come sempre accade con modelli così attesi, qualche novità di rilievo potrebbero averla in sé. La casa del giaguaro, dunque, si lancia in corsa nel segmento della mobilità sostenibile, presentando, come pare a Francoforte, un modello che dovrebbe unire stile Jaguar con nuove esigenze di futuro. La sfida è lanciata.

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Nuova Opel Astra: più spaziosa ma meno pesante

di Federico Gianandrea de Angelis

E’ ormai da poco terminata la celbre mostra del Salone di Francoforte, Opel è passata dalla porta principale con la nuova versione della sua Astra, sia in formato station wagon che Sport Tourer, ossia berlina. Anche se a guardarla non sembra, a livello di dimensioni (4,7 metri di lunghezza, 1,87 di larghezza e 1,5 di altezza) non è cambiato moltissimo rispetto alla precedente generazione se non una minore altezza di 3 centimetri e una lunghezza ridotta di 5 centimetri, mentre per quanto riguarda l’abitabilità ci sarà molto più spazio tanto per chi siederà davanti quanto per i passeggeri posteriori: lo schienale sarà frazionabile nello schema 40:20:40 e il vano bagagli raggiunge ora i 1630 litri. Anche esteticamente è abbastanza simile al “vecchio” modello, in particolar modo nella forma delle luci, nel tetto ad arco e nel corto cofano motore, ma in realtà le nuove forme sono molto più scolpite, con nervature pronunciate che ne snelliscono la linea. Questa non è solo un’impressione , perché allo stesso tempo la nuova Astra ha veramente perso peso: la scocca ha perso 77 kg grazie all’uso maggiore e consistente di acciai e materiali ad alta resistenza, e altri 50 kg sono stati risparmiati attraverso il lavoro fatto sulle ruote, sui freni e sulle sospensioni; in totale, la variazione in negativo di peso oscilla tra i 120 e i 200 chili, a seconda del motore che viene scelto.Ovviamente di questo ne beneficiano i consumi e le prestazioni dei propulsori, tra i quali troviamo il trre cilindri 1.0 da 105 CV già visto sulla Corsa e il nuovo quattro cilindri 1.4 da 145 CV entrambi turbo ed a iniezione diretta; ci sarà invece un solo diesel, il 1.6, ma declinabile in varie potenze comprese tra i 95 e 136 cavalli. A porsi come alternativa ai cambi manuali, poi, saranno disponibili il cinque rapporti robotizzato o un automatico a sei marce. Per la tecnologia si parte dall’apertura Keyless del portellone posteriore fino ad arrivare alla telecamera Opel Eye con funzioni avanzate: il Lane Keeping Assist, il Forward Collision Alert, il Side Blind Spot Alert, il Traffic Sign Assist, il Collition Mitigation Braking, l’Headway Alert e il Following Distance Indicator;senza dimenticare il sistema di infotainment Navi 900 Intellilink.Per ora, la nuova Astra è ordinabile solamente nella versione cinque porte, per quella station wagon bisognerà aspettare almeno la fine dell’anno.

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Porsche: a Francoforte si punta sull’elettrico

 

di Maurizio Elviretti

 

Aveva annunciato una sorpresa, e sorpresa è stata. Al Salone di Francoforte, in programma mentre scriviamo, uno degli “stand” più visitati è quello di chi naturalmente gioca in casa, Porsche, che svela agli appassionati la nuova Mission E, una rivoluzionaria coupé 4 porte e 4 posti interamente elettrica, dalle prestazioni incredibili: ben 600 cavalli (440 Kw) e una accelerazione mozzafiato che la porta da 0 a 100 km/h in appena 3,5 secondi e da 0 a 200 km/h in 12 secondi. Ma soprattutto un’autonomia spaventosa, di ben 500 km. L’aspetto è filante e aggressivo nello stesso tempo; il frontale molto diverso dalla tradizione Porsche con due fari a Led che sembrano quelli del prototipo 919H da corsa. Dietro un faro a tutta larghezza che disegna in orizzontale la coda rappresenta un motivo estetico originale. Per realizzare la Mission E Porsche ha fuso le proprie conoscenze in fatto di dinamica sportiva di marcia e tutto quello che ha imparato in due anni di gare Endurance con la 919 Hybrid sui motori elettrici. Infatti la Mission E monta due motori elettrici sui due assi, simili a quelli usati nel Prototipo da corsa, che oltre a trasmettere il moto alle ruote, possono ricaricare le batterie in frenata a recuperando l’energia cinetica (Kers). Il Porsche Vectoring System montato sulla Mission E è simile a quello adottato su altre vetture del marchio e trasmette automaticamente la coppia motrice alle ruote in modo indipendente l’una dall’altra migliorando trazione, motricità e direzionalità. L’altra grande novità tecnologica della Mission E è il sistema di gestione della ricarica delle batterie. Porsche ha adottato per la prima volta nel campo delle auto elettriche un sistema che lavora ad altissimo voltaggio: 800 volt. Questo permette di generare una tensione di corrente elevatissima che ricarica le batterie all’80% in appena 15 minuti che bastano per ben 400 km di marcia. Ma visto che di sistemi di ricarica a 800 volt non se ne trovano poi tanti in giro, la Mission E può essere anche ricaricata con la normale corrente trifase a 380v o attraverso una piattaforma a induzione che agisce a contatto senza necessità di cavi. Ovviamente la Mission E è una concept, ma è probabile che quest’auto diventerà uno dei 20 modelli elettrici che il capo del gruppo VW, Martin Winterkhorn ha promesso di realizzare e vendere entro il 2020.

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Nissan: Gripz la nuova Juke?

 

di Maurizio Elviretti

 

E’ sicuramente una delle novità più accattivanti di quest’edizione del Salone di Francoforte, in scena proprio in questi giorni, quella che potremmo identificare come la Juke del futuro. Nissan infatti ha portato sotto i riflettori della kermesse teutonica il concept della nuova Gripz, un SUV di dimensioni ridotte, paragonabili a quelle della Juke (è lunga 410 cm e alta 150). In casa giapponese però guai a parlare di stile retrò, nonostante questa nuova creazione richiami forme e colori di una coupè dal passato importante: la 240Z da rally dei primi anni 70, che ha trionfato nel durissimo East African Safari. Ecco allora il cofano motore lungo, l’abitacolo spostato all’indietro con il tetto che discende con decisione verso la parte posteriore e le enormi ruote (in questo caso di ben 22 pollici, dietro le quali occhieggiano dei grintosi freni a disco). Ne deriva un’auto fascinosa e molto dinamica, grazie anche al cofano e ai molti particolari in fibra di carbonio a vista che, con la loro tinta nera opaca, sono un omaggio alla livrea della 240Z. Le porte della Nissan Gripz sono quattro, con quelle posteriori più piccole e che si possono aprire “controvento” solo dopo quelle davanti. Queste ultime hanno una forma a freccia e si aprono verso l’alto. L’abitacolo ospita quattro sedili separati e punta sull’essenzialità. La plancia è sottile, con un unico strumento circolare che riesce a includere tachimetro, contagiri, e gli indicatori del livello del carburante, della marcia inserita e della carica della batteria. Ispirato invece alle ruote delle più sofisticate biciclette da gara il volante a tre razze con impugnatura in gomma e struttura in fibra di carbonio. I responsabili della Nissan non parlano di un futuro della Gripz come auto di serie, e in particolare con la meccanica ibrida di questo prototipo, ma di certo, qualche idea la ritroveremo sulle prossime crossover della casa nipponica.

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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: a Francoforte per stupire

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La “meccanica delle emozioni”, con queste parole è stata descritta la nuova Giulia Quadrifoglio dal CEO di Alfa Romeo, Harald Wester, durante la sua presentazione al Salone di Francoforte. L’auto sarà ordinabile a partire dal prossimo trimestre del 2015 e in Italia costerà 79.000 euro, ma l’edizione di lancio sarà dotata di tutti gli accessori top di gamma e avrà uin prezzo di 95.000 euro. Tra i contenuti in dotazione ci saranno i freni a disco carboceramici e sedili sportivi ultra leggeri, ma in ogni caso, anche sulla versione base, ci sarà un motore da 510 cavalli, capace di raggiungere senza limitazioni i 307 km/h e di accelerare da 0 a 100 in 3,9 secondi. Lo scopo era quello di integrare perfettamente nel progetto della Giulia Quadrifoglio lo chassis e le sospensioni, ed è per questo motivo che sono state pensate soluzioni tecniche esclusive ed è stata prestata grande attenzione nella scelta dei materiali e sull’elettronica. A confermarlo ci sono la tecnologia Torque Vectoring con doppia frizione, la quale permette di controllare la coppia di ogni singola ruota, l’Active Aero Splitter, che gestisce la deportanza in modo attivo anche ad alte velocità, e l’Integrated Brake System che unisce il controllo di stablità al servofreno ottimizzando la risposta del freno. Ma non è finita qui, perché sulla Giulia Quadrifoglio c’è anche il selettore Alfa DNA Pro, per modificare il comportamento dinamico dell’auto a seconda della modalità scelta dal guidatore: Dynamic, Advanced Efficiency, Natural e Race; per governare i vari sistemi appena descritti c ‘è lo Chassis Domain Control, creato in collaborazione con Magneti Marelli.

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Ferrari a Francoforte: luci puntate sulla 488 Spider

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Si presenta così Ferrari al Salone di Francoforte, con il nuovo motore montato sulla sua 488 Spider: il V8 Turbo da 3.902 cm3, il più veloce mai costruito. Grazie a questo propulsore, presente anche sulla versione coupè, la 488 Spider raggiunge una potenza di 670 cavalli e una coppia massima di 760Nm; e quanto a prestazioni parliamo di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli tre secondi. Ma la sportività e l’alta velocità di quest’auto non dipendono esclusivamente da ciò che c’è sotto al cofano, sono anche le undici diverse leghe di alluminio 600 a contribuire ai numeri con la loro leggerezza. Stesso discorso vale per il nuovo tetto, l’RHT (Retractable Hard Top) rigido e ripiegabile che pesa 25 chili di meno rispetto alle tradizionali soluzioni in tela; è un tetto introdotto per la prima volta sulla 458 Spider e che ora è stato migliorato anche dal punto di vista del confort acustico a vettura aperta grazie al wind stop in vetro regolabile in tre diverse posizioni. Con l’introduzione dell’RHT c’è stato però bisogno di intervenire anche sulle forme della 488 Spider, come lo dimostrano le pinne disegnate per indirizzare al meglio il flusso d’aria verso il posteriore o le nervature sul cofano motore e le prese d’aria con griglie tridimensionale. Tra i debutti segnaliamo quello del nuovo colore, il Blu Corsa metalizzato con effetto cangiante derivante dalla verniciatura bi-strato. Ancora più importante in termini di novità, è l’estensione del sistema Apple CarPlay a tutta la gamma Ferrari: la funzionalità iPhone era prima disponibile solo su FF e California T.