TOP FOTO, Toyota Aygo X-Wave

Toyota Aygo X-Wave: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Dopo aver provato, ed avervi raccontato, la nuova Toyota Aygo lo scorso dicembre, siamo tornati a strettissimo contatto con la piccola city car giapponese, e nella fattispecie con la sua versione top di gamma la X-Wave, quella con il tettino apribile, quella che più di tutte ne esalta spirito e dinamismo. Da un punto di vista tecnico non esistono differenze rispetto alle altre versioni: motore 1.0 VVT-i da 69 CV, Euro 5 e Start&Stop di serie, la trazione è anteriore, il cambio manuale a cinque rapporti. Il piacere di guida rimane, quindi, all’altezza delle aspettative, la maneggevolezza particolarmente accentuata e confermata da un diametro di sterzata appena superiore ai 10 metri (10,2 per l’esattezza). Discorso analogo per le dimensioni che, ribadiamo, per la nuova Aygo si attestana appena sotto i 3,5 metri di lunghezza e il 1,5 m di altezza, ed appena sopra il 1,6 di larghezza. La velocità massima è di 160 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 stimata sui 14,3 secondi. Da un punto di vista estetico, la nuova Aygo sembra davvero affermarsi, anche in termini di interessi ed attenzioni che raccoglie girando per strada, come un vero e proprio gioiellino di design, e la versione X-Wave con questo tetto apribile in tela Black lo è ancora di più. Il colore della carrozzeria è Fire Red, un’esclusiva della versione X-Wave, le maniglie sono in tinta, mentre gli specchietti retrovisori esterni richiamano la stessa colorazione Black, seppur più lucida nei toni, del tetto. Sul frontale inconfondibile, ormai, X decorativa sempre di color nero, nel posteriore invece mini spoiler che ne accentua il carattere dinamico. I gruppi ottici si caratterizzano anche per luci diurne al LED, mentre i cerchi sono in lega da 15″. All’interno, esclusiva anche in questo caso per la versione X-Wave, allestimenti bi-color x-custom con sedili in pelle e tessuto Black Wave. Per il resto, l’altro colore dominante su cruscotto e portiere laterali rimane il rosso, della stessa tonalità Fire Red utilizzata per gli esterni. Il volante è in pelle, regolabile in altezza, con comandi multifunzione e forme generose come spesso succede nelle auto Toyota. I sedili anteriori sono comodi e spaziosi, malgrado l’abitacolo rimane quello, classico, di una city car, climatizzatore automatico e sistema multimendiale Mirro Link con interfaccia touchscreen da 7″ che domina la plancia e permette di usufruire di tutte le principali funzioni. Mancano i sensori per il parcheggio, ma la telecamera posteriore e l’ampio monitor touch da 7″, oltre alle dimensioni ridotte della vettura ed una manegevolezza da alte prestazioni, rendono il parcheggio davvero semplice e comodo in ogni situazione. Pomello del cambio e maniglie apri porta presentano inserti cromati a rappresentare un ulteriore elemento di decoro, ma il vero fiore all’occhiello, ovviamente, rimane il tetto apribile. Basta utilizzare il punsante riportato sopra lo specchietto retrovisore interno per azionarlo, e al tempo stesso per chiuderlo, la fase di apertura è diretta in automatico, quella di chiusura presenta un doppio scatto. Luminosità e design, con il tetto aperto il fascino ed il confort della piccola Aygo sembrano davvero esaltati al massimo. A proposito di confort (alla guida), di serie il sistema di assistenza alla frenata e di assistenza alla partenza in salita, così come il controllo elettronico della stabilità e della trazione e, solo per la versione cambio manuale, il limitatore della velocità. In termini di sicurezza, 6 airbag ed abitacolo indeformabile ad alta protezione, oltre ad ABS + ripartitore elettronico della frenata. Prezzo di listino, per questa versione W-Wave cinque porte (c’è anche naturalmente quella a 3) provata dalla nostra redazione è di 14.000 euro.

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Toyota Land Cruiser: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Sul mercato ormai da qualche anno, sarebbe proprio il caso di dire che non si finisce mai di scoprire nuove caratteristiche e nuovi dettagli della Toyota Land Cruiser. La nostra redazione ha avuto in prova nelle ultime settimane la variante a 3 porte, ed ha piacevolmente notato che dietro a forme muscolose e guida rialzata si nasconde, anche, una vettura oltre che particolarmente accogliente (come prevedibile) anche sostanzialmente pratica e funzionale (meno ipotizzabile). Tuttavia è impossibile non cominciare la nostra descrizione partendo dalle misure, avendo a che fare con un’automobile che si stanzia sopra i 4,5 metri di lunghezza e, al tempo stesso, sopra il 1,8 sia in termini di larghezza che di lunghezza. Anche il peso è quello, tipico, di una fuoristrada: con una massa complessiva di 2600 kg, ma tanto in movimento quanto in fase di manovra i chili “in eccesso” si avvertono solo in parte. Da un punto di vista tecnico, il motore è un 3.0 diesel Common Rail 4 cilindri Euro 5, con una potenza massima di 190 CV. Cambio automatico e trazione integrale permanente, mentre la velocità massima è stimata sui 175 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 in 10,2 secondi. Una vettura che, quasi superfluo sottolinearlo, è adattissima a percorsi off road, perfettamente allineabile con qualsiasi tipo di superficie, anche le più complesse, grazie al Crawl control che ne aumenta sicurezza ed efficienza anche nelle situazioni più critiche. Disponibile sia nelle versione 5 che 3 porte, la nostra come detto era quest’ultima e in quanto tale l’accesso alle sedute posteriori rimaneva non particolarmente comodo. Tre allestimenti differenti: Active, Lounge e Lounge +, noi l’abbiamo conosciuta meglio proprio nella configurazione Lounge +, quella meno economica (almeno nelle versione 3 porte) con un prezzo chiavi in mano di 51000 euro, ma anche quella più accessoriata e curata da un punto di vista di rifiniture estetiche. Cerchi in lega da 18″ con pneumatici 265/60 R18, maniglie, paraurti e protezione laterali tutte in tinta con la carrozzeria, che nel nostro caso specifico era in un’elegante colorazione Silver Met, griglia del radiatore cromata e pedane laterali illuminate. Interni in pelle con finiture in stile legno, sedili anteriori riscaldabili, volante regolabile in altezza e in profondità (fondamentale a nostro modestissimo parere in una macchina di simili dimensioni). I vetri posteriori sono oscurati, il climatizzatore automatico bizona e poi, tornando all’esterno, immancabile la ruota di scorta ancorata al portellone posteriore. La posizione di guida è comoda e rialzata, al volante della Land Cruiser si domina davvero la strada e chi ci circonda. Non manca, naturalmente, anche la tecnologia con display multifunzione da 7″, sistema multimediale Toyota Touch2, radio CD distribuita in 9 differenti altoparlanti, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e telecamera di assistenza al parcheggio, oltre al Multi-Terrain Monitor (MTM) con 4 videocamere esterne che permettono di monitorare davvero la vettura nella sua totalità. Chiudiamo con la sicurezza, dove spiccano 9 airbag di serie, assistenza alla partenza in salita, sistema antislittamento in discesa, controllo adattivo della trazione e controllo elettronico della stabilità.

Top Foto Peugeot 308 GT

Peugeot 308 GT: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

La gamma 308 si completa. Dopo la pluripremiata Peugeot 308, dopo la scommessa, vinta, di Peugeot 308 SW, ecco la Peugeot 308 GT presentata alla stampa tra le curve e i dintorni dell’Autodromo di Misano Adriatico, una porzione d’Italia dove la velocità è da sempre di casa. Disponibile nella doppia variante berlina e station wagon, da un punto di vista stilistico a cambiare è soprattutto il frontale, rinnovato e con il Leone messo ancor più in risalto al centro della calandra, per quel che concerne il resto della carrozzeria invece tutto si contraddistingue per lo spiccato dinamismo delle forme, oltre che per una grande purezza aerodinamica e stilistica. Cerchi Diamant da 18″, mentre nel posteriore ecco diffusore nero laccato e doppio terminale di scarico. La “griffe” GT è ben distinguibile e posizionata su calandra, portellone e parafanghi anteriori, la gamma di colori disponibili si arricchisce della versione Blu Magnetic. All’interno ambiente finemente decorato e all’insegna, come al solito, della sportività con impunture rosse presenti un po’ ovunque (rivestimenti, plancia, pannelli delle porte, cuffia della leva del cambio e tappetini) e con pedaliera e maniglie apri porta in alluminio. Passando al capitolo motori, la nuova Peugeot 308 GT presenta due propulsori: il quattro cilindri benzina 1.6 THP da 205 CV, 285 Nm di coppia e Start&Stop, abbinato ad un cambio meccanico a 6 rapporti oltre che ad emissioni e consumi particolarmente contenuti: a partire da 130g/km e 5,6l/100km. In termini di prestazioni, questa variante si segnala anche per i soli 7,5 secondi che gli bastano per accelerare da 0 a 100 km/h. L’altra motorizzazione disponibile in gamma è il quattro cilindri 2.0 BlueHDi da 180 CV, in grado di far registrare emissioni di CO2 ancor più considerevoli, con appena 103 g/km e un consumo di soli 4.0l/100km. In questo secondo caso troviamo abbinato il cambio automatico EAT6, rinnovato e con tecnologia Quickshift, che assicura passaggi rapidi tra i rapporti ed una riduzione degli attriti interni. Esperienza di guida ulteriormente migliorata: rimane di strettissima attualità il Peugeot i-Cockpit, con volante ridotto e quadro strumenti rialzato, e a questo va aggiunto il Driver Sport Pack azionabile con un comodo pulsante posizionato sulla consolle centrale che, tra le altre, aumenta la sonorità e la sportività del motore, rende il servosterzo più rigido e reattivo e permette di visualizzare sul quadro strumenti la potenza e la coppia erogate, la pressione di sovralimentazione e l’accelerazione longitudinale e trasversale. Disponibile anche il Driver Assistance Pack che integra tra loro: regolatore di velocità attivo, allarme rischio collisione e la frenata automatica di emergenza. Per quel che riguarda i prezzi, la versione berlina parte da 20.400 euro ed arriva fino a 31.450 euro, mentre nella versione station wagon si parte dai 21.300 euro della versione Access fino ai 32.250 euro della versione GT.

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Renault Twingo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Ad undici anni di distanza dal lancio del primo modello Renault è tornata, prepotentemente, ad aggredire il mercato delle city car con la terza generazione della Twingo. La nostra redazione ha avuto modo di provare, nelle ultime settimane, la piccola francese e di confrontarsi con le sue tante novità. Iniziamo come piace fare a noi dalle dimensioni, da sempre contenute nel caso della Twingo ed in questo caso specifico addirittura ridotte rispetto al passato. La lunghezza, infatti, è diminuita di 10 centimetri rispetto ai modelli che l’hanno preceduta, con un totale di 3,6 metri completati, sempre in termini numerici, da un’altezza di 1,55 metri e da una larghezza di 1,66 metri. Contenuta anche la capienza del bagagliaio che misura, appena, 188 litri. Rimanendo sempre su forme e dimensioni, dimenticate la “classica” versione tre porte che ha caratterizzato il passato di questa vettura, la nuova Twingo, malgrado l’accesso alle sedute posteriori rimanga piuttosto stretto, è rigorosamente a cinque porte. Le novità non mancano nemmeno da un punto di vista tecnico, con motore e trazione posteriori capaci di consegnare alla piccola francese un maggior piacere di guida ed una maneggevolezza oltre moto accentuata. Ecco, appunto, è la maneggevolezza il vero punto forte della nuova Twingo, con un volante leggerissimo e la capacità di girarsi praticamente in un fazzoletto, con un raggio di sterzata, record, di 4,3 metri. Una macchina adattissima, insomma, per il traffico cittadino, predisposta per evitare in un tempo di reazione minimo ostacoli presenti lungo il percorso e comodamente funzionale in fase di parcheggio, anche nelle condizioni più difficili. Altro punto forte della nuova Twingo la comodità del posto di guida, rialzato rispetto alla media e caratterizzato da sedute comode ed avvolgenti che caratterizzano entrambe le postazioni anteriori, mentre lo spazio a disposizione delle sedute posteriori, come accennato anche qualche rigo più su, rimane limitato e meno confortevole. Maniacale, ma assolutamente ben riuscita, la cura dei dettagli estetici sia per quel che concerne gli interni che la carrozzeria esterna. Nel primo caso troviamo una brillante alternanza cromatica tra rosso (Red) e nero, con “chicche” quali le maniglie (interne) degli sportelli posteriori, la cornice che avvolge la plancia e i bocchettoni dell’aria condizionata che meritano di non passare inosservati, tanto quanto le numerose vasche porta oggetti arricchite, nella loro totalità, dall’originale cassetto in tessuto estraibile e che diventa un’inedita borsetta. Il modello provato da noi di Professione Motori, versione Energy con motore benzina 0.9 TCE da 90 CV e Start & Stop di serie, presenta anche pedaliera in alluminio e cambio (cinque marce manuale ndr) con pomello Sport. All’esterno carrozzeria White dove non mancano, anche in questo caso, inserti color rosso ed una vistosa, ma tutto sommato discreta, barra decorativa color nero sulla fiancata. Rossi, invece e come detto, tanto gli specchietti retrovisori, quanto la sottile decorazione della griglia anteriore e il logo riportato al centro dei cerchi, con quest’ultimi da 16″ e rigorosamente in lega. Chiusura dedicata alla tecnologia, che nel caso della Renault Twingo è riconducibile all’ormai consolidato sistema multimediale R-Link, attraverso il quale è possibile controllare tutte le funzioni principali grazie ad un interfaccia touch screen da 7 pollici, con bluetooth, navigatore integrato e Parking camera.

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Toyota Prius Plug In: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Una vettura proiettata al futuro. Ecco cos’è la Toyota Prius Plug In, l’ultima macchina, in ordine di tempo, provata dalla nostra redazione in questo processo che ci sta portando, settimana dopo settimana, alla scoperta delle novità più rilevanti proposte dalla casa del Triplo ellisse. Come ogni volta partiamo dalle misure, che nel caso della Toyota Prius Plug IN appaiono tutto fuorché relative: lunga 4,48 metri, è alta poco meno di 1,5 m e larga poco più di 1,7 m. Il volume del bagagliaio, davvero notevole, è di 443 litri, il diametro di sterzata, per una macchina a tratti un po’ troppo rigida ma tutto sommato pratica e funzionale anche per il traffico cittadino, misura 10,4 metri. Chiaramente stiamo parlando di una vettura ibrida PLUG-IN che ha una autonomia di percorrenza in solo elettrico di 25 Km. La vettura abbina un motore termico 1.8 quattro cilindri sedici valvole ad un’unità elettrica da 82 CV. La trazione è anteriore, il cambio è un E-CVT a variazione continua e gestione elettronica e le batterie sono agli ioni di Litio. La velocità massima è contenuta entro i 180km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 si stabilisce sugli 11,4 secondi. Da un punto di vista estetico, gli esterni si contraddistinguono per delle forme allungate e generose, ma al tempo stesso sobrie come è nella classica tradizione Toyota. La carrozzeria è di colore bianco perla metallizzata, con paraurti in tinta e maniglie delle porte color argento, cerchi in lega con copriruota da 15″, logo Toyota color blue e presa per la ricarica della batteria alla corrente sulla fiancata posteriore. I gruppi ottici si contraddistinguono innanzitutto per le dimensioni, particolarmente grandi (forse anche un po’ troppo), con i posteriori che si estendono perlopiù in altezza, mentre da un punto di vista tecnologico le luci diurne, al pari degli stop attivi, sono al LED. All’interno non mancano due fattori dominanti: luminosità e comodità sia per il conducente che i passeggeri. I sedili sono in tessuto così come gran parte degli interni, oltre che riscaldabili per quel che concerne la coppia anteriore. Proprio tra i due sedili anteriori troviamo un comodo portaoggetti, soltanto uno dei tantissimi contenitori/vasche presenti nella Prius Plug IN. Originale e ben studiata, sia in termini estetici che pratici, il tunnel centrale “aperto” proprio sotto il cambio che crea una diversità stilistica apprezzabile. Rimanendo sempre tra plancia e dintorni, climatizzatore automatico, Toyota Touch iPod Ready con display 6,1″, impianto stereo con altoparlanti diffusi per l’abitacolo, connessione Bluetooth e telecamera posteriore di serie. Di serie anche il Sistema multi-informazione con monitor eco drive tramite il quale è possibile controllare, tra le altre, il consumo medio ed istantaneo, il monitoraggio energetico del sistema ibrido e la temperatura esterna. Sempre in tema di tecnologia, presenti anche Cruise Control e Sensori pioggia per i tergicristalli, mentre per quel che riguarda la sicurezza disponibili, sempre di serie, airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ABS, sistema di controllo della frenata gestito elettronicamente e controllo elettronico tanto della stabilità quanto della trazione

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Lexus CT 200 Hybrid: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Tecnologia e prestazioni, ecco la formula (perfetta) della CT 200 Hybrid in prova alla nostra redazione nel periodo a ridosso delle vacanze natalizie. Lunga 4.3 metri, larga 1.7 ed alta 1.4, le misure che sembrano contare maggiormente però sono quelle relative all’enorme capacità di carico sia interna (vettura comodamente omologata per cinque persone) che del bagagliaio, con quest’ultimo che registra una capacità di carico pari a 275 litri e che può raggiungere addirittura i 985 l reclinando i sedili posteriori. Il modello provato dalla nostra redazione, in una versione cromatica rosso brillante con vernice metallizzata, era nell’allestimento F Sport, che rispetto al modello standard vanta numerosi optional tra cui: impianto audio potenziato con 10 altoparlanti, telecamera posteriore con guide di assistenza al parcheggio ed antifurto con sensore anti-intrusione, oltre al tettino apribile elettricamente ed in maniera molto comoda grazie a due tasti collocati, in posizione centrale, subito sopra lo specchietto retrovisore. Navigatore di serie, tanto quanto il climatizzatore automatico bi-zona con funzione di ricircolo. Altre prerogative della versione F Sport, oltre ad un assetto abbassato ed un profilo più dinamico rispetto alle altre disponibili, anche i cerchi in lega da 17″, gli allestimenti interni ed esterni F Sport, fari e fendinebbia anteriori al LED e sedili (in pelle) regolabili elettricamente in 8 diverse posizioni, con supporto lombare e riscaldabili. Passando al punto di vista tecnico, parliamo di una vettura ibrida che abbina un propulsore benzina 1.8 clindrata, quattro cilindri e sedici valvole, ad un’unità elettrica da 82 CV. Lo standard di emissioni è Euro VI, a trazione anteriore e il cambio E-CVT a trasmissione e variazione continua. Servosterzo elettrico, ad irrigidimento progressivo in funzione della velocità, raggio di sterzata contenuto in 5,2 metri. Non manca, come si addice ad una macchina di questo segmento adatta a lunghi viaggi e concepita per trasportare anche gruppi di persone, nemmeno la solita buona dose di sicurezza: ABS, Distribuzione elettronica e sistema di assistenza alla frenata, Break Override System ed airbag anteriori a due stadi, laterali anteriori, laterali a tendina e per le ginocchia di conducente a passeggero anteriore. Posizione di guida comoda ed avvolgente, con fianchetti in ecopelle a “completare” le sedute. Volante, in pelle, ergonomico e regolabile manualmente, sotto il bracciolo posizionato nel tunnel centrale è nascosto un comodo portaoggetti, soltanto uno dei tanti vani custoditi all’interno della CT 200 Hybrid. Sensori pioggia che azionano automaticamente i tergicristalli, mentre a dominare la coda posteriore troviamo un mini spoiler che consegna ulteriore sportività ad una macchina dal peso complessivo che supera i 1800 kg, ma pur sempre in grado di raggiungere una velocità massima di 180 kg ed un’accelerazione da 0 a 100 in 10,3 secondi. Finendo con i prezzi, la versione F Sport, chiavi in mano, provata dalla nostra redazione si stanzia su un listino di 32.750 euro.

fontana giusti

Chiusura col botto

 

a cura di Federico Gianandrea de Angelis

intervista di Filippo Gherardi

 

E’ tornato a trovarci nei nostri studi Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione&Image Renault, per parlarci di tutte le novità del marchio francese in questa ultima parte dell’anno e di quelle che saranno protagoniste nell’ormai imminente 2015.

Partiamo con quella che è la macchina “da copertina” di Renault in questo autunno: la nuova Renault Twingo. Ci può rinnovare le caratteristiche principali e parlarci, se possibile, del suo approccio sul mercato?

«L’architettura con motore posteriore su Twingo offre enormi benefici per chi guida in città: miglior raggio di sterzata della categoria, 4,3m – gira su se stessa e si può parcheggiare facilmente; una lunghezza di carico impressionante: 2,3m in una vettura piccola – ci puoi trasportare una libreria svedese; miglior spazio alle ginocchia per chi sta dietro, 13,6cm, per viaggiare comodamente in 4; 52 l di vani portaoggetti chiamati flexicases, 24 in più della versione precedente; la miglior visibilità della categoria grazie al muso corto, la seduta alta e un ampio parabrezza: 12,1° di visibilità anteriore (come un Wide Screen)»

Altro prodotto in vetrina in questo periodo è il nuovo Renault Trafic

«Anche qui tante novità: nuovo design, tanta tecnologia, una drastica riduzione dei costi di esercizio. Trafic cresce di 21 centimetri, offrendo cosi la possibilità di caricare oggetti fino a 4,15 metri, e di beneficiare di un volume totale di 90 litri con ben 14 vani portaoggetti nell’abitacolo. L’interno  è un vero e proprio ufficio mobile: dai supporti per telefoni e tablet allo spazio per il PC, passando per il  tavolino scrittoio formato A4 amovibile. Tecnologia al servizio della sicurezza: telecamera di retromarcia per migliorare la visibilità posteriore, lo specchio “Wide view” per individuare più facilmente la presenza di un veicolo nell’angolo morto, il doppio retrovisore asferico per facilitare le manovre,  l’assistenza alle partenze in salita e l’extended grip per migliorare la trazione in condizioni difficili. Last but not least, costi di esercizio molto bassi: i consumi partono da  5,7l/100km, permettendo ai professionisti di ridurli, in media, di 1l/100km rispetto alla versione precedente, pari ad un risparmio di circa 1000€ in 3 anni, e senza togliere nulla alle prestazioni».

Parliamo ora di Clio Costume National: una vettura che anche la nostra redazione ha potuto provare nelle ultime settimane e che lo scorso 16 dicembre, al Museo MAXXI di Roma, è stata presentata alla stampa in un’inedita edizione limitata

«Un edizione numerata a 100 esemplari per celebrare il successo di Clio ed in particolare della “Fashion car” Clio Costume National, se quest’anno Clio si è confermata l’auto straniera più venduta in Italia ci sarà un motivo. Ha un design più latino, tanta tecnologia a bordo ma anche per il contributo della Clio Costume National: grazie a questa collaborazione con la nota casa di moda Costume National, iniziata ad aprile, Clio oggi è tra i modelli più trendy e alla moda del mercato, apprezzata in particolare da un pubblico giovane (30/35 anni). Questa serie numerata riprende colore e motore più venduto: bianco, 1.5 dCi 75 cv,  a cui si aggiungono cerchi in lega da 17’’ diamantati grey, ulteriore equipaggiamento e la borsa Tokyo IT Bag che Ennio Capasa ha pensato appositamente per Clio.100 esemplari unici, numerati, al prezzo di 18,400€ , per celebrare un successo italiano».

Solita parentesi dedicata alla mobilità elettrica, abbiamo letto da più parti della “trasformazione” della Twizy in vettura Cargo

«Ora  trasportare oggetti diventa un gioco da ragazzi! Renault Twizy Cargo è la compagna ideale per il lavoro di aziende e professionisti specializzati in consegne o interventi rapidi, può essere personalizzata con ogni tipo di stickers e loghi, diventando cosi un vero veicolo di comunicazione e rendendo l’azienda innovativa e cool. La consegna a domicilio diventa più facile e rapida per chiunque abbia un attività di ristorazione, ma anche per chi effettua servizi di emergenza o per chi trasporta corrispondenza o pacchi postali. Infatti Twizy Cargo offre un vano bagagli di una capacità di 180 l e una portata di 75 kg, accessibile grazie ad uno sportello posteriore che si apre a 90°, e che si chiude a chiave. Disponibile sia in versione 45 che in versione 80, i prezzi partono da 6.400 € iva esclusa».

Rimanendo sulle motorizzazioni alternative, all’ultimo Salone di Parigi abbiamo potuto ammirare la concept car Eolab: la vostra prima vettura ibrida ricca di brevetti innovativi. Un’idea destinata a diventare realtà?

«EOLAB, vetrina dell’innovazione Renault per l’Ambiente, raccoglie la sfida di un consumo da record: 1 l/100 km. E’ il risultato dell’unione di tre ingredienti: aerodinamica, alleggerimento, motorizzazione “Z.E. Hybrid” ricaricabile. Aerodinamica: una silhouette disegnata per penetrare nell’aria e equipaggiamenti mobili, come lo  spoiler attivo e flap laterali che si aprono come alettoni, e senza togliere niente al design mozzafiato. Alleggerimento: una cura dimagrante di 400 kg (rispetto ad una berlina di segmento B, sulla quale è progettata), grazie ad una scocca multimateriale che associa acciaio, alluminio e compositi, e a un sorprendente tetto in magnesio di appena 4 kg. E infine Tecnologia Z.E. Hybrid: compatta ed economica, una nuova soluzione ibrida ricaricabile che garantisce consumi minimi e soprattutto una mobilità a zero emissioni sui tragitti inferiori a 60 km e fino a 120 km/h. EOLAB è più di un esercizio di stile o di una vetrina, presenta circa 100 innovazioni tecnologiche industrialmente realistiche che saranno progressivamente integrate su tutti i futuri veicoli della gamma a partire dal 2015».

Sempre all’ultimo Salone di Parigi lo stand Renault è stato dominato, oltre che dalla Twingo di cui abbiamo parlato in apertura, dalla nuova Espace. Ci può ricordare quelle che sono le caratteristiche principali e i tempi di arrivo sul mercato?

«Espace ha inventato il monovolume e oggi rinasce con le linee di un crossover elegante: lunga quanto la versione precedente, nelle configurazioni 5 e 7 posti, viene abbassata di 63mm offrendo una linea slanciata, da crossover, ispirata al mondo dell’aeronautica. Ci sono tante innovazioni, prima di tutto è stato alleggerito di ben 250kg rispetto alla versione precedente,cosa che porta ad un piacere di guida notevole rafforzato dal sistema 4 control, sospensioni pilotate e motori Energy. Secondo poi, la console centrale sospesa in aria dà una sensazione di leggerezza e tanta tecnologia con il nuovo sistema Multisense per un esperienza multi-sensoriale, coordinando tutte le tecnologie per offrire un piacere di guida personalizzato e tanto benessere a bordo; un approccio integrato dedicato al piacere di guida. Infine, una chicca molto innovativa e pratica: la modularità “one touch”, che permette dalla console centrale o dal bagagliaio con un solo bottone di far rientrare automaticamente nel pianale i sedili individuali della 2° e 3° fila nel pianale. Tutto questo con un’attenzione accurata alla qualità percepita e reale. Espace arriverà in Italia nella prima parte del 2015».

Qualità ed alto di gamma, ma da anni Renault è anche sinonimo, con il marchio e i modelli Dacia, di “qualità low-cost”. Che bilancio possiamo tracciare, per Dacia, nel 2014? Mentre proiettandoci al 2015 sappiamo di una presentazione (il prossimo 12 gennaio ndr) di una Dacia Duster “serie limitata”

«Dacia vuol dire qualità Renault ad un prezzo decisamente Dacia; offre la gamma più giovane e completa del mercato, anche con offerta GPL,  cosa che le ha permesso di essere uno dei marchi più in crescita del mercato. Duster ha largamente contribuito a questo successo, abbiamo voluto celebrare le varie anime di Duster con 3 serie limitate,ognuna con una personalità diversa: Brave, per sottolineare il suo lato avventuriero, Freeway, con la sua anima cittadina, e ad inizio presenteremo l’ultima serie limitata basata sulla solidità. Duster rappresenta l’avventura, quale miglior modo di viverla se non cambiando pelle?».

Paolo Lanzoni, Resp Comunicazione Mercedes, ai nostri microfoni

Smart For…All

 

a cura di Maurizio Elviretti

Intervista di Filippo Gherardi

 

Immancabile per la nostra redazione l’appuntamento, al Motor Show 2014, allo stand Smart, dove con Paolo Lanzoni, Responsabile Comunicazione Mercedes-Benz Italia, abbiamo parlato delle nuove For Two e For Four, le due nuove reginette della casa teutonica, pronte a sbaragliare, nuovamente, la concorrenza in Italia e non. Partendo dalla più piccola ci ha spiegato tutte le innovazioni apportate rispetto al modello precedente, motorizzazioni e cambio su tutte, specificando però una cosa fondamentale: la lunghezza è rimasta invariata. “Finalmente la nuova Smart è arrivata sul mercato, chiudiamo qui a Bologna il nostro tour europeo di lancio, abbiamo aggiunto addirittura una tappa, proprio per festeggiare l’Italia come primo paese al mondo di vendite Smart, perché gli italiani e soprattutto i romani sono stati i primi ad amare questa vettura. Con le nuove generazioni di “For Two” e “For Four” abbiamo deciso di cambiare tutto: la cosa più importante però, soprattutto sulla “smartina”, è che rimane corta con 2,69 metri, il resto è completamente nuovo e rivisitato con un motore posteriore da 60, 70 o 90 cavalli, tre varianti di potenza, due tipologie di motori, uno aspirato ed uno turbo e due cambi, un manuale per chi ama la guida più sportiva ed uno automatico, che però arriverà solamente nei prossimi mesi. Questo in particolare rappresenterà una novità assoluta: doppia frizione con sette marce, un cambio velocissimo mai visto su questo segmento. La nuova Smart è agilissima in città e tutto il design e la tecnologia strizzano l’occhio soprattutto al pubblico “rosa”. Gira in un fazzoletto, un diametro di sterzata più corto di 7 metri, fa quasi impressione, il più corto della storia dell’automobile, fondamentale in città. Chi conosce la Smart conosce anche la rigidità dei modelli precedenti, per questo abbiamo applicato delle sospensioni molto più morbide, senza dimenticare la sicurezza con la cellula Tridion, una cellula d’acciaio rinforzato che come un “uovo” protegge il contenuto. Per quanto riguarda la For Four, con il Business Game dell’Universita Luiss di Roma, abbiamo selezionato fra trecento ragazzi un gruppo che ha realizzato il piano di lancio della For Four, tra l’altro uno di questi lavora già nell’ufficio stampa Smart. Ci vuole sempre curiosità, passione e competenza per riuscire nella vita, Smart continua a dimostrare che è sempre vicina ai giovani e vicino alle città con iniziative di riqualificazione ambientale. Con la For Four versione 90 cavalli che arriverà in primavera, riusciamo a strizzare l’occhio a quelle donne che hanno amato la Classe A. Con la prima generazione di Classe A avevamo ben il 70% di pubblico femminile. Forse oggi nella nostra gamma non avevamo più un monovolume compatto, ricordiamo che For Four è sì 3,50 metri ma ha ben l’80% di spazio interno a disposizione dei passeggeri. Seduta di guida alta, quindi ancora più sicura, un elemento in più per piacere alle donne. Smart è fondamentale nella gamma Mercedes, noi ci abbiamo creduto fin da subito. Nella mobilità urbana non ce n’è per nessuno, nel corso degli ultimi 15 anni abbiamo visto arrivare tanti competitor, Smart si è ritagliata il suo spazio che è la somma di funzionalità e stile di vita, e per questo è piaciuta molto sia in Italia ma adesso anche nel resto del mondo. Non dimentichiamo che ora si vende ovunque, dopo l’Italia  ci sono la Cina e gli Stati Uniti. Grazie alla forma del nuovo cofano, siamo capaci di andare su tutti i mercati perché rispondiamo a tutti i criteri di sicurezza anche per i pedoni. Inoltre For Four costa solo 600 euro in più della “due posti”, è un posizionamento di prezzo molto aggressivo perché pensiamo che siano due tipi di clientele diverse. Smart ha interpretato, prima di altri, un’evoluzione nel mondo dell’automobile, un’esigenza di mobilità in città, non servono più quattro posti, sempre più spesso si viaggia da soli o in coppia. Ha interpretato per prima il cambiamento nelle motorizzazioni, la Smart è stata la prima a diventare elettrica 100% con grande soddisfazione“.

Bruno Mattucci, ad Nissan, ai nostri microfoni

Nissan Nismo

 

a cura di Delfina Maria D’Ambrosio

intervista di Filippo Gherardi

 

Tra gli stand presenti al Motor Show di Bologna non poteva mancare quello di Nissan. A parlarci di quest’esposizione molto dinamica allestita all’insegna del concetto Nismo è stato Bruno Mattucci, Amministratore Delegato della casa giapponese : “Siamo voluti andare incontro a quelle che sono le aspettative del tipico pubblico che visita il Bologna Motor Show e che, tradizionalmente, si aspetta del testosterone quando entra all’interno del complesso fieristico e quindi vuole vedere e vuole provare quelli che sono i prodotti più performanti delle varie case. Proprio per questo abbiamo deciso di puntare su Nismo, il brand sportivo di Nissan molto conosciuto in America e in Asia un po’ meno in Europa e quindi oggi diamo l’opportunità di testare, magari anche con piloti professionisti, gran parte di quella che è la gamma Nismo: avremo la GTR Nismo, la 270 Z Nismo, la Juke Nismo e, in statica, presentiamo anche quella che è la Pulsar Nismo. Quello che ci aspettiamo è di valutare quelle che sono le impressioni dei visitatori perché, con la Pulsar Nismo in particolare, siamo ancora a livello di concept e qualora riscontrassimo interesse questo potrebbe spingerci a proseguire con la fase di produzione e commercializzazione”. Produzione invece a pieno regime per la Pulsar di serie che presenta tre allestimenti, due motori diversi e tanta tecnologia a bordo: “La Pulsar è sul mercato e sta andando secondo quelle che erano le aspettative – ha spiegato Bruno Matteucci – lo abbiamo detto più volte, noi eravamo assenti dal segmento delle vetture compatte tradizionali cinque porte da qualche anno, ma riscontravamo presso le nostre concessionarie una domanda da parte di clienti che ancora vanno alla ricerca di un veicolo più tradizionale rispetto ai Crossover che rappresentano il nostro cavallo di battaglia. Per soddisfare questa domanda Nissan ha deciso di rientrare sul segmento C con un prodotto come Pulsar e devo dire che i risultati ci stanno dando ragione”. Un altro prodotto vincente nell’ultima stagione per la casa giapponese è stato X-Trail: “Nissan è sempre più associata al mondo dei Crossover, avevamo già fatto operazioni di rinnovo di tutta quanta la gamma Crossover, in particolare di Juke e di Qashqai, mancava l’anello finale che è appunto X-Trail. Oggi, attraverso il suo totale rinnovo, con linee che vanno sempre più nella direzione dei crossover e che riprendono le linee sinistre di grande successo di Qashqai e con la grande tecnologia a bordo che noi ormai adottiamo trasversalmente su tutta la gamma, possiamo dare al mercato un prodotto vincente e devo dire che a considerare gli ordini che stiamo acquisendo in questo momento, questo sta avvenendo davvero”. Nello stand Nissan non è mancata anche una componente calcistica, aspetto importantissimo per la casa giapponese: “Nissan ha deciso di legarsi al mondo del calcio per avere un amplificatore di comunicazione di quelli che sono i  proprio valori e quello che presentiamo al Bologna Motor Show è una perfetta integrazione tra alcune delle tecnologie che oggi sono sulle nostre vetture e un sistema che poi è un portiere elettronico. Quindi la serie di telecamere che oggi sono alla base del sistema Around View Monitor di cui equipaggiamo la stragrande maggioranza dei prodotti della nostra gamma, sono esattamente quelle telecamere che guidano il software di pilotaggio di questo portiere elettronico che ha sfidato tutti i visitatori del Motor Show, ad oggi, che io sappia, l’unica persona che è riuscita a battere questo pilota elettronico è stata Lionel Messi”.

Citroen

Citroen: feel good

 

a cura di Federico Gianandrea De Angelis

intervista di Filippo Gherardi

 

Motor Show di Bologna 2014, siamo andati nello stand Citroen dove abbiamo trovato ad accoglierci Marco Freschi, il Responsabile delle Comunicazioni di Citroen Italia, che ci ha parlato delle novità consolidate presenti nello stand francese, a partire dalla rivoluzionaria Citroen Cactus: «Questa, per noi, fin dall’inizio è stata la vettura di punta dell’anno 2014, il quale ha visto comunque l’arrivo di quattro nuovi modelli Citroen: C4 Picasso, Gran C4 Picasso, la nuova Citroen C1 e appunto la C4 Cactus lanciata nel mese di settembre. Cactus è il manifesto del nuovo posizionamento di Citroen, una macchina rivoluzionaria con idee innovative sotto diversi punti di vista,  sia in termini di confort che di tecnologia e stile; tutto ciò è disponibile con un budget controllato ed un rapporto prezzo/equipaggiamento molto interessante, oltre che  a costi di utilizzo molto bassi. Quello che però  emerge in maniera evidente è sicuramente lo stile, derivante da queste forme molto lisce e dalla carrozzeria levigata che fa da contrasto con gli “air bump”, ossia le protezioni laterali, frontali e posteriori che proteggono la vettura dai piccoli urti quotidiani, causa di malumore e stress; abbiamo voluto introdurre questo concetto per liberare dalle tensioni il guidatore o il proprietario, che in questo modo si sente più libero e affronta la strada diversamente. Questo modo di stare in strada senza stress, questa filosofia “feel good”, come la chiamiamo noi, è presente anche all’interno: abbiamo adottato un sofà per i posti anteriori, quindi i sedili sono uniti ed aumentano la convivialità, inoltre lo spazio a bordo è superiore alla media grazie al fatto di aver spostato l’airbag del passeggero dalla plancia al tetto, liberando una grande area per le ginocchia che dà, inoltre, la possibilità di mettere oggetti in un vano molto comodo capiente. Infine c’è il fattore luminosità, derivante dal tetto innovativo di ultima generazione che lascia passare la luce ma non il calore». Ma le novità della Cactus non sono solo di tipo estetico, come ad esempio i gruppi ottici anteriori, anche sotto il punto di vista della motorizzazione è una macchina molto all’avanguardia, come si capisce dalle parole dello stesso Freschi: «Abbiamo introdotto nella gamma di C4 Cactus motori di ultima generazione, come i benzina tre cilindri che garantiscono prestazioni sportive e allo stesso tempo consumi molto ridotti. Lo stesso vale per i diesel, che sono sempre stati la nostra forza, e sono stati ulteriormente migliorati dall’introduzione di motori BlueHDi, in grado di rispondere già ora alle normative Euro6 che entreranno in funzione a settembre 2015; anche qui siamo in presenza di propulsori dalle prestazioni ottime con consumi che una volta erano esclusivi delle vetture city car, mentre ora è possibile averli anche su auto di dimensioni e taglia più grandi». L’approccio sul mercato che ha avuto la Cactus è quello di una macchina che tutti aspettavano, non solo Citroen, ma anche gli addetti ai lavori e forse addirittura i competitors: «Sicuramente c’era molta attesa da parte del nostro entourage, e devo dire che i risultati per il momento ci premiano, sono ottimi: più di 28 mila ordini in Europa, e questo vuol dire che abbiamo dovuto aumentare la produzione nel sito industriale di Madrid,  il che rappresenta un fattore positivo in termini economici perché  ha provocato un’ ulteriore assunzione di personale. Sono tutti elementi favorevoli che ci portano a dire che la strada è quella giusta, e anche nel 2015 continueremo a puntare su Cactus, sulle sue innovazioni, sulle sue idee e sui benefici che può portare veramente al cliente; risponde a ciò che l’acquirente vuole oggi». Ma sulla copertina della casa francese di questo Motor Show non c’era solamente la Cactus, ma anche la C1, autentica protagonista della primavera Citroen, più moderna sia per lo stile che per le caratteristiche tecniche: «C1 si è rinnovata completamente rispetto alla versione precedente, già autrice di un grande successo sia in Italia che in Europa, e lo ha fatto dal punto di vista stilistico in maniera molto profonda, grazie a questo nuovo frontale caratterizzato dai fari su due livelli, di cui uno, quello superiore, contraddistinto da luci a Led molto scenografiche. E’ una vettura che piace per le sue forti caratteristiche di maneggevolezza, di agilità, d’economicità d’uso, soprattutto in ambito cittadino; sono valori importanti che si coniugano bene con il fatto di avere anche motorizzazioni nuove: un 1.0 e un 1.2 tre cilindri, entrambi sposati con l’economia. E poi c’è una chicca: ha un tetto apribile elettrico che si può aprire in movimento fino a 120 km/h e fino alla fila posteriore, il quale stravolge la vettura, facendola diventare quasi una cabrio, e rende più piacevole il viaggio». In chiusura, un commento sull’importanza, sia per il mercato italiano che per Citroen, della riapertura di un evento come il Motor Show: «Per noi è un’occasione preziosa per venire in contatto con il mondo degli appassionati delle quattro ruote; credo che il Motor Show attiri ancora questa tipologia di clienti, che poi sono coloro a cui vogliamo indirizzare il messaggio della nuova filosofia di Citroen. Per il mercato anche è molto importante che ci sia questo spazio: dà la possibilità di creare un contatto diretto tra le case automobilistiche e il pubblico, quindi è giusto continuare così».